Autore Topic: Dolomiti patrimonio UNESCO  (Letto 3088 volte)

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Offline max_red

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Dolomiti patrimonio UNESCO
« il: 26/06/2009 14:26 »
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Piazzale Zancanaro, 1 - 32032 Feltre (BL)
tel. 0439 3328 - fax 0439 332 999 - info@dolomitipark.it

Newsletter del 26/06/2009
Dolomiti patrimonio UNESCO: e' fatta!
Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, assieme ad altri settori delle Dolomiti di Belluno, Trento, Bolzano, Udine e Pordenone, è stato inserito nel patrimonio dell’Umanità

Oggi, a Siviglia, l’UNESCO ha decretato l’inserimento delle Dolomiti nel patrimonio naturale mondiale dell’Umanità.
Il riconoscimento corona un lungo cammino, che ha sancito lo straordinario valore paesaggistico e naturalistico delle “montagne più belle del mondo”.
L’area riconosciuta come patrimonio non include tutte le Dolomiti ma, in pratica, ricalca il perimetro delle aree naturali protette già istituite e dei Siti di Importanza Comunitaria già individuati nelle Dolomiti, questo perché l’Unesco chiede precise garanzie in merito alla tutela del bene inserito nel Patrimonio.
Grazie anche alla presenza e al lavoro dei Parchi è stato così possibile assolvere a tre principi fondamentali richiesti dall’Unesco.
a. l’adozione di una politica generale intesa ad assegnare una funzione strategica al patrimonio culturale e naturale nella vita collettiva e l’integrazione della protezione di questo patrimonio nei programmi di pianificazione generale: questo aspetto è assolto dagli strumenti di pianificazione dei Parchi.
b. l’istituzione sul territorio di uno o più servizi di protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, dotati di personale appropriato, provvisto dei mezzi necessari per adempiere i compiti che gli incombono: gli enti parco nascono proprio per svolgere queste funzioni di protezione e vigilanza richieste dall’Unesco.
c. lo sviluppo di studi e ricerche scientifiche per perfezionare i metodi di intervento che permettono a uno Stato di far fronte ai pericoli che minacciano il proprio patrimonio culturale o naturale: le attività di ricerca scientifica fanno parte delle finalità istituzionali dei Parchi, che realizzano monitoraggi, censimenti, studi scientifici per approfondire la conoscenza del patrimonio che sono chiamati a proteggere.
“L’inserimento delle Dolomiti nel Patrimonio Unesco – ha dichiarato il Presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Guido De Zordo - non costituisce solo il riconoscimento dell’assoluta unicità e del valore scientifico, ambientale ed estetico delle montagne più famose del mondo, ma anche una attestazione della qualità del lavoro svolto in questi anni da tutte le aree protette presenti sulle Dolomiti, che ne hanno garantito la salvaguardia. Le aree naturali protette sono il valore aggiunto della straordinaria realtà ambientale delle Dolomiti".
“Questo inserimento nel patrimonio Unesco faciliterà ulteriormente – ha dichiarato il Direttore del Parco, Nino Martino – le attività di cooperazione internazionale che il Parco ha già avviato con altre aree protette straniere, a loro volta inserite nel patrimonio dell’Umanità, come nel caso del Parco Nazionale del Durmitor, in Montenegro”.

Camoc

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #1 il: 26/06/2009 16:41 »
Otto gruppi nel Patrimonio
Ecco i gruppi dolomitici da ieri inseriti fra i siti Patrimonio universale dell’Umanità dall’Unesco.

1 - Il gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldano e Ampezzano.

2 - Il massiccio della Marmolada, posto fra Trentino e Veneto e comprendente la cima più alta delle Dolomiti (Punta Penia, 3.343 metri) e il ghiacciaio più significativo.

3 - Il gruppo formato da Pale di San Martino, Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio veneto ma anche trentino.

4 - Il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave, le più orientali, suddivise fra le province friulane di Pordenone e Udine.

5 - Le Dolomiti Settentrionali, situate fra Alto Adige e Veneto e comprendenti i Cadini, le Dolomiti di Sesto, le Dolomiti d'Ampezzo, le Dolomiti di Fanes, Senes e Braies.

6 - Il gruppo Puez-Odle, tutto in territorio altoatesino.

7 - Il gruppo formato dallo Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino.

8 - Le Dolomiti di Brenta, le più occidentali, tutte in territorio trentino. Più il Rio delle Foglie, il gran canyon delle Dolomiti, unico al mondo, dove le stratificazioni rocciose dei più diversi colori e gli innumerevoli fossili di animali preistorici permettono di vedere come in un libro aperto la storia geologica della Terra.

Offline Mett

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #2 il: 26/06/2009 17:32 »
dal corriere.it

Unesco, le Dolomiti sono patrimonio Universale dell'Umanità

Il ministro Prestigiacomo: «Grande festa non solo per Nord Est ma per tutta l’Italia»

SIVIGLIA (SPAGNA) - Il «World Heritage Committee» ha ufficialmente inserito le Dolomiti nella lista del Patrimonio Universale dell'Umanità Unesco. La decisione sulla candidatura presentata dallo stato italiano è stata presa all'unanimità dai 21 membri della commissione Unesco, riunita a Siviglia. Alla proclamazione ha assistito la delegazione italiana guidata dall'ambasciatore all'Unesco Giuseppe Moscato e dal ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo. In sala anche esponenti delle realtà territoriali che l'hanno sostenuta.

PRESTIGIACOMO, MESSNERE ZAIA -
Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha definito questo riconoscimento «una grande opportunità di crescita ed una grande vittoria dell'Italia, che ha lavorato molto per questa candidatura. La richiesta di inserimento delle Dolomiti nel Patrimonio tutelato dall'Unesco parte nel 2004 e poi si ferma, ma siamo riusciti a recuperare il tempo perduto e superare i problemi. È una grande vittoria. Questo è il secondo sito naturale Unesco dell'Italia, il primo sono le isole Eolie. Oggi, quindi, abbiniamo il mare alla montagna in una grande festa dei territori». Circa il futuro il ministro Prestigiacomo non ha escluso la possibile candidatura delle Alpi. «Adesso ci metteremo al lavoro - ha detto - perché noi sappiamo di possedere come Paese uno straordinario territorio. Va valorizzato, certamente con il contributo delle realtà locali. Non si può imporre una scelta da parte del Governo nazionale. Ma vi assicuro - ha proseguito il ministro - che vi sono tantissimi siti che premono per essere avviati in questo percorso. Ormai tutti hanno capito che offre un valore aggiunto al territorio». L'alpinista Reinhold Messner si è detto felice: «Un sogno cullato da tanto tempo, trova realizzazione». «Le Dolomiti, riconosciute come Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco - dice il Re degli Ottomila - non si limitano soltanto all'Alto Adige ma comprendono le Province di Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone e Udine. Di conseguenza anche quattro parchi naturali sudtirolesi appartengono al Patrimonio dell'Umanità. In una nota Luca Zaia, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, si dichiara orgoglioso «da veneto e da ministro» del riconoscimento di questa «splendida merlatura nel paesaggio della regione» come patrimonio mondiale dell'umanità. «Con l'iscrizione delle Dolomiti, i siti Unesco italiani diventano 44: un primato mondiale - ha detto Zaia - raggiunto anche grazie all'impegno e alla cura che la comunità dolomitica, per generazioni, ha messo nel preservare e valorizzare questo affascinante arcipelago corallino»

IL PATRIMONIO - Ma in cosa consiste il nuovo patrimonio dell' umanità sancito dall'Unesco? Si tratta di nove gruppi dolomitici per un'estensione complessiva di 142 mila ettari, cui si aggiungono altri 85 mila ettari di «aree cuscinetto», per un totale di 231 mila ettari, suddivisi tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine. Fanno parte il gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldano e Ampezzano; del massiccio della Marmolada, posto fra Trentino e Veneto e comprendente la cima più alta delle Dolomiti (3.343 metri) e il ghiacciaio più significativo; il gruppo formato dalle Pale di San Martino, Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio veneto ma anche trentino; il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave, le più orientali, suddivise fra le province friulane di Pordenone e Udine; le Dolomiti Settentrionali, situate fra Alto Adige e Veneto e comprendenti i frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le austere Dolomiti d'Ampezzo, le lunari Dolomiti di Fanes, Senes e Braies; il gruppo Puez-Odle, tutto in territorio altoatesino, oggi splendido parco naturale; il gruppo formato dallo Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino; le Dolomiti di Brenta, le più occidentali, dove vive ancora l'orso bruno, tutte in territorio trentino; il Rio delle Foglie, uno straordinario canyon, unico al mondo, le cui stratificazioni rocciose dei più diversi colori e gli innumerevoli fossili di animali preistorici permettono di «leggere» come in un libro aperto la storia geologica della Terra.


26 giugno 2009

Offline Mett

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #3 il: 26/06/2009 17:34 »
Cosa cambierà in soldoni? potranno ancora aprire strade forestali o mettere funivie qua e la?

donkey71

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #4 il: 26/06/2009 19:05 »
Tempo fa, parlando col presidente di un bel parco italiano, considerando oramai l'imminente accettazione da parte del Unesco, dicevo proprio questo "e poi, cosa cambierà?". Sinceramente, chi può dirlo...così mi è stato risposto dal mio interlocutore. Beh lo capisco. Ma è indiscusso però che finalmente un grande sogno si è realizzato, un sogno troppo a lungo ingiustamente trascurato...le Dolomiti meritavano molto prima di venir valorizzate e riconosciute come patrimonio unico al mondo. Per quanto mi riguarda, con rispetto parlando per edifici e musei, io celebro oggi le Dolomiti a modo mio...montagne uniche, straordinarie, speciali. E stasera brinderò con gli amici qui a Padova, anche in memoria di queste meraviglie di cui il Padreterno ci ha omaggiato. Abbiamone più cura, e l'Unesco qui non c'entra...siamo noi i primi ad essere chiamati in causa nella difesa del patrimonio naturale. Ognuno di noi può far qualcosa nel suo piccolo.  ;)Impariamo a ricordarcene più spesso.   :) :) :)

Offline Claudia

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #5 il: 26/06/2009 20:18 »
Cosa cambierà in soldoni? potranno ancora aprire strade forestali o mettere funivie qua e la?
eh appunto... e oltre a non costruire, dovrebbero smantellare ciò che non si usa più......

Offline jochanan

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #6 il: 26/06/2009 20:29 »
era abbondantemente ora... Si spera non sarà lettera morta ma che ci siano degli ostacoli ad altre valorizzazioni delinquenziali...
nuove strade cementate, nuovi "rifugi" con gourmet e menu, nuovi caroselli per pistaioli...
Meglio 10 ferrate in più che una pista di discesa in più....
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

Offline Claudia

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #7 il: 26/06/2009 20:32 »
era abbondantemente ora... Si spera non sarà lettera morta ma che ci siano degli ostacoli ad altre valorizzazioni delinquenziali...
nuove strade cementate, nuovi "rifugi" con gourmet e menu, nuovi caroselli per pistaioli...
Meglio 10 ferrate in più che una pista di discesa in più....
penso a quel rifugio "bolla" previsto mi pare proprio sulle dolomiti... una roba a specchio di mega design  ??? chissà se ci pensano che è una cag**a  ;D

Offline JFT

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #8 il: 26/06/2009 21:19 »
penso a quel rifugio "bolla" previsto mi pare proprio sulle dolomiti... una roba a specchio di mega design  ??? chissà se ci pensano che è una cag**a  ;D

una cag**a di design...  ;D
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline soramont

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #9 il: 27/06/2009 06:28 »
è incluso anche il rio delle foglie ,sarebbe il butterloch quel canyon che scende dal corno bianco è vero ,è uno spettacolo . Spero che abbiano incluso anche affascinanti forre come i"serrai"di Sottoguda e l'orrido Agordino.
Andai per i boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita  e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi,e per non scoprire,in punto di morte ,che non ero vissuto,(H,D,Thoreau)

Offline AGH

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #10 il: 27/06/2009 08:24 »
Cosa cambierà in soldoni? potranno ancora aprire strade forestali o mettere funivie qua e la?

non cambierà nulla, anzi sarà probabilmente peggio perché partirà la corsa alla "valorizzazione". Temo sarà un'altra patacca che servirà soprattutto a quelli del marketing.

Del resto, abbiamo bisogno dell'Unesco per capire la bellezza delle montagne che abbiamo avuto in dono dalla natura? Basta osservare una cartina delle Dolomiti, abbiamo riempito di piste e impianti ogni cima, ogni piccola valle... Mi pare insomma che fin qui abbiamo tutelato ben poco, non credo a un rinsavimento improvviso...
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donkey71

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO (Dolomiti di massa...)
« Risposta #11 il: 27/06/2009 11:52 »
penso a quel rifugio "bolla" previsto mi pare proprio sulle dolomiti... una roba a specchio di mega design  ??? chissà se ci pensano che è una cag**a  ;D

A me tocca davvero il cuore sapere di certe intere vallate dolomitiche oggi compromesse e snaturate dal turismo di massa, con le ruspe che preparano piste per gli sciatori del prossimo inverno, paesini dove è possibile giocare a golf, andare in piscine olimpioniche, al cinema multisala, al centro commerciale, assistere alle sfilate di moda. Luoghi dove oggi vedere una mucca vera sui prati è cosa non così del tutto scontata. Automobili? Ovunque!  :( Sui prati, a ridosso del imbocco dei sentieri! Senza contare il traffico di fondavalle, rumoroso, intenso, asfissiante. E poi la folla sui sentieri più accessibili, sulle vette più famose. Insopportabile. Una folla spesso sguaiata e mal equipaggiata, in stile balneare, che non conosce nulla della montagna. Nelle Dolomiti più famose d'oggi, c'è stata l'indubbia invasione dei rumori, delle abitudini, degli oggetti e delle mode di città....ammettiamolo. Con oggi oramai rare eccezioni. Altro che vecchi alpinisti con corde di canapa e maglioni di lana che scalavano in luoghi silenziosi ed incontaminati: vecchi ricordi sbiaditi del passato. Le mie amate Pale di San Martino son state definite "montagne depresse"...perchè, amministrativamente parlando, han visto un minore sviluppo del turismo di massa. Porca miseria, altro che depresse...cantano gioia ogni giorno quelle montagne, ve lo dico io! Perché finora non sono stato svilite, umiliate, devastate dall'uomo. Ben vengano le montagne depresse, allora. In Comelico, al contrario, in quella terra magnifica di confine e considerata anch'essa un pochino depressa, vorrebbero spianare la strada verso la Carinzia (la famigerata e temuta Alemagna)...per avere quel turismo di massa che dovrebbe portar afflusso di denaro e maggior benessere. Idee alquanto diverse.... :o

Le Dolomiti non valgono certo meno del Colosseo, anzi. Dell'Unesco a me non importa un fico secco, se non che era un riconosciumento atteso da troppi anni e che finalmente è arrivato. Ritardo ingiustificato che la dice lunga sul metro di giudizio di chi giudica le bellezze terrene. Ora il timore fondato, come voi scrivete, è quello di veder messa in pratica una "valorizzazione" fatta a modo loro...solo per questioni di marketing. Alle piste da discesa ed alle nuove ferrate, io dico chiaramente e fermamente NO....come credo tutti voi. Ce ne son già troppe, ed i danni son fin troppo evidenti.
Anni fa, mi son fatto un lungo trekking d'allenamento con un paio di amici...18mila metri di dislivello e tanta allegria, in luoghi famosi, magnifici per panorami da quel che sapevo. Ma è stato anche un bel giro per vedere da vicino quelle montagne più famose, dove bazzicavo poco e dove ancora continuo a non andare per scelta. E che vi devo dire che già non sapete o immaginate? In tanti posti, ho visto turismo zoticone, cementificazione, impianti di risalite illogici, sbancamenti selvaggi, rifugi trasformati in alberghi dove gli stessi gestori contribuiscono alla svalorizzazione del ambiente...andate sulla "ferrata dei Cinquanta" sulle Alpi Carniche e chiedetevi: chi ha dato il permesso di realizzarla? Ve lo dico io: nessuno. Anzi, uno c'è ma non lo nomino. Uno si alza al mattino e inizia a deturpar montagna, come gli pare e piace. Ecco come funziona. Si potrebbe fin troppo facilmente osservare come strade, seggiovie e certe schifezze di alberghi in quota, deturpino l'ambiente più di una ferrata...al di là di questo, non si può certo negare che corde e scale in ferro...ce ne son già ovunque ed in gran numero. Ne siamo a dir poco saturi, ora bisogna fermarsi e riflettere seriamente. Non è poi una scala di ferro che danneggia la montagna, ma le conseguenze che la presenza della scala comporta. Fondamentale poi rimane il saper comportarsi bene in ambiente, la montagna è indiscutibilmente un ambiente dove c'è libertà.  :)

Altri problemi non meno gravi son le centrali con la captazione della acque, le gallerie di derivazione. La pianura che sfrutta e spreme la montagna. Poi direi anche la mancanza di aree più vaste per l'agricoltura. Ce ne sarebbero di cose da dire e qui sul forum vedo che scrivete spesso di queste problematiche. Già averne coscienza, è importante.
Ma il problema maggiore, forse, è che le Dolomiti ci vengono spesso proposte come un luogo di consumo, un luna park per dirla in modo più diretto. La montagna, a mio avviso, non era e non sarà mai di tutti. Anzi, non lo dovrà essere....qualcuno potrà magari pensare che il mio irrazional pensiero di poter riservare la montagna a pochi appassionati e fanatici della natura, sia idelogia elitaria o mancanza di coscienza democratica. No, ve lo assicuro...e potremmo star qui fino a sera a parlarne. Io credo semplicemente che serva poco per poter constatare con buon senso quanto è stato fino ad oggi fatto in Dolomiti e dove potrebbe portare il continuare ad operare in questo modo...
« Ultima modifica: 27/06/2009 13:04 da DONKEY »

Offline jochanan

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #12 il: 27/06/2009 12:48 »
però ragazzi, ricordo che Dresden ha perso il bollino blu dell' UNESCO perchè ha costruito un ponte moderno, neanche tanto a ridosso del centro. A Dresda hanno pensato che era meglio non essere strangolati dal traffico, ché alla Firenze Tedesca la gente dovrebbe arrivare in ogni caso. Credo che basterebbe qualche funivia particolarmente schifosa per togliere anche a noi il bollino.. resta da vedere se le eminenze grigie della valorizzazione siano disposte a subire qualche grossa polemica
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

Offline AGH

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Re: Dolomiti patrimonio UNESCO
« Risposta #13 il: 06/07/2009 11:31 »
Il riconoscimento Unesco non salva le Dolomiti

Solamente delle menti raffinate con l’ausilio di un poderoso supporto politico potevano raggiungere un traguardo così ambizioso: Dolomiti patrimonio dell’umanità! Dopo 5 anni di duro lavoro sono state scelte e «sacrificate all’intoccabilità» alcune vette prestigiose e di grande richiamo che però per quanto riguarda gli interessi legati agli impianti di risalita contano poco o nulla (eccezione fatta per la Marmolada, per la quale i registi dell’operazione prima di fare partire la richiesta di riconoscimento da parte dell’Unesco, hanno pensato bene di ottenere le necessarie autorizzazioni di ricostruire tutti gli impianti - in Veneto e in Trentino - anche con delibere di legittimità molto dubbia, blindando in questo modo l’accesso alla Regina delle Dolomiti). Chi ha lavorato per l’ambito riconoscimento, ha evitato con estrema cura e attenzione di inserire fra le varie aree e gruppi montuosi da sottoporre a vincolo, quelle dove gli interessi legati allo sviluppo degli impianti di risalita sono reali e pesanti. Protezionismo ambientale senz’altro, purché questo non crei al manovratore ostacoli di alcun tipo per la situazione esistente o per qualsiasi programma di sviluppo futuro. Qualcuno si è chiesto come mai non siano stati sottoposti a vincolo il gruppo del Sella, le Tofane, il Sassolungo e il Monte Cristallo? E questi solo per citare i primi gruppi dolomitici che mi vengono in mente. La risposta è abbastanza semplice. Le aree sciistiche più interessanti e di maggior pregio potranno continuare a svilupparsi e aggiornarsi senza incontrare particolari impedimenti, godendo peraltro dell’enorme ricaduta mediatica ottenuta con il riconoscimento delle Dolomiti (tutte) patrimonio dell’umanità. Chapeau!

Filippo Graffer - L'Adige, 1 luglio 2009

ps: salvo casi di omonimia, dovrebbe essere il famoso Graffer costruttore di impianti
« Ultima modifica: 06/07/2009 11:34 da AGH »
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