Riguardo al divieto, penso si tratti di una svista, nel senso che nessuno, al momento di scrivere la legge, ha certo pensato alla joelette... di cui molti, io compreso fino a pochi mesi fa, ignorava persino l'esistenza.
Sicuramente si è trattato di una svista. Però, a mio parere, un conto è la svista di una persona comune, non addetta ai lavori, un conto è la svista di TUTTI i consiglieri e di TUTTI gli assessori, i quali sono pagati profumatamente con i nostri soldi proprio per la competenza che dovrebbero dimostrare. E che qui non hanno certo dimostrato.
La joelette esiste in Francia dal lontano 1987 ed è attualmente l'unico strumento che permette a disabili motori di andare su sentieri. É stata utilizzata anche in altre regioni italiane, come la Val d'Aosta e perfino l'Abruzzo, e in altri stati tra cui il Perù per trekking nelle Ande. Non era quindi una cosa così difficile da sapere per chi dovrebbe occuparsi di queste cose, bastava documentarsi un po'. E poi, quanto meno, scrivere leggi chiare e comprensibili... Cos'è un "mezzo meccanico"?
Non vorrei apparire troppo duro, ma sinceramente mi domando come mai chi si occupa di problematiche di disabili in una regione di montagna come la nostra non si sia MAI documentato su come si può portare un disabile in montagna.
Nemmeno, dopo ampio risalto della stampa (sia l'Adige che il Trentino avevano dedicato spazio alla cosa sia ad agosto al momento dell'arrivo in Trentino della joelette, sia alla gita di settembre) nessuno dei Sigg.ri Consiglieri ha pensato ad una modifica.
Anche prima dell'acquisto bastava mettersi due ore su Google e cercare un po'... e magari sapere guardare un pochino più in là dei propri confini... Io mi sono documentato così, non sono nato imparato, e come lavoro principale sono semplice ragioniere...
Speriamo pongano rimedio, ma qualcuno ne ha chiesto la modifica?
Noi come Montagna Amica non l'abbiamo chiesta. Ne abbiamo avuto abbastanza di come si viene trattati in questi casi. L'elemosina non la chiediamo, le attività andremo semplicemente a farle altrove, fuori dal Trentino.
Vuoi un esempio? Parliamo della nuova legge sull'accompagnamento in montagna. Mentre prima con la vecchia normativa l'accompagnamento meramente escursionistico non era regolamentato e chiunque lo poteva fare, con la nuova norma sull'"accompagnatore di territorio" ecco cosa ci hanno regalato:
-L'obbligo di fare un corso a pagamento, insieme a persone alla prima esperienza nell'ambito di accompagnamento, che però ha fruttato al Collegio Guide Alpine quasi 90.000 euro per circa 200 ore di corso, quasi sempre in aula per imparare (non ridete) anche a distinguere un prodotto DOP da uno IGP, piuttosto che sapere come si costruisce una meridiana, con solo qualche argomento relativo alla nostra professione di accompagnatori, e poi che siamo stati tra i fortunati ad essere tra i primi abilitati alla professione visto che è stata fatta una graduatoria previa selezione;
-Il divieto di accompagnare oltre i 1.800 metri di quota (a proposito, mi piacerebbe sapere come hanno trovato questo limite di 1800 metri, cosa c'è dopo, l'orco cattivo?), quindi va benissimo un bel percorso impervio EE nella zona del Garda, ma non un bel prato a 2.000 metri di quota e un divieto assoluto di accompagnare su escursioni in ambiente innevato anche non valanghivo, salvo singoli percorsi in deroga che verranno individuati ma che per ora non sono ancora stati individuati e non potranno certo supplire ai limiti di questa norma.
Questa norma è l'art. 16-nis della L.P. 20/1993, tanto per dire che non sono ubriaco, purtroppo.
L'anno scorso, come Montagna Amica, abbiamo inviato una Mail a TUTTI i consiglieri di tutti gli schieramenti politici (Montagna Amica è assolutamente apolitica) chiedendo di rivedere questa norma (scritta per tutelare le Guide Alpine che invece di fare le guide alpine spesso fanno gli accompagnatori di media montagna... Possono farlo, per carità, ma non dovrebbe essere neppure immaginabile che vogliano escludere gli altri da quello che non è il loro lavoro più tipico, cioè l'accompagnamento in ambito alpinistico).
Avevamo proposto in via provvisoria, come segnale di buona volontà, di innalzare almeno il limite di quota da 1800 a 2000 metri. Risultato: tre sole rispose, due della maggioranza ed una dell'opposizione. I consiglieri di maggioranza hanno portato la cosa sui tavoli dell'Assessore che poi è rimasta lì e dopo un anno non è stato ancora fatto nulla; attualmente nella bozza di Finanziaria per il 2009 (come se ci fossero solo le Finanziarie per modificare queste norme...) non c'è chiaramente niente al riguardo.
Il consigliere di opposizione ha predisposto l'emendamento nella scorsa Finanziaria, che poi la maggioranza non ha votato.
Risultato: stiamo trasferendo dove possibile le nostre attività in Süd-Tirol e qualche uscita anche in Austria, dove chi scrive le leggi per lo meno sa che cos'è la montagna e forse almeno una volta nella sua vita gli scarponi ai piedi li ha anche messi.
Capisci bene che non ho altro tempo da perdere per andare a spiegare a chi dovrebbe occuparsi di queste cose cosa dovrebbe fare...
Perchè se si aspetta che si muovano loro, campa cavallo...
Vedi sopra... Comunque se mi pagano lo stipendio di consigliere, la proposta di modifica gliela faccio... -:)
Scusate lo sfogo, ma veramente dopo avere fatto attività che nessun altro prima aveva fatto con i disabili (non vedenti accompagnati sulla Cima d'Asta, quest'estate abbiamo organizzato un evento in collaborazione con il Soccorso Alpino in cui un alpinista sanza una gamba è salito da primo per una via di roccia portando da seconda una non vedente, e tante altre) e non avere mai chiesto un solo centesimo alla Provincia ed essere stati poi trattati in questo modo... Capirete che non è il massimo e che la pazienza credo che al mio posto l'avrebbero già persa in tanti... -:)
Buona serata a tutti e se avete tempo e voglia guardare i filmati!
Stefano