GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

Questa tecnica di marcia (si può tradurre in "camminata alla nordica"?) mi lascia piuttosto perplesso. E' praticabile anche su sentiero? E' adatta al ravanaggio? Si può applicare anche con le ciaspole ai piedi?  Vorrei sentire la vostra opinione.

Da istruttore di NW, quoto tutto quanto detto da AGH; ci sarebbe altro da aggiungere, ma rischio di dilungarmi e di anagrammare "post" in "spot" ( mi, ho bisogno di ferie). L'unica cosa che mi sento di ribadire è che il NW e la montagna sono due cose profondamente diverse; il NW si pratica sopratutto nei parchi cittadini, sulle alzaie dei fiumi, sulle carrareccie, e comunque laddove la pendenza non è eccessiva e il fondo permete un uso corretto dei bastoni. Qualcuno ha recentemente inventato il Winter NW con le ciaspole (sui winter weg); per dirla alla Fantozzi: secondo me è una gran caga*a !!! (mi radieranno dall'albo). In soldoni è solo un modo per consentire a chiunque acquisisca la patacca di istruttore, di accompagnare professionalmente su terreni che la legge 6/89 riserva esclusivamente alle Guide Alpine

In che senso?non ci sono limiti di quota come nel caso degli accompagnatori di territorio?
Certo è che se si può praticare solo su sentieri con particolari caratteristiche se li trovi sul Costanzi c'è qualcosa di cui dubitare... 

fin che sei nel pian della nana le caratteristiche corrispondono..

Scusate lo sfogo istintivo, forse fuori tema ... da ex accompagnatore sezionale non pataccato ...  ma non è che tutta questa "burocrazia della sicurezza" e della "patacca" uccida nelle sezioni CAI-SAT la voglia di "portare" gli altri in montagna nelle gite sociali?  Non voglio essere frainteso ... la sicurezza è importantissima ... ci sono tanti casi di impreparazione e sottovalutazione dei pericoli ... ma ... mi ricordo che quando i miei compagni di sezione tornavano dopo aver sostenuto i corsi ufficiali del CAI per ottenere il titolo di Accompagnatore di Escursionismo, mi raccontavano che la materia teorica su cui erano più preparati era "la tutela legale" e i rischi legali dell'accompagnatore ... semplifico: anche quelli in precedenza + audaci,perchè tecnicamente preparati, erano terrorizzati dall'organizzare escursioni sociali, col risultato che - sintetizzo - non proponevano quasi + nulla, se non le scampagnate ... c'è qualcosa che non mi quadra ...   la mia impressione è che si spacci x ricerca della massima sicurezza qualcosa di diverso ... della serie "l'autovelox tutela la sicurezza ...   " Anche i più recenti tragici fatti di incidenti in montagna che hanno coinvolto persone preparatissime dovrebbero farci capire che ... esiste anche la fatalità ... e che i sapientoni di turno, dopo, hanno sempre qualcosa da ridire ... si poteva fare questo, quest'altro ...
Segnalo, sul tema del rischio legale, che i problemi, se si vogliono trovare a tutti i costi , non riguardano solo chi accompagna in montagna gli altri x professione - o x diletto nel caso del CAI-SAT - ma anche gli altri. Della serie: se io vado in montagna, come gita fra amici, con una persona anche senza patacca ma + esperta di me, se mi succede qualcosa di grave, il giudice va a vedere chi dei 2 è ritenuto + esperto, e può considerare quella persona penalmente e civilmente responsabile del mio incidente ... basta che trovi un piccolo cavillo ... quindi .. non è che x questo dobbiamo starcene chiusi in casa o andare in montagna sempre da soli ..

Il tutto nasce dall' usanza nata negli ultimi tempi, per cui se mi incarnisco un'unghia, denuncio il presunto responsabile. Vincenzo Torti ne ha da raccontare una infinità sul tema. Io ho ancora la mia patacca di AE,  e ti assicuro che questa è una realtà purtroppo ormai ben radicata sia nel CAI che fuori dal CAI. Personalmente me ne sono sempre infischiato e ho sempre fatto (e continuo a fare) ciò che mi piace, ma se uno dovesse rifletterci bene, c'è da farsi venire i brividi lungo la schiena. Te ne potrei raccontare millanta, di storie di capigita o ritenuti tali andati nelle grane, per cui non mi sento di biasimare chi eccede in prudenza.

Tutto tristemente vero, e altrettanto tristemente senza soluzione: ormai il mondo va così.
Del resto i programmi di molte sezioni rispecchiano in pieno queste paure, nonchè, lasciamelo dire, il fuggi fuggi delle figure di riferimento.