Oggi passando in Piazza Duomo a Trento mi è tornata in mente questa leggenda. Riguarda la fontanella che si trova all'incrocio con Via Belenzani.
La leggenda narra di un uomo che viveva con sua moglie in Sardagna.
Ogni giorno egli andava sulle montagne e qui incontrava la sua grande amica aquila. Assieme vagavano per i boschi, per questo sua moglie era sempre scontenta. Un giorno egli ritornò a casa la sera tardi dopo aver portato alla sua aquila un grande pezzo di carne. La moglie, venutolo a sapere, si arrabbiò e l'uomo in un impeto d'ira la uccise spaccandole il cranio con l'ascia e ne occultò il cadavere.
Nei giorni seguenti, la gente del paese venne a sapere di quest tragedia e incaricò i gendarmi di arrestare l'uomo per omicidio. Venne quindi portato nelle prigioni di Torre Verde e condannato alla pena di morte per impiccagione in Piazza Duomo. L'aquila seguiva da lontano la scena e poco prima che il suo amico venisse ucciso ella girò il capo per non vederlo. Nel frattempo il condannato volle gridare: "se io sono colpevole, che la mia aquila diventi pietra!" . E così fu.