Ho ripescato una vecchissima recensione (2004) degli sci Kong che avevo fatto a suo tempo per il newsgroup it.sport.montagna, che riposto qui sotto. Questi scietti erano propagandati all'epoca come "rivoluzionari", invece come avevamo facilmente previsto sono caduti rapidamente nel dimenticatoio
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Rapido test materiali giovedì 16 dicembre 2004 alle Viotte del Bondone: mini Sci KongL'occasione é stata offerta dai nuovissimi
KONG di Edo, che ha cacciato quasi 600 mila lire per diventare uno dei primi (e infelici) possessori nel Trentino Alto Adige di questi speciali attrezzi. Come forse non tutti sanno, parliamo di sci ultracorti, appena 95 cm, dotati di pelli, calzabili con normale scarpone da sci o scarpone ramponabile, che nelle intenzioni del costruttore dovrebbero essere un'alternativa allo sci da sci-alpinismo e alle ciaspole. Premettiamo di non aver potuto provare a fondo gli attrezzi per via del tempo inclemente, tuttavia qualche utile considerazione pensiamo di poterla fare.
Lo sci è troppo corto per un uso "serio" in fuoripista. Il che suggerisce la seconda considerazione, o meglio, la domanda: a quale uso è destinato questo tipo di sci?
Se si propone come alternativa nello sci escursionismo ai normali attrezzi (ciaspole, sci da fondo e sci-alpinismo) non sembra a prima vista un'alternativa soddisfacente.
La misura eccessivamente corta rende assai problematico il controllo, anche a sciatori di un certa esperienza. Questo difetto è evidente anche in salita perché, in caso di neve fresca, lo sci sprofonda inesorabilmente.
Abbiamo visto coi nostri occhi l'assurdità del Moscone Bianco che, coi suoi scietti da fondo, andava via leggera leggera (be', si fa per dire) sullo stesso manto sul quale Edo arrancava sfondando la neve ad ogni passo. Impensabile quindi pensare di affrontare una sci-alpinistica seria con attrezzi del genere. Se invece gli scietti Kong servono solo per brevi escursioni su fondo compatto (esempio neve fresca con sottofondo duro, neve primaverile "firn" eccetera) allora ci sembra che questi due aggeggi potrebbero essere anche divertenti. Beninteso sapendo sciare bene, altrimenti ciao. In tutti gli altri casi la discesa, a parer nostro, è problematica specie su nevi crostose, sventate, ghiacciate e anche su neve fresca profonda. Con degli sci di neppure un metro basta il minimo sbilanciamento, avanti o indietro, per finire inesorabilmente con la faccia, o il culo, nella neve.
Ricapitolando: l'idea dello sci ibrido o dell'attezzo alternativo a ciaspole o sci da sci-alpinismo in sé ci sembra valida, ma siamo ancora lontani dall'optimum.
Riteniamo che la misura (minima) ideale sia di circa 1,20-1,40. Al di sotto di tali misure, lo sci su nevi non compatte o sul ripido diventa pressoché incontrollabile.
Note negative per l'attacco
Le viti hanno la tendenza all'allentamento, il dado di fissaggio è libero per cui se si allenta addio. Infine gli scarponi: il costruttore parla di scarponi "ramponabili", ma non tutti i tipi sono adatti. Se lo scarpone e' troppo morbido tende ad uscire dall'attacco.
by AGH