GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

E' davvero una "sfiga" incredibile, a leggerla non ci si crede! ((
---

L'inferno di pietra si è scatenato all'improvviso, nel cuore della notte. In quel momento Valeria Brunelli dormiva nella sua tenda d'alta quota alla base della vedretta dei Camosci, uno degli angoli più belli delle Dolomiti di Brenta. Immaginiamo che stesse dormendo, chiusa nel suo sacco a pelo, tranquilla perché il luogo scelto per bivaccare era ad una certa distanza dalle pareti rocciose.
Immaginiamo che il magico silenzio delle cime - l'alpinista era accampata intorno a quota 2.700 metri - si sia rotto all'improvviso. A giudicare dalla massa di roccia che si è staccata dalla montagna, la frana deve essere stata accompagnata da un tuono, come un urlo venuto dall ventre della terra che si spezza. Poi quel luogo di pace e serenità si è trasformato in un inferno di pietra.
Per la 49enne pediatra, artista e alpinista Valeria Brunelli non c'è stato scampo. Non ha neppure avuto il tempo di tentare la fuga: la sua tenda è stata travolta dai massi. La donna è morta sul colpo. Una tragedia, ma almeno possiamo pensare che l'alpinista non sia rimasta agonizzante tra le macerie.
L'allarme, infatti, è partito molte ore dopo. La vedretta dei Camosci è un luogo frequentato in estate, ma ad ottobre possono trascorrere giornate intere senza che nessuno passi di lì. È la stagione più bella per vivere intensamente il Brenta e Valeria Brunelli lo sapeva. Aveva affrontato l'escursione da sola, per lei - esperta alpinista, ben equipaggiata e profonda conoscitrice del Brenta - questa non può essere considerata un'imprudenza. Nel pomeriggio di ieri avrebbe dovuto incontrare un amico, un alpinista trentino  che la stava aspettando. Non vedendola arrivare, e dopo aver tentato invano di mettersi in contatto al telefono, l'amico ha allertato i soccorsi.
Gli uomini del Soccorso alpino della stazione Adamello-Brenta, coordinati da Adriano Alimonta, insieme ai colleghi del soccorso alpino dei carabinieri di Campiglio, hanno pianificato la ricerca. Sapevano con buona approssimazione quale era l'itinerario programmato da Valeria Brunelli come confermava anche la sua auto parcheggiata solitaria in Val Brenta. Alcuni soccorritori hanno percorso i possibili sentieri di discesa, altri sono saliti con l'elicottero dei vigili del fuoco permanenti. È stato proprio sorvolando la vedretta dei Camosci che, poco prima delle 18, gli uomini del soccorso hanno notato la macchia chiara sulla parete, segno evidente del distacco, e i massi che avevano raggiunto la base del nevaio. «È venuto giù un palazzo - sintetizza bene Alimonta - sarà stato un pilastro alto un centinaio di metri, largo una trentina e profondo cinque o sei...».
Qui, sotto un blocco di dolomia, è stato trovato il corpo dell'alpinista milanese. Valeria Brunelli era ancora avvolta nel suo sacco a pelo, segno che il crollo l'ha sorpresa nel sonno. Aveva posto il suo bivacco lontano dalla parete, in un luogo che sembrava protetto perché mai avrebbe potuto immaginare che l'intero pilastro si frantumasse. I soccorritori non hanno potuto far altro che rimovere la salma e portarla a valle. I resti sono poi stati composti presso la cappella del cimitero di Campiglio, tra le montagne che Valeria Brunelli aveva tanto amato.

Adige di oggi

l'innalzamento delle temperature medie (attorno ai 2-3°C) negli ultimi decenni è causa di continui crolli soprattutto alle quote medio alte ovvero laddove anche d'estate il permafrost riusciva a tenere almeno negli interstizi e nelle fratture delle rocce.
Sarà sempre + pericoloso, purtroppo, e tenere gli occhi aperti non serve a nulla

ecco, appunto ..... ti domandi se non era proprio un appuntamento
non ho mai creduto alla fatalità e ai disegni del destino .... ma cavolo ..... se rileggi quello che hai scritto, come lo hai scritto .... ti viene un brivido, no?

.... ti viene un brivido, no?

più d'uno! 

Sono molto colpito da questa vicenda e sono anche molto rammaricato. é stata proprio sfortuna? destino? fato? chiamiamolo come vogliamo ma lei cosa era li a fare??? a vivere la sua passione... quindi....

io non rinuncierò mai ad andare in montagna, e conosco bene cosa il destino può riservarmi, ma preferisco perire li, che sotto una macchina, magari sulle striscie pedonali....

quotobeh questo succede solo da noi 

da noi o non da noi.....

Valeria doveva trovarsi con l'amico alpinista Ermanno Salvaterra

"Ti ho chiamata anche oggi ma al telefonino mi rispondeva la segreteria. Credevo l’avessi lasciato spento visto che eri a corto di batteria. Quando sei partita lunedì mattina ero felice per te che andavi in Brenta e avresti passato la notte fuori, tutta sola, per provare la tenda e il fornello nuovo.
Ti eri appena messa nel sacco a pelo quando ci siamo sentiti ed eri tranquilla anche se sentivi i sassi cadere. Chi lo avrebbe pensato?"

dal blog di Ermanno Salvaterra
http://ermannosalvaterra.blogspot.it/2012/10/valeria-la-piccola-artista.html
-----

aveva sentito i sassi cadere...

A leggere il testo mi sono commosso ...