Piacevole escursione circolare sul Pasubio Occidentale (Piano di Vallarsa-Stadel o M.Dietro il Gasta-Cima Palon), percorrendo un itinerario poco frequentato.
Dislivello: 1300 m circa Tempo: 7 ore circa (4.15 andata e 2.45 ritorno)
Percorso in gran parte su mulattiera di guerra.
Nell’indicazione dei tempi, quando parlo di partenza, mi riferisco al punto in cui ho abbandonato la statale al km 49-50.
Possedendo due macchine, si lascia la prima a Pian delle Fugazze e si prosegue (in direzione Rovereto) con la seconda fino a Piano di Vallarsa, al Km 51 della S.S.46 (quota 940 m). Alternativamente si recupera l’auto facendo autostop al rientro oppure si percorrono a piedi e in discesa i 5 km circa da Pian delle Fugazze a Piano. Per accorciare quest’ultima distanza si può infine lasciare l’auto alla Streva (un km dopo Pian delle Fugazze) e partire un po’ prima di Piano (così facendo i km da fare su strada asfaltata sono solo 3. E’ la soluzione che ho scelto io).
La partenza a piedi è tra il 50° e il 51° km della S.S.46, prendendo la strada bianca che porta in loc. Perucca (non ci sono indicazioni), ma ugualmente ben riconoscibile perché sbarrata e con un segnale di divieto di transito. Per chi ha lasciato l’automezzo alla Streva, dopo il Ponte del Diavolo o Ponte sulla Val delle Prigioni oltrepassata una piazzola a destra (800 m dal ponte), trova sempre sulla destra, dopo 20 m circa, una carrareccia (siamo tra il km 49 e km 50 S.S.46). Da questo punto, in pochi minuti si passa davanti a un baito (un’insegna ricorda che lo stesso fu costruito dagli Italiani nel 1917 e fu restaurato nel 1970 da Martini Faustino) e poco dopo si arriva al Maso Martin. La carrareccia si è già ridimensionata e sembra quasi finire ma in realtà essa procede per un centinaio di metri forse meno in mezzo a delle erbacce per ricongiungersi poco oltre alla stradina bianca che sale da loc. Perucca (15’ circa dalla partenza). In 5’ circa si arriva quindi ad un crocevia, prendendo la stradina in salita con un segnale di divieto di transito. La forestale sale dolcemente a tornanti, tagliando il costone fino a quota 1200 circa (35’ dalla partenza). Il panorama spazia ampiamente e piacevolmente sul Carega, Sengio Alto, diga degli Speccheri, laghetto Pojani, Camposilvano, Obra/Ometto,... Arrivati ad un piccolo spiazzo, la forestale finisce e sulla sinistra si stacca la mulattiera di guerra che sale gradatamente lungo il versante destro della Val delle Prigioni. Il sentiero non è segnato ma è evidente. Si sale fino alle pendici del M.Dietro il Gasta (o Stadel), dove prestando un po’ di attenzione si possono trovare dei manufatti bellici (sono ciò che resta della 1^ linea italiana durante la Strafexpedition). Da quota 1400 circa, il sentiero risulta essere molto panoramico ed appagante: in basso la splendida Val delle Prigioni,
a sinistra i Campanili e il Cherle e in alto (proprio davanti) i magnifici Roccioni della Lora, sotto i quali si passerà poi. Aggirato il M.Dietro il Gasta e il Cherle si continua sempre su mulattiera fino ad una grotta (quasi 2 ore dalla partenza). A quel punto si svolta decisamente a sinistra, risalendo un ripido valloncello. La traccia sembra a volte sparire, altre è più evidente. Nella parte alta è invece ben segnata (con qualche ometto). L’uscita è molto bella e si apre uno splendido anfiteatro di guglie e gugliette (2,30 h dalla partenza). Si prosegue ancora in piano per poi perdere quota fino a Passo dell’Omo (m 1706, quasi 3 ore dalla partenza). Qui arriva il sent.135 (Val di Piazza) e da questo punto si segue la bella segnaletica bianco e rossa, transitando sotto i Roccioni della Lora. Si superano 2 gallerie molto corte e a quota 1900 s’incrocia il sent.141 (Sentiero Baglioni che farò al ritorno). Da lì fino alla Sella del Cosmagnon e quindi a Cima Palon (4,15 ore circa dalla partenza). Viste le previsioni meteo (Meteotrentino era quello più rassicurante) di pioggia dal primo pomeriggio ho preferito rientrare subito. Ho fatto a ritroso il sentiero fino a Sella del Cosmagnon, ho preso il Sentiero Baglioni (141) che mi ha portata al Colletto Basso di Fieno e da lì per la Val di Fieno (179) sono scesa verso Pian delle Fugazze, tagliando su un tornante a 1370 m circa (c’è una indicazione per la Streva) per recuperare l’auto.
Per il rientro si può cercare tra gli innumerevoli itinerari che da Cima Palon scendono a Pian delle Fugazze. Poiché il sentiero Baglioni non è proprio escursionistico, presentando corde ed alcuni pioli sospesi in due punti, consiglio di fare a ritroso l’itinerario già relazionato
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=1948.0Bella ed appagante escursione solitaria su un versante che non conoscevo
Oggi sono stata graziata dalla pioggia
(lo segno sulla mia agenda
)