Autore Topic: Imparare dagli errori (propri e altrui)  (Letto 1272 volte)

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Offline AGH

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Imparare dagli errori (propri e altrui)
« il: 01/03/2013 10:04 »


Sul blog-magazine c'è un interessante articolo riguardo alla possibilità di imparare dagli errori

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Chi scrive pensa che, in montagna, a volte è possibile imparare anche dagli errori altrui. Parlare di incidenti accaduti in montagna nel modo più dettagliato possibile, capire cosa è successo, fare una analisi e stendere un piano di prevenzione ha l’obiettivo di imparare dagli errori compiuti da altri alpinisti in modo tale da poter arrivare, oggi, a casa sani e salvi e poter andare ad arrampicare anche domani. L’American Alpine Club dal 1951 e, a ruota anche le riviste alpinistiche americane da anni, si dedicano a questi argomenti con l’obiettivo di suggerire come cavarsela, aumentare la prevenzione e salvare vite umane – si veda la pubblicazione Accidents in North American Mountaineering. E’ importante incoraggiare gli alpinisti ad imparare le nuove tecniche per riconoscere come il fattore, o meglio l’errore, umano gioca sempre un ruolo importante nella maggior parte degli incidenti. In Italia siamo ancora lontanissimi da questo approccio razionale basti pensare che una rivista specializzata italiana ha iniziato con una rubrica in cui descriveva un incidente, effettuava l’analisi di ciò che era successo e suggeriva infine misure preventive ma uno sponsor della rivista stessa ha cercato di impedire che questa iniziativa andasse avanti poiché è bene non toccare questi argomenti che qui in Italia sono ancora tabù.
leggi tutto su http://www.altitudini.it/?p=7974

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Cosa ne pensate?  Per quel che mi riguarda ho commentato:

Capita spesso di commentare incidenti, ma tocca sempre affidarci ai resoconti giornalistici, che sono quanto di più approssimativo e impreciso (e non di rado contradditorio) possa esistere. Sono anche io fermamente convinto che si possa (e si debba) imparare dagli errori, propri ma anche altrui. Ma se non si hanno informazioni decenti, farlo è praticamente impossibile. Capisco, come dice qualcuno del Soccorso negli interventi precedenti, che a volte neppure i soccorritori sono in grado di capire la dinamica di certi incidenti. Tuttavia credo che disponiamo giù di un'ampia casistica da cui attingere e su cui poter ragionare, che è quella degli interventi delle varie sezioni del soccorso alpino in tutta Italia. Fatta la tara degli incidenti in cui non è possibile stabilire le cause, resta credo un ampio numero di incidenti che si possono indagare e spiegare. Spesso sono magari ricorrenti. Ma se queste informazioni restano "nascoste", o riservate agli addetti ai lavori, la prevenzione possibile che si potrebbe fare da questi dati è inesistente. Oggi la rete è il più formidabile mezzo di comunicazione: perché non la si usa anche in questo senso? A questo proposito racconto un piccolo aneddoto: qualche tempo fa leggendo dell'ennesimo "convengo sulla sicurezza e sulle valanghe" che si teneva non ricordo più in qualche località montana (lontana da me diverse centinaia di km), ho chiesto a uno degli esperti che vi partecipava perché mai non si facessero le riprese video di questi convegni meritori e non si mettessero on line, a disposizione del pubblico (e si potrebbero anche trasmettere in streaming!). Risposta: "Hai ragione ma... non si può. I relatori sono molto gelosi". Francamente mi sono cadute le braccia. A che serve fare questi convegni, anche molto qualificati, per poche decine di persone, quando la tecnologia permetterebbe una diffusione molto più ampia?
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Re:Imparare dagli errori (propri e altrui)
« Risposta #1 il: 04/03/2013 08:45 »
Già oltre vent’anni fa, in alcune scuole di alpinismo, uno dei temi di insegnamento era l’analisi dei resoconti, pubblicati annualmente dal Centro di Arabba, degli incidenti occorsi in valanga.
I resoconti giornalistici sono peggiori di quanto non siano quelli del bar.
Il risultato, poi, di questi apprendimenti lascia ampio spazio alla discussione degli psicologi.
Specie l’ambiente invernale cambia di giorno in giorno (anzi di ora in ora); quindi tali informazioni possono solo aiutare ma non a risolvere il problema.
Cito ad esempio il resoconto di un incidente accaduto all’inizio degli anni 90’ sul Mulaz nel canale SE che normalmente si traversa, poco sotto il suo inizio in cresta, per raggiungere la prossima cima. In tale occasione uno scialpinista morì e un altro sopravvisse, benché gravemente ferito, dopo un volo di 700 metri.
Orbene, dopo allora sarò passato almeno una decina di volte. Forse alla prima ci ho pensato ma poi ha prevalso la mia valutazione personale e forse la “sindrome della pecora” (Anselmo Cagnatti su A.V.).
L’articolo è all’indirizzo:
http://www.on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=4479
Vedi anche:
 http://www.montagna.tv/cms/?p=44710
« Ultima modifica: 04/03/2013 09:01 da AGH »

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Re:Imparare dagli errori (propri e altrui)
« Risposta #2 il: 04/03/2013 09:07 »
Cito ad esempio il resoconto di un incidente accaduto all’inizio degli anni 90’ sul Mulaz nel canale SE che normalmente si traversa, poco sotto il suo inizio in cresta, per raggiungere la prossima cima. In tale occasione uno scialpinista morì e un altro sopravvisse, benché gravemente ferito, dopo un volo di 700 metri.
Orbene, dopo allora sarò passato almeno una decina di volte. Forse alla prima ci ho pensato ma poi ha prevalso la mia valutazione personale e forse la “sindrome della pecora” (Anselmo Cagnatti su A.V.)

la sindrome della pecora esiste ma non solo, ovviamente, in ambito scialpinistico. L'essere in compagnia per esempio abbassa l'attenzione e si tende inconsciamente a delegare a quello ritenuto più esperto, o comunque a colui che in qualche modo guida l'escursione. Quante volte è successo di aver sbagliato percorso perché si era andati dietro, senza controllare e senza stare attenti, all'amico che era davanti? :)

Tornando al punto, credo che alcuni incidenti o imprudenze siano ricorrenti. Ma non so qualcuno si sia mai preso la briga di controllare tutta la casistica per trane una sintesi
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Offline gborna

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Re:Imparare dagli errori (propri e altrui)
« Risposta #3 il: 04/03/2013 10:00 »
Non intendevo qualla sindrome.
Pensavo a quella che, visto che tanti sono passati ...

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Re:Imparare dagli errori (propri e altrui)
« Risposta #4 il: 04/03/2013 10:38 »
Non intendevo qualla sindrome.
Pensavo a quella che, visto che tanti sono passati ...

si, ma il meccanismo è simile, si delega ad altri...
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