L'Adige-Pag.8:
"Doveva essere una felice gita in montagna quella di ieri per la famiglia di Ivo Daprà, 46enne posatore di pavimenti di Pracorno di Rabbi. Invece l'ultimo fine settimana d'agosto si è concluso con una tragedia. L'improvvisa morte della moglie Mara Verber, 40 anni, caduta lungo il sentiero che scende dal rifugio Dorigoni ha sconvolto la vita della giovane famiglia. Erano partiti tutti assieme, con la voglia di trascorrere due giornate all'aria aperta. Quell'escursione, invece, ha segnato per sempre la loro esistenza. Davanti alla cappella mortuaria di San Bernardo il capo-famiglia stringe a sé la piccola Debora, la figlia di sei anni. Assieme al fratello Mauro di dodici anni sono stati impotenti testimoni del dramma che, nel giro di un attimo, ha tolto loro per sempre la mamma e la moglie. Scuote il capo Ivo Daprà e, compostamente, dal suo fisico possente di gran lavoratore, cerca di ripercorrere gli ultimi momenti tragici. «Stava scendendo dietro di me - racconta sommessamente - poi ho sentito un urlo. Non ho potuto fare niente». È incredulo Ivo e cerca di nascondere la comprensibile disperazione che colpisce chiunque si trovi in simili condizioni. Poi ricorda come la moglie Mara, che lavorava come commessa alla Famiglia cooperativa del paese, avendo a disposizione una giornata di riposo, sabato aveva deciso di trascorrere un fine settimana assieme alla sua famiglia. In montagna, sui «loro» monti della val di Rabbi nel cuore del parco dello Stelvio. In giornata genitori e figli si erano incamminati lungo la val di Rabbi partendo dal rifugio Lago Corvo e salendo fino al Dorigoni, dove hanno pernottato. Ieri mattina poi la famiglia era partita per una piccola escursione nei dintorni, facendo ritorno al rifugio per il pranzo. Consumato il pasto, verso le 13 e 30 la piccola comitiva ha quindi ripreso la via di casa scendendo lungo il sentiero che dal rifugio porta a Pra Saent. Giunti sul sentiero degli alpinisti, il tratto più ripido del percorso, il destino crudele ha voluto che Mara scivolasse perdendo la vita. Forse un piede in fallo, una vertigine o chissà cos'altro è successo. Sta di fatto che la donna è caduta dal sentiero ed ha battuto la testa su alcune roccette. Una botta che, secondo quanto è stato accertato poco più tardi dal medico, le è stata fatale. È morta sul colpo. E probabilmente è per questo motivo che il suo corpo è ruzzolato per circa quaranta metri lungo la scarpata. Lì lo hanno trovato i soccorritori scesi dall'elicottero, i primi ad arrivare sul posto dopo che il marito ha dato l'allarme. Erano da poco passate le 15. La dottoressa ha raggiunto subito la donna, senza per altro poter fare nulla per lei. Era già morta. A quel punto agli uomini del soccorso alpino della val di Non e val di Sole, che nel frattempo erano stati allertati dalla centrale operativa del «118», non è rimasto altro da fare che salire in quota per recuperare la salma. Così hanno fatto, accompagnandola fino alla cappella mortuaria a San Bernardo dove a fare da picchetto sono arrivati anche i vigili del fuoco volontari del posto. Sul luogo dell'incidente invece si sono recati anche i carabinieri. La drammatica notizia dell'improvvisa scomparsa della giovane donna si è sparsa velocemente per la val di Rabbi. La famiglia di Ivo Daprà è infatti molto conosciuta ed anche Mara era molto apprezzata, sia per il suo attaccamento alla famiglia che per la sua affabilità e cortesia sul posto di lavoro. «Era una persona solare, molto disponibile ed allegra» ricordano in paese. Nella casa di Pracorno, dove abitano, appena i compaesani hanno saputo ciò che era accaduto sulle montagne, sono state molte le persone che hanno voluto portare il proprio cordoglio ai parenti. Affetto sincero, che testimonia come la morte di questa donna, lascerà un grande vuoto non solo nella sua famiglia, ma in tutta la comunità di Rabbi. Da stabilire ancora la data dei funerali, per i quali si attende il nulla osta."