Mi picco di essere abbastanza informato sulle cose di montagna, eppure di queste
gallerie austroungariche sul Monte Testo, nel Gruppo del
Pasubio, non ne sapevo nulla fino a pochi mesi fa. Ho appreso della loro esistenza grazie a Mauro Zattera su Facebook, un appassionato di
Grande Guerra. Così alla prima occasione ho deciso di andare a vedere.
Nei pressi della cima del Monte testo
La salita è facilissima: da
Giazzera si prende la forestale che porta fino a
Malga Cheserle 1404. Di qui a piedi si raggiungono i bei pascoli nella valletta di
Malga Zocchi 1642, quindi poco a monte la
Bocchetta di Foxi 1772.
I bei pascoli di Malga Zocchi
Malga Zocchi
Da qui in mezz’ora si raggiungerebbe facilmente il
Corno Battisti (o di Vallarsa), che avevo già visitato in una precedente escursione salendo però da
Valmorbia. Noi prendiamo invece il
sentiero 102 (cartello “Monte Testo) che sale dolcemente per bel bosco verso nord con un lungo traversone, quindi piega deciso a sud verso la cima, un cartello ad un bivio indica la direzione.
Quasi in vetta al Monte Testo, sullo sfondo l'Alpe di Cosmagnon
Salendo verso il Monte Testo, vista sul Corno Battisti (al centro) e sullo sfondo la dorsale dello Zugna
Avvistiamo tra i mughi diversi camosci in fuga. Una serie di belle radure si susseguono fino in vetta al
Monte Testo m 2000, a sbalzo sulla impervia
Valle di Foxi, con grandiosa vista sull’
Alpe di Cosmagnon, il
Dente Austriaco e quello
Italiano, la
Cima Palon avvolta dalle nuvole.
A picco sulla valle di Foxi
A sx la dorsale del Roite, a dx l'Alpe di Cosmagnon
In cima, girovagando tra i trinceroni, si scopre così l’accesso principale alle gallerie, con una
scalinata che scende nel sottosuolo: sul frontespizio all’ingresso c’è una
iscrizione in tedesco, si legge male ma provo a trascriverla:
"DIE KRAFT DES MANNES LIEGT IM GEHORSAM - DIE DER FÜHRER IN DER KLARHEIT HIRES WILLENS - app. Komp. 1/6 - 17/IV - 1/VII. 1917La traduzione dovrebbe essere grosso modo "La forza dell’uomo sta nell’obbedienza. Quella dei comandanti nella chiarezza delle loro intenzioni”.
L'ingresso alle gallerie
L'iscrizione
Mettiamo le giacche e tiriamo fuori le pile frontali. Ci inoltriamo in un
sorprendente intrico di gallerie. Riporto dal sito Trentino Grande Guerra:
“A partire dal 1916, il monte Testo fu un importante caposaldo austro-ungarico: oggi, grazie ai lavoro di recupero dei soci della SAT di Rovereto e del Gruppo Grotte “E. Roner”, è nuovamente possibile percorrere i manufatti della cima. L’opera di ripristino ha fatto emergere un notevole complesso di gallerie, trincee, punti di osservazione. Da queste postazioni di artiglieria scavate in roccia i soldati austro-ungarici avevano un controllo strategico sulla Vallarsa e il Pasubio. Dalle feritoie lo sguardo si apre sulla conca di Cosmagnon e sulla catena di monti che dal Roite prosegue verso il Dente Austriaco, il Dente Italiano e Cima Palon".
Una galleria sbuca sul versante verso il Roite
"Su queste cime tra l’autunno del 1917 e la primavera del 1918, i due eserciti si scontrarono, oltre che nelle trincee, anche in una drammatica guerra di mine. Dieci terribili esplosioni - cinque italiane e altrettante austriache - mutarono il profilo del Dente Italiano. Il 13 marzo 1918 una mina austriaca, caricata con più di 50 tonnellate di esplosivo, provocò la morte di oltre 50 soldati italiani. Le feritoie orientate verso ovest permettono invece di inquadrare tutta la dorsale dello Zugna”.
Dentro le gallerie fa un freddo notevole, le mani sono gelate. C’è pochissima luce, indispensabile la pila frontale e, direi, anche un caschetto: io ho dato due imperiose zuccate di cui riporto ancora il segno sul cranio
Un ramo scende di quota per una lunga scalinata assai ripida, comunque attrezzata con staffe e cordino. E’ tutto molto emozionante: sembra incredibile che qui vivessero, anche in inverno, rintanati come topi, dei poveri soldati. Dopo aver esplorato tutte le gallerie, risaliamo sulla cima.
Risalita verso la cima
Facciamo una breve sosta panini, il tempo peggiora e fa freddo. ”Fiuto” che sta per arrivare acqua, quindi ci dirigiamo velocemente verso il
Rif. Lancia, che raggiungiamo in circa mezzora su comodo sentiero nel bosco. Ci beviamo un tè caldo mentre fuori inizia a piovere forte. Esauritosi il temporale dopo circa mezz’ora, riprendiamo il cammino scendendo a Malga Cheserle per il bel “
Sentiero delle Zie” che attraversa uno splendido bosco.
Rifugio Lancia con il Col Santo
Il sentiero delle Zie
Escursione molto facile, poco impegnativa: bella paesaggisticamente ma ancor più interessante dal punto di vista storico la visita al complesso di gallerie austroungariche che ha
trasformato il Monte Testo in una montagna fortificata, così come altre cime fortificate della Grande Guerra come il vicino
Corno Battisti,
Monte Celva e
Monte Calisio nei dintorni di Trento,
Cima Rocca in Val di Ledro.
Disl. 700 metri, sviluppo circa 9 km.
Il percorso