Autore Topic: Impianti di risalita  (Letto 3114 volte)

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Offline Matteo Nicolin

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Impianti di risalita
« il: 08/05/2015 22:26 »
So di tirarmi addosso l'ira di alcuni con questo video ma, tant'è, il mondo è bello perché vario.

<a href="https://www.youtube.com/v/jQJ_ZrSAuoM" target="_blank" rel="noopener noreferrer" class="bbc_link bbc_flash_disabled new_win">https://www.youtube.com/v/jQJ_ZrSAuoM</a>


IMPIANTI DI RISALITA

È imponderabile l’arroganza con cui installiamo prótesi inquinanti sulle dorsali della bellezza, atte a suscitare un brivido dignitoso lungo la nostra perpetua pigrizia domenicale, violentando l’assoluto delle forme con geometrie euclidee e insufficienti, protese nello sforzo di illuderci vivi.

Cime e versanti, coniugi armonici ed arditissimi, stuprati da strutture di ferro e cavi d’acciaio, figli della roccia deformi e posseduti da umane maestranze.

Bramiti di addii riecheggiano lungo i valloni, inciampano sulle cime e precipitano di nuovo, come valanghe di rimorso verso i nessuno che bramano silenziosi i sentieri e la dimenticanza di essere umani.

Poesie di porfido, granito e dolomia si sbriciolano sotto la morsa di torri invettive, che si stagliano nella polla del cielo, bandiere di promozioni domenicali ed eternità costrette al passato.

Conifere di tralicci che mai arderanno, giacché prole della morte.

Arterie cancerogene che sfondano i valichi senza chiedere permesso, traboccanti di globuli imbottiti di tempo libero: alluvioni di grigi metallizzati sfreccianti ed assassini che inondano il silenzio con turbinosi frastuoni pubblicitari.

Convenienza, velocità e efficenza si schiantano contro le guglie in flashate di socialità, esplodono in tanti piccoli tarli della pietra, pronti a sbudellare quelle dita ormai scheletriche.
Matteo Nicolin

La realtà è il cinque per cento della vita. L'uomo deve sognare per salvarsi.

Walter Bonatti


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Offline kobang

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Re:Impianti di risalita
« Risposta #1 il: 09/05/2015 09:56 »
Ciao Matteo,
io ho il difetto di avere posizioni piuttosto radicali per quanto concerne la tutela dell'ambiente e della montagna in particolare.
Non sarò certo io a criticare questo originale intervento.Impianti ne abbiamo troppi,sono utili solo se riteniamo che l'economia di montagne e valli possa percorrere solo la vecchia ed in parte superata strada del turismo/consumo di massa.
Criminale che dove non più in uso gli impianti restino in abbandono a dissacrare ancor più la natura;demenziale che se ne invochino altri;scoraggiante che non siano mai considerate proposte alternative per una corretta fruizione della montagna.
Del resto l'impressione che ho è quella di un mondo alla deriva,consapevole di un futuro molto devastante ed anche rassegnato a subirlo.

Offline radetzky

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Re:Impianti di risalita
« Risposta #2 il: 09/05/2015 10:10 »
Quoto tutto.
Resta la tristezza per essere considerati dei rompiballe quando si va contro il pensiero della massa: ma anche questa si chiama libertà così come quella dell'Orso che saggiamente fugge l'uomo.
Complimenti a Matteo per il suo sito molto originale e ben fatto.
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline AGH

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Re:Impianti di risalita
« Risposta #3 il: 09/05/2015 10:34 »
Condivido ovviamente, ormai abbiamo superato ampiamente i limiti, ma continuiamo a correre comunque a testa bassa senza guardare dove, prima o poi, andremo a sbattere.
Bravo :)
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Offline southernman

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Re:Impianti di risalita
« Risposta #4 il: 09/05/2015 20:48 »
Il lavoro di Matteo è ben fatto, e di grande impatto. Però spero adesso di non suscitare le vostre proteste in seguito a quel che dirò.
Sono un ex discesista di trent'anni fa, di quando ancora si respirava scendendo, e anche chi era scarso come me poteva curvare prendendosi con calma tutta la pista. Adesso l'inverno rifuggo gli impianti, mentre l'estate ne faccio un moderato uso. Infatti io non ho tantissima autonomia come dislivello (come chilometraggio invece me la cavo bene), e spesso gli impianti levano i noiosi avvicinamenti su mulattiere. Mia moglie non ha neanche lei tanta passione di far fatica, e gli impianti ci consentono di ammirare insieme spettacoli meravigliosi. Per citarne uno, gli impianti Colverde a San Martino ci hanno consentito di fare una bellissima escursione fin quasi alla Fradusta. E non posso dimenticare che gli stessi impianti consentirono dieci anni fa a mio padre, dipendente dall'ossigeno, di godere sia pur per poco dello spettacolo delle Pale da dentro.

Se invece parliamo di sfruttamento intensivo ed insensato del suolo montano, mi si trova d'accordo senza riserve, convinto anch'io che la natura presenterà prima o poi il conto, anche con la poco cruenta ma temutissima invernata con poca neve  ;D

Offline danj

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Re:Impianti di risalita
« Risposta #5 il: 09/05/2015 21:16 »
Complimenti, Matteo, per la poetica avversità a questi insulti alla natura! :)

Offline Matteo Nicolin

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Re:Impianti di risalita
« Risposta #6 il: 09/05/2015 21:47 »
Il lavoro di Matteo è ben fatto, e di grande impatto. Però spero adesso di non suscitare le vostre proteste in seguito a quel che dirò.
Sono un ex discesista di trent'anni fa, di quando ancora si respirava scendendo, e anche chi era scarso come me poteva curvare prendendosi con calma tutta la pista. Adesso l'inverno rifuggo gli impianti, mentre l'estate ne faccio un moderato uso. Infatti io non ho tantissima autonomia come dislivello (come chilometraggio invece me la cavo bene), e spesso gli impianti levano i noiosi avvicinamenti su mulattiere. Mia moglie non ha neanche lei tanta passione di far fatica, e gli impianti ci consentono di ammirare insieme spettacoli meravigliosi. Per citarne uno, gli impianti Colverde a San Martino ci hanno consentito di fare una bellissima escursione fin quasi alla Fradusta. E non posso dimenticare che gli stessi impianti consentirono dieci anni fa a mio padre, dipendente dall'ossigeno, di godere sia pur per poco dello spettacolo delle Pale da dentro.

Se invece parliamo di sfruttamento intensivo ed insensato del suolo montano, mi si trova d'accordo senza riserve, convinto anch'io che la natura presenterà prima o poi il conto, anche con la poco cruenta ma temutissima invernata con poca neve  ;D

Caro southernman, da parte mia non susciti protesta alcuna.
Anch'io sono un ex-discesista e, per citarne uno a caso, chi è senza peccato scagli la prima pietra. Ho smesso perché credo nell'accettazione dei nostri limiti, per cui se io sono in grado di portarmi in vetta gli sci lo faccio e poi scendo, altrimenti farò a meno.

L'approccio consumista che regola le vite di ognuno di noi ci ha abituati al perdere di vista ciò che è necessario e ciò che non lo è. Necessario è mangiare, bere e (forse) stare con le persone amate. Il resto è prodotto e sfogo della frustrazione di chi si chiude in ufficio o tra i libri per una vita perché è così che si fa. Il progresso (in parte) malato generato da questo consumismo ci ha resi dimentichi di essere limitati: ci risulta impossibile accettare di non essere in grado o nelle condizioni di fare qualcosa o di attendere per farla. Vogliamo tutto, subito. Il fatto di avere tutto a disposizione crea un vero e proprio buffet di esperienze, un'infinita tavola imbandita dalla quale noi, senza saper cosa scegliere, prendiamo un po' di tutto senza soffermarci su nulla. Per ritrovarci a lungo andare con la pancia che scoppia, ma per nulla soddisfatti.

Sono felice che tuo padre abbia potuto apprezzare lo spettacolo dolomitico. Ma che diritto abbiamo di condizionare così fortemente l'ambiente in cui viviamo (non soli)? Ci sono molti altri panorami abbordabili senza ciclopiche fatiche o impianti di risalita, appunto. Ma nessuno di noi è normalmente abituato a considerare l'impossibilità delle cose. Perché siamo bambini obesi senza colpa, perlopiù ingrassati inconsapevolmente.

Pure io lo ero. Anzi, sono convinto che, di tutti gli amici del forum, io lo fui e lo sono più di tutti (vedi età anagrafica n.d.r.). La condizione triste e negativa dell'essere lontano dalle mie amatissime montagne e il vivere in un contesto fortemente globalizzato come Amsterdam, mi ha costretto di fronte ad alcuni pensieri: come dico all'inizio del video, ciò che mi colpisce è l'arroganza con cui, nel nome del divertimento, modifichiamo così radicalmente ecosistemi e panorami, o adattiamo difficoltà alle nostre capacità, circondandoci di una realtà inesistente a misura d'Uomo. Uomo che, a mio avviso, sta diventando ogni giorno più stupido! C'è sempre meno bisogno di utilizzare il cervello, per cui il cervello, alla lunga, va in malora: macchine e computer e telefoni sempre più facili da usare, correnti artistiche e di design che sempre più riducono al minimo percettivo gli oggetti prodotti, il tutto volto al renderci (ancora) più addomesticabili.

È un discorso vastissimo che trascende la ragione per cui noi tutti siamo qui, per cui non mi dilungherò oltre; ma gli amanti della montagna, per qualche strana ragione che forse si può indovinare, sono un po' meno assuefatti della media, per cui mi sono sentito di condividere con voi queste mie perplessità.

Concludo dicendo che credo nel progresso e nella tecnologia, ma come mezzi per migliorare la qualità della vita e dell'espressione, non per castrarla.
« Ultima modifica: 09/05/2015 21:50 da Matteo Nicolin »
Matteo Nicolin

La realtà è il cinque per cento della vita. L'uomo deve sognare per salvarsi.

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