Questo weekend incerto ha affossato tutti i buoni propositi che da tempo mi propongo
e quindi ho optato per una cosa più tranquilla sulla dorsale tra il Corno di Tres e il Monte Roen;
Raggiunto il rifugio Sores da Vervò ho proseguito fino al Rifugio Predaia (1395 m) dove ho parcheggiato.
Lasciata la macchina mi avvio per il Corno di Tres proseguendo per strada forestale segnata SAT 503; oltrepassando la malga Rodezza (1570m) finché dopo circa 3 km il tragitto lascia la forestale e punta decisamente verso la cima del Corno di Tres (1812m).
Ora seguendo il sentiero segnato 500 (sulla cartina è segnato 7A ) si percorre tutta la cresta dorsale tra la val d’Adige e la val di Non; il sentiero è segnato molto bene ed è un continuo saliscendi con strappi anche notevoli;
la giornata non permette grandi vedute panoramiche,
ogni tanto si riesce a vedere la valle tra mughi rododendri e varie specie floreali; sulle Coste Belle si trova anche un ricovero aperto (capanna St. Barbara) con un bel tavolone, panche e ricovero di fortuna nel sottotetto.
Raggiungo dopo poco la bocca val Calana e, dopo un tratto ripido la croce alla Testa Nera che in giornate serene dovrebbe offrire un panorama mozzafiato.
Da qui seguo il sentiero 560 chiamato il “sentiero dei Camosci” che dapprima si abbassa notevolmente sul versante est del Roen tra macchie di rododendri;
nonostante il sentiero sia franato in diversi punti è transitabile con qualche attenzione; la parte più critica è verso la fine dove il terreno è limaccioso e costituito da sabbia rossa e gialla abbastanza scivolosa ma nei punti critici è attrezzata con cordini.
Si arriva al rifugio Oltradige (1773m) e da qui mi dirigo verso la cima Roen utilizzando il sentiero attrezzato 523 (ferrata Roen); i passaggi sono abbastanza facili e attrezzati con cordino continuo e qualche staffa metallica; diciamo che è una ferrata ideale per chi inizia e vuole farsi l’occhio.
Si raggiunge il filo di cresta e dopo 10 minuti si giunge in cima al Roen (2116m)
Anche qui panorama tipo purè di patate
, ma fa lo stesso.
Ora il ritorno;
proseguo per la cresta del Roen e ritorno alla croce Testa Nera e quindi alla Bocca Val Calana; da qui scendo con il 501 alla malga vecchia di Coredo, quindi per strada forestale 530 alla malga nuova;
dopo la malga la strada prosegue e in corrispondenza di un tornante verso destra un sentiero si dirama verso il Rifugio Predaia dove mi aspetta la macchina.
In definitiva un bel giro senza grosse difficoltà, che se fatto con tempo sereno ti arrostisce un po per la continua esposizione verso la val d’adige;
oggi ho preso per 3-4 volte la pioggia, ma per fortuna in maniera leggera, quasi piacevole ricordando l’afa dei giorni scorsi.
Un ultimo appunto;
niente acqua,
niente acqua ,
niente acqua (solo alla malga di coredo vecchia)