GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
TECNICA => Materiali e tecnica in montagna => Topic aperto da: AGH - 28/10/2008 13:18
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Riporto da un precedente messaggio una citazione da jft sul perdersi...
Lo scenario è diverso, dal punto di vista escursionistico, forse, in Toscana è meno appagante, c'è meno sviluppo "in verticale".
La cosa che scrivi, però, mi fa pensare a due persone che si sono perse, una per pochi giorni ed una, incredibilmente, per 12 (!!!) nei boschi della Toscana centrale, l'anno scorso. Mi sembra impossibile, a pensarci, comunque così riportarono i giornali.
premetto che non conosco la toscana, ma penso che per perdersi veramente bisogna impegnarsi a fondo... Nel senso che, assodata l'incolumità fisica, e calcolando una marcia forzata verso valle, sembra difficile non riuscire a intercettare qualche strada o insediamento umano. L'appennino è certamente meno popolato del trentino, ma dubito che in due o tre giorni di marcia non si riesca a venirne fuori in qualche modo. Il tipo perso 12 giorni nei boschi, a cui fa riferimento Jft, doveva aver avuto qualche grosso problema... o essere molto impreparato
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Sembra davvero impossibile! Almeno per la mia esperienza del Trentino...
Un conto è magari sbagliare sentiero, arrivare in un posto diverso da dove avevi previsto, fare tardi (ma ormai con la mia frontale vado ovunque 8) ), però possibile essere così fuori dal mondo da non trovar nessuno per più di una settimana?!
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Riporto da un precedente messaggio una citazione da jft sul perdersi...
premetto che non conosco la toscana, ma penso che per perdersi veramente bisogna impegnarsi a fondo... Nel senso che, assodata l'incolumità fisica, e calcolando una marcia forzata verso valle, sembra difficile non riuscire a intercettare qualche strada o insediamento umano. L'appennino è certamente meno popolato del trentino, ma dubito che in due o tre giorni di marcia non si riesca a venirne fuori in qualche modo. Il tipo perso 12 giorni nei boschi, a cui fa riferimento Jft, doveva aver avuto qualche grosso problema... o essere molto impreparato
soffiantini è stato detenuto per mesi sulla calvana a 2 km da un paesino... in una tenda in un bosco...ad 1 ora al massimo di cammino da Prato ed era autunno, il mese dei cacciatori. Questo per dire che subito fuori dalle città e dai paesi o dai luoghi più famosi, qui fuori è - quasi - il nulla .
Se non hai orientamento e non ti rendi conto di dove stai andando, puoi passare 3 giorni a percorrere il crinale appenninico con quote molto basse sotto gli 800 metri che ingannano la visuale, o infilarti in qualche valle completamente disabitata, specie in tardo autunno o inverno... le tante stradine forestali spesso non sono un aiuto perchè moltissime portano a vecchie abitazioni e rovine, e in diverse zone i sentieri del cai e i relativi segnali sono completamente assenti
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Sembra davvero impossibile! Almeno per la mia esperienza del Trentino...
Un conto è magari sbagliare sentiero, arrivare in un posto diverso da dove avevi previsto, fare tardi (ma ormai con la mia frontale vado ovunque 8) ), però possibile essere così fuori dal mondo da non trovar nessuno per più di una settimana?!
a tutti può capitare di perdere temporaneamente l'orientamento ma, a meno di non muoversi totalmente alla cieca, senza nessuna cartina, pare davvero difficile riuscire a perdersi completamente...
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Se non hai orientamento e non ti rendi conto di dove stai andando, puoi passare 3 giorni a percorrere il crinale appenninico con quote molto basse sotto gli 800 metri che ingannano la visuale, o infilarti in qualche valle completamente disabitata, specie in tardo autunno o inverno... le tante stradine forestali spesso non sono un aiuto perchè moltissime portano a vecchie abitazioni e rovine, e in diverse zone i sentieri del cai e i relativi segnali sono completamente assenti
quoto, molto vero per le aree appenniniche !
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quoto, molto vero per le aree appenniniche !
forse noi in trentino siamo abituati troppo bene...
è tutto sempre molto segnalato, in generale, quindi grossi problemi non li riscontri nemmeno se giri bendato!
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forse noi in trentino siamo abituati troppo bene...
è tutto sempre molto segnalato, in generale, quindi grossi problemi non li riscontri nemmeno se giri bendato!
piu che altro il trentino è iper-antropizzato, se ti perdi basta scendere verso valle... :)
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piu che altro il trentino è iper-antropizzato, se ti perdi basta scendere verso valle... :)
esatto :)
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a meno di non muoversi totalmente alla cieca, senza nessuna cartina, pare davvero difficile riuscire a perdersi completamente...
di diverse zone non esistono cartine come per lassù: qui non c'è la cultura della cartina. L'appennino è coperto dalle multigraphic al 25000, e ve le raccomando ::) ::) .. redatte sulla base delle tavolette dei primi del 900 dell'IGM, con indicazioni di casali e luoghi e frazioni spesso disabitate da almeno un centinaio di anni..o abitate solo di estate... e sentieri non aggiornati da altrettanto tempo... carattere gotico 4 punti...illeggibile se non con la lente... Certo si deve essere un pò sprovveduti per perdersi , ma se ti orienti male e segui una forestale, poi l'abbandoni e ne prendi un'altra più larga.. e così via.. sei fottuto
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forse non si tiene conto del fattore panico/spavento/paura. quando realizzi di esserti perso non sempre è semplice mantenere la calma e la lucidità per riuscire a capire cosa fare.
qui da noi non ci si può sbagliare di tanto, in tutti i fondovalle ci sono paesi e paesini, quindi su qualunque montagna ti trovi basta che cammini in discesa e troverai un paese.
qualche anno fa (avrò avuto 13 anni circa) mi è capitato di staccarmi dal gruppetto di due famiglie con cui ero in montagna. nonostante abbia da sempre un buon senso dell'orientamento non so per quale motivo, forse il fatto che era sera e stava diventando buio, ero nel bosco e non avevo punti di riferimento, avevo la sensazione di aver sbagliato strada, mi è venuta un'agitazione paurosa, panico totale, ho creduto di essermi perso. mi sono messo a correre lungo il sentiero e dopo 10 minuti ho ritrovato gli altri.
questo a dimostrare che non serve tanto per farsi prendere dal panico e reagire facendo scelte sbagliate.
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Se uno vuole girare a piedi in certe zone comunque un po di topografia dovrebbe conoscerla; io durante il militare facevo l'esploratore e nonostante il territorio molto impervio della macchia toscana si trovavano dei punti di riferimento naturali od artificiali ; poi facendo opportune triangolazioni con la bussola si riusciva sempre a localizzare il punto in cui ci si trovava.
Certo che una bussola ed un altimetro, nonchè una cartina della zona ci vuole sempre.
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questo a dimostrare che non serve tanto per farsi prendere dal panico e reagire facendo scelte sbagliate
molto vero, ma il panico non serve e anzi complica la situazione. Meglio perdere 5 minuti a ragionare piuttosto che andare avanti a casaccio... Molta gente, ad esempio, ha un sacro terrore del buio... Capisco che non è simpatico trovarsi in un bosco di notte, ma agitarsi serve a poco... Idem per un bivacco forzato... In certi casi meglio rassegnarsi a bivaccare piuttosto che procedere su un terreno infido e pericoloso... Quand'ero più giovane, una volta ha deliberatamente bivaccato all'aperto senza alcun riparo in un bosco, per vedere com'era questa esperienza. E' scomodo ma non poi cosi terribile... In tempi più recenti ho provato a passare la notte in una truna in inverno con 15 sottozero... E' stata un'esperienza un po' dura ma, se si dovesse ripetere, sarai psicologicamente più attrezzato... Mantenere il controllo dei nervi nelle situazioni difficili evita di incasinare ulteriormente la situazione :)
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Chiaro che per perdersi uno qualche errore lo deve aver fatto. Inoltre, quando ho sentito del tizio perso per 12 giorni, ho strabuzzato gli occhi: se battezzi una direzione, in 12 giorni arrivi dal Tirreno all'Adriatico, a piedi!!!
Però, anche senza questi casi eclatanti (e poco chiari), perdersi in appennino, come detto da altri, è più facile per via del fatto che nel bosco sei senza riferimenti, la montagna non la vedi, ci sei sopra, i boschi sono molto fitti e con piante molto alte, nei pressi dei rilievi l'antropizzazione è molto bassa, poche strade, pochi sentieri segnati e campo del cellulare ridotto all'osso.
Tutto ciò è invero molto bello, però ti puoi perdere. A me è successo varie volte da (più) giovane. Di solito ho puntato una direzione e camminato a lungo fino a trovare una strada. Essendoci pochi strapiombi questo lo puoi fare quasi sempre.
Chiaro che qualche strumento ed un po' di preparazione sarebbero sempre utili.
PS: La notte il bosco è bellissimo! ;D
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molto vero per le aree appenniniche !
ed è proprio il motivo che rendono affascinanti certe escursioni appenniniche .Mi è successo questa primavera sugli affilani in una giornata nuvolosa.Avevo lasciato una bottiglia d'acqua come segno allo sbocco di un sentiero in unaltopiano boscoso e avvalonato e dopo mezzora di cammino mi ritrovo la bottiglia tra i piedi.Ero partito in direzione nord-est evidentemente avevo fatto una gran giro sulla mia sinistra e tornato al punto di partenza. La bussola ce l'avevo ma non la guardavo per supponenza.
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Ad un incontro con esperti nell'orientamento ho sentito dire che per istinto quando una persona adulta si perde tende ad andare verso valle, mentre un bambino si dirige preferibilmente in alto verso monte. ???
Poi penso dipenda dal territorio
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Ad un incontro con esperti nell'orientamento ho sentito dire che per istinto quando una persona adulta si perde tende ad andare verso valle, mentre un bambino si dirige preferibilmente in alto verso monte. ???
Poi penso dipenda dal territorio
questa mi giunge nuova :) Però è interessante: anzi sarebbe anche più interessante sapere perché accade questo... Azzardo: nell'adulto forse prevale la sfera razionale, mentre il bambino forse è attratto dalla luce?
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questa mi giunge nuova :) Però è interessante: anzi sarebbe anche più interessante sapere perché accade questo... Azzardo: nell'adulto forse prevale la sfera razionale, mentre il bambino forse è attratto dalla luce?
secondo me invece dipende dal fatto che il bambino ha come unico scopo capire dove si trova e lo fa nel modo più semplice che conosce: si dirige verso l'alto. Nell'adulto prevale la logica, come diceva agh, di avvicinarsi agli insediamenti.
molto vero, ma il panico non serve e anzi complica la situazione. Meglio perdere 5 minuti a ragionare piuttosto che andare avanti a casaccio... [...]Mantenere il controllo dei nervi nelle situazioni difficili evita di incasinare ulteriormente la situazione :)
e questa è una cosa che si impara da chi ha più esperienza.
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guarda devo dare ragione agli "esperti"...
quest'estate sono andata a fare un'escursione con mio papa' (la prima in 22 anni!!!) e proprio in questa ci siamo persi... tra l'altro in una zona che mio papa' conosce come le sue tasche e abbiamo teso ad andare a valle.
praticamente avevamo quasi finito il giro, eravamo in punta all'ultimo monte quando in tempo zero e' arrivata la nebbia e noi che eravamo proprio li' in punta non abbiamo piu' capito un picchio e convinti di essere nel versante giusto siamo in realta' scesi nel versante opposto. di sentieri purtroppo non ce ne sono in quel posto, e' tutto un ghiaione, zona poco trafficata percio' non avevamo assolutamente punti di riferimento e giustamente abbiamo incominciato a scendere, poi dopo un po' che camminavamo ci siamo resi conto di esserci persi... perche' le cose che piu' o meno vedevamo non ci erano assolutamente familiari. subito abbiamo provato a ritornare un pezzo indietro, a girare prima da una parte e poi dall'altra, ma nulla da fare... nn capivamo assolutamente dove cavolo fossimo finiti!! non ti dico la strizza che avevo... soprattutto quando e' calata la notte! cmq noi abbiamo continuato a scendere e per puro culo (se cosi' lo vogliamo chiamare) siamo finiti su un sentiero enorme, che ci ha portati ad un paesino che e' esattamente in un'altra vallata rispetto a quella in cui vivo...
guarda in quel momento ho capito quanto avevo fatto bene ad avere la fronatale dietro, il telo di sopravvivenza, guanti, giacca, accendino,... insomma materiale di emergenza, che mai piu' togliero' dal mio zaino. anzi, lo consiglio a tutti: mettetevi sempre materiale di emergenza nello zaino, chi se ne frega se pesera' di piu', ma almeno si avra' salva la pelle in caso di bisogno!!!!
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secondo me invece dipende dal fatto che il bambino ha come unico scopo capire dove si trova e lo fa nel modo più semplice che conosce: si dirige verso l'alto. Nell'adulto prevale la logica, come diceva agh, di avvicinarsi agli insediamenti.
e questa è una cosa che si impara da chi ha più esperienza.
ho i miei dubbi purtroppo :) L'esperienza che serve di più è quella che si fa soprattutto sbagliando ;D
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ho i miei dubbi purtroppo :) L'esperienza che serve di più è quella che si fa soprattutto sbagliando ;D
senza dubbio sbagliando si impara.
quello che volevo dire io è che trovarsi in situazioni in cui da soli ci si sarebbe persi e avere a fianco qualcuno che ti insegna a non perdere la calma e come ritrovare la via giusta è molto istruttivo. a me è capitato più di una volta di trovarmi in mezzo alla nebbia con degli amici (istruttori sat) dei miei genitori che in cima al col santo mi dicono "adesso stiamo qui fino a che non passa la nebbia". non ci si perde sul col santo, ma mentre io vista la nebbia sarei tornato indietro rischiando di perdermi. questo intendevo come apprendimento dai più esperti
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il rischio maggiore del perdersi (ed essere fuori sentiero) è prendere una strada che non porta da nessuna parte o, ancora peggio in luoghi pericolosi: visto che si tende a scendere a valle, si richia di imboccare valli collaterali o gole insidiose, che possono costringere ad azzardi anche pericolosi per non ritornare sui propri passi, tra l'altro se dovesse capitare il peggio (basta una banale scivolata e una distorsione ad una caviglia), c'è l'ulteriore inconveniente di non essere magari in una zona battuta. A volte si tende a prendere una decisione sbagliata in base a considerazioni errate ("mi ricordo che era così", "la cartina dice che ci dovrebbe essere un sentiero", ecc.) che porta ad ulteriori scelte errate o pericolose per non contraddire la propria prima decisione....questa forma mentis può portare ad una cascata di decisioni erronee e può essere molto pericolosa e bisogna sapere interromperla ripartendo (mentalmente) da zero.
L'inconveniente è ancora maggiore d'inverno ove oltre alla maggiore facilità di perdersi dovuta all'uniformità dell'ambiente e all'effetto whiteout (neve e nebbia) e alla mancanza di sentieri, si somma la pericolosità dell'ambiente invernale: pendii ripidi, valanghe, freddo intenso, giornate brevi, difficoltà di progressione, minore frequentazione umana.
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il rischio maggiore del perdersi (ed essere fuori sentiero) è prendere una strada che non porta da nessuna parte o, ancora peggio in luoghi pericolosi: visto che si tende a scendere a valle, si richia di imboccare valli collaterali o gole insidiose, che possono costringere ad azzardi anche pericolosi per non ritornare sui propri passi, tra l'altro se dovesse capitare il peggio (basta una banale scivolata e una distorsione ad una caviglia), c'è l'ulteriore inconveniente di non essere magari in una zona battuta. A volte si tende a prendere una decisione sbagliata in base a considerazioni errate ("mi ricordo che era così", "la cartina dice che ci dovrebbe essere un sentiero", ecc.) che porta ad ulteriori scelte errate o pericolose per non contraddire la propria prima decisione....questa forma mentis può portare ad una cascata di decisioni erronee e può essere molto pericolosa e bisogna sapere interromperla ripartendo (mentalmente) da zero.
L'inconveniente è ancora maggiore d'inverno ove oltre alla maggiore facilità di perdersi dovuta all'uniformità dell'ambiente e all'effetto whiteout (neve e nebbia) e alla mancanza di sentieri, si somma la pericolosità dell'ambiente invernale: pendii ripidi, valanghe, freddo intenso, giornate brevi, difficoltà di progressione, minore frequentazione umana.
quoto ed aggiungo che mi sembra di notare che qui, in molti, fanno affidamento sulle lampade frontali ritardando al massimo il momento di prendere la strada del ritorno: lo aveva già fatto notare anche Sal, se non erro. Finchè si ha un itinerario su strade forestali OK ma su sentieri solitari, anche conosciuti, non mi sembra una scelta sensata.
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quoto ed aggiungo che mi sembra di notare che qui, in molti, fanno affidamento sulle lampade frontali ritardando al massimo il momento di prendere la strada del ritorno: lo aveva già fatto notare anche Sal, se non erro. Finchè si ha un itinerario su strade forestali OK ma su sentieri solitari, anche conosciuti, non mi sembra una scelta sensata.
infatti no. Io sono uno di quelli che non di rado arrivano all'auto che è gia buio ;D
Ma cerco sempre, pianificando le uscite, di fare in modo di arrivare su una forestale di rientro, sicché quando non c'è piu luce si è già sulla strada. Finora è sempre andata bene. Spesso dimentico la frontale, ma se c'è la luna non ci sono grossi problemi. Se invece non c'è e sei nel bosco, diventa grigia :)
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infatti no. Io sono uno di quelli che non di rado arrivano all'auto che è gia buio ;D
Ma cerco sempre, pianificando le uscite, di fare in modo di arrivare su una forestale di rientro, sicché quando non c'è piu luce si è già sulla strada. Finora è sempre andata bene. Spesso dimentico la frontale, ma se c'è la luna non ci sono grossi problemi. Se invece non c'è e sei nel bosco, diventa grigia :)
io stò diventando una di quelle persone che finiscono la gita in frontale... troppo bello!
però concordo: sempre su forestale...
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Io domenica, complice il cambio orario, sono finito con il frontalino sulla forestale che riportava al lago di Tovel;
al buio sarà anche bello però ogni tanto mi giravo per controllare se qualche orsetto mi stesse seguendo... ;D
(500 msg ;))
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Io domenica, complice il cambio orario, sono finito con il frontalino sulla forestale che riportava al lago di Tovel;
al buio sarà anche bello però ogni tanto mi giravo per controllare se qualche orsetto mi stesse seguendo... ;D
(500 msg ;))
complimenti per il traguardo!
in effetti, sarà che diminuisce la vista con il buio, e si acuisce l'udito... pare sempre che qualche rumore strano ti segua...
però hai un bel coraggio, io da sola non ci andrei!