Freddo, tanto freddo e non ce lo aspettavamo. Al posteggio della Rocchetta tira un bel ventaccio che ci costringe a scarponarci in auto. Basta però lasciare il posteggio che il vento si calma, l’hanno fatto dove la valle si stringe, una sorta di rotonda e c’è sempre aria ma oggi è proprio vento e vento freddo!
Prendiamo il sentiero per la Torre della Visione, è stato tolto il divieto di accesso per via degli scaricamenti di sassi, forse hanno fatto dei lavori, non so non ci abbiamo fatto caso, quello che vediamo è che ora è Sentiero Frassati. Il cartello all’imbocco del sentiero indica 5 h a Malga Bodrina, poi per noi ci sarebbe un’altra ora e mezza per la Roccapiana ma non è vero, i tempi sono molto dilatati. Noi saremo in cima circa 4,30 h senza correre assolutamente, anzi…e con qualche breve sosta mangereccia, pipì e foto, per cui…
In ogni caso il sentiero è sempre ripido, o molto ripido. Subito dopo la Torre della Visione entra nel bosco ma è sempre molto esposto sulla Val di Non e ora che gli alberi hanno perso le foglie l’esposizione si vede tutta. A mio avviso chi soffre l’esposizione è meglio che lo eviti. C’è un breve tratto attrezzato che oggi visto la brinata è più che mai utile, eh si perché noi siamo delle volpi, siccome fa freddo noi scegliamo un percorso tutto a nord, vedremo il sole solo alla Malga e poi a pochi metri dalla cima! Ma va bene così, basta coprirsi, dopo tanto caldo!
A Malga Bodrina facciamo sosta non solo mangereccia ma anche per sciogliere naso, mani e orecchie! Lasciamo la Malga e torniamo all’ombra fino a raggiungere la cresta. Finalmente al sole raggiungiamo la croce, al sole si sta veramente bene anzi fa quasi caldo! Qualche foto e poi facciamo il punto della situazione, dato che dobbiamo anche tornare a Milano non vorremmo fare troppo tardi. Invece di scendere come al solito a Malga Kraun decidiamo di abbreviare il percorso. Torniamo quindi sui nostri passi fino al cartello che indica la cima a 30 min, ci spostiamo a sx tra i mughi e troviamo il sentiero che anche se non segnato è molto evidente fino a sotto il Monticello, dopo di che si perde tra mughi e piante e bisogna fare molta attenzione per trovare i passaggi migliori e arrivare al P.so di Lever. Ci sono innumerevoli passaggi di animali e anche per i locals non è facile trovare i passaggi giusti, il tratto in ogni caso è breve e bisogna stare tendenzialmente sulla dx, nella conca, poco prima del P.so di Lever si ritrova la traccia. Ora con moltissima attenzione bisogna scendere un breve ma ripidissimo canale erboso che riporta sul sentiero ufficiale. Giunti al sentiero, un traverso molto panoramico che collega il Baito Aiseli alla Malga Bodrina, svoltiamo a sx, e raggiungiamo la piazzola di sosta dell’elicottero dove per godere di sole e panorama facciamo la sosta pranzo.
Con ripidi tornanti scendiamo ora nel bosco e raggiungiamo prima il Baito Aiseli e successivamente il Baito dei Manzi, dove passa la Strada delle Longhe che finchè è sterrata ha una pendenza accettabile, una volta diventata acciottolato raggiunge pendenze assurde tanto che per non distruggere i quadricipiti è meglio scendere corricchiando! Superati questi folli 500 m circa di discesa torniamo alla Rocchetta lungo la strada chiusa al traffico che costeggia il Noce. Ora non ci resta che affrontare il lungo viaggio, per fortuna Novembre è un mese morto, niente feste paesane, non si scia, non si va al lago e solo gli escursionisti più accaniti sono in giro per cui tutto sommato il traffico è accettabile e siamo a casa per vedere la corsa di Formula 1, anche se ormai non c’è storia!
Dislivello 1916 m; km 22