GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
TECNICA => Materiali e tecnica in montagna => Topic aperto da: pinko - 08/10/2010 22:52
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Forse avete già discusso su questo tema in precedenza, quando io ignoravo l'esistenza di questo sito, ma voglio porre questo quesito come provocazione tanto per ravvivare, se ce ne fosse bisogno, il tema della sicurezza in montagna che a me sta molto a cuore.
Quando lavoravo nei cantieri lo spauracchio che temevo di più era la visita degli ispettori dell'ente che ora si chiama S.P.I.S.A.L. Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro.
Per un nonnulla fioccavano multe severe e denunce in tribunale esempio:
Mancanza del battipiedi sull'armatura, non indossare il casco, guanti o scarpe antiinfortuni, altezza insufficente delle protezioni, mancanza di imbragatura o ancoraggio con moschettoni, e via dicendo.
Quando in montagna passo per sentierini a strapiombo sul baratro larghi 30 cm che devi incollarti alla parete per non cadere, penso allo S.P.I.S.A.L.
Per conto mio lo stato dovrebbe inventare, per rimpinguare le magre finanze lo
S.P.I.S.A.M.
Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Montagna e adottare lo stesso metro di valutazione che usa per lo S.P.I.S.A.L., ci sarebbero meno incidenti, voi che ne dite ?
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una considerazione veloce, proprio oggi scrivevo ad Agh in privato chiedendoli se un certo passaggio che vorrei fare domani è difficoltoso o no...
Io penso che la montagna è così e così deve rimanere, non voglio un sentiero attrezzato che faccia da "pista ciclabile" per tutti, la montagna non è per tutti, fino a una certa quota certi pericoli non ci sono, da quote più alte in sù è ovvio che sono necessari alcuni accorgimenti e sono sopratutto obbligatorie a mio avviso alcune cose, come la conoscenza dell'ambiente in cui si "passeggia", la concentrazione (non andiamo a fare una visita al museo.....), la disciplina e tantissime altre cose che ora non mi vengono in mente....
Un esempio CLASSICISSIMO, se non sò scalare non mi prendo una guida alpina che mi trascini fino in cima al Campanil Basso, ma mi faccio un bel corso roccia + alpinismo e cerco di andarci su con una guida ovviamente, ma sfruttando le capacità anche mie, così la soddisfazione è TOTALE ai primi tempi, poi lo diventerà affrontandolo senza guida....
Forse sono all'antica con questo modo di pensare ma per me è così, la montagna, come il lago o la piscina da 5 metri, bisogna guadagnarsela allenandosi (nel caso montano) e saper nuotare (nel caso del lago/piscina)...
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Io penso che la montagna è così e così deve rimanere, non voglio un sentiero attrezzato che faccia da "pista ciclabile" per tutti, la montagna non è per tutti, fino a una certa quota certi pericoli non ci sono, da quote più alte in sù è ovvio che sono necessari alcuni accorgimenti e sono sopratutto obbligatorie a mio avviso alcune cose, come la conoscenza dell'ambiente in cui si "passeggia", la concentrazione (non andiamo a fare una visita al museo.....), la disciplina e tantissime altre cose che ora non mi vengono in mente....
sono d'accordo, no alla banalizzazione della montagna: se si spiana ogni difficoltà si spiana anche la soddisfazione di andar per monti, raggiungere una cima o anche solo fare una bella camminata in quota. Direi che gli incidenti succedono perché manca la conoscenza, la formazione e l'esperienza, la gente troppo spesso va in montagna senza la necessaria preparazione, e sopratuttto la consapevolezza di muoversi in un ambiente potenzialmente pericoloso.
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se si spiana ogni difficoltà si spiana anche la soddisfazione di andar per monti, raggiungere una cima o anche solo fare una bella camminata in quota.
Il concetto se non sbaglio dunque è questo:
In montagna:non intervenire con divieti e sanzioni concernenti la sicurezza perchè bisogna tutelare il diritto allo svago del lavoratore, lasciare che provi il brivido adrenalinico che fa tanto piacere.
Nel lavoro:sanzionare pesantemente se lo stesso lavoratore vuol provare il brivido adrenalinico di affacciarsi sul poggiolo di una casa in costruzione senza protezione.
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la montagna non è per tutti
Mi pare una affermazione antidemocratica
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Il concetto se non sbaglio dunque è questo:
In montagna:non intervenire con divieti e sanzioni concernenti la sicurezza perchè bisogna tutelare il diritto allo svago del lavoratore, lasciare che provi il brivido adrenalinico che fa tanto piacere.
Nel lavoro:sanzionare pesantemente se lo stesso lavoratore vuol provare il brivido adrenalinico di affacciarsi sul poggiolo di una casa in costruzione senza protezione.
beh, il lavoratore va protetto dai rischi perché si trova in quella condizione per guadagnarsi da vivere, l'escursionista non lo obbliga nessuno ne ad andare per monti, né ad andare a cercarsi rogne su sentieri esposti. questo non vuol dire che riduo la montagna ad un ambiente d'elité, in quanto esistono molti altri sentieri magari meno pericolosi che arrivano allo stesso punto.
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Per conto mio lo stato dovrebbe inventare, per rimpinguare le magre finanze lo
S.P.I.S.A.M.
Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Montagna e adottare lo stesso metro di valutazione che usa per lo S.P.I.S.A.L., ci sarebbero meno incidenti, voi che ne dite ?
Che palle!! ci mancherebbe solo un ente che ci controlli e ci multi anche quando andiamo a fare un giro in montagna...
Mi pare una affermazione antidemocratica
Gli uragani e i terremoti sono democratici?? la natura e l'ambiente non sono democratici..
Se ti vuoi fare un giro in spiaggia durante uno tsunami e vieni risucchiato sono c...i tuoi.
Non si può rendere sicuro tutto..
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Forse sono all'antica con questo modo di pensare ma per me è così, la montagna, come il lago o la piscina da 5 metri, bisogna guadagnarsela allenandosi (nel caso montano) e saper nuotare (nel caso del lago/piscina)...
Concordo pienamente! ....
la montagna non è per tutti, fino a una certa quota certi pericoli non ci sono
Mi pare una affermazione antidemocratica
Nooooo dai pinko... mi sembri un "pelino" fuori strada! io amo la montagna e la percorro da decenni, ma conosco i miei limiti! Guardo ammirata e con una punta di invidia gli scalatori che affrontano le pareti di roccia, ma sò che non è roba adatta a me, purtroppo! gli stretti sentierini, anche un pò esposti, grazie a Dio li posso fare (ovviamente prestando la massima attenzione!) perchè non soffro di vertigini ... ma se ciò non fosse sicuramente non chiedo che inseriscano i guard-rail a a 2000 mt. Mi è capitato di rinunciare a una mèta 50 mt. prima dell'arrivo perchè davanti a un passaggio troppo difficile e a un senso di paura, mi sono fermata e tornata indietro. Ma questo è anche saper valutare i propri limiti... poi l'incidente può succedere anche cadendo dalla scala di casa, o inciampando sul marciapiede!
Se tornassi indietro con l'età (ma di tanto!!) sognerei di frequentare un corso di roccia ..
Stessa cosa per i fondali marini, non sono per tutti, non dico che è antidemocratico, ma solamente che per me, che annego in una vasca da bagno, è proibitivo!! Nonostante ciò quando vedo documentari del mondo sommerso resto estasiata e penso "beato chi ci può andare!"
Non puoi paragonare tutto ciò al mondo del lavoro e alla sicurezza sul lavoro....
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Nooooo dai pinko... mi sembri un "pelino" fuori strada! io amo la montagna e la percorro da decenni, ma conosco i miei limiti! Guardo ammirata e con una punta di invidia gli scalatori che affrontano le pareti di roccia, ma sò che non è roba adatta a me, purtroppo!
La patente di guida la prendono tutti, ma ogni tanto qualcuno per ritenersi più bravo degli altri fessacchiotti che rispettano le regole va a sfracellarsi, o ammazza qualcuno.
Se tutti facessero come te e me si avrebbero meno incidenti, dico meno, poi la fatalità colpisce il temerario come il principiante.
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Che palle!! ci mancherebbe solo un ente che ci controlli e ci multi anche quando andiamo a fare un giro in montagna...
Ti chiedo scusa per le tue santissime palle, ma non esiste già un controllo sulle piste da sci, sulle piste mi pare già esistenti protezioni adeguate ?
Non mi pare fuori luogo, per estensione che alcune regole vangano applicate anche nel settore escursionistico.
Vedo famigliole affrontare ferrate senza la minima attrezzatura, a volte mi pare di essere un imbecille quando indosso l'imbragatura e il casco, certi mi fanno un sorrisetto di scherno.
Questa la chiami libertà, libero arbitrio ???
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La patente di guida la prendono tutti, ma ogni tanto qualcuno per ritenersi più bravo degli altri fessacchiotti che rispettano le regole va a sfracellarsi, o ammazza qualcuno.
Bravissimo! e mette a rischio la vita degli altri e di tante persone!! perlomeno in montagna se uno fà le bravate di solito mette la sua vita in pericolo..
Vedo famigliole affrontare ferrate senza la minima attrezzatura, a volte mi pare di essere un imbecille quando indosso l'imbragatura e il casco, certi mi fanno un sorrisetto di scherno.
... anche questa è pura inconscienza!! ma esiste in tutti i campi.. per queste cose non servono i divieti!! si tratta di giudizio e buon senso!
so che succede...ricordo benissimo una volta che alcune persone, vedendo mio figlio di pochi anni assicurato al papà con cordino e moschettone durante una escursione, prendendo un pò in giro han detto che "non è giusto trattare un bambino come un cagnolino, al guinzaglio!"
non ho risposto niente... non ne valeva la pena...
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ma conosco i miei limiti!
In un ambito in cui è in gioco la pelle, non puoi conoscere i tuoi limiti se non a grandi linee.
Dopo l'ultimo gradino del limite c'è la morte e non si può mai conoscere a quale altezza si trova questo gradino, se non provandolo, ma saranno gli altri a conoscere questo limite, mentre tu sarai a porta inferi.
Non voglio fare allarmismo mediatico, essere ben consci dei rischi può salvare una vita.
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Anche io credo che non sia nè possibile nè auspicabile un controllo di questo tipo. Non è possibile perchè il territorio è talmente vasto che servirebbero una miriade di "controllori" (e chi è che li paga?). Non è nemmeno auspicabile, perchè alla fine nessuno obbliga nessuno ad andare in montagna; la montagna è un ambiente che va affrontato con il giusto atteggiamento che deve essere sempre di umiltà, sfidare la montagna può causare serie conseguenza.
Quindi ciò che è importante secondo me è la consapevolezza di come è l'ambiente ce vado ad affrontare, quali sono le mie capacità (e qui mai sopravvalutarsi troppo), qual'è l'attrezzatura di cui dispongo. Il livello di rischio io lo vedo come il prodotto di questi tre fattori, quindi bisogna fare una sorta di analisi di coscienza e domandarsi se io con le mie capacità e con la mia attrezzatura riesco o meno ad andare in un determinato ambiente. Spesso la risposta sarà negativa. Ma è anche giusto così. Andar per monti (e volerne uscire indenni) richiede una certa dose di responsabilità (verso se stessi e verso gli altri) che nessun controllore esterno può dare se uno è irresponsabile di suo. Estremizzando il discorso si arriverebbe a dei parchi giochi per famiglie a 4000 mt super sicuri, ovvero la morte della montagna.
Preferirei piuttosto una campagna di informazione in cui esperti spiegano come ci si comporta in montagna, l'attrezzatura ed il suo uso ecc..che poi è il lavoro delle guide alpine.
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Oh bociazzi!!!Ma perchè si stà disquisendo su una visione così "necrofila" dell'andar per monti,per non parlare degli "insani" sport che vi si possono praticare?
Se uno và per monti con le mani sulle p...le per scongiurare i pericoli,è la volta buona che si fracassa anche sul sentiero più facile!
Ora direi che si potrebbe anche passare oltre queste legittime,ma un pò enfatizzate preoccupazioni.La montagna è e deve rimanere il luogo della libertà,quello in cui ognuno può e deve confrontarsi con i propri limiti psichici e fisici,un posto (come altri) in cui non è consentito o saggio barare,una scuola dove si impara a rispettare il proprio limite o dove si può imparare a portarlo più avanti.Quali fantasmi si agitano nella testa e nel cuore di chi vede orrori e insicurezze ad ogni passo?Nella mia nò di sicuro,e se qualche cattiva sensazione si fà strada non mi faccio certo scrupolo di fermarmi o girare i tacchi.
Quanto agli interventi istituzionali (vi ricordate il sequestro delle montagne a seguito di ripetuti incidenti da valanghe?) se mai venissero attuati,nel prosacco ci metto anche lo schioppo caricato a pallettoni anti burocrati!E dai!
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Se uno và per monti con le mani sulle p...le per scongiurare i pericoli,è la volta buona che si fracassa anche sul sentiero più facile!
Mettiamo la discussione sul binario giusto, io sto parlando degli eccessi, di chi vuole strafare e vuole superare i propri limiti anche oltre le leggi naturali, tipo il pipistrello del video.
Poi ognuno può scegliere di por fine ai suoi giorni come crede.
Che il tuo non sia uno sport tanto tranquillo, basta leggere il quotidiano. Se avessi la tua età o più giovane
piacerebbe anche a me provare l'ebbrezza del volo, ora come ora ragiono diversamente, tutto qua
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Ma io non stavo parlando di parapendio:obietto solo sul costante richiamo ai pericoli dell'andare in montagna...A questo punto direi che ci sono quantomeno scale di valutazione assai diverse (legittimo) e una preoccupazione di fondo,questa del tutto personale,che non deve però trovare soluzione in "provvedimenti esterni",ma solo in miglioramento della preparazione e scelta dell'impegno adeguata al proprio bagaglio di esperienze e che non superi il livello oltre il quale soggettivamente si và in ansia.
L'età anagrafica c'entra solo in parte,sicuramente per le aspettative di prestazioni fisiche,molto meno per il resto
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Scusate, ditemi se sono rinc.....to
Il casco per chi va in moto è un obbligo di legge relativamente recente, le cinture nelle macchine idem.
Casco e imbragatura in ferrata, ben più importanti devono essere un optional ?
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a me pinko sembra che tu stia impuntandoti su pò troppo, non te la prendere a male :)
io resto dell'idea che la sicurezza in montagna c'è, non a caso la differenza sostanziale che passa tra gli anni dei primi pionieri e i giorni nostri, in montagna se ne è curata solo l'attrezzatura, e la sentieristica:)
per fortuna grazie a dio ,no ho ancora visto guardrail o passamani sulle cime....
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giustamente è stato detto: io lavoro necessariamente PER VIVERE, ma vado in montagna a respirare a pieni polmoni.
Man mano che le difficoltà in montagna crescono il numero degli utenti potenziali si assottiglia.
Da un lato c'è gente che vorrebbe ma non ce la fa.
Dall'altro gente (anche gestori di rifugi) che facilitando i percorsi vuole attirare clienti ...
Infatti ci sono rifugi con ferratina incorporata
Tuttavia credo che è opera meritoria avvicinare alla montagna quanta più gente possibile (senza rischi eccessivi). Per farli maturare, apprezzare certe cose, tanto per dire.
E allora? fare come i tedeschi d'antàn che hanno fatto enormi supersentieri lastricati e ferrate iperchiodate?
Io penso che il criterio possa essere solo l'impatto ambientale
esempi: no alla ferrata "SCALA DEI POMPIERI" alla cima Eotvos nei Cadini (non sono più andato da molto, faceva schifo)
no alla ferrata dell'amicizia sopra riva. Ma si a quelle intorno al bivacco Arcioni. Si anche a quella alla punta Penia
Circa le Bocchette sono in dubbio. Ma il rif. Alimonta per quanto comodo mi pare proprio un "prodotto" della via delle bocchette e un doppione che ci si poteva risparmiare.
E i sentieri? Per me un corrimano E BASTA non si nega a nessuno, dove servono
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Casco e imbragatura in ferrata, ben più importanti devono essere un optional ?
non è che debbano essere un optional, solo non puoi mettere qualcuno a controllare ai piedi di ogni ferrata che la gente indossi casco e imbrago...
se anche lo indossano per "passare il controllo" poi posson sempre toglierlo o che fai li tieni monitorati lungo il percorso con delle videocamere?
come per tutto, il comportamento della gente dovrebbe nascere dal buon senso, ci si dovrebbe curare più della responsabilizzazione dei frequentatori con corsi o cmq "lezioni" informative. ma entrare nella testa della gente è impossibile...
non solo l'attrezzatura tecnica manca, ma spesso quella di base. prendi il vioz: sentiero facile e abbastanza largo. ho visto gente salirci in pantaloncini maglietta e scarpette da ginnastica, senza zaino in spalla ma con un bel bottiglione di coca cola tra le braccia. E' vero, è fattiile, io credo che non avrei alcun tipo di problema a salirci in scarpette. MA... e se il tempo cambia e sù fà freddo? E se prendi una storta? E se inciampi e con le mani occupate dalla bottiglia sbatti il muso? Insomma, ok controllare l'attrezzatura della gente, ma qui si dovrebbe partire dalla testa, con una fornitura di materia grigia ::)