Autore Topic: [Dal Corriere della sera] Il governo a Bolzano: via i cartelli in tedesco  (Letto 3935 volte)

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Offline JFT

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1) secondo me non è piccolo piccolo, sono più piccoli quelli sul radicchio alpino, ad esempio...continua a suonarmi strano che non ti piaccia il metodo con cui ci si impone per far rispettare la legge che con tutte le altre concertazioni di cui parli non è stata mai rispettata, strumentalmente a mio avviso, proprio perchè nessuno ha mai avuto la volontà di farla rispettare.

2)ne sei sicuro? ti garantisco che non è così, luoghi pubblici, sentieri, e anche cartelli stradali.

Mah! Io tutta questa emergenza non la vedo.....forse la situazione è più radicale in alcune valli, non dico di no, ma non ne farei un dramma, francamente. Vado in A.A. spesso e le cose che mi fanno sentire non propriamente in italia sono l'onestà, l'educazione e il rispetto per il bene comune. Poi magari sento anche del tedesco, ma non mi disturba più di tanto.
E, ti ripeto, per qualsiasi atto ufficiale trovi iscrizioni in italiano e personale che parla italiano.
« Ultima modifica: 23/07/2010 13:59 da JFT »
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline jochanan

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  • dopo la Ia guerra mondiale una commissione apposita ha italianizzato a forza tutti i nomi. Per certuni la traduzione era impossibile e il risultato faceva ridere. Se volete li cerco e ne metto qui qualcuno, tipo Quaira..
  • il landeshauptmann ha un po' di ragione a dire che quello non di sua competenza non lo riguarda
  • diverso il caso nelle città fuori del circondario BZ. Da me le scritte negli autobus e sui bidoni ecologici sono in italiano arabo e cinese. Invece i privati (gestori money transfer o telecom) tappezzano la città di manifesti in rumeno, la quale lingua è molto più numerosa di altre.
    A me dà sui nervi la cosa. In particolare sembra che il comune consideri arabi e cinesi minorati non integrabili..

Faccio anche notare che i Suedtiroler non sono stinchi di santo. Una volta che in rifugio avevo tempo mi sono sorbito un articolone del Dolomiten sul museo di Mezzocorona. Laudativo, eccetto che secondo loro mancavano le scritte in tedesco. Questo mentre il museo di Messner a BZ spesso e volentieri dà spiegazioni solo in tedesco...
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

Offline Guido

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    A me dà sui nervi la cosa. In particolare sembra che il comune consideri arabi e cinesi minorati non integrabili..[/li]
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    Faccio anche notare che i Suedtiroler non sono stinchi di santo. Una volta che in rifugio avevo tempo mi sono sorbito un articolone del Dolomiten sul museo di Mezzocorona. Laudativo, eccetto che secondo loro mancavano le scritte in tedesco. Questo mentre il museo di Messner a BZ spesso e volentieri dà spiegazioni solo in tedesco...


    condivido appieno, stessa cosa capita da me.

    mi sembra appunto che accorrere in aiuto  ai sudtirolesi che poverini non gli viene concesso di mantenere la propria identità, è quantomeno ridicolo considerando la situazione in altoadige dove gli altoatesini fanno il bello e il cattivo tempo e dove la minoranza in altoadige è fatta dagli italiani, spesso e volentieri anche discriminati.
    è chiaro che l'amministrazione non è responsabile fattivamente delle scritte esclusivamente in tedesco dei privati, (ma ne ha parecchie anche di sue) ma se poi è la prima a incentivare e fare l'occhiolino a coloro che sostengono il primato dei parlanti lingua tedesca anche in chiave antiitaliana le sue colpe ce l'ha eccome....
    "...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

    Offline JFT

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    La questione dei cartelli secondo me va oltre il segno unicamente per i toni che sono stati fatti propri da parte del governo nazionale, altrimenti sarebbe una polemichetta.
    E' comprensibile da parte di chi vive quei luoghi l'attaccamento ai loro nomi originali tedeschi (c'era anche da parte dei trentini l'attaccamento ai nomi dei luoghi in italiano quando l'impero impose di "tedeschizzarli"). Questo anche alla luce delle prepotenze compiute dai fascisti durante il ventennio (e non solo), che in Alto Adige non sono mai andati giù.
    La storia, però, va avanti ed è giusto (anche per rispetto verso gli altoatesini di lingua italiana) che anche nei sentieri vi siano cartelli che rechino almeno le indicazioni generali in italiano.

    Ora, quello che lascia basiti, secondo me, è la provocazione ed il tono autoritario di talune dichiarazioni. Fuori luogo e pericolose. E stupide.
    "La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
    Friedrich Nietzsche

    Offline radetzky

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    ...E' comprensibile da parte di chi vive quei luoghi l'attaccamento ai loro nomi originali tedeschi (c'era anche da parte dei trentini l'attaccamento ai nomi dei luoghi in italiano quando l'impero impose di "tedeschizzarli")....

    precisazione OT ma doverosa perchè la storia NON è quella che ci hanno insegnato a scuola  >:( :(  : questa credo sia una diceria locale. Almeno sotto il regno di Francesco Giuseppe (68 anni !) lingua, etnie e tradizioni locali sono sempre state molto rispettate. Tutti i documenti ufficiali dell'impero erano redatti in sei lingue (tedesco, ungherese, italiano, serbo, croato e sloveno) ed i funzionari imperiali dovevano obbligatoriamente, pena gravi sanzioni personali, parlare la lingua locale. Idem durante il regno di Maria Teresa che nel Lombardo Veneto e nel SudTirolo ha fatto solo del bene ammodernando quelle terre con opere pubbliche all'avanguardia e lasciando testimonianze culturali ed artistiche notevoli (detto x inciso, quel poco di bello che c'è, ad esempio, a Milano è dovuto agli austriaci, tutti gli altri hanno solo rubato ed affamato, dagli spagnoli ai francesi per finire coi savoia !).
    Vero che i tre imperatori (Giuseppe II, Francesco II e Ferdinando I) che regnarono tra il 1780 (morte di Maria Teresa) ed il 1848 (ascesa al trono di Francesco Giuseppe) furono delle mezze calzette (e Francesco II pure reazionario e prima causa dei solchi che cominciarono a dividere i popoli dell'impero) per cui durante il regno di questi potrebbero essere successe cose che non erano accadute in precedenza e che mai accaddero successivamente.
    quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

    Offline Herman

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    precisazione OT ma doverosa perchè la storia NON è quella che ci hanno insegnato a scuola  >:( :(  : questa credo sia una diceria locale. Almeno sotto il regno di Francesco Giuseppe (68 anni !) lingua, etnie e tradizioni locali sono sempre state molto rispettate. Tutti i documenti ufficiali dell'impero erano redatti in sei lingue (tedesco, ungherese, italiano, serbo, croato e sloveno) ed i funzionari imperiali dovevano obbligatoriamente, pena gravi sanzioni personali, parlare la lingua locale. Idem durante il regno di Maria Teresa che nel Lombardo Veneto e nel SudTirolo ha fatto solo del bene ammodernando quelle terre con opere pubbliche all'avanguardia e lasciando testimonianze culturali ed artistiche notevoli (detto x inciso, quel poco di bello che c'è, ad esempio, a Milano è dovuto agli austriaci, tutti gli altri hanno solo rubato ed affamato, dagli spagnoli ai francesi per finire coi savoia !).
    Vero che i tre imperatori (Giuseppe II, Francesco II e Ferdinando I) che regnarono tra il 1780 (morte di Maria Teresa) ed il 1848 (ascesa al trono di Francesco Giuseppe) furono delle mezze calzette (e Francesco II pure reazionario e prima causa dei solchi che cominciarono a dividere i popoli dell'impero) per cui durante il regno di questi potrebbero essere successe cose che non erano accadute in precedenza e che mai accaddero successivamente.


    Infatti sotto l'Austria i nomi dei luoghi trentini non subirono traduzioni, mentre successivamente invece subirono una italianizzazione

    Offline jochanan

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    precisazioni sempre un po' OT.
    -Vero circa Maria Teresa. Si può p.e. VEDERE i limiti dei suoi territori alpini guardando (anche oggi si può) come erano organizzate le malghe. Molto più igienicamente. Molto molto meglio dei Savoia..
    -tuttavia non sempre i topografi dell'impero erano "rispettosi" dei nomi. In particolare uno nel Trentino basso ha fatto disastri p.e.: Bocca trattospino (era tredes pin) vallone dell' osanna (!) comunque ottimo perchè ci ho trovato l'asperula del Baldo, straordinaria per la grappa, e anche l'assenzio
    il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)