GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Trentino Orientale => Escursioni estive in Trentino => Monti Lessini - Piccole Dolomiti - Pasubio - Finonchio => Topic aperto da: AGH - 02/07/2014 16:46
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Nelle viscere del Corno Battisti!
Avevo sentito parlare spesso del Corno Battisti 1762, e gli ero anche passato vicino durante la Traversata Col Santo - Cima Palon sul Pasubio (http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php/topic,5025.msg68306.html#msg68306). Invogliato anche dai bellissimi resoconti di Hoce e JFT (che ringrazio per le preziose dritte) qui sul forum, ho deciso di andare a vedere. Si tratta di un incredibile intrico di gallerie scavato dagli italiani nelle viscere del Monte Corno (poi ribattezzato Corno Battisti) durante la Grande Guerra, con lo scopo di far saltare per aria con l’esplosivo il nemico attestato sulla cima.
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Salendo per il ripido sentiero a Sella di Trappola
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Malga Trappola
Con partenza poco a monte di Valmorbia a quota m 730 circa, risaliamo l’erto e faticoso sentiero 122A fino alla radura di Malga Trappola 1313 (frontone dedicato a Battisti) e quindi alla Sella di Trappola 1435, sotto la quale troviamo il primo "reperto", il tacco di uno scarpone con le brocche (chiodi). Di qui iniziano i primi semplici tratti attrezzati per il crinale boscoso con sentiero attrezzato Galli n 122, con alcune gallerie e passando accanto a resti di baraccamenti e trincee.
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I primi tratti attrezzati
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Veduta su Valmorbia e a sx il Monte Zugna
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Tratto attrezzato
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Salendo al Cappello di Pulcinella
Deviando brevemente dal sentiero, saliamo la lunga scala che porta al Cappello di Pulcinella, un picco roccioso scavato all’interno da numerose gallerie. Qui incontriamo dei ragazzi che avevano ravanato nella boscaglia sottostante col metaldetector alla ricerca di reperti. Hanno trovato parecchia roba: schegge, pezzi di bombe, una scarpa con le “brocche”, pallettoni di shrapnel, cartucce e cartuccere coi proiettili.
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Munizioni e oggetti vari; pallettoni di Shrapnel
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Caricatore di fucile con munizioni; scarpone con la suola con "brocche" (chiodi)
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Esplorazione delle gallerie del Cappello di Pulcinella
Ritorniamo sul sentiero e riprendiamo la salita per un ripido e selvaggio vallone che ci conduce alla entrata di una serie di incredibili gallerie. Rapide scalinate scavate nella roccia salgono lungo il fianco della montagna. All’uscita su una cengia, la Bocca del Leone, ecco uno spettacolare frontone con delle iscrizioni della 160a e 33a compagnia.
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Cappello di Pulcinella: è il picco roccioso a sx
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Gamella per il rancio; scatolame, ancora numerosissimo sui sentieri
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Le scalinate scavate nella roccia dentro la montagna
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Il frontone presso la Bocca del Leone
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Le lunghissime scalinate nella roccia
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Ripida scalinata verso il pozzo
Mettiamo le giacche e accendiamo le pile frontali sui caschetti. Saliamo ancora per ripide e scivolose scalinate scavate nella roccia, da cui percola acqua, per fortuna un cordino di sicurezza aiuta non poco. Arriviamo al cartello “Uscita 122”, che ignoriamo, avventurandoci nel buio più assoluto per una ripida galleria che sembra non finire mai.
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Le scalinate terminano e si inizia la salita su fondo ghiaioso e scivoloso, per fortuna c'è il cordino
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Iscrizione posta ai bivi delle gallerie
Arriviamo a dei bivi, sempre nella più fitta oscurità appena rischiarata dalle pile frontali, che esploriamo parzialmente, evitando di oltrepassare dei cartelli di avviso “Pericolo, galleria crollata!”. Emozionanti le iscrizioni dei reparti di ”zappatori” che hanno scavato i cunicoli. Arriviamo all’ennesimo bivio, con una grande cisterna d’acqua con l’iscrizione “127 Compagnia Zappatori”.
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La cisterna d'acqua con la targa "127 Compagnia Zappatori"
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Esploriamo le ramificazioni secondarie
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Alcune caverne si affacciano sulla vallata; vista verso Valmorbia
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Diverse ramificazioni sono interdette all'accesso perché pericolose per via dei crolli; posto di medicazione
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In alcuni tratti è un vero labirinto nel quale non è facile orientarsi
Alcune ramificazioni secondarie portano a caverne a postazioni affacciate su impressionanti precipizi, con posti di medicazione, cucina, vedetta. Ci dirigiamo quindi al “Pozzo della Carrucola”, abbastanza impressionante: è un budello verticale che pare sprofondare nel buio. Serviva per rifornire di materiali i soldati nelle gallerie. Per fortuna delle staffe e il cordino permettono di calare i circa 15 metri nel pozzo senza troppe difficoltà.
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L'angosciante "pozzo della carrucola", utilizzato per i rifornimenti
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Il pozzo della carrucola, un budello di circa 15 m scavato nella roccia
Sul fondo c’è una caverna dalla quale si sbuca all’esterno, al di sotto delle ultime pareti verticali della cima del Corno Battisti. Con un traversone costeggiamo le rocce e con qualche zig zag si arriva alla Selletta Battisti 1718, dove Cesare Battisti (http://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Battisti) e Fabio Filzi (http://it.wikipedia.org/wiki/Fabio_Filzi) furono catturati dagli austriaci, condotti a Trento e, dopo un sommario processo, impiccati due giorni dopo al Castello del Buonconsiglio come “traditori”. Due stele li ricordano nel luogo in cui furono catturati.
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Veduta sulla Vallarsa dai pressi della cima del Corno Battisti
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Visto verso il Roite (a sx), l'Alpe di Cosmagnon e la cima del Pasubio
Con il sentiero 119B facciamo un bel traversone panoramico fino al Passo del Menderle 1679, dove prendiamo il sentiero 123 che ci conduce ad una infame e lunga discesa su fondo sassoso fino al fondovalle. Dei camosci brucano pigramente sui costoni soprastanti, del tutto indifferenti al nostro passaggio. Impressionante (e misteriosa) la quantità di scatolame arrugginito della Grande Guerra che si incontra tra i sassi del lunghissimo sentiero.
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Dopo tanto tempo trascorso sottoterra in anguste e buie gallerie, finalmente dei fiori!
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Il Corno Battisti visto dai pressi di Passo Menderle, sullo sfondo tra le nuvole il Carega
In conclusione, un giro veramente interessante e spettacolare, il labirinto di gallerie dentro la montagna credo sia unico nel Trentino, è incredibile che non sia adeguatamente valorizzato almeno con una segnaletica appropriata e qualche tabella esplicativa come avviene nel vicino, frequentatissimo (ma molto meno spettacolare) M. Pasubio. L'imbrago non è strettamente necessario, mentre utili sono i caschetti per evitare numerose zuccate e assolutamente indispensabili le pile per esplorare le gallerie altrimenti totalmente buie.
Sviluppo circa 12 km. dislivello circa 1000 metri.
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Panoramica del Corno Battisti in primo piano: dietro il M. Zugna, sullo sfondo il Monte Baldo e il M. Altissimo
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Il percorso
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Bellissimo :D
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Foto bellissime come al solito, e prego per le dritte, son contento di esserti stato di aiuto. :)
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Splendido reportage, complimenti :)
In conclusione, un giro veramente interessante e spettacolare, il labirinto di gallerie dentro la montagna credo sia unico nel Trentino, è incredibile che non sia adeguatamente valorizzato almeno con una segnaletica appropriata e qualche tabella esplicativa come avviene nel vicino, frequentatissimo (ma molto meno spettacolare) M. Pasubio.
I sentieri 122 A, 122, 119 B e 123 sono di competenza della SAT di Rovereto, quelli del M.Pasubio sono in gran parte di competenza del CAI di Schio ;). Bisognerebbe sentire la SAT.
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Non hai fatto la foto alla carrucola però ;)
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Non hai fatto la foto alla carrucola però ;)
fatta fatta :P
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Due anni fa ho incontrato due scendevano il tratto attrezzato dopo malga trappola con la Mt, in spalla naturalmente, avevano letto in una rivista che quel giro era fattibile, anzi consigliato in Mt, non ho chiesto da dove erano partiti, ero troppo meravigliato e loro trotto sfatti per dialogare.
Bello il giro, la descrizione e le foto.
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Bellissimo itinerario :) e foto sempre super! Bravi!! :D
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Veramente bellissimo itinerario in luoghi che purtroppo non conosco per niente.
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bellissimo "servizio".
hai anche la traccia gpx ?
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Dovrei averla da qualche parte...
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bellissimo "servizio".
hai anche la traccia gpx ?
Invece che salire da Valmorbia potresti arrivare in macchina fino a malga Cheserle e da li fare Bocchetta di Foxi - Corno Battisti. Il tempo e le energie che risparmi potresti usarli per arrivare poi alle gallerie del Monte Testo e a quelle del Monte Buso.
PS. Se sei interessato all'aspetto bellico della zona, ti consiglio anche la visita al forte Pozzacchio (c'è un parcheggio lungo la strada verso il paese e 10/15 minuti da fare a piedi). L'entrata è a pagamento (3/4 euro mi sembra). Occhio che dentro fa "freddino" ;D
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Invece che salire da Valmorbia potresti arrivare in macchina fino a malga Cheserle e da li fare Bocchetta di Foxi - Corno Battisti. Il tempo e le energie che risparmi potresti usarli per arrivare poi alle gallerie del Monte Testo e a quelle del Monte Buso.
sì anche, ma così ci si perde la parte più emozionante del percorso, ovvero la risalita nelle gallerie all'interno del Corno Battisti fino alla cima