Chiunque vada in montagna avrà sentito nominare Achille Gadler e le sue famose guide, un esempio per sintesi, chiarezza, precisione.
Da L'Adige di oggi
Achille Gadler è morto l'altro ieri ad 88 anni. Il funerale è fissato venerdì alle 16, al cimitero di Trento. Ironico, preciso, appassionato di letteratura oltre che di alpinismo, è stato un animatore instancabile della sezione cittadina della Sat, di cui è anche stato presidente dal 1981 al 1986 oltre che consigliere centrale del Cai. Al primo piano del palazzo di via Manci, la sera, non era difficile trovarlo chino su di una carta topografica, mentre preparava la gita della domenica, o alle prese con la biblioteca che ha curato per anni con competenza. Ma il suo nome è noto soprattutto per le tante edizioni della sua fortunata «Guida alpinistica escursionistica del Trentino», edita dalla casa Panorama di Luigino Mattei. Una guida sintetica e precisa apparsa nel 1981 e subito sdoppiata in «Trentino orientale» (5 edizioni) e «Trentino Occidentale» (7 edizioni) visto il grande successo di vendite, sempre aggiornata e affiancata poi da quella dedicata ai monti dell'Alto Adige (anch'essa in due volumi, 3 edizioni). Per non citare i bei volumi illustrati dedicati al Lagorai e alle Pale di San Martino, i moltissimi contributi ad altre pubblicazioni, le monografie pubblicate sulle riviste o il Bollettino Sat, la «consulenza» topografica o sci alpinistica che il generoso Achille era sempre pronto ad offrire. Gadler ha davvero «animato» per decenni la sezione di Trento della Sat, organizzando escursioni e salite anche impegnative in ogni angolo delle Alpi e contribuendo soprattutto a diffondere lo sci alpinismo in tempi in cui non era di moda, con i suoi raid dall'Oberland al Grossglockner. Anni fa, dopo aver lasciato la casa di corso Buonarroti, Achille aveva donato alla Biblioteca della montagna Sat un fondo consistente di diapositive e filmati oltre all'intera sua biblioteca alpinistica. Il miglior ricordo della sua dedizione alla Società degli alpinisti tridentini.