GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

Che ARVA sapreste consigliarmi? Oppure che ARVA dovrei evitare?
Stesso discorso per sonda e pala, premetto che la pala la voglio in alluminio ma un modello od un riferimento sarebbe interessante.
Il tutto ovviamente a prezzi (abbastanza) contenuti.

mah guarda, io ti posso consigliare il mio, dopo che anche io avevo dovuto fare una lunga disamina dei modelli esistenti: alla fine la scelta era caduta sul Pulse Barryvox Mammouth


E' considerato un ottimo apparecchio, l'ho visto in uso a istruttori e guide alpine. Purtroppo il costo non è basso, ma è inutile star li a speculare sui 50 euro. Io l'avevo comprato con un gruppo di acquisto su OTT dove avevamo potuto spuntare un buon sconto da Sportler (eravamo in 10-15 acquirenti)
http://www.sportler.com/sportlerShop/prodotto/sport/scialpinismo/artva-pale-sonde/mammut-pulse-barryvox_9762969

Sulla sonda e soprattutto sulla pala meglio non risparmiare, se poi ti rimangono in mano al primo soccorso non è bello...

Anch'io uso il pulse da quando è uscito e lo consiglierei per facilità d'uso. Senza dubbio, provando un analogico ci si rende subito conto che il digitale tre antenne, ha bisogno dei suoi tempi: ci mette qualche attimo a trasformare i segnali in digitale e vien da se che usandolo (è d'obbligo esercitarsi il più frequentemente possibile), si capisce il perchè l'apparecchio che appare "comodissimo" poi risulta un pochino lento.
Ottimo e abbondante il Fitre...funziona sempre.
Per pala e sonda... c'è l'imbarazzo della scelta. Forse sulla pala, potresti scegliere in base alla dimensione... ma sono solo pippe.
Solo una volta mi è capitato di dover cercare una persona... uno sconosciuto rimasto sotto un crinalino nel versante nord del Lusia e ti assicuro che nell'enfasi del momento, non ho badato alla dimensione della pala...

Concordo con Agh sul decadimento del segnale di artva digitali di prima generazione.I Fitre risentono poco del problema,sono costruiti su specifiche militari.
Il digitale è utile più che altro per ottenere una direzione di massima del trasmettitore sepolto,in base alla riduzione progressiva della distanza.Le mitiche frecce direzionali sono efficaci non oltre i 15,forse 20m e lo sono di più in fase di ricerca fine,dove anche il segnale acustico diventa importante.
Anche con i digitali la fase di ricerca con percorso a corridoi di ricezione (A greca o a z) è ineludibile,come pure non và dimenticata la ancor più immediata ricerca a vista di segni o oggetti utili al ritrovamento.
In qualche esercitazione,con indizi visivi lasciati volutamente in evidenza (Guanto,bastoncino,dorso del manichino ecc) ho visto la gente partire in tromba con l'ARTVA in mano e l'occhio sul display o concentrati solo sul segnale sonoro.....
Personalmente inizio il retrayning in autunno,a secco: alla fine di una gita nascondiamo uno o più apparecchi nel bosco o sul pascolo ed iniziamo a cercare.Con questo sistema ci si impratichisce con i diversi apparati e le loro peculiarità e si arriva alla stagione nevosa con più allenamento.In più si evidenziano eventuali malfunzionamenti.
Passando alla pala,occhio ai plasticoni leggeri,ma troppo fragili su neve compattata o peggio nelle valanghe a blocchi.
Leggerezza ed efficacia la offrono le pale in carbonio,ma costano.

.Le mitiche frecce direzionali sono efficaci non oltre i 15,forse 20m e lo sono di più in fase di ricerca fine,dove anche il segnale acustico diventa importante.

mi sono sempre chiesto cosa si può sentire del beep nella malaugurata evenienza della valanga durante una tempesta di neve con vento forte e roba che sbatte dappertutto...  spero di non provarlo mai

Il vecchio Fitre ed il mio Zoom hanno gli auricolari, lo Zoom li ha già connessi allo strumento.Penso siano disponibili anche per altri modelli.