ANSA:
CHAMONIX (FRANCIA) - La valanga li ha sorpresi nella notte mentre, legati in varie cordate, tentavano di salire sulla vetta del Monte Bianco. Il bilancio della tragedia avvenuta la notte scorsa sul Mont Blanc du Tacul, sulla via normale del versante francese, è di otto dispersi, cinque austriaci e tre svizzeri, e di tre feriti non gravi. La massa di neve di ghiaccio ha travolto 16 scalatori mentre salivano lungo il pendio che li avrebbe portati in cresta. Otto se la sono cavata. Tra questi quattro italiani, una guida di Varallo Sesia (Vercelli), assieme a due clienti e un collega di Verbania. Per gli altri otto alpinisti, ufficialmente dispersi, si dovrà aspettare il recupero, visto che le ricerche sono state sospese per il pericolo di nuovi crolli. Di alcuni loro i soccorritori hanno solo intercettato il segnale dell'apparecchio di soccorso Arva. Erano le 3.15. Le varie cordate erano partite verso le 2 dal rifugio dei Cosmiques, a 3.613 metri di quota. Un'ora di marcia sul ghiacciaio, alla luce delle lampade frontali, poi l'inizio del pendio. Le condizioni della montagna sembravano ottimali. All'improvviso il seracco sommitale è crollato, destabilizzando l'intera parete e provocando il distacco della valanga, che aveva un fronte di circa 200 metri.
La massa di neve si è divisa in due lingue che si sono dirette verso i gruppetti di alpinisti, in fila uno dietro l'altro lungo la traccia. Hanno sentito solo il soffio e non hanno potuto fare nulla per sfuggire a quella montagna di neve e ghiaccio che gli si è abbattuta addosso. I più sfortunati sono stati trascinati a valle per circa mille metri, altri sono stati inghiottiti da crepacci coperti successivamente dalla neve; le speranze di ritrovarli in vita sono praticamente nulle. Tra i dispersi anche due guide alpine, una austriaca e una svizzera. Per il ministro degli interni francese, Michelle Alliot-Marie, arrivata a Chamonix per un vertice lampo, a cui ha anche partecipato il presidente della Regione Valle d'Aosta, Augusto Rollandin, si è trattato di una valanga 'monumentale'. Sul pendio erano una cinquantina gli alpinisti. Ogni anno sono un migliaio gli scalatori di tutto il mondo che si cimentano nell'ascensione 'classica' dell'arco alpino. La sensazione è, comunque, di una strage evitata, pur avendo fatto registrare un bilancio pesante : se la valanga fosse caduta dopo le 8 in quella zona ci potevano essere fino a 300 persone, salite in quota con la funivia. Nei soccorsi sono stati impegnati gli uomini del Peloton d'haute montagne della Gendarmerie di Chamonix e anche i 'colleghi' del Soccorso alpino valdostano e della guardia di finanza di Courmayeur. All'alba ai piedi del Mont Blanc du Tacul una cinquantina di soccorritori hanno fatto di tutto, poi il sole ha incominciato a scaldare e lo scenario dei soccorsi si è fatto estremamente pericoloso con la minaccia di nuovi crolli per cui tutti gli uomini sono stati evacuati. "Potranno riprendere - ha detto il ministro Alliot-Marie - solo quando non sarà più in pericolo la vita dei soccorritori. Al momento è impossibile dire quando".