qualche notizia sul censimento in quota dell'anno scorso...
BOLZANO — La maggior parte degli escursionisti invernali ama girare in coppia. I solitari sono soprattutto uomini e sembre che questi sport, praticati da molti over 50, siano in realtà poco conosciuti dai minorenni. Queste ed altre le curiosità emerse da un censimento fra alpinisti e ciaspolatori condotto in Alto Adige lo scorso inverno a cura dell’istituto provinciale di statistica.
“E’ la prima volta che facciamo un indagine del genere – si dice nel rapporto Astat -. Finora non c’erano dati sul numero di praticanti di questi sport e sul loro comportamento in montagna. Ma per conseguire misure efficaci nella prevenzione e nell’intervento in soccorso, soprattutto in caso di slavine, è utile raccogliere informazioni su di loro e sulle loro abitudini”.
L’Astat ha così individuato una serie di punti di partenza di celebri gite del territorio e il 21 febbraio scorso ha rilevato dati su 6010 escursionisti suddivisi in 1955 gruppi: il 70 per cento erano scialpinisti, a dimostrare il forte radicamento di questo sport in Alto Adige, mentre il 30 per cento erano ciaspolatori, perlopiù turisti.
Il primo dato riguarda l’orario di partenza: pochissimi, solo il 6 per cento, partono prima dell 8 del mattino. Il 75 per cento parte tra le 8 e le 11. La maggior parte dei gruppi è di due persone, ma anche quelli da 3 a 5 componenti sono piuttosto diffusi. Più rari gruppi numerosi, perlopiù inesperti guidati.
Più uomini o più donne? Il rapporto fra i sessi è equilibrato nelle ciaspole, mentre nello scialpinismo prevalgono gli uomini per un 63 per cento. Il rapporto fa un balzo se si parla di escursioni solitarie, compiute per il 90 per cento da uomini. I gruppi di sole donne rappresentano il 6 per cento del totale.
Pochissimi i minorenni in entrambi gli sport: l’ 1, massimo 2 per cento del totale. Molti invece gli over 50: sono il 32 per cento dei ciaspolatori e il 17 degli scialpinisti. In media, la maggior parte degli escursionisti compie dalle 10 alle 30 escursioni ogni anno.
In generale, è da sottolineare che la maggior parte degli intervistati erano altoatesini e che il giorno del sondaggio c’era pericolo valanghe marcato, grado 3. Questi dati sicuramente influiscono sull’interpretazione dei risultati.
da montagna.tv di oggi