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andalo. Bottamedi (Paganella 2001): «È pericolosa, non vogliamo correre rischi»
«La chiuderemo con un cancello»
PAGANELLA - Prima, quando l'accesso era nascosto tra i mughi, nessuno sapeva dell'esistenza del Bus del Giaz; da quando se ne è occupata la magistratura, invece, tanti curiosi sono saliti sulla Paganella per vedere dov'è. Questo è il motivo per cui la grotta sarà chiusa con un cancello. «È una caverna troppo pericolosa - spiega Mansueto Bottamedi, presidente della Paganella 2001 spa - e non vogliamo correre rischi evitando che qualcuno, spinto dalla curiosità, si avventuri al suo interno». Oltre 120 mila euro è il costo sostenuto dalla società impiantistica per il ripristino dell'accesso alla grotta e i lavori si concluderanno verso fine settembre. «Mancano ancora alcuni particolari, come l'intelaiatura in ferro per garantire una maggiore stabilità all'accesso della grotta - aggiunge Bottamedi - e gli ultimi accorgimenti per la messa in sicurezza dei tre camini, attraverso i quali la gente potrà poi ammirare l'interno del Bus del Giaz». La Paganella 2001 si è accollata per intero il costo del lavoro per accelerare i tempi di ripristino della caverna naturale del Bus del Giaz (sull'altopiano si dice che la montagna sia come un groviera, con più di trecento cunicoli di origine carsica). «Abbiamo sempre seguito le direttive del Servizio geologico della Provincia - aggiunge Bottamedi - ed ora, proprio con la Provincia, andremo ad accordarci per la gestione futura del Bus del Giaz. Non so quale sia la procedura per consentirne l'accesso agli speleologi, pertanto, dal momento che siamo i virtuali custodi della caverna e quindi responsabili di ciò che avviene al suo interno, sarà resa inaccessibile a chiunque, in attesa che qualcuno ci faccia sapere quali sono i limiti delle nostre responsabilità». M. M.