Mercoledì, approfittando di un giorno di ferie, decido di scendere in Vallarsa per fare un giro in Pasubio visto che l'inverno privo di neve lo permette.
Parto dal paesetto di Pozzacchio.
Prendo il sentiero 119 che fin da subito si inerpica ingombro di foglie secche con una pendenza sostenuta fino a raggiungere il pianoro dove sorge Malga Monticello.
Qui si apre una bella vista su posti che non conosco: Stivo e Cornetto. A guardarli viene naturale pensare a future possibili traversate in cresta
. Dietro imponenti si stagliano Adamello e Brenta.
Da Malga Monticello prendo il sentiero 119B che in leggera salita e in un bosco rado prosegue lungo il lato della Vallarsa fino a raggiungere i prati del M.Spil e il valico del Menderle dove si trovano alcune baitine appartate che sono un sogno.
Di fronte lo scenario si apre sui Colli Zugna.
L'itinerario sarebbe adattissimo alle ciaspole, ma la neve ormai è dura e si è in gran parte sciolta. Ciaspole che ho lasciato in auto per risparmiare un po' di peso vista la penuria di neve.
Scendo leggermente a malga Zocchi dove d'estate una tappa sarebbe d'obbligo. Risalgo in poco tempo a Bocchetta Foxi circondata da larici dove la situazione neve è alquanto magra.
Siamo a gennaio. In Pasubio. Di solito ora dovrebbe esserci una carrettata di neve. Ma gli inverni ormai non sono più inverni.
Da bocchetta Foxi si apre un bellissimo panorama sulle Prealpi Vicentine e cime secondarie del Pasubio:
In primo piano i Sogi
In secondo piano Cherle, Campanili e Monte Dietro il Gasta
In terzo piano il Sengio Alto con il Cornetto che poi dolcemente digrada sull'alpe di Campogrosso e poi risale a destra sul massiccio del Carega carico di neve
In fondo, dietro Campogrosso, forse le colline di Malo e Faedo.
Ora si tratta di raggiungere l'obiettivo che mi ero prefisso per la giornata: il Monte Testo. Da bocchetta Foxi sono meno di 300m di salita lungo il sentiero 102A. All'inizio la salita esposta a sud è agevole e intuitiva, ma poi appena la strada svolta completamente a nord la salita si fa più incasinata.
Non riesco più ad individuare dove passa il sentiero a causa della neve. Provo a salire fuori traccia, ma la combinazione neve + mughi mi fa desistere anche se mancano pochi metri al panettone del Monte Testo. Peccato, non raggiungerò il rifugio Lancia, ma preferisco non incasinarmi troppo la giornata ma senza la traccia lasciata sulla neve sarebbe facile perdersi.
Torno sui miei passi, raggiungo di nuovo Malga Zocchi e da qui cambio leggermente itinerario. Prendo il sentiero 122 che scende a Malga Cheserle e da qui dopo una brevissima salita ritorno a Malga Monticello e poi per il sentiero percorso in mattinata di nuovo a Pozzacchio.
Arrivato all'auto, visto che sono in anticipo ed ho ancora un po' di benzina decido di salire al forte Pozzacchio.
Il forte chiaramente è chiuso, ma da fuori sembra molto bello e ben restaurato.
Anche se le parti in metallo del forte le hanno colorate di arancione, il contrasto con il grigio della roccia lascia un effetto che a me non dispiace.
Come bella e molto ben tenuta la sterrata che porta al forte.
Prima o poi ci tornerò per visitarlo con più calma.
Tornando a casa, la natura mi dona un bellissimo tramonto.
Prima sulla Valle delle Prigioni con i Roccioni della Lora che brillano quasi fossero fatti d'ambra.
E poi nel versante vicentino su Cima dell'Osservatorio e sui Forni Alti con il paretone del Soglio Rosso a dividere le parti illuminate.
S
Che bella giornata.
Totale 22km e 1500m di dislivello