Autore Topic: [PASUBIO] Escursione sul Pasubio Occidentale: Piano - Stadel - Cima Palon  (Letto 34628 volte)

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Offline gabi

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Piacevole escursione circolare  sul Pasubio Occidentale (Piano di Vallarsa-Stadel o M.Dietro il Gasta-Cima Palon), percorrendo un itinerario poco frequentato. 
 
Dislivello: 1300 m circa                                                                               Tempo: 7 ore circa (4.15 andata e 2.45 ritorno)
Percorso in gran parte su mulattiera di guerra.

Nell’indicazione dei tempi, quando parlo di partenza, mi riferisco al punto in cui ho abbandonato la statale al km 49-50.

Possedendo due macchine, si lascia la prima a Pian delle Fugazze e si prosegue (in direzione Rovereto) con la seconda fino a Piano di Vallarsa, al Km 51 della S.S.46 (quota 940 m).  Alternativamente si recupera l’auto facendo autostop al rientro oppure si percorrono a piedi e in discesa i 5 km circa da Pian delle Fugazze a Piano. Per  accorciare quest’ultima distanza si può infine lasciare l’auto alla Streva (un km dopo Pian delle Fugazze) e partire un po’ prima di Piano (così facendo i km da fare su strada asfaltata sono solo 3. E’ la soluzione che ho scelto io).

La partenza a piedi è  tra il 50° e il 51° km della S.S.46, prendendo la strada bianca  che porta in loc. Perucca (non ci sono indicazioni), ma ugualmente ben riconoscibile perché sbarrata e con un segnale di divieto di transito. Per chi ha lasciato l’automezzo  alla Streva,  dopo il Ponte del Diavolo o Ponte sulla Val delle Prigioni oltrepassata una piazzola a destra (800 m dal ponte), trova sempre sulla destra, dopo 20 m circa, una carrareccia (siamo tra il km 49 e km 50 S.S.46).  Da questo punto,  in pochi minuti si passa davanti a un baito (un’insegna ricorda che lo stesso fu costruito dagli Italiani nel 1917 e fu restaurato nel 1970 da Martini Faustino) e poco dopo  si arriva al Maso Martin. La carrareccia si è già ridimensionata e sembra quasi finire ma in realtà essa procede per un centinaio di metri  forse meno  in mezzo a delle erbacce per  ricongiungersi  poco oltre  alla  stradina bianca che sale da loc. Perucca (15’ circa dalla partenza).  In  5’ circa si arriva quindi ad un crocevia,  prendendo  la stradina in salita con un segnale di divieto di transito. La forestale sale dolcemente a tornanti, tagliando il costone fino a quota 1200 circa (35’ dalla partenza). Il panorama spazia ampiamente e piacevolmente sul  Carega, Sengio Alto, diga degli Speccheri, laghetto Pojani, Camposilvano, Obra/Ometto,... Arrivati ad un piccolo spiazzo, la forestale finisce e sulla sinistra si stacca la mulattiera di guerra che sale gradatamente lungo il versante destro della Val delle Prigioni. Il sentiero non è segnato ma è evidente. Si sale fino alle pendici del M.Dietro il Gasta (o Stadel), dove prestando un po’ di attenzione si possono trovare dei manufatti bellici (sono ciò che resta della 1^ linea italiana durante la Strafexpedition). Da quota 1400  circa, il sentiero risulta essere molto panoramico ed appagante: in basso la splendida Val delle Prigioni, a sinistra i Campanili e il Cherle e in alto (proprio davanti) i magnifici Roccioni della Lora, sotto i quali si passerà poi. Aggirato il M.Dietro il Gasta e il Cherle si continua sempre su mulattiera fino  ad una grotta (quasi 2 ore dalla partenza). A quel punto si svolta decisamente a sinistra, risalendo un ripido valloncello. La traccia sembra a volte sparire, altre è più evidente. Nella parte alta è invece ben segnata (con qualche ometto). L’uscita è molto bella e si apre uno splendido anfiteatro di guglie e gugliette (2,30 h dalla partenza). Si prosegue ancora in piano per poi perdere quota fino a Passo dell’Omo (m 1706, quasi 3 ore dalla partenza). Qui arriva il sent.135 (Val di Piazza) e da questo punto si segue la bella segnaletica bianco e rossa, transitando sotto i Roccioni della Lora. Si superano 2 gallerie molto corte e a quota 1900 s’incrocia il sent.141 (Sentiero Baglioni che farò al ritorno). Da lì fino alla Sella del Cosmagnon e quindi a Cima Palon (4,15 ore circa dalla partenza). Viste le previsioni  meteo (Meteotrentino era quello più rassicurante) di pioggia dal primo pomeriggio  ho  preferito rientrare subito. Ho fatto a ritroso il sentiero fino a Sella del Cosmagnon, ho preso il  Sentiero Baglioni (141) che mi ha portata  al Colletto Basso di Fieno e da lì per la Val di Fieno (179) sono scesa verso Pian delle Fugazze, tagliando su un tornante a 1370 m circa (c’è una indicazione per la Streva) per recuperare l’auto.

Per il rientro si può cercare tra gli innumerevoli  itinerari che da Cima Palon scendono a Pian delle Fugazze. Poiché il sentiero Baglioni non è proprio escursionistico, presentando corde ed alcuni pioli sospesi in due punti, consiglio di fare a ritroso l’itinerario già relazionato http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=1948.0

Bella ed appagante escursione solitaria su un versante che non conoscevo  :D :D :D
Oggi sono stata graziata dalla pioggia  ;D (lo segno sulla mia agenda  ;))
« Ultima modifica: 21/06/2011 23:38 da gabi378 »

Offline gabi

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Offline gabi

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Offline Mau

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Complimenti per l'accurata relazione e per le foto ...
 :DCiao
Maurizio
La montagna è...l'abbraccio di un amico ed il fuoco di un bivacco condiviso.

Foto qui https://picasaweb.google.com/101452674008708650686?gsessionid=pC6VWv221ZhsNxdPABmQrw

Offline gabi

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Le foto un po' meno, ho sbagliato a comprimerle. Di solito partono se sono =100 kb ma questa volta davano errore. E così prova e riprova, è uscito un bel pasticcio.
Per capire da dove partiva la mulattiera, ho fatto un giro di ricognizione la settimana scorsa con l'ombrello  :(.Questa mattina mi è andata piuttosto bene (comincio a credere in Meteotrentino :P)

Offline Claudia

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Wow una relazione precisa... al km!  8) Brava! E fortunata anche per il meteo  ;)

Offline Franz

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Ma che splendido giro! Pensa che ho scoperto del Monte dietro il Gasta solo quest'anno...escursione che dovrò mettere assolutamente nel mio programma  :D

Offline SPIDI

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Bel giro !complimenti ! anche le foto non sono male nonostante "il pasticcio"  ;)
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
ciò che pochi hanno visto

Offline Oma

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Brava Gabi, bel giro, molto accurata la tua relazione e belle anche le foto! Ciao :)

Offline PassoVeloce

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Cavolo che giro!complimenti per la relazione dettagliata!  ;) Ma sei andata da sola?  :o

Offline gabi

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Ma che splendido giro! Pensa che ho scoperto del Monte dietro il Gasta solo quest'anno...escursione che dovrò mettere assolutamente nel mio programma  :D
Io l'ho scoperto l'anno scorso ma non sapevo da dove partiva il sentiero  :(:
Ho chiesto a Piano (paese) e anche in loc. Perrucca ma nessuno ne sapeva niente  ???.
Lasciato passare un po' di tempo, un pomeriggio bruttino (meteo parlando) sono andata a fare 4 passi da quelle parti. Sono arrivata solo fino a 1400 m di quota (era ora di rientrare) ma tuttavia contenta perché finalmente avevo trovato il modo di salire per un versante poco conosciuto.
Il consiglio che ti posso dare è quello di evitare una giornata post diluvio universale perché cammini sempre in mezzo alla vegetazione e rischi di trovarti con i piedi bagnati (gore-tex or not)  :o :o :o
« Ultima modifica: 21/06/2011 23:38 da gabi378 »

Offline edel

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Caspita che mega-giro!!  :o  Complimenti anche da parte mia!! e molto belle anche le foto! :)

Offline gabi

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Cavolo che giro!complimenti per la relazione dettagliata!  ;) Ma sei andata da sola?  :o
Ciao Passo Veloce ho letto molte volte i tuoi interventi e per me è un piacere risponderti. Sì sono andata da sola perché non sapevo se arrivavo veramente oppure se dovevo fare dietro front. Tuttavia mi capita di girare da sola perché è più facile organizzarsi (tempo disponibile, mete da raggiungere, passo troppo veloce degli altri  :'( :'( :'(). A volte sono io che ho bisogno  di "ascoltare" il mio passo, il mio respiro, essere in simbiosi con la natura.
P.S. Durante il mio giretto di ricognizione della settimana scorsa, rientrando (sulla forestale per Piano) è uscito l'arcobaleno e mi è sembrato bellissimo

Offline Franz

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Io l'ho scoperto l'anno scorso ma non sapevo da dove partiva il sentiero  :(:
Ho chiesto a Piano (paese) e anche in loc. Perrucca ma nessuno ne sapeva niente  ???.
Lasciato passare un po' di tempo, un pomeriggio bruttino (meteo parlando) sono andata a fare 4 passi da quelle parti. Sono arrivata solo fino a 1400 m di quota (era ora di rientrare) ma tutavia contenta perché finalmente avevo trovato il modo di salire per un versante poco conosciuto.
Il consiglio che ti posso dare è quello di evitare una giornata post diluvio universale perché cammini sempre in mezzo alla vegetazione e rischi di trovarti con i piedi bagnati (gore-tex or not)  :o :o :o
Grazie infinite delle utilissime informazioni!  :D

Offline pagheca

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Tuttavia mi capita di girare da sola perché è più facile organizzarsi (tempo disponibile, mete da raggiungere, passo troppo veloce degli altri  :'( :'( :'(). A volte sono io che ho bisogno  di "ascoltare" il mio passo, il mio respiro, essere in simbiosi con la natura.

Un bel pensiero. Sono d'accordo. Anche a me piace andare in giro da solo. Anche perche' cosi' si e' liberi di fare esattamente quello che si vuole e si sente tutto il peso della responsabilita' su di se. Anzi, a dire la verita' di solito vado con il mio cucciolo di Labrador (8 mesi adesso) che letteralmente impazzisce per le passeggiate. E voi? Uscite mai con il cane? Io la trovo un'esperienza bellissima ma non so se abbia un brutto impatto su montagne cosi' affollate come le Alpi.

Quando torno dalle Dolomiti, se le condizioni meteo lo permettono, vado a fare qualche giro dalle mie parti, sulle Ande, e anche se' completamente fuori tema :) postero' anch'io le mie passeggiate per mostrarvi la differenza. Qui e' molto diverso. Ci si incammina spesso a quota elevatissima per noi europei (come niente si toccano i 3000) e si puo' andare praticamente dove si vuole data la totale assenza di vegetazione in gran parte delle Ande Centrali e del Nord.

saludos