È uno dei vaj più facili nel versante nord del gruppo della Carega.
Con provenienza roveretana mi è venuto più comodo l’avvicinamento da Obra, sul lato sinistro orografico della Vallarsa e al termine d’asfalto dell’incompiuto collegamento stradale con Campogrosso.
Occorre mettere in conto un 4 – 5 km di stradella per arrivare all’imbocco basale del canalone, ma è un toccasana per scaldare i polpacci. Si arranca quasi subito per groppi valanghivi, e oltre un risalto roccioso si perviene al punto in cui confluisce il classico e super frequentato accesso da Campogrosso attraverso la Sella dei Cotorni. Per molle nevato si giunge al bivio in cui a destra è il vaio dei Camosci, a sinistra quello dei Colori rinserrato da alte pareti. Su dura e cospicua lingua nevosa si rimonta tutto il budello fino a uscire alla Bocchetta Mosca, da cui per sentiero si arriva sulla Cima Carega. Per chiudere in maniera ottimale l’anello, scendo verso nord per la Busa della Neve e il Vallon dei Cavai, che immettendosi nella bassa Val Gerlano deposita non distante da dove si è parcheggiata l’auto.
Vista la notevole frequentazione è consigliabile partire presto, anche perché già a metà mattino il canale scarica sassi, sia naturalmente sia a causa di altri escursionisti.
Essere davanti è un grosso vantaggio, dietro si rischiano sassate, soprattutto se vi sono gruppi numerosi.
Essendo da solo ho cercato di superare già nella parte mediana quanta più gente possibile, ma il loro vantaggio, offerto dal più lineare accesso da Campogrosso, può essere difficile da colmare. L’anello porta via circa 6 – 7 ore, le difficoltà ora sono per un escursionista esperto (picca e ramponi), ma è un giro consigliato anche d’estate, cioè senza neve, in quanto il percorso, nonostante la brevità, sfila in un ambiente roccioso non dissimile da quello dolomitico, mentre l’impegno predilige un minimo di esperienza su banali roccette.
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