Autore Topic: I segreti del mal di montagna  (Letto 4123 volte)

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I segreti del mal di montagna
« il: 25/08/2009 19:18 »


Al Cebism di Rovereto un team gallese: «Ricerca internazionale, ma ricadute locali»
I segreti del mal di montagna

Il «mal di montagna» può uccidere, colpisce ogni anno migliaia di persone, è un malore ancora poco conosciuto e che sfugge ad ogni previsione. Ma per sconfiggere il subdolo nemico delle spedizioni himalayane è partita da un anno una ricerca internazionale, in cui i laboratori del Cebism (Centro di Ricerca in Bioingegneria e Scienze Motorie) di Rovereto giocano un ruolo importante.

Da ieri sono sbarcati in via Dal Ben quindici ricercatori dell'università di Bangor, nel Galles. Perché proprio a Rovereto? «Perché abbiamo attivato un progetto internazionale che comprende le nostre università, insieme ad un team polacco. Ma anche perché qui trovano qualcosa di unico in Europa: un laboratorio che simula le condizioni di alta quota, non solo l'altitudine ma anche le temperature estreme» spiega Franco Impellizzeri, giovane ricercatore italiano che il Cebism ha «riportato» in Italia da un incarico a Ginevra. A capo del team gallese c'è Jamie McDonalds, un esperto in materia con alle spalle importanti collaborazioni con spedizioni ad alta quota: «Lui se ne occupa da anni, è un vero talento emergente nello studio del mal di montagna.

C'è ancora molto da fare - dice Impellizzeri - perché non è ancora chiara l'efficacia dei trattamenti, né sono chiare le modificazioni fisiologiche». Nella «camera» del laboratorio, intanto, i ricercatori si mettono alla prova: «Oggi i nostri volontari saliranno a 4.800 metri di quota, e lì proveranno il loro fisico a zero gradi». Nel frattempo i loro colleghi eseguono una serie di misurazioni: test del massimo consumo di ossigeno, gittata cardiaca, ossigenazione tissutale periferica con infrarossi, misure dei metaboliti del sangue, oltre a una serie di test cognitivi, per capire come le condizioni estreme cambiano la percezione e la lucidità del soggetto. «Ci lavoriamo da un anno - continua Impellizzeri, che opera sotto la guida del responsabile del Cebism, professor Federico Schena - e la collaborazione con Bangor è importantissima. Anche perché l'università gallese risponde ad un sistema di valutazione severissimo: se hanno accettato di partecipare a questa ricerca, è perché la ritengono concretamente applicabile: infatti ogni anno i risultati dei centri di ricerca inglesi vengono valutati severamente, e chi fallisce un anno, l'anno dopo non riceve più i finanziamenti».

Un sistema che porta ad un severo monitoraggio dei propri risultati: proprio quello che manca, spesso, in Italia. «Per noi del Cebism - afferma Impellizzeri - è anche l'occasione di internazionalizzare il nostro lavoro. Già il professor Schena sta lavorando in questa direzione portando qui i migliori cervelli italiani "in fuga" all'estero. Con me, che vengo da Ginevra, ci sono anche Marcora che lavora in Inghilterra e Mafioletti, anche lui di base in Svizzera». La presenza dei gallesi ha anche un altro significato: «Bangor è la sede degli studi sulla montagna in Inghilterra. Questi ricercatori stanno conseguendo il master in "outdoor activity", un riconoscimento che ci interessa, perché la nostra mission dev'essere anche questa: mettere a disposizione del territorio le conoscenze sull'attività fisica in un contesto ambientale particolare come le montagne del Trentino. E sappiamo che le politiche ministeriali di tutto il mondo - conclude Impellizzeri - puntano molto su questo».

adige di oggi
« Ultima modifica: 25/08/2009 19:21 da AGH »
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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #1 il: 26/08/2009 17:38 »
facciamo un rapida indagine tra i forumisti? Chi soffre il mal di montagna e a iniziare da che quota? :)

Comincio io, a che se ovviamente non parliamo di ottomila hymalaiani ma delle nostre montagnole qua intorno...
Finora direi che è andata bene, non ho mai sofferto mal di montagna particolari, salvo un po' di fiatone che inizia a manifestarsi intorno ai 3000 metri.
Durante il mio "record" europeo, ovvero il Monte Bianco 4810, ho avuto un leggerissimo mal di testa quando ero giu' al rifugio Gouter m 3900, sparito subito con un aulin. Mi sono meravigliato perché c'era gente che stava veramente da schifo... che vomitava o con mal di testa ferocissimi. Addirittura su al bivacco Vallot a 4400 scarsi sotto la cima, una ragazza è stramazzata al suolo e hanno dovuto portarla giu di corsa perché temevano un edema... Per le altre cimotte oltre 3000 mt e fino a max 3600, tipo vioz, mai avuto problemi salvo il fiato un po' corto.

Riguardo al mio record extraeuropeo, realizzato in treno  ;D sulle mitiche linee ferroviarie di bolivia e perù, sono arrivato a 5500 metri... Mai nessun problema, a parte il solito fiatone, forse perché... ero pu zòven...  ;)
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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #2 il: 27/08/2009 08:55 »
Io sopra i 3000 ho fatto solo il Vioz... A me è mancato completamente il fiato sopra i 3200-3300 metri, credevo di non riuscire a salire oltre. Poi, in cima, un leggero stordimento, ma forse era solo stanchezza....  :-\
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #3 il: 27/08/2009 09:12 »
Io sopra i 3000 ho fatto solo il Vioz... A me è mancato completamente il fiato sopra i 3200-3300 metri, credevo di non riuscire a salire oltre. Poi, in cima, un leggero stordimento, ma forse era solo stanchezza....  :-\

addirittura "completamente"?
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Offline JFT

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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #4 il: 27/08/2009 09:22 »
addirittura "completamente"?

Completamente, avevo anche smesso di lamentarmi a voce alta...  ::)
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Offline miki

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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #5 il: 27/08/2009 09:44 »
Pure io in cima al vioz mi sentivo leggermente stordito.. ma non dava assolutamente fastidio.. invece la mia ragazza era totalmente ko, tanto che arrivati al rifugio, ha rinunciato alla cima poco distante..

Offline radetzky

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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #6 il: 27/08/2009 10:31 »
IMHO quando si va sopra i 2500-2700 metri di quota è consigliabile un breve acclimatamento. Ho dormito varie volte in quota in rifugio ed ho sempre notato che il primo giorno il mal di testa può comparire facilmente e che la prima notte si tende a dormire molto poco mentre nei giorni successivi tutto si riassorbe...
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline PassoVeloce

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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #7 il: 27/08/2009 10:51 »
Anch'io fin'ora la cima più alta che ho fatto è stato il Vioz....e sinceramente dai 3200 in su sto ancora meglio, sarà forse che ho la pressione bassa....  ::)
Ma è una cosa che può cambiare?cioè tipo adesso non mi dà problemi e l'anno prossimo mi blocco a 3000? :(

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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #8 il: 27/08/2009 11:09 »
Anch'io fin'ora la cima più alta che ho fatto è stato il Vioz....e sinceramente dai 3200 in su sto ancora meglio, sarà forse che ho la pressione bassa....  ::)
Ma è una cosa che può cambiare?cioè tipo adesso non mi dà problemi e l'anno prossimo mi blocco a 3000? :(

il mal di quota è molto soggettivo... può anche presentarsi in forme diverse nella stessa persona, dipende dal periodo, dalla forma fisica, dall'acclimatamento... Io per fortuna ho visto che in quota il mio fisico si comporta sempre allo stesso modo... cioè viene un po' di fiatone e mi sento un filo scarico... ma poca roba sopportabilissima, speriamo che duri  ;D

C'è anche da dire che fino a 3000 metri nessuno che sia in buon salute dovrebbe avere grossi problemi, gli effetti più seri della quota cominciano a manifestarsi, grossomodo, dai 3500 in su...
« Ultima modifica: 27/08/2009 11:12 da AGH »
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Offline PassoVeloce

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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #9 il: 27/08/2009 15:05 »
C'è anche da dire che fino a 3000 metri nessuno che sia in buon salute dovrebbe avere grossi problemi, gli effetti più seri della quota cominciano a manifestarsi, grossomodo, dai 3500 in su...
Ah allora il Vioz non fa testo  ;D

Offline soramont

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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #10 il: 27/08/2009 16:08 »
Ho toccato i 3000 metri  qualche volta nel gruppo delle pale e una volta al plateau rosà,mai nessun problema per l'altitudine anzi mi ricordo di essermi sentito piu leggero e mi sembrava di muovermi con piu scioltezza,.
Quello che mi preocupa di piu in altitudine sono le ustioni solari,
Andai per i boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita  e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi,e per non scoprire,in punto di morte ,che non ero vissuto,(H,D,Thoreau)

Offline Claudia

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Re: I segreti del mal di montagna
« Risposta #11 il: 31/08/2009 23:47 »
Anch'io fin'ora la cima più alta che ho fatto è stato il Vioz....
idem, e in quelle occasioni non ho mai sofferto... c'è da dire che, siccome è una cima che mi piace molto e quando ci vado ho sempre ottimo umore, ci salgo con le ali ai piedi! sono molto "lunatica" e se il morale è ok spesso non mi rendo conto della fatica. Mi è però capitato altre volte di accorgermi che attorno ai 3mila mi viene più fiatone, ma niente di più, per fortuna!