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Domenica 5 Aprile 2009,Valdagno La storia ormai è finita su tutti i giornali italiani. Basta andare su un qualsiasi motore di ricerca e digitare Amici dell’Obante e le informazioni sullo storico ed apprezzato, in provincia ma non solo, gruppo corale sono sommerse dal "caso" che vede l’allontanamento «perchè di colore» di Victor Nelson, 37 anni, voce da tenore, passione per i canti di montagna, nonostante le sue origine ivoriane. E tanto clamore non è passato inosservato in Procura: tutto lascia credere che toccherà ai carabinieri fare chiarezza. Il "caso" è stato sollevato da Alberto Rasia, ex corista («costretto alle dimissioni», ha dichiarato), paladino dell’ivoriano: era stato lui a presentarlo al coro. «Ma che razzismo» insiste il presidente degli Amici dell’Obante, «ho un nipotino di colore adottato. Nelson non è mai entrato ufficialmente nel coro, anche perché c'era un problema di dizione da superare. Purtroppo è uno strumento nelle mani di Rasia». Victor Nelson strumentalizzato? Fraitendimenti? Per Alberto Rasia non c’è dubbio si sia trattato di razzismo. «Anche il maestro Palo Penzo è stato chiaro». Non solo. Tira fuori dal cassetto lettere raccomandate inviate da alcuni coristi al presidente, che disapprovano l’allontanamento dell’aspirante corista per il colore della sua pelle. «Una storia - prosegue Rasia - nota a tutto il coro, di cui si parlava anche per le vie di Valdagno, e di cui era a conoscenza anche l’amministrazione comunale. All’assessore Marchesini, e per conoscenza al sindaco, ho inviato tutte le copie delle raccomandate, anche quelle miei, scritte al presidente del coro».
Tuttavia è un po' strano vedere un negro con camicia a scacchettoni e pantaloni di velluto intonare "la me morosa l'è da Monte Baldo" o "Varda la luna....". [/i]