Autore Topic: Disavventure in montagna  (Letto 3058 volte)

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Offline AGH

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Disavventure in montagna
« il: 18/07/2011 08:25 »
Avete mai avuto disavventure o, peggio, incidenti in montagna? Toccando ferro, io finora no, anche se mi rendo conto di aver rischiato, specie da giovane. Tra i rischi peggiori ricordo un incrodamento su parete verticale in una banale escursione val di fassa: arrivato a circa 15 mt di altezza non ero più in grado nè di salire nè di scendere. Poi no so come, raccogliendo tutte le forze fisiche e psicologiche residue, sono riuscito a trovare un'uscita aggrappato a delle "zoppe" d'erba. Dopo quell'esperienza davvero terrorizzante mi son detto "mai più in parete".  Anche se poi ricordo una demenziale discesa sulla ferrata Castiglioni in Brenta senza alcuna assicurazione. Un'altra volta una ravanata allucinante nel tentativo di salire il Piz Galin, fallito miseramente, senza uno straccio di cartina (!), con rientro quasi al buio, ma avrò avuto 20 anni :D. (lì ho imparato l'utilità delle carte  ;D). Qualche anno fa un banale ma doppio inciampo su sentiero presso forcella Valsorda, con caduta rovinosa a pelle di leone dove ho rischiato i dentini, alla fine me la sono cavata con qualche escoriazione a braccia, mani e mento.

In tempi più recenti un'altra incrodata nel tentativo di salire al Cornetto salendo da Cei, è stata l'unica volta che sono stato in serio dubbio se chiamare l'elicottero. Poi per fortuna, dopo una sosta di "meditazione" sul da farsi, sono riuscito a trarmi d'impaccio senza conseguenze. Rencentissime: una discesa boscosa dal Cogne al buio completo (cielo senza luna, bosco fittissimo), ma fortunatamente avevo la pila, se non l'avessi avuta sarei stato costretto probabilmente a un bivacco forzato :). Quindi, fresca fresca, la ravanata hallucinante sull'altopiano dell'Ortigara tra i mughi, nel tentativo di rintracciare vecchi sentieri militari. Un po' di tenacia e un po' di fortuna, e magari un po' di esperienza, mi hanno aiutato ad evitare il bivacco forzato. Grossi rischi comunque in età "senile" non mi pare di averli presi :)

E voi?  ;D
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Offline Alan

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Re: Disavventure in montagna
« Risposta #1 il: 18/07/2011 09:04 »
mai andato incontro a pericoli proprio perchè la mia storia mi ha insegnato.....
l'unica disavventura successa se così si può parlare è stata una sottovalutazione della traversata Cornetto - Stivo fatta a settembre dell'anno scorso in quanto mi sono trovato a metà percorso con un ginocchio in fiamme!!!
Altro incidente se così si può parlare mi si sono rotte le ciaspole a passo dei Garofani ahahah!!!

Da piccolo ebbi una disavventura con degli adulti in grotta al corso di Speleologia... il sifone del Bus De La Spia ha iniziato a gorgogliare sempre con la sua caratteristica cadenza ogni 1.30h, ma la curiosità di vedere e sentire era tanta che quasi ci finii dentro haahhaha

Offline Herman

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Re: Disavventure in montagna
« Risposta #2 il: 18/07/2011 13:32 »
Un po' tante a dir il vero  ::)  Però col senno di poi non le chiamerei disavventure... ma esperienza  ;D

Offline kobang

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Re: Disavventure in montagna
« Risposta #3 il: 18/07/2011 14:48 »
Incidenti di rilievo un paio in roccia:l'ultimo mi ha via via condizionato fino a farmi passare la voglia di arrampicare seriamente.Una volta sotto valanga in scialpinismo:ne sono uscito intero e velocemente per cui non mi ha minimamente traumatizzato.Qualche frattura in parapendio:sembrerà assurdo, ma per chi vola è normale mettere in conto qualche trauma.Qui devo dire che mi è servito a migliorare l'approccio,accettare la rinuncia senza paranoie,ho imparato a godermi meglio il volo in sicurezza.Un naufragio fra gli scogli in barca a vela con soccorso notturno e folla sulla passeggiata a mare.Contusioni e tanto freddo,ma ho continuato in vela a lungo:in quell'occasione non avevo colpe e l'evento era inevitabile.
Ho avuto sempre più paura per gli altri,ero più emotivamente impegnato nel soccorrere altre persone e nel valutare i rischi cui si erano esposte:in quelle circostanze ho maturato più consapevolezza e  capacità di valutare i rischi rispetto a quanto ho ricavato dalle mie dirette esperienze

Offline edel

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Re: Disavventure in montagna
« Risposta #4 il: 18/07/2011 14:51 »
Fortunatamente, mai nulla di grave! Un capitombolo enorme in val delle Comelle sulle Pale di San Martino (a causa di una radice bagnata..) , pensavo di essermi fratturata l'osso sacro e non c'era verso che riuscissi ad alzarmi... mio marito non sapeva più cosa fare, non c'erano i telefonini come adesso! Comunque niente di rotto... ho portato un grosso ematoma per più di un mese!
Ma una scivolata in un ghiaione scendendo dalle Lavinores (zona Braies-Sennes), circa 15 anni fà... mi è rimasta talmente impressa che mi capita ancora a volte di rivivere quei momenti... e mi sento l'ansia che mi prende lo stomaco!! :o
Ovunque cercassi di trovare un appoggio con lo scarpone o afferrassi qualcosa con le mani... questo si muoveva e scivolava insieme a me!!! Scivolavo lentamente sbucciandomi braccia e gambe... ma non riuscivo nè e fermarmi, nè tantomeno a raddrizzarmi... Panico totale! :'( 
Mi ero presa indietro, e proprio sotto di me... dopo un paio di serpentine, forse 70/80 mt., (mi pareva tantissimo però!!)  c'era mio marito e uno dei figli che mi dicevano di stare tranquilla... che comunque mi avrebbero fermata loro!    Ma dopo di loro c'era il salto e io non sapevo se veramente sarebbero riusciti a fermarmi!!!   Mamma mia quanta paura!! quando sono stata al sicuro...beh ho avuto un crollo....mi sono disperata!! :'( 

Offline Mau

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Re: Disavventure in montagna
« Risposta #5 il: 18/07/2011 15:09 »
Incidenti di rilievo un paio in roccia:l'ultimo mi ha via via condizionato fino a farmi passare la voglia di arrampicare seriamente.Una volta sotto valanga in scialpinismo:ne sono uscito intero e velocemente per cui non mi ha minimamente traumatizzato.Qualche frattura in parapendio:sembrerà assurdo, ma per chi vola è normale mettere in conto qualche trauma.Qui devo dire che mi è servito a migliorare l'approccio,accettare la rinuncia senza paranoie,ho imparato a godermi meglio il volo in sicurezza.con soccorso notturno e folla sulla passeggiata a mare.Contusioni e tanto freddo,ma ho continuato in vela a lungo:in quell'occasione non avevo colpe e l'evento era inevitabile.
Ho avuto sempre più paura per gli altri,ero più emotivamente impegnato nel soccorrere altre persone e nel valutare i rischi cui si erano esposte:in quelle circostanze ho maturato più consapevolezza e  capacità di valutare i rischi rispetto a quanto ho ricavato dalle mie dirette esperienze
Incidenti di rilievo un paio in roccia; sotto valanga in scialpinismo; frattura in parapendio; un naufragio fra gli scogli in barca a vela; ... Caspita ... non ti sei proprio fatto mancare nulla ... anzi sì ... niente incidenti facendo pesca subacquea o immersioni in apnea ...  :D :D :D
La montagna è...l'abbraccio di un amico ed il fuoco di un bivacco condiviso.

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Offline jochanan

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Re: Disavventure in montagna
« Risposta #6 il: 18/07/2011 17:57 »
faccio brevi accenni: ne ho sicuramente già parlato qua da qualche parte.
Devo dire che qualcuno mi ha messo più volte la mano sulla testa, in modo che arrivassi a quest'età e non crepassi per idiozia giovanile o fatalità. Dunque:
-poco più di 10 anni, Cortina. Siccome mi stufavo di accompagnare gli adulti per la città sono andato sotto la parete dell'ossario di Pecòl e mi sono messo ad arrampicare. Stesso discorso di AGH. Le zolle terranno o no?. Hanno tenuto...
-val d'Ayas. Il Gran Tournalin. Non avendo notizie su come si sale attacco il colletto nel punto più basso. Zona mai battuta, rocce mobili e non mi fidavo di tornare indietro perchè avrei dovuto staccarmi dalla parete per vedere sotto e temevo per la tenuta degli appigli.. Mi sono attaccato a una pietra mobile che ha tenuto. In discesa poi 50 mt. più in la una serie di diedri poco inclinati e terrosi mi si sono offerti alla vista.. Ah questi giovani senza cervello...
-andiamo avanti: Torre Trieste, Civetta, normale. Al terrazzino finale c'è un passaggio di 4° (allora, ora sarà classificato 3°) Ma io e gli amici ingannati da un chiodo finiamo sul 5°... Io non ho mai avuto destrezza, solo forza. Salgo un 2 mt. strapiombanti e... le mani mi cedono. Avverto sotto che sto per volare, e intanto poggio entrambi gli avambracci su una cengetta all'altezza del petto larga la metà  del braccio, e faccio esercizi disperati per riattivare la circolazione. A buona portata di braccio un appiglio mastodontico, ma la mano non tiene più... Dopo un tempo infinito passo, tiro su gli altri e ci stringiamo la mano. In discesa però arrivati in fondo alla fessura vediamo in alto una coppia tedesca. E che grida subito Steinschlag!. Un pietrone grande come uno sgabello sta cadendo, urtando contro le pareti in una cascata di scintille e cambiando ogni volta traiettoria. Che dovevo fare? sto fermo e mi metto una mano sulla testa (!) Il pietrone cade a 2 mt. dal sottoscritto...
Da allora ho ridotto l'attività arrampicatoria sulle Dolomiti a vie del tutto facili...
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

Offline miki

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Re: Disavventure in montagna
« Risposta #7 il: 18/07/2011 18:25 »
In snowboard scendendo in fuoripista su neve fresca su un pendio bello ripido, ho tirato una frenatona sulla lamina posteriore (volto rivolto a valle). La lamina anteriore si è appoggiata alla base di un pinetto di un metro circa, ho perso l’equilibrio, il pinetto mi si è infilato tra le gambe e io sono caduto di pancia con la testa a valle, appeso come un salame con lo snowboard al pinetto ;D ;D. Adesso fa sorridere per l'assurdità della posizione, ma vi assicuro che dopo mezz'ora di infruttuosa lotta con il pino ero alquanto avvilito ::) :P
« Ultima modifica: 18/07/2011 18:29 da miki »

Offline AGH

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Re: Disavventure in montagna
« Risposta #8 il: 18/07/2011 18:46 »
Adesso fa sorridere per l'assurdità della posizione, ma vi assicuro che dopo mezz'ora di infruttuosa lotta con il pino ero alquanto avvilito ::) :P

abbè, Passo Mulaz molti anni fa, inizio primavera con molta neve: sprofondo improvvisamente con una gamba nella neve marcia, che mi ha prontamente "cementato" la gamba. Sembra incredibile ma non riuscivo più a tirarla fuori, anzi più mi muovevo e più sprofondavo. Non so come sarebbe finita, per fortuna ero com un amico che è riuscito a liberarmi in 20 minuti di scavo alacre.
Altro imprevisto a Lago Stellune, sempre primavera con metri di neve, ero con gli sci: a pochi metri dalla riva si apre improvvismente una voragine in cui sprofondo dentro in un crepo profondo quasi 2 metri. Per fortuna non c'era acqua!!! Anche li ci ho messo quasi mezz'ora ad uscire, sudato come un bue per lo sforzo, nonostante ci fosse una temperatura di 10 sottozero, letteralmente sfinito. Altra voragine (sì sono abbonato  ;D) in discesa in sciotti sotto Passo Colbricon: in un traverso si spalanca sotto ai piedi un crepaccio profondo due metri e ci finsco dentro sci e tutto. Per fortuna senza farmi male. Impossibile uscire, ho dovuto togliere gli sci, incastrati nella neve cementizia, e uscire gattoni con notevoli sforzi.
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Offline Mau

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Re: Disavventure in montagna
« Risposta #9 il: 18/07/2011 19:15 »
Metto anch'io qualcosa, altrimenti soffro di un complesso di inferiorità ... ;D
Diversi anni fa - nel 1997 o 1998 o giù di lì - a meta maggio, siamo partiti in 4 - due coppie - da Malga Sorgazza, alla volta del Rif. Brentari, un po' alla ventura - senza ciaspole nè altra attrezzatura invernale - ben consapevoli che non saremmo arrivati al Rifugio, ma così ... arriviamo dove arriviamo ... giornata splendida ...da quota 1800 circa, sul sentiero 327 abbiamo cominciato a trovare neve, sempre + marcia e a sprofondare ... siamo andati avanti, arrivando quasi ai ruderi della Capanna dei Pastori, intorno a quota 2100. Lì abbiamo incontrato il gestore del Rif. Brentari che,  insieme ad amici, scendeva dal Rifugio con tanto di sci, e ci ha consigliato - ma lo avevamo già capito da soli - di tornare indietro. Così abbiamo fatto, ma, invece di tornare dalla stessa parte, abbiamo preso, x scelta voluta, il sentiero 326, quello che porta a F.lla Magna, mai fatto prima di allora. Pareva così corto e facile dalla cartina ... non vi dico ... è stata una piccola odissea, soprattutto nella parte finale che cala a F.lla Magna. Continui sprofondamenti nella neve ... a un certo punto sono affondato in un buco, sprofondando nella neve fino alle ascelle - solo lo zaino mi ha tenuto su - e ci è voluto tutto l'impegno dei miei 3 compagni x tirarmi fuori di lì ... da solo mi sa che non ce l'avrei fatta e ho capito che è meglio - così penso io - mai andare da soli in montagna ;) ;) ;) Ho rivisto quel sentiero in versione estiva ... x carità niente di che, ma col la neve ... quella volta abbiamo rischiato!
La montagna è...l'abbraccio di un amico ed il fuoco di un bivacco condiviso.

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