Come già detto ,Agh, rilanciare la notizia aveva solo lo scopo di suscitare delle riflessioni.Penso anche io che sia solo una provocazione!Altrimenti qualunque imbecille coi soldi potrebbe accedere e uno preparato e consapevole,ma senza denaro,no.Il tema vero è che bisogna smettere di offrire la esperienza in montagna come normale bene di consumo,accessibile a tutti!
Chiaro che serve formazione,ma il frequentatore occasionale non ci pensa neppure a seguire un corso o ad andare con accompagnatore o guida.
Ormai è palese che gran parte dei soccorsi sono per gente che doveva essere ovunque meno che in montagna.
Per me allora è necessario almeno porre a carico di questa massa di cretini tutti i costi degli interventi e sanzioni serie se beccati in giro senza le dotazioni indispensabili.
Poi rimane il tema delle responsabilità che spesso vanno in conto agli amministratori locali.Il messaggio di quel sindaco francese forse mette in evidenza anche questo aspetto.Se sei titolare di una infrastruttura che crea il danno (funivia,rifugio, via attrezzata non ben mantenuta ecc) la ricerca della responsabilità ha un senso,ma il crollo di un seracco,la slavina,la scarica di sassi,la meteo avversa ,la mancanza di attrezzatura idonea ,il trovarsi impreparati fisicamente e/o mentalmente,a chi vogliamo imputarle?
Certo è che certi slogan tipo "la montagna per tutti" , i rifugi che si ripropongono come locali di svago e ristoranti con tanto di chef,gli accessi sempre più banalizzati con strade,navette,impianti hanno prodotto l'ovvio risultato di trasformare le montagne nel triste carosello attuale,frequentate dalla stessa "fauna" che popola le riviere,i centri commerciali,i parchi avventura,gli outlets e via dicendo e che non ha mai pensato di crearsi una "cultura" da escursionista.