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Ciao ,reduce da una 3 giorni in Toscana sulla via Francigena con una cooperativa che organizza viaggi a piedi, guidato da guide ambientali ed escursionistiche, mi sono poi informato su come sia rappresentata questa figura di guida in Trentino. Vorrei chiedere se qualcuno ne abbia un'esperienza diretta o altre notizie. Credo sia un modo di fare turismo responsabile, intelligente, sano e...lento. Se prima o poi ci fosse un corso potrei anche seguirlo.
Alcuni miei colleghi del museo sono acompagnatori del territorio. Il corso è interessante ma questa figura professionale trova difficili sbocchi ed è entrata in forte contrasto con le guide alpine. Il corso è stato fatto nel 2009 e da allora non ne sono più stati banditi proprio per limitarne il numero che ha già ampiamente saturato il mercato.
Ahimè mi trovo d'accordissimo con te!!!Alla fine la gente chiama le guide per le cose tecniche o difficili, se è fare na passeggiata se la fanno anche da soli (con i tempi che corrono)!!Cosa più probabile è l'utilizzo dell'accompagnatore non per la camminata in sè ma per l'acculturata
si ho sentito di contrasti di interessi tra guide alpine e adt. Si è provato anche a stabilire dei limiti per gli Adt, abbastanza ridicoli, es il fatto di non poter calpestare neve o la quota massima di 1800 metri A me sembrano due figure totalmente diverse, ma posso capire che le occasioni di scontro possano esserci, la guida una volta ti portava in parete o sui ghiacciai, ora ti fa fare le passeggiatine con le ciaspole fino alla baita-ristorante...
...questo succede perchè con la "valorizzazione del territorio" la montagna diventa fruibile anche a merenderos che hanno bisogno di una guida alpina per trovare un prato dove fare un pic nic.Con la conseguenza che viene sminuito il potenziale della guida e ridimensionata l'importanza della stessa.La guida si trova così a dover per forza di cose "calpestare" quote e spazi che non gli si addicono, causando la sovrapposizione con le competenze di accompagnatori di vario livello!
Se fai caso, quando succede una disgrazia, i media ci vanno giù duro se è coinvolto un Istruttore CAI, mentre nel caso di una Guida alpina c'è sempre una certa benevolenza ....
ho fatto caso... addirittura con incidenti con morti si ometteva il nome della guida sui giornali. Non che voglia la gogna, ma mi pare strana questa "delicatezza" quando in altri casi, per es. incidenti stradali o omicidi colposi, non si esita a sbattere in prima pagina il colpevole con nome, cognome, foto e indirizzo. Che poi dovrebbe essere forse il contrario, benevolenza per il volontario e severità per il professionista.