Autore Topic: Valanghe in corso...  (Letto 20223 volte)

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Offline PassoVeloce

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #30 il: 05/03/2009 09:46 »
la foto sfata molto bene la "credenza popolare" che il bosco sia sicuro... come si vede, dipende cosa c'è sopra....
Idem per la valanga caduta in Val di Rabbi oltre 1 mese fa...non ricordo quando bosco si sia portata via!  :o :o

wild56

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #31 il: 07/03/2009 20:14 »
Ho sentito oggi il servizio sulla valanga sul Pasubio. Si sono ascoltati poi due pareri, il responsabile di meteotrentino e quello di Oskar Piazza, tecnico e istruttore del soccorso alpino, il quale ha dichiarato grossomodo: "I percorsi sicuri esistono, non è il caso di starsene a casa con una bellissima domenica di primavera, se non si conoscono percorsi sicuri bisogna informarsi, chiedere ai professionisti della montagna".

Bella frase: ma chi sarebbero costoro, di grazia???

donkey71

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #32 il: 07/03/2009 20:47 »
Quel buon roveretano di Oskar Piazza, fa un po' di pubblicità alle guide alpine...come lui. Che possiamo dire, fa giustamente il suo lavoro di informazione. Le guide alpine servono per questo, per far andar via in sicurezza chi non ha capacità ed esperienza per andar da solo. Nel nostro paese manca una cultura alpina vera e propria, perché manca una informazione di massa. Non è al TG o ad un campo scuola che si impara come si va in montagna. Bisogna riconoscere che tante gente va via solo nei fine settimana con conoscenze pressapochistiche. E sono in tanti ad esser inesperti o, peggio, presuntuosi...anche tra quelli che si credono ferrati...perché han fatto qualche ferrata! Magari con solo un moschettone ed un cordino, e se ne vantano pure. Gioco di parole per dire che concordo con la guida alpina, che tra le righe fa capire che chi sa valutare il manto nevoso (come normalmente sa fare un professionista della montagna) sa anche dove domani poter andare senza alcun problema. La natura è pur sempre la natura e, per cavalcarla senza il rischio di esser subito disarcionati, bisogna innanzitutto SENTIRLA... ;)
« Ultima modifica: 07/03/2009 21:38 da DONKEY »

wild56

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #33 il: 08/03/2009 09:40 »
Quel buon roveretano di Oskar Piazza, fa un po' di pubblicità alle guide alpine...come lui. Che possiamo dire, fa giustamente il suo lavoro di informazione. Le guide alpine servono per questo, per far andar via in sicurezza chi non ha capacità ed esperienza per andar da solo

be' ma un conto è dire "andate con le guide alpine", un conto è dire "chiedete informazioni ai professionisti della montagna" come ha detto Piazza. Ti immagini telefonare a una guida solo per chiedere un parere? Quello ti manda a quel paese come minimo... :)

In ogni caso, ricordo che al corso valanghe fatto anni fa, il gen. Telmon ci disse di stare attenti ai presunti "esperti". Per esempio nell'immaginario collettivo i maestri di sci sono ritenuti degli esperti. "Ma nella realtà" ci ammonì "ne sanno più o meno quanto voi che avete fatto questo corso di due giorni".

Insomma la migliore conoscenza possibile di ciascuno è sempre la via preferibile

Offline kobang

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #34 il: 08/03/2009 19:13 »
Salve a tutti.Sul fatto che l'esperto possa dare sempre indicazioni generiche corrette,ma non sempre scegliere il percorso più idoneo concordo anch'io.Oggi grado 4, temperatura mite,accumuli ventosi il tutto in una situazione di carico nevoso non più visto da decenni.Con queste premesse è difficile scegliere a priori la meta o addirittura se andare o no.In questi casi mi affido alle mie sensazioni e valuto solo quando sono sul posto.Stamani sono salito alla baita in Trenca,per l'ennesima volta ho sbadilato a morte per entrare...Sono passati 5 modenesi e mi hanno chiesto se e dove salire:non mi sento di dare consigli a gente di cui fra l'altro non conosco la preparazione;ho calzato gli sci e ci siamo mossi verso la Val Larga.La neve formava continui e pesanti zoccoli sotto le pelli,progressione lenta e faticosa,assenza di traccia.Dietro le baite il solito valangone di fondo caduto già ieri.Saliamo più alti del Lago delle Carezze e ci inoltriamo in valle.Tutto immobile,non c'è neanche un piccolo distacco spontaneo,addirittura a due terzi delle salita vediamo scendere a est del Cola tre persone che se la godono!Evitiamo il paginone classico,mi puzza, e saliamodopo le ultime roccete più aovest per raggiungere il crinale.Da qui in cresta fino alla cima Cola.Leggero vento,in Ilba cisono diverse tracce di discesa ed il manto non ha strappi.Scendiamo anche noi il largo canale ad est del Cola su bella neve per i primi 300m,poi si trova crosta e pesante.Seguendo le tipiche crestoline dei sastrugi si trova la neve riportata dal vento,non proprio polvere, ma divertente.Più in basso ancora sciabile fino alla baita.La mia sensazione?Oggi ho fatto una uscita da grado 2,senza patemi e tantomeno evidenze di pericolo.

donkey71

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Re: oggi sui Lagorai...Malga Valsorda II
« Risposta #35 il: 08/03/2009 21:03 »
Wild 56, dice bene sul tema delle guide...che non sono certo i maestri di sci, per quanto godano del mio rispetto. Con tutte quelle belle signore in vacanza da (IN)seguire ed istruire, non so quanto a loro possa interessare il nivometeo del fine settimana o del pericolo sul fuoripista...non me ne vogliano, ma a loro interessa più che la pista sia tirata a lucido per la lezione della domenica. Quindi su questo tema, credo sia preferibile arrangiarsi.
Concordo con Kobang, nulla di meglio di valutare le condizioni sul posto...previa chiaramente la necessaria esperienza per poterlo e saperlo fare! Stamani ho parcheggiato a Ponte Conseria e mi son portato velocemente a Malga Valsorda II. Da lì ho valutato alcuni pendìi a nord-ovest, e ho visto come era la situazione. Chiaramente non convinto di poter salire qualcuna delle cime lì intorno, ho tirato fino alle Buse Basse...già un buon bel vedere, direi che già star lì meritava una gita. Steso il mio poncho, un libro ed un po' di relax non guastano. Non son salito al Col dei Fiori che mi faceva l'occhiolino, quota 2234 secondo Kompass. Non c'erano le condizioni per farlo e almeno un pericolo grado 3, mi sentirei di confermarlo.

Morale: anche quelli che credono di far sempre le giuste valutazioni, posson non aver calcolato tutto. La nivologia, che è una materia molto complessa, può darti una infarinatura...anche buona, se hai dei buoni maestri. Ma non ti insegna certo a non sbagliare mai nelle valutazioni personali...nel tempo bisogna anche imparare ad aver capacità di rinuncia, credo sia importante. Sai bene poi che quando parti da lontano e ti sobbarchi come minimo un centinaio di chilometri, difficilmente accetti di rinunciare alla mèta che ti sei prefissato. E' questo il pensiero che fa tanta gente: "oramai siamo qui, mica si può tornar a casa a mani vuote". Cosa racconterebbero domani? Beh, io non vi posso stasera entusiasmare ma vi dico che son bello abbronzato e riposato, dopo una gitarella facile, sicura, panoramicamente appagante. Oggi ho privilegiato la sicurezza e mi va bene così. Perché altre montagne mi aspettano e non volevo deluderle.
« Ultima modifica: 08/03/2009 21:10 da DONKEY »

Offline AGH

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Valanga nel canale Holzer
« Risposta #36 il: 09/03/2009 08:09 »


Io, matto e a. avevamo deciso di andare a fare qualcosa di ripido, la giornata sembrava buona, ma si capiva che il vento stava lavorando e aveva lavorato molto. Inoltre la temperatura era strana, non si capiva se c’era freddo, a parte le raffiche sembrava quasi facesse caldo.

L’idea era di far la Val delle Fontane, ma il pensiero di fare con quelle raffiche di vento la salita al Boé (e poi la discesa a sud con potenziali accumuli per vento da nord) ci ha fatto cambiare programma e abbiamo così deciso di affrontare il canale Holzer. Proprio una grande idea...

Entrati nel canale con prudenza, poi via via sempre più sicuri, la neve sembrava ben sciabile e sicura, e giù veloci fino al passaggio chiave, la paretina ghiacciata era quasi interamente sepolta dalla neve, si poteva passare senza la corda ma cmq con attenzione.

In quel momento, mentre matto era intento a scendere a scaletta dalla ex paretina, picca in mano, e io pochi metri sopra di lui, mentre a. era più in alto, abbiamo sentito un botto arrivare da sopra di noi, ci giriamo e vediamo una massa di neve precipitata dall’alto della parete (quella scendendo a sinistra).
Ho fatto in tempo a urlare a matto “dai salta”, e io stesso mi butto verso valle, che ci arriva addosso nel giro di 4-5 secondi una specie di tsunami, una violenta onda composta da blocchi di neve insieme a polvere finissima.
Io avendo preso un po’ di rincorsa, e avendo gli sci girati verso destra, sono saltato giù dalla paretina, mi sono buttato a destra e mi sono appiattito sulla neve vicino alla parete, rannicchiato, aggrappato con le mani alla neve, alla vita, sentivo nei primi istanti come una mitragliata di palle di neve sullo zaino (per fortuna bello cicciotto e protettivo) poi qualcosa che mi scivolava sopra, mi sfiorava, come una mano che mi tirava verso il basso, per fortuna con poca e sempre meno forza.
Istanti interminabili, urlavo cose tipo cazzocazzonotipregocazzocazzononèpossibilesonofinito.
Il fiume di polvere continuava a scendere impetuoso e impietoso. Però gradatamente diminuiva di forza e velocità, solo allora ho iniziato a riflettere e a guardarmi intorno, mi sono voltato e ho visto dietro di me un fiume di neve che scorreva velocemente.

Matto era attaccato con la picca al ghiaccio, quindi può aver perso 1 secondo più di me per liberarsi, inoltre aveva gli sci girati, accidenti, verso sinistra, verso la parete, senza possibile via di fuga.
E' stato colpito in pieno e trascinato per tutta la parte finale del canale, fino giù in val lasties, ma non è stato sepolto dalla neve.

Ho rivisto le foto riportate sui testi sacri, in effetti c’è un pendio inclinato con cornice proprio sopra al canale…….. col senno di poi.......

-----------------

Quando ho sentito il boato della valanga, ho guardato su ed ho visto una massa di neve in cielo che cadeva dalle rocce verticali sopra di noi. E' atterrata circa 50/100 metri nel canale sopra di noi.

Ho fatto solo a tempo a girare la testa verso valle e piegarmi per saltare la roccia della calata; ho saltato e mentre ero in aria mi ha investito la massa di neve, con un primo gande colpo alla schiena sullo zaino che mi ha fatto volare nel vuoto.

Sono atterrato nel canale gia' in mezzo alla valanga ed ho iniziato a rotolare e prendere velocita' spinto dalla valanga, sempre piu' veloce. Era buio, non vedevo niente, ogni tanto sentivo di essere a testa in giu' e allora con la picozza la piantavo e mi giravo e con quanta forza potevo la piantavo per frenare; ma la valanga era cosi' potente che dopo qualche secondo mi strappava nel vuoto assieme alla picozza.

Era come essere in una lavatrice con la centrifuga e al buio; poi dopo tante capriole, picozze piantate e con la bocca piena di neve senza riuscire a respirare, a un certo punto durante una capriola ho visto del cielo blu sopra di me, ed ho capito di essere probabilmente gia' uscito dal canale e di salvarmi (forse).

Ancora dopo altre varie capriole e picozzate mi sono fermato a faccia in su all'improvviso; vedevo solo cielo blu. Mi sono girato indietro ed ho visto l'Holzer lontano da me, ero quasi nel piano della Val Lasties ai peidi del conoide, lontano dalla valanga che aveva girato a destra all'uscita del canale (mentre io ero andato giu' diritto, forse per la velocita' elevata).

Ero senza piu' sci (uno poi disperso e ritrovato il giorno dopo), senza bastoncini (recuperati da bruno e a. nel canale, spezzati in tronco anche se di carbonio), con vari tagli al corpo e faccia sanguinante. La colla per le pelli all'interno dello zaino era esplosa; la punta della picozza rotta da qualche roccia, come anche un gancio dello scarpone.

Mi sono alzato per controllare di essere ancora intero, e cercare i miei compagni che non rispondevano al cellulare (pensavo fossero rimasti sotto alla valanga). Poi li ho visti sbucare lontano in fondo all'Holzer sopra di me.

Siamo poi scesi lentamente al Pian Schiavaneis, con le nostre forze.

Adesso sono a casa a riposo in recupero, avevo un taglio al gomito fino all'osso, domani tolgono i punti. Le ginocchia sono ancora molto doloranti, sembra qualche legamento danneggiato, ma si sapra' fra una settimana.

Spero sia la prima e ultima valanga che mi becco.

P.S.: devo vendere (per ovvi motivi) una settimana di heli-ski in Alaska, partenza 13 marzo. Offro un bello sconto vista la vicinanza. Se a qualcuno interessa, fatemi sapere.
----

da http://www.skiforum.it/forum/showpost.php?p=601122&postcount=14
« Ultima modifica: 09/03/2009 08:13 da AGH »
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Offline AGH

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #37 il: 09/03/2009 08:25 »


valanga nel vallone di serena
http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=11437

"appena fuori dalla strada a circa 1800 m prima delle baite la sorpresa, la valanga. si rimane a bocca aperta, mai visto una cosa simile, una quantita di neve impressionante si e staccata dalla costa di serena a circa 2800 m, ha percorso tutto il vallone di serena, ha superato il pianoro al limite del bosco, ha raso al suolo il bosco sottostante ed ha continuato il suo viaggio sfiorando le baite e arrivando ad un centinaio di m di dslivello dal fondovalle, creando un solco profondo 3 o 4 m e lasciandosi dietro blocchi di neve compressa enormi."

http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=11437
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wild56

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #38 il: 09/03/2009 14:20 »
da overtherop, messaggio di Ste
http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=4006&highlight=

"Ho letto ieri l'intervista del capo del soccorso alpino di cortina intervenuto sulla valanga del faloria diceva che a quell'ora, 14,30, il grado pericolo non era 4, nè 5, ma secondo lui 6! dato il caldo e la tanta neve, e non capisce come delle guide alpine abbiano portato dei clienti in quei pendii. Oggi leggo sul giuornale locale - uno dei travolti è un mio conoscente, iscritto anche a OTT, - che erano tranquilli perché erano con 2 guide alpine, e i pendii sembravano non pericolosi, e che la valanga è scesa all'improvviso, non provocata da loro...ecc. Possibile che 2 guide alpine del posto non sappiano valutare i pericoli?"
---------

sono i famosi "professionisti della montagna" di cui si parlava poco sopra...
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php/topic,2484.msg36099.html#msg36099

donkey71

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #39 il: 09/03/2009 18:12 »
...giusto in settimana, perfino le guide si erano dovute scervellare su dove portare i clienti per la consueta uscita del corso di scialpinismo. Più di qualche corso è migrato in Austria, dicevano le condizioni erano migliori. Certamente andare giù per il canale Holzer, in quelle condizioni, equivale ad un suicidio garantito.

wild56

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Valanga a Cortina, travolta guida con sciatori (o clienti?)
« Risposta #40 il: 10/03/2009 07:37 »
sempre per il discorso degli "esperti", nella valanga sul Faloria che ha coinvolto 5 scialpinisti, due erano guide alpine. Con rischio 4 e a quell'ora dentro un canalone....
Dall'articolo non si capisce se le due guide erano lì coi clienti, ma parrebbe di si... Se è così, che tipo di provvedimenti saranno presi? Se un medico sbaglia, di solito viene deferito all'Ordine, nel caso delle guide?
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Valanga a Cortina: travolta guida con sciatori

CORTINA D'AMPEZZO, Belluno -- C'è sconcerto, a Cortina d'Ampezzo, per la valanga che sabato pomeriggio sul Monte Faloria ha travolto un gruppo di cinque scialpinisti. Secondo quanto riferisce la stampa locale il distacco, nel quale sono rimaste ferite 3 persone, potrebbe stato provocato proprio dal passaggio degli escursionisti tra i quali figuravano due guide alpine, una di Padova e una di Cortina. Al momento, i carabinieri stanno valutando se esistano responsabilità riguardo l'accaduto.

La valanga si è staccata nel primo pomeriggio di sabato sul monte Faloria, nel canalone conosciuto come "Sci 18". Nel canalone si trovavano 5 scialpinisti: le due guide, Antonio Bettella di Padova e Mario Dibona di Cortina, un 41enne veneziano di nome Alberto Stradella, un 28enne friulano Alessandro Rosso, e un quinto scialpinista non ancora identificato.

Il distacco di neve ha sfiorato Rosso e travolto la guida Bettella, e lo scialpinista di Venezia. Secondo quanto riferito dal Corriere delle Alpi, Bertella sarebbe riuscito a liberarsi da solo, mentre Stradella sarebbe stato ritrovato sotto un metro e mezzo di neve dai suoi compagni che, grazie all'Arva, pare siano riusciti a liberarlo nel giro di cinque minuti.

Sul posto, poi, è intervenuto l'elicottero dell'Aiut Alpin dle Dolomites, mentre l'intera stazione del Soccorso alpino di Cortina era stata messa in preallarme. La guida alpina è stata elitrasportata all'ospedale di Belluno perchè presentava un trauma cranico da tenere sotto osservazione. Gli altri due feriti, invece, sono stati portati all'ospedale di Cortina dove sono stati diagnosticati un trauma facciale al friulano e toracico al padovano. Ferite comunque non gravi che hanno permesso le dimissioni dei due sciatori dopo poche ore.

Il punto, ora, sembra però essere la definizione delle responsabilità dell'accaduto. Secondo quanto riferito dal Corriere delle Alpi, i carabinieri starebbero valutando se si possa procedere nei confronti delle guide e degli scialpinisti con l'accusa di valanga colposa, dato che l'escursione fuoripista è avvenuta con pericolo valanghe di grado 4, forte, e perdipiù non lontano dalle piste del comprensorio sciistico, dove pare viga il divieto di fare fuoripista.

"Se il pericolo massimo è grado 5, io dico che ieri lassù, era grado 6 - ha dichiarato ieri al Gazzettino Mauro Da Poz, responsabile del Soccorso Alpino di Cortina -. E tra loro c’erano pure le guide alpine, le prime che dovrebbero dare il buon esempio. Abbiamo toccato il fondo. Un fuoripista a quell’ora e con queste condizioni è una cosa che ha dell’incredibile per delle persone esperte".

I soccorritori che sono intervenuti sul Faloria, hanno confermato al Corriere delle Alpi e al Messaggero Veneto che "le condizioni erano proibitive", a causa del vento e del caldo subentrati alle nevicate dei giorni scorsi. Secondo gli esperti l'orario, nel primo pomeriggio, e il versante della montagna dove si trovavano gli sciatori, rivolto a ovest, avrebbero ulteriormente acuito il pericolo valanghe già molto elevato.

Non a caso nella mattinata di sabato un'altra slavina si era staccata nel comprensorio di Arabba, finendo ad invadere la pista "Padon 2", sulla quale per fortuna non c'era nessuno sciatore. Anche in questo caso, il distacco sembrerebbe essere stato provocato da un gruppo di scialpinisti che alcuni testimoni hanno visto transitare nella zona proprio al momento del distacco.

http://www.montagna.tv/?q=node/9918

Offline radetzky

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #41 il: 14/03/2009 20:35 »
un'altra vittima oggi. Questa volta sulle Prealpi comasche, su un panettone di soli 1700 metri  :(
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=110651
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

wild56

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #42 il: 14/03/2009 21:06 »
un'altra vittima oggi. Questa volta sulle Prealpi comasche, su un panettone di soli 1700 metri  :(
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=110651

uff.. si è capito dove esattamente e se era sul ripido? A giudicare dalla caduta, parrebbe di si

Offline radetzky

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #43 il: 15/03/2009 08:55 »
uff.. si è capito dove esattamente e se era sul ripido? A giudicare dalla caduta, parrebbe di si

sembra che la valanga (+ probabilmente una slavina) l'abbia spinto in un dirupo: credo sia stato sfigato perchè la zona è sì molto nevosa (è posta tra i laghi di Como e di Lugano) ma non impervia. Comunque quest'anno, cosa + unica che rara, slavine sono arrivate fino sulle rive del lago di Lugano !
E' zona frequentata per la grande vista sulle Alpi e sui laghi http://www.rifugiovenini.it/Rifugio_Venini-Monte_Galbiga.html
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

wild56

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Re: Valanghe in corso...
« Risposta #44 il: 15/03/2009 19:41 »
bell'articolo e bella storia sul soccorritore Stefano Tamanini, intervenuto sulla valanga del Pasubio
(da L'Adige di oggi)
....

«La valanga ha segnato la mia vita»
Il racconto di Stefano Tamanini, primo soccorritore sul Pasubio
luisa pizzini l.pizzini@ladige.it

«È stata l'esperienza più toccante della mia vita. Ci sarebbero così tante cose da dire su quegli attimi, emozioni che mai avrei pensato di provare e che ora sono qui, indelebili, stampate nella mente». È passata una settimana da quando una valanga ha travolto quattro escursionisti vicentini sul Pasubio, vicino a malga val di Fieno. Enon è trascorso giorno senza che Stefano Tamanini, il ragazzo del soccorso alpino che assieme al suo cane Astor e al collega Germano Rasom è arrivato per primo sul posto, ricevesse notizie dell'uomo che ha salvato. Riccardo Baron è ricoverato al Santa Chiara e finalmente è fuori pericolo. Per lui si è temuto il peggio. E Stefano, alla fine della sua lunga giornata in turno con l'elisoccorso, era lì, fuori dal reparto di rianimazione per capire se Riccardo ce l'avrebbe fatta. Nella speranza che il suo aiuto e quello dei tanti colleghi che quel giorno in Vallarsa hanno dato il meglio di sé fosse valso a salvare una vita. Così è stato. E presto lo sfortunato escursionista e il giovane soccorritore s'incontreranno, ieri si sono sentiti al telefono per la prima volta.

Stefano Tamanini, aspirante veterinario classe 1982, fa parte della squadra delle unità cinofile del soccorso alpino coordinata da Bepi Pinter. Da tre anni presta servizio sull'elisoccorso, alternandosi con i suoi compagni mediamente in un turno a settimana. Con lui c'è sempre Astor, un pastore tedesco che ha compiuto quattro anni e che fin da cucciolo è stato addestrato per intervenire nelle emergenze. Quest'anno sono intervenuti su dodici valanghe.

«Quella mattina, sabato 7 marzo, eravamo appena tornati da un intervento molto impegnativo con l'elisoccorso: la valanga in Paganella nella quale ha perso la vita il maestro di sci Giuseppe Amorth», racconta Stefano Tamanini. «Avevamo appena terminato di sistemare l'attrezzatura, in aeroporto, quando è suonata di nuovo la campana». L'elicottero pilotato da Elvira Widmann è decollato alla volta della Vallarsa per un'altra valanga. «In pochi minuti eravamo lì - ricorda Stefano - grazie all'indicazione precisa di un volontario del soccorso alpino che si trovava in zona l'elicottero è arrivato sopra la massa di neve. Dopo aver notato alcune tracce abbiamo individuato l'uomo che aveva dato l'allarme, l'unico a non essere stato sepolto dalla neve. Subito io con il cane e Germano siamo scesi calandoci con il verricello. C'era molto vento».

Nel frattempo l'uomo «risparmiato» dalla valanga era riuscito ad estrarre la ragazza che era con loro. Due amici però mancavano all'appello. «Sapevamo che non avevano l'Arva - continua il soccorritore -. Io ho staccato subito il cane dal guinzaglio per lasciarlo libero di cercare e lui è corso sull'accumulo finale della valanga, dove ho notato un bastoncino e un guanto. Mi segnalava quel punto, ma poco distante c'era già la ragazza e l'ho distolto da lì. Aquel punto Astor è corso via, è corso su in cima alla valanga. Si è girato un momento a cercarmi, poi è sparito dalla mia vista». Stefano era stremato, provato dal difficile soccorso in Paganella. «L'ho ricorso e avvicinandomi ho visto neve che schizzava da tutte le parti: lì sotto c'era qualcuno. Mi sono messo a scavare anch'io e ho visto una mano. L'ho toccata e ho ricevuto in cambio una stretta. In quel momento non ho più sentito la stanchezza, mi sono messo a scavare con tutte le mie forze e ho trovato il petto di quell'uomo. Ho tolto il guanto e sono risalito con la mano fino al viso per liberargli la bocca e farlo respirare. Poi, scavando nella neve dura e compatta sotto la quale era sepolto, l'ho liberato raccomandandogli di rimanere fermo.

Era cosciente, mi parlava. E io non ricordo nemmeno cos'ho urlato in radio, non mi aspettavo di trovare un uomo vivo lì sotto». Sopra le loro teste l'elicottero continuava a sorvolare la valanga, in cerca di qualche altro indizio. «Ma appena ha capito che il cane fiutava qualcosa, Elvira, la pilota, ha fatto scendere il medico. È stato un grande lavoro di squadra». L'altro velivolo arrivato in seconda battuta ha portato lassù anche Bepi Pinter con il suo cane Balù. «Erano in fondo alla valanga dove, accanto alla ragazza, è stato trovato anche l'amico che non è sopravvissuto. Si trovavano a più di cento metri da me».

Stefano è rimasto per più di mezz'ora accanto Riccardo Baron dopo averlo liberato dalla valanga. «Mi chiedeva dei suoi compagni, era infreddolito ma gli ripetevo che doveva rimanere immobile. Infatti poi gli hanno riscontrato una frattura alla spina dorsale». Dopo che i feriti e la salma sono stati portati via in elicottero, sul luogo della valanga sono rimasti soltanto i soccorritori. «È stato allora che sono riuscito a parlare con Bepi Pinter, il veterano del gruppo - racconta ancora Stefano Tamanini -. E in quel momento ho anche pianto: avevo dentro una grande tristezza, per quell'uomo che non ce l'aveva fatta e anche per Riccardo, che era molto grave». Per questo a fine turno Stefano si è presentato in ospedale, dove ha incontrato i familiari dell'escursionista vicentino.

Da allora lo aggiornano, giorno dopo giorno, sui miglioramenti dell'uomo a cui ha salvato la vita. «È stato un grande lavoro di squadra - ripete Stefano -. Un pensiero particolare lo voglio dedicare a chi ha saputo condividere con me la gioia che ho provato nel salvare una persona. Sono i comandanti Pierluigi Rosati e Elvira Widmann e i colleghi Enrico, Walter, Ivan, Sergio. E non da ultimo un ringraziamento a Bepi Pinter, che con la sua grande professionalità e umanità è sempre presente».