Mercoledì pomeriggio salgo, partendo dal passo Pian delle Fugazze sul Pasubio per la strada degli eroi, pernotterò nel bivacco sopra al rif. Papa e visto che c'è luna piena scattare qualche foto in notturna.
Comincio a pestare neve sopra alla malga Fieno, sbucato sulla strada poco sotto la galleria D'Havet la neve sarà un metro e mezzo, qualche tratto a bordo strada è libero, per uscire dalla galleria si deve superare un muro verticale di neve dura ghiacciata di quasi 4 metri, la strada sull'altro versante ha solo qualche tratto libero, in alcuni punti l'accumulo supero i tre metri, in altri della strada non c'è traccia visibile.
Indispensabile l'uso dei ramponi e della piccozza, numerosi traversi su pendii molto ripidi ed esposti.
Al Papa vengo accolto da un vento infernale, raffiche violente e gelide, mi rintano nel bivacco, scaldo il minestrone che mi sono portato da casa, dopo cena salgo verso cima Palon, ma in quota il vento non mi da tregua, raffiche improvvise mi spostano di peso, rinuncio alle foto, tanto sarebbe impossibile tenere fermo il cavalletto con questo vento, ritornato al bivacco provo qualche scatto al riparo della costruzione ma niente, vengono mosse e fa freddo, non sento più le mani, rinuncio e rientro nel locale a fare un cruciverba, alle 21 sento bussare, entra un giovane che è salito per boale d'inverno, quattro chiacchere, si cuoce un minestrone e alle 22 riparte e scende per la stessa via di salita.
La notte passa abbastanza in fretta, mi sveglio spesso, le raffiche di vento sono continue, alle tre esco per fare pipì, sembrava giorno, una luce e un panorama incredibile, da stare ore a guardare, invece faccio più in fretta possibile e torno al caldo del sacco, alle 5 sono sveglio, dovrei uscire per fotografare l'alba ma giro il fianco, le foto saranno per la prossima volta.
Dopo colazione scendo per la val Canale, il gestore del rif. Papa che ho incontrato salendo me la consiglia in quanto è libera dalla neve, infatti a parte un traverso in alto e un lungo scivolo alla base dove comincia a spianare il resto del percorso è pulito.
La strada dei Sgarubbi è completamente coperta neanche si vede la traccia, lo stesso dicasi della strada che da porte del Pasubio porta alla chiesetta, oltre non ho visto.