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Quantio tu affermi è vero; però anche alcune considewrazioni di Valentina d'Angella sono giustamente sollevate; innanzitutto Holliwood attira centinaia di miliioni di euro (dollari) ed altrettanti visitatori nelle sale.E tutto sommato non è sbagliato pensare a qualcosa di più "commerciale" (passatemi il termine) nel modo di fare e presentare film di montagna che sennò restano di nicchia, per lo più passano in sordina.Sono d'accordo che un film di montagna fatto bene è affascinante, ma per chi? per noi amanti della montagna. E per non essere col paraocchi si deve pensare più in grande visto che il film di montagna sarebbe rivolto al grande pubblico e non solamente a noi "quattro" appassionati, che comunque lo appreziamo anche se magari un po' lento o privo di grandi colpi di scena - purchè fedele alla realtà dei luoghi.Ritengo giuste quindi le considerazioni dell'autrice, anche se riferite in maniera un pochino forte.
Se poi alla signora/ina che ha scritto questo articolo piace il film di "montagna" stile Cliffangher sono problemi suoi e sarebbe meglio che non andasse più al film festival.
Pietro, ho letto l'articolo inserito da AGH. Poi mi sono letto il tuo messaggio e sono tornato su, piuttosto incredulo, a rileggere due volte.Ma dove ci vedi quello che hai scritto, in particolare quanto sopra?A te piaceranno i documentari, ma dire a chi non condivide i tuoi gusti "meglio se non ci vieni" non è piaciuto a me.Per quanto riguarda il pezzo, io lo trovo molto equilibrato e condivisibile, anche perché non è che dei bei film girati da qualche bravo regista andrebbero a far danni ai "documentari" di qualità.Personalmente, di "documentari" ne vedo con piacere uno, due all'anno, ma non sopporto più, come dice Valentina d'Angella, l'autoreferenzialità (anche negli articoli e nei racconti) di molti di questi materiali e l'immancabile "eravamo-appesi-tra-la-vita-e-la-morte", con il finalino "ma-non-è-la-vetta-che-importa".Tra l'altro, trovo che questo articolo si innesti bene con quanto sollevato da AGH in altra discussione, a proposito della fruibilità del cosiddetto "cinema di montagna".
Non mi sembra di aver scritto ...
,ovvero la sfida alla famigerata parete nord dell' Aiger da parte di due alpinisti tedeschi, bel film nulla da eccepire ma non è questo che io chiedo ad un film di montagna , meglio un "documentario"
qualcuno di voi ha mai visto "la morte sospesa"? è un film documentrio che narra la storia di due alpinisti costretti causa incidente a scelte umanamente molto difficili, che mi han tenuto incollato al divano per tutta la durata del film, e la narrazione dei protagonisti reali della vicenda rendeva il tutto veramente reale facendomi immedesimare in quel che vivevano durante quei giorni. son stato un po vago sulal trama per non anticipare nulla...cmq lo consiglio veramente.
qualcuno di voi ha mai visto "la morte sospesa"?