Autore Topic: frane anche sul Cervino - alpinisti bloccati  (Letto 1045 volte)

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Offline jochanan

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Cervino chiuso per frana
 Scarica di sassi verso le 11 di ieri sulla Cresta del Leone. Soccorso alpino mobilitato. E il sindaco blocca l’accesso
 MILANO. Ancora frane sul Cervino. Il «più nobile scoglio d’Europa», come lo definì lo scrittore inglese John Ruskin, è malato e soffre sempre più i cambiamenti climatici degli ultimi anni. Secondo gli esperti, l’innalzamento della temperatura sta provocando la fusione del permafrost (strato di roccia perennemente ghiacciato) a quote sempre più alte e ciò provocherebbe il distacco di frane dalle pareti della montagna, che svetta a 4.478 metri. È successo anche ieri mattina verso le 11 lungo la Cresta del Leone, via italiana di salita alla cima, un centinaio di metri sopra la caratteristica capanna Carrel, posta a 3.835 metri di quota. La frana ha coinvolto un centinaio di metri di corde fisse, che sono state gravemente danneggiate, precludendo la via di discesa alla trentina di alpinisti che, in quel momento, si trovavano sulla montagna e che sono stati riportati a valle dall’elicottero del Soccorso alpino valdostano. Per ragioni di sicurezza, il sindaco di Valtournanche ha emesso un’ordinanza di chiusura dell’accesso al Cervino. Anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che per oggi aveva programmato l’ascensione alla Gran Becca, è così stato costretto a rinunciare. (P.Fer.)
appendice
Per questo motivo, il presidente della Società delle guide del Cervino, Lucio Trucco, più di cento volte in vetta alla Grande Becca, parla di «necessità di adeguarsi ai cambiamenti della montagna». «Probabilmente – spiega Trucco, che ieri pomeriggio ha coordinato l’evacuzione degli alpinisti “imprigionati” dalla frana sulla Cresta del Leone – in periodi di caldo non si potrà salire. Dovremo imparare a riconoscere i problemi per prevenire i pericoli».  
 
come sul Rosa pochi anni fa per colpa dello 0 altimetrico sui 4500 metri interi pezzi di monte precipitavano sul ghiacciaio del Belvedere
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)