Autore Topic: [INCIDENTI] Strage sul K2  (Letto 6125 volte)

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[INCIDENTI] Strage sul K2
« il: 02/08/2008 20:30 »
Un'incredibile strage sul K2, ci sono attualmente 4 morti e 14 dispersi. Alcuni alpinisti sono bloccati e feriti in alta quota. Sono in corso vari soccorsi ma la situaazione è critica. Marco Confortola, unico italiano, si è salvato dopo un bivacco forzato in quota a 8200 metri, anche se non ho capito una cosa; pare sia arrivato in vetta alle 20! Ma com'è possibile?  :o
« Ultima modifica: 06/11/2008 13:42 da Claudia »
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Offline nantes

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Re: Strage sul K2
« Risposta #1 il: 02/08/2008 22:07 »
mi sembra che ultimamente la situazione metereologica stia diventando sempre più fuori controllo; le previsioni statistiche non sono più attendibili e questo, sopratutto alle quote estreme può portare a valutazioni errate su tempi e stato ambientale;  :-\

Smit

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Re: Strage sul K2
« Risposta #2 il: 04/08/2008 14:08 »
Un'incredibile strage sul K2
[...]

Da Polenza si e' dato ancora da fare, hai visto?

E' curioso pero' come tutti gli alpinisti impegnati in questo genere di attivita' riconoscano in lui la persona a cui fare riferimento in casi di emergenza (e non solo).

Sara' forse che in queste circostanze e' "bello" sapere che c'e' qualcuno su cui contare e a cui rivolgersi in caso di necessita'?
« Ultima modifica: 04/08/2008 14:10 da Smit »

Offline PassoVeloce

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Re: Strage sul K2
« Risposta #3 il: 04/08/2008 14:12 »
Da Polenza si e' dato ancora da fare, hai visto?

E' curioso pero' come tutti gli alpinisti impegnati in questo genere di attivita' riconoscano in lui la persona a cui fare riferimento in casi di emergenza (e non solo).
in effetti......
"Lassù è stato un inferno. Durante la discesa, a oltre 8.000 metri, per la quota e la fatica mi sono addirittura addormentato in mezzo alla neve e quando mi sono svegliato non mi rendevo più bene conto di dove mi trovassi". E' quanto Marco Confortola, impegnato nella discesa dal K2 dopo la tragedia dei giorni scorsi, è riuscito a raccontare in pochi minuti via telefono al fratello Luigi. Era da quattro giorni che i familiari non sentivano la sua voce. "Già solitamente Marco parla veloce - spiega all'ANSA il fratello Luigi - e in più il forte vento ha fatto sì che non capissi tutto quello che mi diceva. Mi ha persino accennato qualcosa sulla vetta, ma non ho capito e francamente ora è l'ultimo dei problemi". "Le mani stanno bene - ha anche detto Marco Confortola al fratello - mentre i piedi sono neri per il principio di congelamento. Comunque riesco a camminare e voglio scendere fino al campo base". Ad Agostino Da Polenza, inoltre, l'alpinista ha chiesto qualche consiglio sulla discesa per poi ribadirgli: "Non ho mai mollato in vita mia, non mollo sicuramente adesso". In suo aiuto stanno salendo il compagno di cordata Roberto Manni, oltre a Mario Panzeri e Daniele Nardi, reduci dalla scalata del Broad Peak e ora impegnati nei soccorsi. L'obiettivo é incontrarsi a campo 1, a 5.900 metri, per poi affrontare insieme l'ultimo tratto e scendere a valle prima che arrivi la notte."

Smit

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Re: Strage sul K2
« Risposta #4 il: 05/08/2008 13:38 »
Sara' forse che in queste circostanze e' "bello" sapere che c'e' qualcuno su cui contare e a cui rivolgersi in caso di necessita'?

A beneficio dei "malfidati" (  :P ) copio e incollo dalla newsletter di montagna.tv (sara' anche di parte, ma non credo affatto che si possano inventare affermazioni del genere):


Comunicato Stampa n. 34/2008 del 03/08/2008

K2, situazione ancora difficile

BERGAMO – EvK2Cnr in accordo con l’unità di crisi del Ministero degli Affari Esteri e l’Ambasciata Italiana ad Islamabad, ma soprattutto su richiesta di Marco Confortola e Roberto Manni, sta, ormai da 48 ore, contribuendo al coordinamento delle attività di assistenza e di soccorso messe in atto per la difficile situazione al K2.

Agostino Da Polenza, Presidente del Comitato EvK2Cnr, è stato, infatti, il primo ad essere allertato dallo stesso Confortola, che fin da giovedì aveva chiesto a Da Polenza di restare reperibile al cellulare, per ogni evenienza, in vista del tentativo di vetta.

[..]


Smit

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Re: Strage sul K2
« Risposta #5 il: 05/08/2008 17:02 »
E poi ancora (fonte: http://www.montagna.tv/?q=node/8258):

Parole di Confortola: "Comunque avanti tutta Agostino come ci hai sempre insegnato tu. Non molliamo, guardiamo avanti"

Traete pure le conclusioni che volete...

Offline Claudia

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Re: Strage sul K2
« Risposta #6 il: 06/08/2008 20:49 »
Inferno sul K2: il racconto di Confortola
Inserito da montagnatv il Mar, 2008-08-05 18:03


BERGAMO -- "Mi sono spostato verso sinistra, dove il pendio era un po' più ripido, ho guardato giù e ho visto che le corde fisse sparivano nel seracco. Piano piano da là in cima ho guardato giù. Ho visto che c'erano tre persone appese. Erano i tre che erano partiti poco prima". Un drammatico racconto quello che Marco Confortola ha fatto al telefono pochi minuti fa ad Agostino Da Polenza. L'alpinista ha rievocato gli eventi della tragica notte tra l'1 e il 2 agosto. 


“Sono nella tenda, ho ritrovato tutti. Ho ritrovato Roby, i nostri cuochi. Ho ritrovato Mario Panzeri che è venuto a trovarmi e mi ha accompagnato sul ghiacciaio fino al base. Io sto bene, per fortuna ho la testa bella dura. L’unico problema è che adesso mi fanno male i piedi. Sono stato sette giorni su quella montagna. E’ dura. E’ stato tremendo.
 
Il giorno della cima, siamo partiti in tanti da campo 4. Vado a memoria, c’erano cinque coreani, poi io e Roby, 4 norvegesi, 5 olandesi saliti dalla Cesen, 4 serbi dall’Abruzzi, altri sherpa e portatori pakistani di diverse spedizioni. 
 
Siamo arrivati un po’ tardi in cima. Il problema è stato il materiale tecnico, sul collo di bottiglia e soprattutto sopra. Prima sembrano tutti professori e invece poi tanti o non sono capaci o non vogliono. Si era deciso che in quel punto lì avrebbero tracciato 5 sherpa nepalesi e invece poi c’erano avanti altri.
 
Hanno montato un chiodo corto sul traverso, appena si sono appoggiati è venuto via. Poi andavano messi 2-300 metri di corda, ma una corda valida anche se pesa un po’. Invece hanno messo la corda dei pakistani. Non voglio fare il diavolo della giustizia ma è stato un disastro. Erano 100 metri di una roba di plastica che non serve nemmeno a legare fieno. C’era misto un po’ delicato, roccia e ghiaccio, non hanno calcolato bene pesi e carichi ed è volato via tutto.
 
Insomma, quando sono arrivato in vetta erano le 19 circa. Ero insieme agli olandesi. Guardavo l’orologio, continuavo a guardarlo, eravamo in ritardo. Ho fatto quattro foto di numero e poi siamo scesi. Il problema è che nello scendere, nessuno aveva le bandierine come avevamo concordato. Io le avevo nello zaino ma non bastavano. E così durante la notte, un po’ stanchi, un po’ storditi perché eravamo saliti senza ossigeno… è successo il disastro.
 
Anzi, in realtà ne sono successi vari. Io sono sceso giù, ero uno degli ultimi, ero sopra il grosso seracco. C’era Gerard davanti, il mio amico, io lo chiamavo Jesus. Gli ho detto stai un po’ fermo perché ho sentito un rumore, poi un po’ di casino, e abbiamo visto partire tre coreani sul ripido. Erano circa le otto e mezza di sera. Poi silenzio assoluto, non si sentiva più niente. Ho detto a Jesus stiamo fermi, è buio non facciamo i fenomeni, c’è il rischio di saltar fuori da un balcone che si chiama seracco pensile, facciamo passare la notte. Lì ho chiamato Agostino.
 
Io e Jesus abbiamo fatto giù due buchi, due sedie perché lì è ripido: sono 60 gradi. Abbiamo aspettato mattina. Cercavamo di non addormentarci, io chiamavo uno che era un po’ più sotto da solo, se si addormentava cadeva giù per conto suo. Chiedevo aiuto anche agli altri. Ma non mi muovevo, stavo lì fermo e scaldavo le gambe a lui perché lui aveva più freddo di me.
 
A un certo punto a furia di chiamare, sulla mia destra, guardando la parete da sotto, ho visto che è arrivato wilco, che è il capo degli olandesi. Mi ha detto qualcosa, ma  il mio inglese fa schifo. Gli chiesto da dove era arrivato. Mi ha fatto un po’ segno ma non ci capivamo, poi c'era un venticello bastardo e dopo un po' si è coperto tutto.
 
Intanto Jesus è andato a fare pipì verso la sinistra, dove era un sul ripido e mi ha detto “cammina Marco”. Vado, guardo giù in questo canale e vedo le corde fisse che spariscono dal seracco. Piano piano da là in cima guardo giù... ce ne sono giù in tre appesi: quei tre che erano partiti prima e che non si sentivano più. Quando li abbiamo visti partire abbiamo detto questi qui sono morti, sono andati. E invece erano ancora lì. Allora ci siamo calati io e Jesus. Ho tento il soccorso ma eran giù a testa in giù, non è così semplice, se raddrizzavi uno si stortava l'altro. Un casino, ma ci provavo.
 
Dopo verso le 3 e mezza ho guardato su, ho visto 4 sherpa forti nepalesi. Han continuato loro. Ho dato un guanto d’alta quota all’ultimo alpinista in fondo a questo canale, era senza guanti, perché nella gran botta ha perso roba, anche uno scarpone e una custodia. L’unica cosa che ho potuto fare è stato dargli un guanto. Non ne avevo più, non ne potevo più.
Sono sceso giù, ho fatto il mio traverso, sono sceso dal Collo di bottiglia e in fondo sento un primo gran boato. Mi giro e 400 metri sopra vedo una cascata che esce dal seracco e sotto due scarponi. Li ho riconosciuti: era Jesus. Accidenti.
 
Sono sceso ancora un pezzettino e mi sono addormentato, crollato. Nel frattempo è arrivato Pemba e mi ha svegliato. Mi ha dato l’ossigeno, e mi ha portato verso campo 4. Se non era per lui stavo per morire.
 
Quando stavamo raggiungendo campo 4, ho sentito un’altra grande botta, una roba infernale. Si era staccata un’altra fetta di seracco. Ce n’erano otto su. Ci hanno superati due sherpa e ha preso una bombola d’ossigeno in testa e un pezzo di ghiaccio. E lì lo sherpa mi ha coperto come una leonessa che protegge un suo leoncino. Mi ha protetto fino in tenda e poi è andato ancora fuori a cercare gli altri, a cercare Wilco.
 
La discesa è stata devastante, soprattutto l’ultimo tratto. Ma il momento peggiore è stato sinceramente quando ho visto saltar fuori dal seracco gli scarponi di Jesus, del mio amico. E poi lassù quando sono arrivati gli sherpa e io provavo il soccorso. Ho fatto di tutto ma non riuscivo a raddrizzarli e portarli a casa. In veste di soccorritore sono sentito una nullità, inutile.
 

Offline alessandro28

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Re: Strage sul K2
« Risposta #7 il: 06/08/2008 21:29 »
Questo dimostra il fatto che molta più gente parte per fare percorsi fuori dai suoi limiti: qualche volta va bene, qualche volta finisce male, specie se diamo un mano alla sfortuna andando a fare un 8000.
Non voglio sembrare di parte facendo sembrare un eroe il solo Confortola, ma certo è che se lui, il capo-spedizione olandese e pochi altri sono sopravvissuti lo devono alla loro preparazione e alla fortuna.
Gli incompetenti non ci vanno certo da soli però sul K2... spero che da ora in poi ci si renda conto che di limiti non esistono solo quelli di velocità, ma molti altri di cui spesso ci si dimentica.

Offline Claudia

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Re: Strage sul K2
« Risposta #8 il: 06/08/2008 21:55 »
Questo dimostra il fatto che molta più gente parte per fare percorsi fuori dai suoi limiti: qualche volta va bene, qualche volta finisce male, specie se diamo un mano alla sfortuna andando a fare un 8000.
Non voglio sembrare di parte facendo sembrare un eroe il solo Confortola, ma certo è che se lui, il capo-spedizione olandese e pochi altri sono sopravvissuti lo devono alla loro preparazione e alla fortuna.
Gli incompetenti non ci vanno certo da soli però sul K2... spero che da ora in poi ci si renda conto che di limiti non esistono solo quelli di velocità, ma molti altri di cui spesso ci si dimentica.
ho letto il libro di Krakauer "aria sottile" tempo fà ed è proprio quello che mi ha colpito... i limiti, che tutti hanno e che molti non sanno accettare. le spedizioni "commerciali" ad esempio, dove ti portano sul K2 o sull'Everest...  :-\

Brogy

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Re: Strage sul K2
« Risposta #9 il: 06/08/2008 22:18 »
Questo dimostra il fatto che molta più gente parte per fare percorsi fuori dai suoi limiti: qualche volta va bene, qualche volta finisce male, specie se diamo un mano alla sfortuna andando a fare un 8000.
Non voglio sembrare di parte facendo sembrare un eroe il solo Confortola, ma certo è che se lui, il capo-spedizione olandese e pochi altri sono sopravvissuti lo devono alla loro preparazione e alla fortuna.
Gli incompetenti non ci vanno certo da soli però sul K2... spero che da ora in poi ci si renda conto che di limiti non esistono solo quelli di velocità, ma molti altri di cui spesso ci si dimentica.

Lo stesso Nones dopo la strage del k2 sul giornale ribadiva proprio questo concetto di commercializzazione delle vette,poi però non ci si deve impressionare per le morti di
escursionisti in erba.

Offline AGH

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Re: Strage sul K2
« Risposta #10 il: 07/08/2008 11:46 »
in effetti......
"Lassù è stato un inferno. Durante la discesa, a oltre 8.000 metri, per la quota e la fatica mi sono addirittura addormentato in mezzo alla neve e quando mi sono svegliato non mi rendevo più bene conto di dove mi trovassi". notte."

mi pare che non si tenga mai ababstanza conto del ruolo EROICO di tanti sherpa sconosciuti...
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Offline Claudia

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Re: Strage sul K2
« Risposta #11 il: 07/08/2008 12:12 »
mi pare che non si tenga mai ababstanza conto del ruolo EROICO di tanti sherpa sconosciuti...
davvero, si occupano degli scalatori come se fossero loro amici, fanno di tutto per portarli sù e poi giù... da ammirare.

Offline AGH

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Re: Strage sul K2
« Risposta #12 il: 07/08/2008 15:10 »
A beneficio dei "malfidati" (  :P ) copio e incollo dalla newsletter di montagna.tv (

a beneficio delle anime belle..  ;D

Nones: "Agostino ci dice se possiamo chiamare due volte al giorno perché i media vogliono sapere. Non riusciamo a capire bene chi può essere interessato a noi".

"Volevamo restare al campo base a recuperare la nostra roba, ma ci portano a Gilgit, dove i giornalisti non fanno che chiederci chi pagherà i soccorsi. Ma l'intervento ha anticipato solo di un giorno il rientro al campo base che avremmo completato da soli. Comincia qui il nostro calvario mediatico. Non avevamo capito il casino che era scoppiato in Italia. L'avessimo saputo non avremmo telefonato da lassù". (Walter Nones e Simon Kehrer)

da http://www.corriere.it/cronache/08_agosto_07/karl_alpinisti_montagna_c2aaec9e-6441-11dd-8c8a-00144f02aabc.shtml
« Ultima modifica: 07/08/2008 15:48 da AGH »
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Smit

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Re: Strage sul K2
« Risposta #13 il: 08/08/2008 08:17 »
a beneficio delle anime belle..  ;D

Brutta bestia la diffidenza...

"Non ho mai detto che i soccorsi sul Nanga Parbat sono stati inutili o indesiderati. Agostino Da Polenza, Gnaro Mondinelli e Maurizio Gallo sono corsi laggiù per amicizia e spirito alpinistico. Il loro è stato un gesto bellissimo e prezioso per noi. Non smetterò mai di ringraziarli". Walter Nones vuol mettere la parola fine alle polemiche e alle insinuazioni che, diversi giorni dopo la conclusione dell'odissea sul Nanga Parbat, ancora circolano sulla stampa.

Fonte: http://www.montagna.tv/?q=node/8291 (da leggere tutto...mi raccomando!)
« Ultima modifica: 08/08/2008 08:22 da Smit »

Offline AGH

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Re: Strage sul K2
« Risposta #14 il: 08/08/2008 08:29 »
Brutta bestia la diffidenza...

"Non ho mai detto che i soccorsi sul Nanga Parbat sono stati inutili o indesiderati. Agostino Da Polenza, Gnaro Mondinelli e Maurizio Gallo sono corsi laggiù per amicizia e spirito alpinistico. Il loro è stato un gesto bellissimo e prezioso per noi. Non smetterò mai di ringraziarli"

e ci mancherebbe...  ;D Sarò diffidente ma continuo a pensare che Da Polenza ha compiuto un piccolo capolavoro di opportunismo. Non dico che l'ha fatto SOLO per quello, ma certo non era una componente trascurabile. Anche perché col passare del tempo si è capito abbastanza bene a cosa stesse mirando: creare una struttura di soccorso permanente. Un'idea che non mi piace troppo, perché toglie il fascino dell'avventura di scalare in quei posti. Comunque, de gustibus...  :P

leggo poi una dichiarazione di Nones:

"Per esempio, quando sono arrivato a Islamabad, ancora frastornato dopo la difficile esperienza in quota, sono stato assalito da giornalisti che mi hanno chiesto: "Chi paga questi elicotteri?". E' stato terribile, Avevo appena perso un amico e vissuto un'esperienza durissima. Ancora adesso fatico a capire questo delirio mediatico"

già, ma chi l'ha messo in piedi "il delirio mediatico"?
« Ultima modifica: 08/08/2008 08:36 da AGH »
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