Autore Topic: Folgarida marileva e aereoterminal  (Letto 2152 volte)

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Offline miki

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Folgarida marileva e aereoterminal
« il: 26/05/2009 22:12 »
Tratto dahttp://www.ladige.it/news/2008_lay_notizia_01.php?id_cat=51&id_news=28238


Aeroterminal al fallimento
Debiti per 179 milioni
23/05/2009 16:22
TRENTO - La procura di Trento ha chiesto il fallimento della società Aeroterminal Venezia Spa. Sono passati solo dieci giorni da quando il liquidatore, Marcello Condini, proprio in un'intervista all'Adige, aveva espresso la speranza che il piano di salvataggio della società, partecipata da centinaia di azionisti, andasse in porto. Altrimenti, aveva detto, si va al fallimento. La possibilità, seppure flebile, di raggiungere un accordo con le banche non è ancora naufragata (lo spieghiamo nel pezzo in basso), ma la situazione economico - patrimoniale della società ha convinto la magistratura ad intervenire, a tutela dei creditori, e chiedere il fallimento. I conti presentati all'assemblea del 7 febbraio scorso, infatti, registravano un patrimonio netto negativo di 19,8 milioni di euro e debiti complessivi per 179,3 milioni. Sarà ora il Tribunale civile a doversi pronunciare.
Due indagati nell'inchiesta.
La gestione della società Aeroterminal era peraltro già finita sotto la lente della magistratura a fine anno, a seguito della presentazione di un esposto da parte del nuovo consiglio di amministrazione nominato nel 2008, che si sommava ad un'altra denuncia proveniente dal socio Cesi di Imola e dalla Torbole Real Estate, società partecipata dall'imprenditore Domiziano Paterno. Entrambi riguardavano in primo luogo l'ex amministratore delegato Arrigo Poletti, indagato per appropriazione indebita e truffa. Accusa legata a operazioni di compravendita effettuate tra la Spa proprietaria dei terreni a Tessera e società riconducibili a Poletti, che avrebbero portato nelle tasche dell'imprenditore decine di milioni di euro, forse 100. Ma la procura ha iscritto nel registro degli indagati anche l'ex presidente di Aeroterminal Ernesto Bertoli: l'ipotesi di reato è quella di concorso in appropriazione indebita. In sostanza la magistratura vuole stabilire se Bertoli abbia consentito a Poletti di effettuare alcune delle operazioni sulle quali sta facendo luce.
Bertoli si difende.
Il presidente delle società Funivie Folgarida Marilleva, assistito dall'avvocato Bonifacio Giudiceandrea, è già stato interrogato in febbraio dal pm Pasquale Profiti: davanti al magistrato avrebbe difeso la bontà del proprio operato, chiarendo di sentirsi a sua volta parte offesa. Va detto che in occasione dell'assemblea straordinaria del 7 febbraio fu proprio Bertoli a proporre l'azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori, tra i quali figurano lo stesso Bertoli e Poletti. «La sede per far valere le proprie ragioni - disse - non è davanti ai soci riuniti in assemblea, ma di fronte ai giudici». Evidentemente Bertoli è convinto di potere dimostrare di essere estraneo ad eventuali illeciti.
Profondo rosso nei conti.
La difficile situazione patrimoniale della società era emersa con chiarezza proprio all'assemblea straordinaria che aveva deciso la liquidazione della società. Allora venne presentata la stima effettuata a novembre dall'advisor Reag Spa: la società di consulenza valutava l'area interessata dal Piano particolareggiato del Comune di Venezia 115 milioni di euro. Poiché Areoterminal detiene il 95% di quell'area, la stima per il bilancio della società è di 109,8 milioni. Rispetto all'anno precedente la svalutazione è stata di 65 milioni. Il bilancio al 30 novembre 2008 presentava un rosso di 98,5 milioni di euro e un patrimonio netto negativo di quasi 20 milioni. Il debito complessivo raggiungeva i 179 milioni di euro, 126 dei quali verso le banche.
L'operazione Tronchetto.
Sempre nell'assemblea del 7 febbraio, il cda nominato nel 2008 ha svolto una vera e propria requisitoria sul disordine contabile di Aeroterminal e su importi usciti dai conti senza giustificazione. Sotto esame, in particolare, la presunta caparra di un preliminare di vendita di un immobile nell'isola del Tronchetto, sempre a Venezia, da parte di una società di Poletti alla stessa Aeroterminal, rappresentata da Bertoli. Caparra di ben 49,5 milioni su un valore della compravendita di 98 milioni. Il versamento della caparra sarebbe stata la giustificazione addotta a posteriori di 21 erogazioni dai conti Aeroterminal a Poletti effettuate tra il giugno e l'agosto 2006 esattamente per quel valore.
Rischio bancarotta.
L'azione della procura è volta a tutelare i creditori. Ma, se la richiesta di fallimento venisse accettata dal tribunale, l'inchiesta su Aeroterminal potrebbe arrivare ad una svolta: emergerebbe infatti la possibilità di perseguire il reato di bancarotta fraudolenta.
 
Francesco Terreri-Flavia Pedrini