10/10/2020
Vista la ressa abituale in alcune direttrici delle Piccole Dolomiti (Rifugio Papa, Campogrosso, Carega ecc) sembra impossibile che a distanza di pochissimi kilometri esistano angoli selvaggi.
Invece l'orografia di Pasubio e Carega è molto complessa, innumerevoli cime e pinnacoli più o meno imponenti danno origine a profonde valli e forcelle recondite difficilmente accessibili, alcune frequentate ed attrezzate durante la 1^ Guerra Mondiale.
L’anello con salita dalla Val delle Prigioni e dalla Val de Lomo con discesa per la mulattiera del Gasta era in programma da tempo e, gambe permettendo, puntiamo di salire anche il Monte Dietro il Gasta (altrimenti chiamato Stadel), con una digressione durante la discesa.
Il punto di partenza è il Ponte del Diavolo, in corrispondenza di un tornante della SS 46, 3 km a valle del Passo Pian delle Fugazze nel versante Trentino.
Si entra in Val delle Prigioni passando a sx della recinzione della cava, poi alla prima briglia si cala nel greto del torrente, che più a valle alimenta il Lago di Speccheri.
Si rimane sempre nel greto, alcuni ometti e vecchissimi bolli rossi aiutano a scegliere il percorso migliore per districarsi tra pietre e roccioni con un po’ di ginnastica.
Avanzando le pareti incombono sempre più, la forra si restringe per poi riallargarsi, finchè si biforca: all’altezza di un grande masso frecce, bolli e una scritta in vernice rossa indica “Omo” a sx.
Si entra quindi in Val di Lomo (Lomo è il toponimo corretto, il nome arriva dal cimbrico lon, cioè frana o slavina), molto più aperta della Val delle Prigioni.
Si rimane ancora sul greto seguendo dei radi bolli rossi, finchè questi non invitano a salire sulla sx per evitare dei salti di roccia.
Qui l’orientamento diventa più difficile, anche se la direzione è logica: si entra nella boscaglia per poi districarsi seguendo dei vecchissimi tagli di mughi. Si continua in salita, individuando ogni tanto segni di passaggio, per sbucare su una pietraia da risalire senza traccia.
Più in alto la traccia torna visibile e avvicinandosi alle pareti di sx, continua con pendenze più accentuate prima nella sterpaglia e poi tra i faggi, per rientrare infine nel greto (ometti).
Si segue il greto per qualche minuto, per uscire ancora a sx quando si nota la possibilità di salire su una ampia pietraia macchiata di piccoli arbusti. Si sale con difficoltà cercando di rimanere sulle pietre più grosse, poi più facilmente su terreno comunque ripido finchè si raggiunge il Passo di Lomo m. 1706.
Dal Passo vi sono 2 possibilità: continuare in falsopiano sul versante N per pochi minuti fino ad incrociare il SV 135 della Val di Piazza che sale da Raossi alla Sella del Cosmagnon, oppure seguire la mulattiera della Grande Guerra in direzione S (indicazione “Piano” su un roccione poco prima di giungere al passo).
Dopo essere andati a vedere il collegamento con il SV 135, torniamo sui nostri passi per seguire la mulattiera, che all’inizio sale ancora per un centinaio di metri di dislivello, qui arditamente scavata in cengia sulle pendici del Cherle.
Dopo aver iniziato la discesa, ad un certo punto la mulattiera svanisce: si deve scendere su ripidi verdi e nella faggeta, finchè si ritrovano i tornanti che calano in Val Istede.
Si scende tra guglie e pinnacoli fino a q. 1500 circa, quando la traccia piega decisamente verso O per risalire leggermente addossandosi alle pareti dei Campanili, nei pressi di varie elevazioni con forme bizzarre.
Oltrepassata la dorsale dei Campanili ed il successivo vallone in leggera discesa, inizia l’aggiramento del Monte Dietro il Gasta m. 1553, che volendo si può salire per una traccia seminascosta dalla vegetazione che inizia appena aggirata la cresta S (freccia rossa indicante un bivio su una roccia).
La cima è meritevole per lo splendido panorama, salita non difficile ma il tratto finale in cresta è ripido ed un po’ esposto.
Tornati al bivio precedente, continuiamo a scendere per pochi minuti e all’altezza di un tornante lasciamo il sentiero diretto a Piano per proseguire a sx sulla mulattiera, che più in basso diventa strada forestale.
Con l’aiuto del GPS accorciamo il rientro passando per il Maso Perucca ed uscendo sulla strada a pochi minuti da dove avevamo lasciato l’auto.
Escursione bellissima e selvaggia, senza difficoltà tecniche, in più occasioni occorre però sapersi orientare in mancanza di riferimenti.
L’inizio dell’escursione, si passa a sx della recinzione In Val delle PrigioniSi svolta a sx, inizia la Val di LomoTraccia da interpretare nella boscagliaSguardo indietroOrmai al PassoLa direzione per la mulattiera del Gastapasso di LomoLa bifida cima del Cherlei Roccioni della LoraIl tratto della mulattiera scavato nella rocciaDiscesa in Val Istede, dopo il tratto franatoAggirando lo spigolo dei CampaniliForme bizzarreLa cresta del Monte Dietro il GastaLago di Speccheri dalla vettaI CampaniliAutunnoLa traccia, 13,5 Km e D+ 1050 m.