Autore Topic: Trekking in solitaria. Psicologia, sicurezza e quant'altro  (Letto 18318 volte)

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Offline ciaspaman

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Ciao a tutti, è da molto tempo che vorrei fare un trekking di più giorni in solitaria sulle nostre montagne. Quest'estate, verso fine luglio/agosto mi piacerebbe trovare il coraggio di farlo, la voglia e l'entusiasmo ci sono già da un pezzo.
L'idea era la translagorai, dalla Panarotta al Rolle.
Però i miei dubbi sono molti...primo fra tutti il fatto che non ho mai dormito fuori in tenda e io vorrei farla in tenda e non in bivacchi o malghe.

Quello che un pò mi frena è la mancanza di esperienza, per esempio oltre al buon senso (non mettere la tenda nel letto in secca di un torrente, non vicino ad un pascolo, non in luoghi dove possono cadere sassi..ecc..) cosa bisogna sapere per non far diventare il trekking un'esperienza da incubo?

Secondo: la condizione psicocologica del dormire in un luogo sperduto da solo..penso che l'immaginazione giocherà dei brutti scherzi, visto che la notte in montagna è tutt'altro che silenziosa. E la lucertola che cammina vicino alla tenda ci sembrerà un lupo mannaro gigante assetato di sangue   ;D   Anche qui, consigli sulla "preparazione psicologica"?

Terzo: i reali pericoli. Leggendo discussioni simili su alcuni siti è emerso che i pericoli hanno 3 diverse origini:
1) ambientale: sassi o rocce che cadono, torrenti che si gonfiano, fulmini ecc...eliminabili in gran parte con la corretta scelta del luogo per bivaccare.
2)animali: oltre al casino fatto dagli animali la notte, in teoria non ci dovrebbero essere problemi di attacchi all'uomo. Ipotizzando poi di andare in lagorai, si eliminerebbe anche la variabile orso..Unico problema eventuali cani sevatici che non avendo paura dell'uomo lo potrebbero attaccare. Quanto è vero tutto ciò? Precauzioni che si possono prendere?
3)L'uomo: leggendo quelle discussioni (era sul forum Avventurosamente mi pare) mi è sembrato di capire che l'uomo è più pericoloso degli animali, anche se una buona dose di paranoia agevola questa considerazione. Si parlava dell'uomo come principale pericolo, sia perchè se per esempio si dorme nei pressi di una strada, potrebbe passare una jeep ed investire la tenda. E poi è emersa la questione "balordi" interessati al portafoglio ed all'attrezzatura del malcapitato escursionista. Per poi passare a storie di pastori e taglialegna deviati in stile "Un tranquillo week end di paura" e cose di questo tipo...

Quanto di tutto ciò è da ritenersi vero? Nel senso, fra i vari pericoli elencati quali sono tangibili e reali e quali frutto della paranoia ed altamente improbabili? Precauzioni?

Mi piacerebbe sentire qualche testimonianza diretta da chi ha già provato un trekking di più giorni in solitaria (se esiste qualche altro pazzo come me.. ;D ), consigli vari (magari anche quello di abbandonare l'idea, è sempre un consiglio), e anche altre cose che magari nello scrivere mi sono dimenticato di menzionare.

Grazie mille!
W la picca! ;D

Offline AGH

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molto interessante il tuo quesito :)
Modestamente, ho discreta esperienza in gite, trekking e viaggi n solitaria. Ti dico subito, come ben hai intuito, che la difficoltà maggiore è proprio quella "psicologica".  Andare in (buona) compagnia è molto bello ma anche le esperienze in solitaria secondo me possono essere entusiasmanti. Quello che hai in mente, se tutto andrà liscio, sarà un'esperienza che ti rimarrà dentro per tutta la vita.

La prima cosa, e mi pare che sei già a buon punto, è la determinazione e partire convinti. Nel caso di una traversata panarotta-rolle (bravo che parti dal vero inizio e non dal manghen!), non vedo particolari pericoli, salvo i soliti dovuti alla montagna. La difficoltà maggiore è essere soli ad affrontare una esperienza del genere ma, proprio per questo, è anche l'aspetto più affascinante perché è un mettere alla prova sè stessi in un trekking non difficile ma neanche banale.

Il fatto che tu non abbia nessuna esperienza è un limite, credo sarebbe bene provare un paio di uscite da soli prima di cimentarsi nella traversata vera e propria. Anche per mettere a punto l'attrezzatura, la cui organizzazione è piuttosto importante in una traversata in autonomia. Ottima l'idea della tenda ma, come ripeto, almeno un paio di uscite di prova ti serviranno a prendere confidenza su quel che ti serve e su come organizzarti al meglio.

Le uniche difficoltà che vedo sono la solitudine (se non ci sei abituato), l'organizzazione razionale dell'attrezzatura e i viveri. Ogni tanto ti puoi appoggiare a qualche rifugio ma in linea di massima sarai autosufficiente.

Il pericolo più grosso, essendo soli, è di farsi male (anche una banale storta in un posto isolato potrebbe essere un problema serio), quindi prevedi di collegarti con qualcuno via cello almeno 1 volta al giorno ove sarà possibile.

Un'altra difficoltà è il maltempo, specie i temporali con fulmini, se piove a dirotto poi sarai bloccato in tenda (e quindi che sia ottima), portati le parole crociate o qualcosa da leggere  ;D Essendo il percorso prevalentemente a ridosso di creste, non ci sono pericoli di inondazioni. Ovviamente stai a distanza di sicurezza dai torrenti (o impluvi) che possono gonfiarsi parecchio in caso di nubifragi violenti.

Riguardo altri altri pericoli: l'unico reale riguardo gli animali è essere morsi da una vipera, ma bisogna essere davvero sfortunati. Il resto sono scemenze. Al massimo qualche pastore ti offrirà un po' di formaggio.

A noi l'anno scorso, in un mini trekking di pochi giorni, un pastore ha offerto due o tre grosse brise che sono finite tosto in padella, sarà stata la fame ma erano squisite!!!

Per il resto io ti dico vai!!! Sarà un'esperienza fantastica, che almeno una volta nella vita bisogna fare. Tra l'altro qui ci sono altre persone che hanno già fatto questa esperienza e ti potranno dare ulteriori consigli.
« Ultima modifica: 18/02/2016 08:42 da AGH »
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Offline kobang

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Ciao Ciaspaman,le,uscite solitarie ono tra quelle che preferisco,anche in scialpinismo con buona pace di tutte le valide regole della sicurezza...Da solo ho girato anche per il Sahara,ma lì ti concentri su te stesso e l'ambiente ti prevarica col suo perenne monito:sei al limite,occhio!In montagna è tutt'altra cosa:puoi seguire in pace i tuoi ritmi,dedicare il tempo che vuoi ai mille stimoli visivi,olfattivi,sonori.Fai il tuo passo e sei libero di scegliere se dormire alle stelle o al coperto.In Lagorai di chi devi avere paura?In città,nei metrò,in un parcheggio autostradale,lì sì assumo un atteggiamento vigile e reattivo.In montagna ti sentirai a casa tua,di notte sentirai tanti rumori insoliti o li interpreterai in modo curioso,anche gli odori sembreranno più intensi.Da solo in mezzo alla natura ti troverai ad affrontare questioni irrisolte con te stesso,imparerai l'umiltà di accettare i propri limiti e la voglia al tempo stesso di andare oltre.
La parte logistica si apprende col tempo,spesso all'inizio si porta un mucchio di roba che risulterà poco o niente utile:fondamentale è avere un'idea precisa del percorso e relative vie di abbandono causa maltempo o acciacchi.Lasciare detto a qualcuno mete e tempi e come dice Agh tenersi in contatto è un fattore di sicureza e anche un gesto di rispetto per chi resta a casa.Non essere troppo rigido con gli appuntamenti di contatto:se ne salti o ritardi uno metteresti in moto probabili azioni di ricerca.
Di notte e con la fatica si soffre il freddo anche a basse quote e se piove e tira vento può essere un problema:assicurati una buona protezione termica e cibi energetici di emergenza.Sotto un riparo precario e col maltempo non è in genere agevole prepararsi una vera cena.D'estate le malghe e i rifugi sono aperti e offrono un riparo confortevole,ma niente è più bello che sdraiarsi sotto le daze di un abete e godersi le stelle.Vai,cammina e dopo sarà difficile rinunciare a questo tipo di esperienze.

Offline ciaspaman

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Vi ringrazio entrambi!! Grazie per i consigli e per lo spirito di incoraggiamento che già da solo mi da fiducia.
Per i rischi ok, quelli effettivi sono più legati alla possibilità di farsi male e cose del genere. Il resto lo catalogo sotto "pippe mentali"  e mi metto il cuore in pace ;D
Come suggerito da AGH, prima di partire farò un paio di nottate in tenda in luoghi magari non molto sperduti, giusto per abituarmi a preparare la tenda e a dormire fuori. Il lato psicologico mi sembra che vada vinto con un pò di coraggio e autoconvincimento.
Utile e rispettoso il mettersi in contatto via cell con chi sta a casa.

Più pratico e complesso mi sembra il fattore organizzativo. Sopratutto capire quanto e che cibo portare (buste di pasta già pronte ?, riso?). Per vestiario/attrezzatura ho le idee abbastanza chiare, anche grazie alla discussione in evidenza qui sul forum relativa a cosa portare nei trakking. Però la questione cibo mi è più oscura, perchè non vorrei sbagliare la quantità o il tipo di cibo che mi porto dietro.

Poi ho il dubbio di riuscire a portarmi dietro tutto, sono un sacco di cose, mi serve un tir: tenda/sacco a pelo/vestiti/cibo/acqua/attrezzi vari(lampada, fornello, macchina fotografica, materassino...). Con uno zaino da 60 litri non ce la farò mai vero? Vorrà dire che manderò in pensione il mio vecchio zaino per uno più nuovo e capiente.

Per ora ho finito, comunque tornerò alla carica per i mille altri dubbi che mi verranno, tanto ormai ho capito che mi sopportate  ;D
W la picca! ;D

Offline AGH

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Come suggerito da AGH, prima di partire farò un paio di nottate in tenda in luoghi magari non molto sperduti, giusto per abituarmi a preparare la tenda e a dormire fuori. Il lato psicologico mi sembra che vada vinto con un pò di coraggio e autoconvincimento.

si ma il "lato psicologico" lo rafforzi soprattutto con *l'esperienza*. Se non sei abituato ad andare solo, se non sei mai uscito da un sentiero, se non hai dormito una notte all'addiaccio, la prima volta ti potrebbero sembrare esperienze angoscianti. Ma se lo hai già fatto, e sai come affrontare queste situazioni, con l'esperienza poi non ti fa né caldo né freddo. Per dire alcuni anni fa ho voluto provare a passare la notte in inverno dentro una truna (era -18!). E' stata un'esperienza abbastanza dura, ma se mi dovesse capitare di rifarlo un'altra volta, magari perché costretto (facciamo le corna), sparei fronteggiare meglio la situazione. La stessa cosa è per i trekking solitari. Se non ne hai mai fatti avrai sempre mille dubbi su tutto. Per questo ti consiglio qualche uscita di prova

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Più pratico e complesso mi sembra il fattore organizzativo. Sopratutto capire quanto e che cibo portare (buste di pasta già pronte ?, riso?). Per vestiario/attrezzatura ho le idee abbastanza chiare, anche grazie alla discussione in evidenza qui sul forum relativa a cosa portare nei trakking. Però la questione cibo mi è più oscura, perchè non vorrei sbagliare la quantità o il tipo di cibo che mi porto dietro
.

questo è uno degli aspetti più difficili da organizzare, specie se non si ha esperienza. Privilegia i cibi secchi (in linea di massima grossi problemi di acqua in Lagorai non ce ne sono) e liofilizzati, barrette, roba leggera e nutriente. Il dispendio fisico è notevole, quindi devi nutrirti a dovere. Per le quantità, cerca di calcolare quanti pasti, moltiplicando per x giorni, avendo una piccola scorta in più.  In genere se non si ha molta esperienza si tende a portarsi un sacco di roba inutile, che però poi pesa sul groppone. Più vai via leggero e più ti godi il trekking. Quindi io starei molto attento all'attrezzatura tecnica, zaino, sacco a pelo e tenda, che devono essere di qualità. Se riesci a contenere il peso complessivo in circa 15-18 kg, sei a posto. Un peso maggiore, a meno che tu non sia una specie di ursus, trasforma il trekking in un calvario e quindi contieni i pesi il più possibile.

Citazione
Per ora ho finito, comunque tornerò alla carica per i mille altri dubbi che mi verranno, tanto ormai ho capito che mi sopportate  ;D

non c'è problema siamo qui apposta no? :)
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Offline enry69

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... (se esiste qualche altro pazzo come me.. ;D )...

Ciao!
non sei affatto pazzo credimi. La tua curiosità e i tuoi dubbi sono del tutto giustificati.
Qui trovi la mia scarna relazione della gita fatta a luglio 2008.
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=1304.15
ma per tutto quello che riguarda l'aspetto emotivo, posso dirti sommariamente che è difficile da spiegare. DEVI PROVARE. Credo proprio rimarrai soddisfatto della tua se pur piccola impresa.
Per gli eventuali dettagli non hai che da chiedere. ;) ;) ;)
"Tra le montagne mi sforzo di perfezionarmi fisicamente e spiritualmente. In loro presenza cerco di capire la mia vita, di neutralizzare la vanità, l'avidità, la paura. Esamino il mio passato, sogno il futuro e avverto in maniera particolarmente acuta il presente. Ad ogni impresa rinasco".  AB

Offline AGH

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DEVI PROVARE. Credo proprio rimarrai soddisfatto della tua se pur piccola impresa. Per gli eventuali dettagli non hai che da chiedere. ;) ;) ;)

direi che enry è la persona più indicata a cui chiedere visto che la sua è l'esperienza più recente :))) Sono sicuro che anche per lui la traversata del lagorai è una di quelle cose che non si dimenticano più, e per cui si prova magari nostalgia, di tanto in tanto :)
« Ultima modifica: 05/07/2010 13:49 da AGH »
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Offline kobang

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Per vettovagliamento e cibarie io punto all'essenziale.Un leggero telo impermeabile con asole predisposte al posto della tenda (2-3 etti?) materassino autogonfiabile e sacco a pelo con guscio impermeabile.Due rami o qualche sasso per sostenere il telo li trovi ovunque e basta lo spazio minimo dove stendere il sacco a pelo,mentre con la tenda serve trovare 'l spiazot gualivo.Grana trentino,spek e formai di malga,frutta secca (albicocche,mele,uvetta e prugne),pane nero altoatesino,quello con i semi buono anche quando diventa un pò duro.Qualche barretta energetica e cioccolato fondente.In una borracetta metto sciroppo di sambuco e lo uso diluito con l'acqua:disseta,rinfresca e tonifica.Se si ha voglia di qualcosa di caldo,o più ricercato,alla sera basta sostare al rifugio o alle malghe che fanno agritour:uno stravizio su 4-5 giorni di escursione direi che è lecito e con l'occasione non mi faccio mancare una birra.Abiti in fibra tecnica,una giacca a vento impermeabile,cappellino o bandana ed un paio di guanti in pile.Non dimenticare sandali tipo i Lizard e simili;sono utili per i guadi così non bagni le pedule e sono graditi a fine giornata quando dai ristoro ai piedi.Torcetta frontale,accendino e qualche blocchetto accendifuoco,coltello multiuso,un pò di cordino per il telo tenda.Io giro col GPS e fotocamera digitale,oltre un piccolo canocchiale utile per valutare percorsi fuori sentiero.Salviette igienizzate ,benda e cerotti,spazzolino da denti.Con questa roba fai fronte a tutto:alla peggio in 3-4 ore raggiungi sempre un paese in valle.Non dimenticare i sacchetti per i rifiuti:del tuo passagio deve restare traccia solo nei tuoi ricordi! 

Offline enry69

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Non vorrei metterla troppo sul filosofico ma….conosci te stesso.
Una gita del genere potrà sembrarti un’impresa e avrai anche una buona occasione per conoscerti di più.
Ma facendola completamente in solitaria e attraversando i meravigliosi Lagorai, snobbati dal grande turismo di massa e quindi deserti, la gita va affrontata assolutamente conoscendo i propri limiti. Certo non si puo essere sicuri di se al 100% ma TU devi essere super sicuro che fisicamente potrai tenere botta per tutta la settimana.
Zaino pesantissimo (media 22/24Kg), 8 e a volte anche 9 ore di cammino sotto il sole o sotto un acquazzone senza mai incontrare nessuno, ti mettono a dura prova e non devi lasciare niente al caso.
Devi essere pronto al caldo torrido come al temporale e alla grandine…magari alla neve.
Quando le cose si mettono male, non è facile rimanere calmi…ma con calma devi saper valutare anche le cose più ovvie e prendere decisioni veloci
Non ti preoccupare delle leggende che senti dalle altre persone. Non ho visto ne sentito orsi, ne lupi ne altro animale feroce. Io parlo per esperienza diretta e posso dirti che gli animali che incontrerai, hanno tutti molta piu paura di te. E la sera, se e quando ti coricherai nella tua tendina, sarai talmente stanco che non sentirai nessun rumore. Gli uccelli appena si fa buio smettono di cantare e l’unico rumore che senti al buio sono gli aerei che passavano a 10000 mt di quota.
Ho pensato di fare questa cosa per due/tre anni e durante questi due/tre anni ho pianificato ogni singolo particolare. Ho studiato il percorso mille volte al punto che mi sono fatto stampare in una litografia tutto il percorso dimensione mt 2x8 e me lo sono appeso in studio per riguardarmelo ogni volta alzavo gli occhi. Avrò spostato i punti di sosta/tappa non esagero almeno una decina di volte e cambiato di conseguenza il programma delle singole tappe.
Ho riempito/svuotato/riempito lo zaino almeno una ventina di volte cercando di abbassarne al massimo il peso. Ho tentato di eliminare oggetti inutili, cibo inutile, abbigliamento inutile….ma come fai a dire che una cosa ti servirà piuttosto che un’altra?
Nei due anni precedenti, ho fatto non meno di 5 gite lungo il percorso tutte a scopo preventivo ed è stato un piacere ripassare inanellando i vari tronconi.
Persone ne ho incontrate alcune e lo ammetto è stata una grande felicità poterci scambiare qualche parola…così…per ritornare alla realtà. Ma di certo nessun malintenzionato!!!
L’unico vero mio problema è stato riuscire a convincere mia moglie e il resto della mia famiglia che per tutto il tempo mi hanno detto di tutto per tentare di convincermi a non farlo da solo.
Con costanza e dimostrando tutta la mia passione, li ho convinti io e ho dato prova che non serve essere superman. Basta prenderla con calma e pianificare bene.
Tutto qua.

Ecco….adesso mi è venuta voglia di farmi una ripetuta ;D
"Tra le montagne mi sforzo di perfezionarmi fisicamente e spiritualmente. In loro presenza cerco di capire la mia vita, di neutralizzare la vanità, l'avidità, la paura. Esamino il mio passato, sogno il futuro e avverto in maniera particolarmente acuta il presente. Ad ogni impresa rinasco".  AB

Offline AGH

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Un leggero telo impermeabile con asole predisposte al posto della tenda (2-3 etti?) materassino autogonfiabile e sacco a pelo con guscio impermeabile.Due rami o qualche sasso per sostenere il telo li trovi ovunque e basta lo spazio minimo dove stendere il sacco a pelo,mentre con la tenda serve trovare 'l spiazot gualivo

d'accordo su tutto ma sul "telo leggero impermeabile" no. :)
La traversata si svolge in gran parte in quota, ed è molto più facile trovare uno spazio "gualiv" (piano) per la tenda che degli appigli per il telo (sopra i 1800 metri gli alberi diventano radi). Le tende moderne ormai pesano pochissimo, meno di 2 kg, ma offrono una riparo impareggiabile. Il telo va bene per passare UNA notte o due nelle afose giornate estive, ma se viene un temporale come dio comanda? Grandine o neve? A quelle quote non è così raro. Ti ritrovi zuppo dalla testa ai piedi, se c'è vento il telo non ti ripara una mazza, e passare una notte in simili condizioni diventa un incubo. Essere fradici e gelati ti espone anche a malanni fisici, che possono indurti a interrompere il trekking anzitempo.

Io alla tenda non rinuncerei: ti offre un riparo perfetto, si monta in un attimo, ti fermi dove ti pare. Sulle malghe non farei troppo affidamento: primo ti tocca spesso scendere di quota (sulle creste non ci sono malghe), e visto il carico e la fatica, non mi pare il caso di sprecare metri di dislivello faticosamente guadagnati. Secondo, l'igiene lascia spesso a desiderare: dormiresti su un materasso umido e malodorante, con tante belle macchie giallognole? Io no!  ;D

La tenda è un riparo perfetto, una volta chiuse le zanzariere non entrano insetti o animali strani. Certo deve essere una buona tenda! Molto utile un'abside per cucinare o riporre lo zaino, se piove devi avere un minimo di spazio. Preferire le tende con la cupola che si aggancia alla paleria, anziché quelle a fettuccia, noiose e più lente da montare.

Enry69 proprone un approccio "scientifico", e va benissimo se ci sei tagliato, personalmente preferisco un programma più elastico, da variare eventualmente secondo le condizioni del momento, fisiche ma anche climatiche. Insomma non mi devo sentire in colpa se non rispetto il punto tappa previsto per quel giorno. Il trekk deve anche essere un periodo di libertà assoluta, anche dai propri programmi se occorre :)
« Ultima modifica: 05/07/2010 16:33 da AGH »
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Offline enry69

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Re: Trekking in solitaria. Psicologia, sicurezza e quant'altro
« Risposta #10 il: 05/07/2010 17:50 »
d'accordo su tutto ma sul "telo leggero impermeabile" no. :)
La traversata si svolge in gran parte in quota, ed è molto più facile trovare uno spazio "gualiv" (piano) per la tenda che degli appigli per il telo (sopra i 1800 metri gli alberi diventano radi). Le tende moderne ormai pesano pochissimo, meno di 2 kg, ma offrono una riparo impareggiabile. Il telo va bene per passare UNA notte o due nelle afose giornate estive, ma se viene un temporale come dio comanda? Grandine o neve? A quelle quote non è così raro. Ti ritrovi zuppo dalla testa ai piedi, se c'è vento il telo non ti ripara una mazza, e passare una notte in simili condizioni diventa un incubo. Essere fradici e gelati ti espone anche a malanni fisici, che possono indurti a interrompere il trekking anzitempo.

Io alla tenda non rinuncerei: ti offre un riparo perfetto, si monta in un attimo, ti fermi dove ti pare. Sulle malghe non farei troppo affidamento: primo ti tocca spesso scendere di quota (sulle creste non ci sono malghe), e visto il carico e la fatica, non mi pare il caso di sprecare metri di dislivello faticosamente guadagnati. Secondo, l'igiene lascia spesso a desiderare: dormiresti su un materasso umido e malodorante, con tante belle macchie giallognole? Io no!  ;D

La tenda è un riparo perfetto, una volta chiuse le zanzariere non entrano insetti o animali strani. Certo deve essere una buona tenda! Molto utile un'abside per cucinare o riporre lo zaino, se piove devi avere un minimo di spazio. Preferire le tende con la cupola che si aggancia alla paleria, anziché quelle a fettuccia, noiose e più lente da montare.


sono daccordo. E ho imparato a portarmi in tenda tutte le mie cose (scarponi, zaino, fornetti vari) perche anche con il bel tempo, durante la notte vien giù un'umidità potente e la mattina trovi ogni cosa bagnata...
"Tra le montagne mi sforzo di perfezionarmi fisicamente e spiritualmente. In loro presenza cerco di capire la mia vita, di neutralizzare la vanità, l'avidità, la paura. Esamino il mio passato, sogno il futuro e avverto in maniera particolarmente acuta il presente. Ad ogni impresa rinasco".  AB

Offline ciaspaman

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Re: Trekking in solitaria. Psicologia, sicurezza e quant'altro
« Risposta #11 il: 05/07/2010 20:16 »
Cavolo, manco un secondo e mi trovo un sacco di informazioni  8) No se pòl gnanca voltàr n'atimo l'ocio che i te scrive de de tut!  ;D Grazie a tutti ancora. Poi leggo tutto con calma, ora ho stra-da-fare..
W la picca! ;D

Offline Claudia

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Re: Trekking in solitaria. Psicologia, sicurezza e quant'altro
« Risposta #12 il: 06/07/2010 11:44 »
Ciao!
Io purtroppo non ho alcuna esperienza a riguardo: ho dormito in alcuni bivacchi ma sempre con il mio ragazzo, ed una volta abbiamo passato una notte nel lagorai in tenda, anche se a quota piuttosto bassa (eravamo nei pressi del baito Cengello).
Pur essendo vicino al bosco, non ho sentito alcun rumore di animali... Credo che come già dicevano, gli animali abbian più paura di te! Eventualmente con dei tappi per le orecchie (peso 1 grammo) risolvi la situazione!
Persone malintenzionate... beh ci vorrebbe proprio uno psicopatico che si fà quel dislivello per venirti a rubare un portafogli no?! E il malgaro psycho sarà stanco per la sua giornata quanto te, vorrà solo dormire.
Per il cibo io starei piuttosto abbondante soprattutto di cose energetiche (consumerai un'esagerazione di calorie camminando con lo zaino pesante), e poi credo nel valore terapeutico di un pezzo di cioccolata  ;D mentre direi che di acqua in giro forse puoi trovarne con non troppa difficoltà...

Offline AGH

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Re: Trekking in solitaria. Psicologia, sicurezza e quant'altro
« Risposta #13 il: 07/07/2010 06:35 »
i tappi per le orecchi mi sembrano francamente un'esagerazione  ;D Abbiamo così paura di ascoltare il silenzio? Metti poi che arrivi l'orso, forse è meglio sentirlo :P
Conosco peraltro delle persone che hanno paura delle mucche!  ;D Concordo con Kobang, è MOLTO più pericoloso girare per trento di notte...

L'unico animale realmente "pericoloso" in montagna è la vipera, e magari qualche caprone che difende il gregge se gli vai troppo vicino e gli rompi le scatole: anni fa ero rimasto impressionato dalla notizia di un caprone che averva caricato una guida alpina spezzandogli una gamba!  :o Da allora giro prudentemente al largo. Ma sono davvero pericoli relativi...

Per tornare sul pratico, molto utile mettere un ricambio di vestiario e il sacco a pelo dentro sacchi di plastica: se dovesse piovere a dirotto, non c'è nulla di peggio che avere tutta la roba fradicia.
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Offline Claudia

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Re: Trekking in solitaria. Psicologia, sicurezza e quant'altro
« Risposta #14 il: 07/07/2010 12:55 »
i tappi per le orecchi mi sembrano francamente un'esagerazione  ;D Abbiamo così paura di ascoltare il silenzio? Metti poi che arrivi l'orso, forse è meglio sentirlo :P
sì ma metti che si trovi lì, nel sacco, nella tenda, vicino al bosco, e non riesca proprio a prender sonno per paranoie legate ai rumorini vari... almeno così ha una possibilità in più di riuscire a riposare. per quel che pesano, io li ho nella taschina interna del sacco e da lì non li tolgo  ;)