GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ARGOMENTI MONTANARI => Meteo in montagna => Topic aperto da: AGH - 08/02/2009 09:38
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(http://img27.imageshack.us/img27/6282/600600ql8.jpg)
Il cartello di avviso a Le Cune sul Lusia
Ragazzini fuoripista, miracolati dalla valanga sul Lusia
08/02/2009 09:19 (L'Adige)
Miracolati dalla valanga che loro stessi avevano provocato sciando fuoripista. È accaduto ieri pomeriggio sulle piste del Lusia, sopra Moena. Fortunati protagonisti dell'episodio due ragazzini italiani in età adolescenziale, di cui uno non imputabile perché troppo piccolo. La coppia di giovani sciatori in vacanza in Trentino con la famiglia, grazie alle testimonianze raccolte nell'immediatezza del fatto dai poliziotti del distaccamento piste Bellamonte - Lusia, è stata individuata dai poliziotti sciatori. Il più grandicello dei due è stato segnalato all'autorità giudiziaria minorile per aver causato colposamente la valanga sciando fuoripista. Si diceva miracolati: ebbene, se uno dei ragazzini è stato solo lambito dalla massa di neve, l'altro ne è stato travolto in pieno. Una scena a cui hanno assistito impotenti dei testimoni che hanno subito dato l'allarme caricandolo di comprensibile drammaticità considerato che non avevano più visto uscire dalla neve il ragazzo riuscitovi evidentemente in un punto a valle, lontano dalla vista dei testimoni
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valanga di fondo sul monte faedo sopra Predazzo
(http://img10.imageshack.us/img10/7404/feudoce4.jpg)
valanghe sopra Strembo in Val Rendena, il monte dovrebbe essere La Costaccia m 2427 (o forse La Cingla)
(http://img503.imageshack.us/img503/1774/costacciadz1.jpg)
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....una delle numerose valanghe scese in val di Sole e arrivata fin alle porte del paese.
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Domani vado a disseppellire la mia baita in Lagorai così vedo la situazione in zona Ilba e Val Larga... Oggi intanto in Panarotta era powder da sogno
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Anche oggi c'è scappato il morto, mi pare. E altri son scampati per puro caso del destino. Andar in giro oggi fuoripista, era assolutamente da incoscienti. Macchè montagna assassina, chiamiamo le cose per come sono: ignoranza + stupidità.
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Anche oggi c'è scappato il morto, mi pare. E altri son scampati per puro caso del destino. Andar in giro oggi fuoripista, era assolutamente da incoscienti. Macchè montagna assassina, chiamiamo le cose per come sono: ignoranza + stupidità.
quoto. Sia la montagna dove c'è scappato il morto (cima Rosetta in ValGerola, al confine tra le provincie di Sondrio, Bergamo e Lecco) sia quelle ove si è sfiorata la tragedia (sulle Grigne alle spalle di Lecco, viste da casa nella foto allegata), non sono cime altissime (non si superano i 2500 metri) ma talmente verticali che c'è da chiedersi come faccia ad accumularsi la neve ! Ad ignoranza e stupidità aggiungerei anche protagonismo ed esibizionismo che mal si conciliano con la severità delle montagne.
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...ci sarebbero tante cose da dire, eh. Mi verrebbe da parlarvi di me, ma non vi annoio con l'alpinismo e le sue imprevedibili incognite. Visto che qui si parla di sci d'alpinismo, mi limito a dire che serve certamente una maggior cultura della prevenzione. Ce n'è troppo poca, siamo onesti. A che serve l'Arva se è spento nello zaino, o se non lo si sa usare, o se non si ha una pala? Mi incazzo quando vedo gente in giro che non sa neppure a cosa serve quel che ha nello zaino. Non solo l'Arva. Troppa neve e troppa gente, in questo inverno. E poca cultura preventiva. Anche se in questi ultimi anni, in termini di prevenzione, bisogna dire si son fatti parecchi passi in avanti rispetto al passato. Del resto c'è stato il grande boom degli sport invernali, le montagne son state invase di turisti del freerider, del fuori pista, snowboarder, ciaspolatori. Vent'anni fa, non incontravo mai nessuno dove andavo io...ora qualcuno lo vedo. Del resto la neve piace proprio a tutti. Comprensibilissimo, mi pare.
Andando contro le notizie dei TG, bisogna qui dire però che non c'è stato un aumento esponenziale delle vittime da valanga proporzionale alla quantità di gente che si è riversata in massa negli sport alpini invernali. Fortunatamente, le statistiche ci aiutano. Tuttavia, malgrado le scuole di sci ed alpinismo e la tecnologia che ci han aiutato notevolmente, poco si parla della "percezione del pericolo". L'inconscio, sapete, può fregarti. Come la familiarietà di una discesa, indotta da una falsa illusione psicologica. Frasi del tipo "tanto l'ho fatto almeno tre volte in passato", spesso son fatali. Ricordo un istruttore dei CAI, sepolto da una terribile valanga in Valtellina anni or sono, che disse che mai si sarebbe atteso una valanga là dove era già sceso decine di volte. Qui casca l'asino, quindi.
C'è in montagna in inverno (ma anche in estate) una componente illusoria fisica e psichica che può giocare un ruolo importante nelle nostre scelte sbagliate. La neve dura è più resistente di quella bella soffice e polverosa, è una convinzione che tanti han avuto Sbagliando. Altri esempi? "Quel bel pendìo al sole, sotto quel cielo azzurro, non può certo esser pericoloso". Oppure "Guarda quanta gente che scende da lì, vuol dire che è più sicuro". E ancora una "Tanto abbiamo l'Arva, siamo ben equipaggiati contro la sfiga".
Questo deve insegnare qualcosa? Si, non farci MAI influenzare dal esterno, ma saper ragionare sempre con freddezza e lucidità, in autonomia, secondo le buone regole che dovremmo conoscere visto che siamo in fuori pista. Nello sci d'alpinismo, è molto importante ragionar come se fosse la prima volta che si percorre l'itinerario, non dando per scontato che il positivo ricordo del passato sia la regola del presente. Prudenza.
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Domani vado a disseppellire la mia baita in Lagorai così vedo la situazione in zona Ilba e Val Larga... Oggi intanto in Panarotta era powder da sogno
cavolo, hai una baita in lagorai??? 'stardo! doveeeee ;)
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Questo deve insegnare qualcosa? Si, non farci MAI influenzare dal esterno, ma saper ragionare sempre con freddezza e lucidità, in autonomia, secondo le buone regole che dovremmo conoscere visto che siamo in fuori pista. Nello sci d'alpinismo, è molto importante ragionar come se fosse la prima volta che si percorre l'itinerario, non dando per scontato che il positivo ricordo del passato sia la regola del presente. Prudenza.
sottoscrivo tutto. Io ieri me ne sono rimasto a casetta, anche se magai qualcosetta avrei voluto fare, poi la mia compagna mi ha convinto che con le strade inc attive condizioni e rischio 4 forse era il caso di stare calmini. C'è da dire che a volte ci si fa fregare dalla voglia di curve... si vede un bel pendio e... si "prova". Tra l'altro le valanghe sono un fenomeno cosi' complesso che a volta anche gli "esperti" restano fregati. Sabato scorso un amico è rimasto sotto una valanga che ha provocato lui stesso. Non una grande valanga ma ci è rimasto sotto, per fortuna l'hanno tirato fuori subito i suoi compagni, che hanno visto un braccio che spuntaga. Eppure è uno che, oltre a sciare benissimo, ha una grandissima esperienza... però come si vede... com'è il detto? La valanga non sa che sei esperto e viene giu lo stesso...
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valanga in diretta ad Ardesio...
http://www.youtube.com/watch?v=jIjAOuqs6iI (http://www.youtube.com/watch?v=jIjAOuqs6iI)
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Chi ha la baita in Lagorai è pregato di farcelo sapere....o di non punzecchiarci troppo, visto che rischia seriamente di vederci piombare in massa armati di lunga soppressa e farina taragna per polenta....paura, eh? A parte gli scherzi, ce l'avessi io un baitello su per i Lagorai...io adoro la zona di Caoria...lì son di casa. E prima o poi, me lo faccio il bel baitello di pietra...
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Dal Giornale di Vicenza di oggi:
Valanghe: pericolo 5 Provinciale interrotta
Viabilità a disco rosso sulla provinciale 46 del Pasubio fra Valli a Rovereto. Ieri notte, nel versante trentino di Vallarsa, una grossa valanga con fronte di oltre venti metri, caduta in prossimità del bivio che porta a Campogrosso, ha interrotto la strada provinciale 219 che collega Pian delle Fugazze a Camposilvano. Sul posto una squadra del Soccorso alpino di Trento. Ad aggravare poi la situazione si è aggiunta nelle prime ore di questa mattina l'allarme valanghe e slavine lungo la provinciale 46, nella zona di Val delle Prigioni da sempre ad alto rischio e al momento le comunicazioni stradali tra Valleogra e Vallarsa sono completamente bloccate, a partire da Pian delle Fugazze. Divieto di transito sulla strada dell'Ossario del Pasubio. Vi.Abilità ha transennato la provinciale poco sopra il rifugio Balasso "Del resto - ha precisato Stefano Gasperini, assessore alla viabilità nel Comune di Vallarsa, - non c'è da scherzare,visto che l'allarme valanghe segna cinque. Il tempo non promette ancora niente di buono e quindi è opportuno, o meglio necessario, evitare al momento di frequentare la zona e anche le strade non solo in auto ma anche a piedi». A.D.R.
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Ciao Agh,
la mia baita è alla Trenca,m. 1700, alla partenza per val d'Ilba, sopra Roncegno per capirci.Oggi sono andato su a scaricare il tetto giusto per scrupolo.La baita è praticamente sepolta,con oltre due metri e mezzo di neve sopra il colmo.Il profilo del Fravort e del Monte Cola sono irriconoscibili per il manto che li copre.Neve splendida,assestamento assai critico,quasi nullo anche su pendii non ripidissimi.La dorsale dal Pizzo all'Ortigara che ho di fronte ha un aspetto himalaiano.Non abbiamo resistito e con mio figlio che si è "strosegà"su la tavola ci siamo goduti una discesa da sogno in powder.Penso che ci vorrà qualche giorno per mettere fuori il naso con un ragionevole margine di sicurezza.
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Ciao Agh,
la mia baita è alla Trenca,m. 1700, alla partenza per val d'Ilba, sopra Roncegno per capirci.Oggi sono andato su a scaricare il tetto giusto per scrupolo.La baita è praticamente sepolta,con oltre due metri e mezzo di neve sopra il colmo.Il profilo del Fravort e del Monte Cola sono irriconoscibili per il manto che li copre.Neve splendida,assestamento assai critico,quasi nullo anche su pendii non ripidissimi.La dorsale dal Pizzo all'Ortigara che ho di fronte ha un aspetto himalaiano.Non abbiamo resistito e con mio figlio che si è "strosegà"su la tavola ci siamo goduti una discesa da sogno in powder.Penso che ci vorrà qualche giorno per mettere fuori il naso con un ragionevole margine di sicurezza.
cavolo che bel posto, conosco bene malga trenca... è quel gruppo di casette un po ' piu avanti?
o addirittura quelle, bellissime, un po' prima a mezza costa??? (vedi allegato)
beato te... :)
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La baita è poco sotto il bivio che salendo da Ronchi porta a Malga Colo a dex ed a Malga Trenca a sin.Proprio soto il bivio ci sono due baite,appena più a valle c'è la mia con a fianco altre due.Disponibile ad organizzare un incontro per un giro in zona facendo base lì.Per chi conosce la zona è un vero parco giochi per sci esnowboard alpinismo ed in altre stagioni parapendio e MTB
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Disponibile ad organizzare un incontro per un giro in zona facendo base lì.
PRENOTATA!! ;D ;D
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Qualcuno han sentito della valanga su al San Pellegrino?
La notizia da un quotidiano: una valanga e' caduta nel pomeriggio di mercoledì nei pressi di passo San Pellegrino, sotto Cima Uomo. Nessuno sciatore e' rimasto coinvolto. La valanga, con un fronte di circa 80 metri e una lunghezza di circa 50 metri, si e' verificata in una zona frequentata spesso da sciatori fuori pista, che si trova a poca distanza dalle piste di sci dell'impianto Paradiso. Sul posto sono intervenuti i soccorritori con le unita' cinofile. Le ricerche hanno dato esito negativo.
Pare che gli impianti erano chiusi il sabato prima. Poi domenica, dopo una notte di neve fresca sui 30 cm, sono stati riaperti. Ma allora, non c'è più criterio? Non ci capisco più su come ragionano...per fortuna non è rimasto sotto nessuno...
Occhio nei prox giorni, farà freddo ma certamente il manto mica è assestato. C'è troppa neve e il clima attuale non aiuta.
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Qualcuno han sentito della valanga su al San Pellegrino?
Ho visto ieri al TG....hanno fatto vedere delle immagini e mi hanno fatto veramente impressione!brutta valanga veramente!
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Poi domenica, dopo una notte di neve fresca sui 30 cm, sono stati riaperti. Ma allora, non c'è più criterio? Non ci capisco più su come ragionano...
..si capisce benissimo: domenica = business ! C'è semmai da chiedersi perchè nessuna autorità intervenga... >:(
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(http://picasaweb.google.it/kobang53/Cola?authkey=EacmlBEQrbM#5302722107193908946)
Il link è alla foto scattata oggi in zona Trenca.Giro veloce al M.Cola.Il vento micidiale dei giorni scorsi ha quasi seppellito le baite e trasformato completamente la neve.Si sale su neve dura che porta,utili per chi li ha i rampant nel tratto sommitale di Val Larga.Panorami mozzafiato su sfondo blu ,vento fastidioso.Discesa veloce,quasi da pista e la polvere dei giorni scorsi è solo un ricordo.Arrivo in fondo allo scivolo che sta proprio dietro le baite.Lo scio solo nel terzo inferiore,sopra pareva sbifido.Un richiamo,mi volto verso il crinale e vedo due "distratti" che traversano sopra le roccette e chiedono se è fattibile.Faccio appena in tempo a urlare di completare ed in fretta il traverso verso est e togliersi da lì.Al secondo parte tutto lo scivolo sotto ai piedi,ma lui resta sù.E' andata,ma un pò più di atenzione nel valutare le condizioni....
E domani si riparte.
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Visto che non riesco a lincare l'immagine,la trovate nella gallery del sito.
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a puro scopo informativo allego link fotografie della valanga di domenica scorsa sulla Grigna quando, per puro c..o, quattro escursionisti sono stati sfiorati. E' letteralmente mostruosa sia come larghezza del fronte che come volume tenendo conto che la Grigna arriva a malapena a 2500 metri...
http://www.meteoforum.com/main.asp?FS=M&MN=1300358&Pg=1 (http://www.meteoforum.com/main.asp?FS=M&MN=1300358&Pg=1)
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(http://picasaweb.google.it/kobang53/Cola?authkey=EacmlBEQrbM#5302722107193908946)
Il link è alla foto scattata oggi in zona Trenca.Giro veloce al M.Cola.Il vento micidiale dei giorni scorsi ha quasi seppellito le baite e trasformato completamente la neve.Si sale su neve dura che porta,utili per chi li ha i rampant nel tratto sommitale di Val Larga.Panorami mozzafiato su sfondo blu ,vento fastidioso.Discesa veloce,quasi da pista e la polvere dei giorni scorsi è solo un ricordo.Arrivo in fondo allo scivolo che sta proprio dietro le baite.Lo scio solo nel terzo inferiore,sopra pareva sbifido.Un richiamo,mi volto verso il crinale e vedo due "distratti" che traversano sopra le roccette e chiedono se è fattibile.Faccio appena in tempo a urlare di completare ed in fretta il traverso verso est e togliersi da lì.Al secondo parte tutto lo scivolo sotto ai piedi,ma lui resta sù.E' andata,ma un pò più di atenzione nel valutare le condizioni....
E domani si riparte.
abbiamo visto la valanga... siamo stati oggi, in un giretto verso il Colo... abbiamo sentito anche un bel "vummm" ma non in zona pericolosa per fortuna... certo il vento ha combinato un autentico macello, non c'è un metro di neve uguale all'altro!
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15 febbraio 2009, valanga di fondo dal Col del Chelder (versante sud est del Monte Cola, Lagorai)
(http://img291.imageshack.us/img291/6695/chelderhi1.jpg)
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Spettacolare foto di un mega lastrone caduto accanto alla pista da sci, notare le migliaia di tracce in fuoripista!
(http://www.scuolarighini.it/public/web/lastrone.jpg)
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Davvero spettacolare
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Davvero spettacolare
spettacolare e terrificante, direi :) Immaginati sciare li sopra e veder partire tutto...
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Tranquilli, il bosco fitto è sicuro...
(http://dizzy637.googlepages.com/1872_valanga.jpg)
foto da http://dizzy.ath.cx/
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Urca!!!!!Davvero uno scoop in prima fila!Ma non avevi paura?
Penso proprio che un bosco fitto non sia poi così tanto frenante almeno x quel che sia il primo tratto di bosco,se 6 lì hai poco da sentirti sicuro ti spazza giù fino in fondo! :o
Poi ora che si aggiunge la pioggia è ancor più pericoloso bisogna valutar moooolto bene a dove si và........
E' vero che anche io e Mici abbiamo constatato che la val di Breguzzo è mooolto pericolosa dato che di frane ce ne sono su ambo i lati.....la cosa preoccupante è che nemmeno i gestori dei rifugi ti aiutan tanto dicendo:VIA LIBERA SU SU....... :-\
???
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Urca!!!!!Davvero uno scoop in prima fila!Ma non avevi paura?
Penso proprio che un bosco fitto non sia poi così tanto frenante almeno x quel che sia il primo tratto di bosco,se 6 lì hai poco da sentirti sicuro ti spazza giù fino in fondo! :o
Poi ora che si aggiunge la pioggia è ancor più pericoloso bisogna valutar moooolto bene a dove si và........
E' vero che anche io e Mici abbiamo constatato che la val di Breguzzo è mooolto pericolosa dato che di frane ce ne sono su ambo i lati.....la cosa preoccupante è che nemmeno i gestori dei rifugi ti aiutan tanto dicendo:VIA LIBERA SU SU....... :-\
???
premesso che questo è un periodo davvero brutto per il pericolo valanghe (non si sa piu dove andare), la foto sfata molto bene la "credenza popolare" che il bosco sia sicuro... come si vede, dipende cosa c'è sopra.... PS: i gestori non sono necessariamente esperti di valanghe, certo conoscono bene il loro territorio, le valaghe ricorrenti in zona, ma non è detto che il loro parere sia quello di un esperto, quindi ocio...
PPS: la foto non è mia, però sono passato sabato scorso nella stessa zona, e si presentava cosi'
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la foto sfata molto bene la "credenza popolare" che il bosco sia sicuro... come si vede, dipende cosa c'è sopra....
Idem per la valanga caduta in Val di Rabbi oltre 1 mese fa...non ricordo quando bosco si sia portata via! :o :o
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Ho sentito oggi il servizio sulla valanga sul Pasubio. Si sono ascoltati poi due pareri, il responsabile di meteotrentino e quello di Oskar Piazza, tecnico e istruttore del soccorso alpino, il quale ha dichiarato grossomodo: "I percorsi sicuri esistono, non è il caso di starsene a casa con una bellissima domenica di primavera, se non si conoscono percorsi sicuri bisogna informarsi, chiedere ai professionisti della montagna".
Bella frase: ma chi sarebbero costoro, di grazia???
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Quel buon roveretano di Oskar Piazza, fa un po' di pubblicità alle guide alpine...come lui. Che possiamo dire, fa giustamente il suo lavoro di informazione. Le guide alpine servono per questo, per far andar via in sicurezza chi non ha capacità ed esperienza per andar da solo. Nel nostro paese manca una cultura alpina vera e propria, perché manca una informazione di massa. Non è al TG o ad un campo scuola che si impara come si va in montagna. Bisogna riconoscere che tante gente va via solo nei fine settimana con conoscenze pressapochistiche. E sono in tanti ad esser inesperti o, peggio, presuntuosi...anche tra quelli che si credono ferrati...perché han fatto qualche ferrata! Magari con solo un moschettone ed un cordino, e se ne vantano pure. Gioco di parole per dire che concordo con la guida alpina, che tra le righe fa capire che chi sa valutare il manto nevoso (come normalmente sa fare un professionista della montagna) sa anche dove domani poter andare senza alcun problema. La natura è pur sempre la natura e, per cavalcarla senza il rischio di esser subito disarcionati, bisogna innanzitutto SENTIRLA... ;)
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Quel buon roveretano di Oskar Piazza, fa un po' di pubblicità alle guide alpine...come lui. Che possiamo dire, fa giustamente il suo lavoro di informazione. Le guide alpine servono per questo, per far andar via in sicurezza chi non ha capacità ed esperienza per andar da solo
be' ma un conto è dire "andate con le guide alpine", un conto è dire "chiedete informazioni ai professionisti della montagna" come ha detto Piazza. Ti immagini telefonare a una guida solo per chiedere un parere? Quello ti manda a quel paese come minimo... :)
In ogni caso, ricordo che al corso valanghe fatto anni fa, il gen. Telmon ci disse di stare attenti ai presunti "esperti". Per esempio nell'immaginario collettivo i maestri di sci sono ritenuti degli esperti. "Ma nella realtà" ci ammonì "ne sanno più o meno quanto voi che avete fatto questo corso di due giorni".
Insomma la migliore conoscenza possibile di ciascuno è sempre la via preferibile
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Salve a tutti.Sul fatto che l'esperto possa dare sempre indicazioni generiche corrette,ma non sempre scegliere il percorso più idoneo concordo anch'io.Oggi grado 4, temperatura mite,accumuli ventosi il tutto in una situazione di carico nevoso non più visto da decenni.Con queste premesse è difficile scegliere a priori la meta o addirittura se andare o no.In questi casi mi affido alle mie sensazioni e valuto solo quando sono sul posto.Stamani sono salito alla baita in Trenca,per l'ennesima volta ho sbadilato a morte per entrare...Sono passati 5 modenesi e mi hanno chiesto se e dove salire:non mi sento di dare consigli a gente di cui fra l'altro non conosco la preparazione;ho calzato gli sci e ci siamo mossi verso la Val Larga.La neve formava continui e pesanti zoccoli sotto le pelli,progressione lenta e faticosa,assenza di traccia.Dietro le baite il solito valangone di fondo caduto già ieri.Saliamo più alti del Lago delle Carezze e ci inoltriamo in valle.Tutto immobile,non c'è neanche un piccolo distacco spontaneo,addirittura a due terzi delle salita vediamo scendere a est del Cola tre persone che se la godono!Evitiamo il paginone classico,mi puzza, e saliamodopo le ultime roccete più aovest per raggiungere il crinale.Da qui in cresta fino alla cima Cola.Leggero vento,in Ilba cisono diverse tracce di discesa ed il manto non ha strappi.Scendiamo anche noi il largo canale ad est del Cola su bella neve per i primi 300m,poi si trova crosta e pesante.Seguendo le tipiche crestoline dei sastrugi si trova la neve riportata dal vento,non proprio polvere, ma divertente.Più in basso ancora sciabile fino alla baita.La mia sensazione?Oggi ho fatto una uscita da grado 2,senza patemi e tantomeno evidenze di pericolo.
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Wild 56, dice bene sul tema delle guide...che non sono certo i maestri di sci, per quanto godano del mio rispetto. Con tutte quelle belle signore in vacanza da (IN)seguire ed istruire, non so quanto a loro possa interessare il nivometeo del fine settimana o del pericolo sul fuoripista...non me ne vogliano, ma a loro interessa più che la pista sia tirata a lucido per la lezione della domenica. Quindi su questo tema, credo sia preferibile arrangiarsi.
Concordo con Kobang, nulla di meglio di valutare le condizioni sul posto...previa chiaramente la necessaria esperienza per poterlo e saperlo fare! Stamani ho parcheggiato a Ponte Conseria e mi son portato velocemente a Malga Valsorda II. Da lì ho valutato alcuni pendìi a nord-ovest, e ho visto come era la situazione. Chiaramente non convinto di poter salire qualcuna delle cime lì intorno, ho tirato fino alle Buse Basse...già un buon bel vedere, direi che già star lì meritava una gita. Steso il mio poncho, un libro ed un po' di relax non guastano. Non son salito al Col dei Fiori che mi faceva l'occhiolino, quota 2234 secondo Kompass. Non c'erano le condizioni per farlo e almeno un pericolo grado 3, mi sentirei di confermarlo.
Morale: anche quelli che credono di far sempre le giuste valutazioni, posson non aver calcolato tutto. La nivologia, che è una materia molto complessa, può darti una infarinatura...anche buona, se hai dei buoni maestri. Ma non ti insegna certo a non sbagliare mai nelle valutazioni personali...nel tempo bisogna anche imparare ad aver capacità di rinuncia, credo sia importante. Sai bene poi che quando parti da lontano e ti sobbarchi come minimo un centinaio di chilometri, difficilmente accetti di rinunciare alla mèta che ti sei prefissato. E' questo il pensiero che fa tanta gente: "oramai siamo qui, mica si può tornar a casa a mani vuote". Cosa racconterebbero domani? Beh, io non vi posso stasera entusiasmare ma vi dico che son bello abbronzato e riposato, dopo una gitarella facile, sicura, panoramicamente appagante. Oggi ho privilegiato la sicurezza e mi va bene così. Perché altre montagne mi aspettano e non volevo deluderle.
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(http://www.skiforum.it/skiforum/upload/dolomiti/35654-sany7027.jpg)
Io, matto e a. avevamo deciso di andare a fare qualcosa di ripido, la giornata sembrava buona, ma si capiva che il vento stava lavorando e aveva lavorato molto. Inoltre la temperatura era strana, non si capiva se c’era freddo, a parte le raffiche sembrava quasi facesse caldo.
L’idea era di far la Val delle Fontane, ma il pensiero di fare con quelle raffiche di vento la salita al Boé (e poi la discesa a sud con potenziali accumuli per vento da nord) ci ha fatto cambiare programma e abbiamo così deciso di affrontare il canale Holzer. Proprio una grande idea...
Entrati nel canale con prudenza, poi via via sempre più sicuri, la neve sembrava ben sciabile e sicura, e giù veloci fino al passaggio chiave, la paretina ghiacciata era quasi interamente sepolta dalla neve, si poteva passare senza la corda ma cmq con attenzione.
In quel momento, mentre matto era intento a scendere a scaletta dalla ex paretina, picca in mano, e io pochi metri sopra di lui, mentre a. era più in alto, abbiamo sentito un botto arrivare da sopra di noi, ci giriamo e vediamo una massa di neve precipitata dall’alto della parete (quella scendendo a sinistra).
Ho fatto in tempo a urlare a matto “dai salta”, e io stesso mi butto verso valle, che ci arriva addosso nel giro di 4-5 secondi una specie di tsunami, una violenta onda composta da blocchi di neve insieme a polvere finissima.
Io avendo preso un po’ di rincorsa, e avendo gli sci girati verso destra, sono saltato giù dalla paretina, mi sono buttato a destra e mi sono appiattito sulla neve vicino alla parete, rannicchiato, aggrappato con le mani alla neve, alla vita, sentivo nei primi istanti come una mitragliata di palle di neve sullo zaino (per fortuna bello cicciotto e protettivo) poi qualcosa che mi scivolava sopra, mi sfiorava, come una mano che mi tirava verso il basso, per fortuna con poca e sempre meno forza.
Istanti interminabili, urlavo cose tipo cazzocazzonotipregocazzocazzononèpossibilesonofinito.
Il fiume di polvere continuava a scendere impetuoso e impietoso. Però gradatamente diminuiva di forza e velocità, solo allora ho iniziato a riflettere e a guardarmi intorno, mi sono voltato e ho visto dietro di me un fiume di neve che scorreva velocemente.
Matto era attaccato con la picca al ghiaccio, quindi può aver perso 1 secondo più di me per liberarsi, inoltre aveva gli sci girati, accidenti, verso sinistra, verso la parete, senza possibile via di fuga.
E' stato colpito in pieno e trascinato per tutta la parte finale del canale, fino giù in val lasties, ma non è stato sepolto dalla neve.
Ho rivisto le foto riportate sui testi sacri, in effetti c’è un pendio inclinato con cornice proprio sopra al canale…….. col senno di poi.......
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Quando ho sentito il boato della valanga, ho guardato su ed ho visto una massa di neve in cielo che cadeva dalle rocce verticali sopra di noi. E' atterrata circa 50/100 metri nel canale sopra di noi.
Ho fatto solo a tempo a girare la testa verso valle e piegarmi per saltare la roccia della calata; ho saltato e mentre ero in aria mi ha investito la massa di neve, con un primo gande colpo alla schiena sullo zaino che mi ha fatto volare nel vuoto.
Sono atterrato nel canale gia' in mezzo alla valanga ed ho iniziato a rotolare e prendere velocita' spinto dalla valanga, sempre piu' veloce. Era buio, non vedevo niente, ogni tanto sentivo di essere a testa in giu' e allora con la picozza la piantavo e mi giravo e con quanta forza potevo la piantavo per frenare; ma la valanga era cosi' potente che dopo qualche secondo mi strappava nel vuoto assieme alla picozza.
Era come essere in una lavatrice con la centrifuga e al buio; poi dopo tante capriole, picozze piantate e con la bocca piena di neve senza riuscire a respirare, a un certo punto durante una capriola ho visto del cielo blu sopra di me, ed ho capito di essere probabilmente gia' uscito dal canale e di salvarmi (forse).
Ancora dopo altre varie capriole e picozzate mi sono fermato a faccia in su all'improvviso; vedevo solo cielo blu. Mi sono girato indietro ed ho visto l'Holzer lontano da me, ero quasi nel piano della Val Lasties ai peidi del conoide, lontano dalla valanga che aveva girato a destra all'uscita del canale (mentre io ero andato giu' diritto, forse per la velocita' elevata).
Ero senza piu' sci (uno poi disperso e ritrovato il giorno dopo), senza bastoncini (recuperati da bruno e a. nel canale, spezzati in tronco anche se di carbonio), con vari tagli al corpo e faccia sanguinante. La colla per le pelli all'interno dello zaino era esplosa; la punta della picozza rotta da qualche roccia, come anche un gancio dello scarpone.
Mi sono alzato per controllare di essere ancora intero, e cercare i miei compagni che non rispondevano al cellulare (pensavo fossero rimasti sotto alla valanga). Poi li ho visti sbucare lontano in fondo all'Holzer sopra di me.
Siamo poi scesi lentamente al Pian Schiavaneis, con le nostre forze.
Adesso sono a casa a riposo in recupero, avevo un taglio al gomito fino all'osso, domani tolgono i punti. Le ginocchia sono ancora molto doloranti, sembra qualche legamento danneggiato, ma si sapra' fra una settimana.
Spero sia la prima e ultima valanga che mi becco.
P.S.: devo vendere (per ovvi motivi) una settimana di heli-ski in Alaska, partenza 13 marzo. Offro un bello sconto vista la vicinanza. Se a qualcuno interessa, fatemi sapere.
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da http://www.skiforum.it/forum/showpost.php?p=601122&postcount=14
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(http://www.skiforum.it/skiforum/upload/freeride/5963-valanga.jpg)
valanga nel vallone di serena
http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=11437 (http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=11437)
"appena fuori dalla strada a circa 1800 m prima delle baite la sorpresa, la valanga. si rimane a bocca aperta, mai visto una cosa simile, una quantita di neve impressionante si e staccata dalla costa di serena a circa 2800 m, ha percorso tutto il vallone di serena, ha superato il pianoro al limite del bosco, ha raso al suolo il bosco sottostante ed ha continuato il suo viaggio sfiorando le baite e arrivando ad un centinaio di m di dslivello dal fondovalle, creando un solco profondo 3 o 4 m e lasciandosi dietro blocchi di neve compressa enormi."
http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=11437 (http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=11437)
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da overtherop, messaggio di Ste
http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=4006&highlight= (http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=4006&highlight=)
"Ho letto ieri l'intervista del capo del soccorso alpino di cortina intervenuto sulla valanga del faloria diceva che a quell'ora, 14,30, il grado pericolo non era 4, nè 5, ma secondo lui 6! dato il caldo e la tanta neve, e non capisce come delle guide alpine abbiano portato dei clienti in quei pendii. Oggi leggo sul giuornale locale - uno dei travolti è un mio conoscente, iscritto anche a OTT, - che erano tranquilli perché erano con 2 guide alpine, e i pendii sembravano non pericolosi, e che la valanga è scesa all'improvviso, non provocata da loro...ecc. Possibile che 2 guide alpine del posto non sappiano valutare i pericoli?"
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sono i famosi "professionisti della montagna" di cui si parlava poco sopra...
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php/topic,2484.msg36099.html#msg36099 (http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php/topic,2484.msg36099.html#msg36099)
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...giusto in settimana, perfino le guide si erano dovute scervellare su dove portare i clienti per la consueta uscita del corso di scialpinismo. Più di qualche corso è migrato in Austria, dicevano le condizioni erano migliori. Certamente andare giù per il canale Holzer, in quelle condizioni, equivale ad un suicidio garantito.
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sempre per il discorso degli "esperti", nella valanga sul Faloria che ha coinvolto 5 scialpinisti, due erano guide alpine. Con rischio 4 e a quell'ora dentro un canalone....
Dall'articolo non si capisce se le due guide erano lì coi clienti, ma parrebbe di si... Se è così, che tipo di provvedimenti saranno presi? Se un medico sbaglia, di solito viene deferito all'Ordine, nel caso delle guide?
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Valanga a Cortina: travolta guida con sciatori
CORTINA D'AMPEZZO, Belluno -- C'è sconcerto, a Cortina d'Ampezzo, per la valanga che sabato pomeriggio sul Monte Faloria ha travolto un gruppo di cinque scialpinisti. Secondo quanto riferisce la stampa locale il distacco, nel quale sono rimaste ferite 3 persone, potrebbe stato provocato proprio dal passaggio degli escursionisti tra i quali figuravano due guide alpine, una di Padova e una di Cortina. Al momento, i carabinieri stanno valutando se esistano responsabilità riguardo l'accaduto.
La valanga si è staccata nel primo pomeriggio di sabato sul monte Faloria, nel canalone conosciuto come "Sci 18". Nel canalone si trovavano 5 scialpinisti: le due guide, Antonio Bettella di Padova e Mario Dibona di Cortina, un 41enne veneziano di nome Alberto Stradella, un 28enne friulano Alessandro Rosso, e un quinto scialpinista non ancora identificato.
Il distacco di neve ha sfiorato Rosso e travolto la guida Bettella, e lo scialpinista di Venezia. Secondo quanto riferito dal Corriere delle Alpi, Bertella sarebbe riuscito a liberarsi da solo, mentre Stradella sarebbe stato ritrovato sotto un metro e mezzo di neve dai suoi compagni che, grazie all'Arva, pare siano riusciti a liberarlo nel giro di cinque minuti.
Sul posto, poi, è intervenuto l'elicottero dell'Aiut Alpin dle Dolomites, mentre l'intera stazione del Soccorso alpino di Cortina era stata messa in preallarme. La guida alpina è stata elitrasportata all'ospedale di Belluno perchè presentava un trauma cranico da tenere sotto osservazione. Gli altri due feriti, invece, sono stati portati all'ospedale di Cortina dove sono stati diagnosticati un trauma facciale al friulano e toracico al padovano. Ferite comunque non gravi che hanno permesso le dimissioni dei due sciatori dopo poche ore.
Il punto, ora, sembra però essere la definizione delle responsabilità dell'accaduto. Secondo quanto riferito dal Corriere delle Alpi, i carabinieri starebbero valutando se si possa procedere nei confronti delle guide e degli scialpinisti con l'accusa di valanga colposa, dato che l'escursione fuoripista è avvenuta con pericolo valanghe di grado 4, forte, e perdipiù non lontano dalle piste del comprensorio sciistico, dove pare viga il divieto di fare fuoripista.
"Se il pericolo massimo è grado 5, io dico che ieri lassù, era grado 6 - ha dichiarato ieri al Gazzettino Mauro Da Poz, responsabile del Soccorso Alpino di Cortina -. E tra loro c’erano pure le guide alpine, le prime che dovrebbero dare il buon esempio. Abbiamo toccato il fondo. Un fuoripista a quell’ora e con queste condizioni è una cosa che ha dell’incredibile per delle persone esperte".
I soccorritori che sono intervenuti sul Faloria, hanno confermato al Corriere delle Alpi e al Messaggero Veneto che "le condizioni erano proibitive", a causa del vento e del caldo subentrati alle nevicate dei giorni scorsi. Secondo gli esperti l'orario, nel primo pomeriggio, e il versante della montagna dove si trovavano gli sciatori, rivolto a ovest, avrebbero ulteriormente acuito il pericolo valanghe già molto elevato.
Non a caso nella mattinata di sabato un'altra slavina si era staccata nel comprensorio di Arabba, finendo ad invadere la pista "Padon 2", sulla quale per fortuna non c'era nessuno sciatore. Anche in questo caso, il distacco sembrerebbe essere stato provocato da un gruppo di scialpinisti che alcuni testimoni hanno visto transitare nella zona proprio al momento del distacco.
http://www.montagna.tv/?q=node/9918 (http://www.montagna.tv/?q=node/9918)
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un'altra vittima oggi. Questa volta sulle Prealpi comasche, su un panettone di soli 1700 metri :(
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=110651 (http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=110651)
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un'altra vittima oggi. Questa volta sulle Prealpi comasche, su un panettone di soli 1700 metri :(
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=110651 (http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=110651)
uff.. si è capito dove esattamente e se era sul ripido? A giudicare dalla caduta, parrebbe di si
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uff.. si è capito dove esattamente e se era sul ripido? A giudicare dalla caduta, parrebbe di si
sembra che la valanga (+ probabilmente una slavina) l'abbia spinto in un dirupo: credo sia stato sfigato perchè la zona è sì molto nevosa (è posta tra i laghi di Como e di Lugano) ma non impervia. Comunque quest'anno, cosa + unica che rara, slavine sono arrivate fino sulle rive del lago di Lugano !
E' zona frequentata per la grande vista sulle Alpi e sui laghi http://www.rifugiovenini.it/Rifugio_Venini-Monte_Galbiga.html
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bell'articolo e bella storia sul soccorritore Stefano Tamanini, intervenuto sulla valanga del Pasubio
(da L'Adige di oggi)
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«La valanga ha segnato la mia vita»
Il racconto di Stefano Tamanini, primo soccorritore sul Pasubio
luisa pizzini l.pizzini@ladige.it
«È stata l'esperienza più toccante della mia vita. Ci sarebbero così tante cose da dire su quegli attimi, emozioni che mai avrei pensato di provare e che ora sono qui, indelebili, stampate nella mente». È passata una settimana da quando una valanga ha travolto quattro escursionisti vicentini sul Pasubio, vicino a malga val di Fieno. Enon è trascorso giorno senza che Stefano Tamanini, il ragazzo del soccorso alpino che assieme al suo cane Astor e al collega Germano Rasom è arrivato per primo sul posto, ricevesse notizie dell'uomo che ha salvato. Riccardo Baron è ricoverato al Santa Chiara e finalmente è fuori pericolo. Per lui si è temuto il peggio. E Stefano, alla fine della sua lunga giornata in turno con l'elisoccorso, era lì, fuori dal reparto di rianimazione per capire se Riccardo ce l'avrebbe fatta. Nella speranza che il suo aiuto e quello dei tanti colleghi che quel giorno in Vallarsa hanno dato il meglio di sé fosse valso a salvare una vita. Così è stato. E presto lo sfortunato escursionista e il giovane soccorritore s'incontreranno, ieri si sono sentiti al telefono per la prima volta.
Stefano Tamanini, aspirante veterinario classe 1982, fa parte della squadra delle unità cinofile del soccorso alpino coordinata da Bepi Pinter. Da tre anni presta servizio sull'elisoccorso, alternandosi con i suoi compagni mediamente in un turno a settimana. Con lui c'è sempre Astor, un pastore tedesco che ha compiuto quattro anni e che fin da cucciolo è stato addestrato per intervenire nelle emergenze. Quest'anno sono intervenuti su dodici valanghe.
«Quella mattina, sabato 7 marzo, eravamo appena tornati da un intervento molto impegnativo con l'elisoccorso: la valanga in Paganella nella quale ha perso la vita il maestro di sci Giuseppe Amorth», racconta Stefano Tamanini. «Avevamo appena terminato di sistemare l'attrezzatura, in aeroporto, quando è suonata di nuovo la campana». L'elicottero pilotato da Elvira Widmann è decollato alla volta della Vallarsa per un'altra valanga. «In pochi minuti eravamo lì - ricorda Stefano - grazie all'indicazione precisa di un volontario del soccorso alpino che si trovava in zona l'elicottero è arrivato sopra la massa di neve. Dopo aver notato alcune tracce abbiamo individuato l'uomo che aveva dato l'allarme, l'unico a non essere stato sepolto dalla neve. Subito io con il cane e Germano siamo scesi calandoci con il verricello. C'era molto vento».
Nel frattempo l'uomo «risparmiato» dalla valanga era riuscito ad estrarre la ragazza che era con loro. Due amici però mancavano all'appello. «Sapevamo che non avevano l'Arva - continua il soccorritore -. Io ho staccato subito il cane dal guinzaglio per lasciarlo libero di cercare e lui è corso sull'accumulo finale della valanga, dove ho notato un bastoncino e un guanto. Mi segnalava quel punto, ma poco distante c'era già la ragazza e l'ho distolto da lì. Aquel punto Astor è corso via, è corso su in cima alla valanga. Si è girato un momento a cercarmi, poi è sparito dalla mia vista». Stefano era stremato, provato dal difficile soccorso in Paganella. «L'ho ricorso e avvicinandomi ho visto neve che schizzava da tutte le parti: lì sotto c'era qualcuno. Mi sono messo a scavare anch'io e ho visto una mano. L'ho toccata e ho ricevuto in cambio una stretta. In quel momento non ho più sentito la stanchezza, mi sono messo a scavare con tutte le mie forze e ho trovato il petto di quell'uomo. Ho tolto il guanto e sono risalito con la mano fino al viso per liberargli la bocca e farlo respirare. Poi, scavando nella neve dura e compatta sotto la quale era sepolto, l'ho liberato raccomandandogli di rimanere fermo.
Era cosciente, mi parlava. E io non ricordo nemmeno cos'ho urlato in radio, non mi aspettavo di trovare un uomo vivo lì sotto». Sopra le loro teste l'elicottero continuava a sorvolare la valanga, in cerca di qualche altro indizio. «Ma appena ha capito che il cane fiutava qualcosa, Elvira, la pilota, ha fatto scendere il medico. È stato un grande lavoro di squadra». L'altro velivolo arrivato in seconda battuta ha portato lassù anche Bepi Pinter con il suo cane Balù. «Erano in fondo alla valanga dove, accanto alla ragazza, è stato trovato anche l'amico che non è sopravvissuto. Si trovavano a più di cento metri da me».
Stefano è rimasto per più di mezz'ora accanto Riccardo Baron dopo averlo liberato dalla valanga. «Mi chiedeva dei suoi compagni, era infreddolito ma gli ripetevo che doveva rimanere immobile. Infatti poi gli hanno riscontrato una frattura alla spina dorsale». Dopo che i feriti e la salma sono stati portati via in elicottero, sul luogo della valanga sono rimasti soltanto i soccorritori. «È stato allora che sono riuscito a parlare con Bepi Pinter, il veterano del gruppo - racconta ancora Stefano Tamanini -. E in quel momento ho anche pianto: avevo dentro una grande tristezza, per quell'uomo che non ce l'aveva fatta e anche per Riccardo, che era molto grave». Per questo a fine turno Stefano si è presentato in ospedale, dove ha incontrato i familiari dell'escursionista vicentino.
Da allora lo aggiornano, giorno dopo giorno, sui miglioramenti dell'uomo a cui ha salvato la vita. «È stato un grande lavoro di squadra - ripete Stefano -. Un pensiero particolare lo voglio dedicare a chi ha saputo condividere con me la gioia che ho provato nel salvare una persona. Sono i comandanti Pierluigi Rosati e Elvira Widmann e i colleghi Enrico, Walter, Ivan, Sergio. E non da ultimo un ringraziamento a Bepi Pinter, che con la sua grande professionalità e umanità è sempre presente».
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mamma mia, guardate le foto della valanga in marmolada... quando vedete gente che va in posti "sospetti" e vi dite "vanno loro, andiamo anche noi..." guardate le foto....
Valanga in Marmolada 1 maggio 2009
(http://www.skiforum.it/skiforum/upload/freeride/39975-valanga-1-maggio.jpg)
h. 11.30, un nutrito gruppo di sci alpinisti sta risalendo le "roccette"
(http://www.skiforum.it/skiforum/upload/dolomiti/39984-img9072.jpg)
h. 11.53: si stacca la valanga che scende fin quasi al Pian dei Fiacconi. Notare i superstiti aggrappati coi denti poco sopra il colossale distacco
(http://www.skiforum.it/skiforum/upload/dolomiti/39986-img9078.jpg)
riporto da skiforum dove ci sono le foto:
La dinamica è molto chiara, il pericolo su quei pendii anche: evito qualsiasi commento se non che gli unici a riportare serissime conseguenze sono stati due ciaspolatori che si trovavano nel tratto paineggiante all'inizio del vallone: da dove erano loro nemmeno si vedeva il punto in cui si è staccata la valanga...)
tra le notizie riporatate sul web questa mi sembra quella più coerente con quanto successo:
Roma, 1 mag. (Apcom) - Cessato allarme dopo il distacco della gigantesca valanga sulla Marmolada: il soccorso alpino del Trentino conferma che non ci sono dispersi. Oltre alle ricerche sul posto, sono state evacuate infatti tutte le macchine nel parcheggio di Passo Fedaia e l'unica auto rimasta è risultata quella delle due persone rimaste ferite ed estratte dalla neve. Non ci sono quindi altre persone coinvolte. La valanga definita immensa dagli stessi soccorritori, con un fronte lunga circa 1,5 chilometri per 400 metri, che in alcuni punti ha raggiunto accumuli di circa 10 metri, si è staccata da quota 3100 metri, in località 'Schiena di Mulo', poco sotto Punta Peni e ha percorso tutta la valle, per fermarsi poco lontano dall'ultimo tronco degli impianti di risalita di Pian dei Fiacconi. Alcuni sciatori travolti sono usciti senza conseguenze dalla neve senza l'aiuto dei soccorsi, mentre con l'intervento delle unità cinofile il soccorso alpino del Trentino ha salvato, tirandoli fuori da circa un metro-un metro e mezzo di neve, due persone di Treviso, due escursionisti con le ciaspole, speiganoi soccorritori. Entrambi sono stati intubati e le loro condizioni sono apparse subito gravi; uno di loro ricoverato all'ospedale Santa Chiara di Trento è stato definito dai medici gravissimo.
da skiforum
http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=30845 (http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=30845)
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Osserverei una cosa: chi fa salite del genere non può essere un principiante. E' gente che va, è gente esperta... eppure in tanti si sono infilati su per quel costone... che si deve pensare?
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Osserverei una cosa: chi fa salite del genere non può essere un principiante. E' gente che va, è gente esperta... eppure in tanti si sono infilati su per quel costone... che si deve pensare?
Eh, ci penso sempre.... Forse che è uno sport implicitamente pericolosissimo? :-\
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Osserverei una cosa: chi fa salite del genere non può essere un principiante. E' gente che va, è gente esperta... eppure in tanti si sono infilati su per quel costone... che si deve pensare?
essere bravi ed esperti non comporta necessariamente avere sale in zucca ;D IMHO con la neve venuta settimana scorsa salire su pendii del genere vuol dire essere un pò tanto pirla !
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Eh, ci penso sempre.... Forse che è uno sport implicitamente pericolosissimo? :-\
Indubbio, ma secondo te quelli che lo praticano si rendono conto proprio fino in fondo del pericolo? O c'e' magari un po' di 'ottimismo irrazionale' (come in borsa)?
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Indubbio, ma secondo te quelli che lo praticano si rendono conto proprio fino in fondo del pericolo? O c'e' magari un po' di 'ottimismo irrazionale' (come in borsa)?
senza dubbio non si rendono conto... altrimenti sarebbero aspiranti suicidi...
Insomma nonostante l'esperienza si rischia alla grande...
Intendiamoci, alzi la mano chi non ha mai fatto "cazzate" in montagna... però in quel caso tutti erano concordi (sia pure col senno di poi) che quel posto lì e in quelle condizioni era pericoloso...
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ma minchia!!! (scusate...) ma è un costone che sembra ripidissimo, tutti ammucchiati uno sull'altro a sovraccaricare il pendio dopo che è venuto almeno un metro di neve ed esserci sopra a 12:00?
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ma minchia!!! (scusate...) ma è un costone che sembra ripidissimo, tutti ammucchiati uno sull'altro a sovraccaricare il pendio dopo che è venuto almeno un metro di neve ed esserci sopra a 12:00?
non "sembra", è ripidissimo...
Se si guarda il taglio della frattura, lo spessore è almeno un paio di metri... a valle, gli accumuli della valanga superavano i 10 metri... :o
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Certo che guardando quelle foto uno si sente davvero come una formica soggetta a forze immense. Molto istruttivo osservare quei puntini neri sull'enorme parete.
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lo stesso Valeruz, e chi conosce la Marmolada meglio di lui?, quel giorno ha detto che non sarebbe salito a Punta Penia neanche lo avessero pagato, ora mi chiedo come tutta quella gente poteva sperare di scamparla...e quello che mi da fastidio (non voglio commentare o cosa) e che con un azione sprovveduta, e molto in questo caso, si metta in pericolo non solo la propria vita, e ognuno è libero di fare quel che vuole, ma anche quella degli altri, se qualcuno avesse voluto risalire il vallone e proseguire un pò salendo a sinistra? (percorso molto meno ripido) nel pianoro sotto sarebbe stato coinvolto certamente...ahime...
personalemente non chiamerei "esperta" gente che non sa rinunciare in queste condizioni, quante volte questo inverno, neve bellissima e tantissima fresca, giornate stupende, sono rimasto a casa? quante ho dovuto cambiare itinerario??
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(ANSA) - TRENTO, 7 MAG - E' morto all'ospedale di Trento Igino Archetti,l'escursionista trentenne travolto il primo maggio da una valanga staccatasi dalla Marmolada. Era stato estratto dalla neve insieme ad un amico, Pierluigi Gaiatto di Portogruaro, morto poi all'ospedale di Treviso. La famiglia di Archetti, che era originario di Spresiano(Treviso), ha dato il consenso all'espianto degli organi, avvenuto la scorsa notte.L'ipotermia acuta gli aveva provocato gravi danni cerebrali.
07 Mag 12:28
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(ANSA) - TRENTO, 7 MAG - E' morto all'ospedale di Trento Igino Archetti,l'escursionista trentenne travolto il primo maggio da una valanga staccatasi dalla Marmolada. Era stato estratto dalla neve insieme ad un amico, Pierluigi Gaiatto di Portogruaro, morto poi all'ospedale di Treviso. La famiglia di Archetti, che era originario di Spresiano(Treviso), ha dato il consenso all'espianto degli organi, avvenuto la scorsa notte.L'ipotermia acuta gli aveva provocato gravi danni cerebrali.
07 Mag 12:28
oltre al pensiero di dispiacere, mi vengon solo parolacce...