Mercoledì escursione insolita in una zona che non conoscevo ma che mi aveva sempre affascinato, la salita al Pasubio dal versante Ovest e precisamente dalla val delle Prigioni e la val dell'Omo.
Lascio l'auto subito dopo il ponte sul torrente che scende dalla valle delle Prigioni e comincio a salire la valle, cerco di tenermi al centro dove ci sono grossi sassoni che mi facilitano la salita, nel torrente non c'è acqua, solo qualche pozzanghera, arrivato alla confluenza con la val dell'Omo su un grande masso è segnata la deviazione a sinistra, la salita fino a qui non è stata faticosa è la pendenza costante.
Poco dopo aver preso la val dell'Omo la pendenza si accentua e al primo salto le tracce di sentiero salgono a sinistra per un ripido dosso erboso, seguo le esili tracce più che altro per salire per la via meno faticosa, più salgo e più la pendenza si accentua e il progredire è faticoso, la parte alta della valle è un ghiaione franoso, nella valle incontro molti i camosci e dopo circa 2 ore e mezza arrivo al passo dell'Omo, prendo a dx e salgo fino ad incrociare il sentiero n° 135 che sale da Raossi che seguo fino quasi alla Sella di Cosmagnon.
Per il ritorno avevo programmato di scendere per il sentiero 135 fino a Raossi, ma salendo avevo notato al passo dell'Omo su di un sasso una freccia e l'indicazione per la contrada di Piano, molto più vicina all'auto, quindi ritornato al passo dellOmo prendo questa nuovo percorso, inizia con una mulattiera in parte franata e arrivato ad una selletta la strada scompare, spazzata via dalle frane, seguo le sempre esili tracce e scendo per un ripido canalone fino a ritrovare in fondo la mulattiera che presto diventa sentiero e a tratti esile traccia, dopo aver traversato lungamente sempre in direzione sud-ovest incrocio un traccia di sentiero che scende a sx., guardo la cartina e vedo che dovrebbero portarmi ancora più vicino all'auto, infatti dopo circa un'ora arrivo alla Statale circa un Km. a monte della macchina.
Dislivello circa 1.000 mt, il percorso si svolge in un'ambiente selvaggio e abbandonato, il percorso non è segnato tranne alle deviazioni e qualche ometto di sassi è comunque intuitivo e di facile individuazione, a parte la salita per le due valli, segue poi strade e e sentieri di guerra.
7 ore in totale, percorso fatto con calma, comprese soste per foto e panino.