GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ARGOMENTI MONTANARI => Notizie di montagna => Topic aperto da: AGH - 11/08/2010 09:33
-
(http://www.girovagandointrentino.it/puntate/2006/inverno/heli_trento/images/dauphine7.jpg)
Intervento del Soccorso Alpino Trentino
Riporto da l'Adige la polemica sugli imprevidenti in montagna. Che ne pensate?
-----
Troppi sprovveduti. E noi siamo sfiniti
10/08/2010 08:50
RIVA DEL GARDA - Novantuno interventi in tutto il 2009. Nei primi sette mesi e mezzo di quest'anno siamo già a quota 68. E solo nelle ultime due settimane ben 5 uscite (mobilitando ogni volta una decina di uomini, tutti rigorosamente volontari) che ci si poteva benissimo risparmiare. Perché? «Perché la montagna non è un gioco - sottolinea con un filo di stanchezza nella voce Gianluca Tognoni , da 18 anni responsabile del Soccorso Alpino di Riva del Garda - Eppure negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un escalation di sprovveduti che affrontano ogni tipo di parete sottovalutando i rischi e informandosi male. Col risultato che alla minima difficoltà chiamano noi e pretendono che li andiamo a prendere. Siamo sfiniti». L'ultimo episodio sabato sera, sul Monte Casale. Pilastro Cristina, via Ugo Merz.
Aperta nel 1983 e per quanto se ne sa mai ripetuta da nessuno. Due ragazzi austriaci di 24 anni l'affrontano senza chiodi e martello («Come se io decidessi di attraversare il deserto e mi portassi solo dieci litri di benzina» osserva Tognoni). Arrivano a tre-quarti del percorso, sbagliano passaggio, si fermano e non riescono più né a salire né a scendere. «Nelle ultime settimane è stato solo l'ultimo episodio - prosegue Tognoni - ma purtroppo stiamo registrando una crescita di casi analoghi rispetto all'anno scorso». Giovani e meno giovani, tedeschi e austriaci soprattutto, anche qualche italiano. Gente che arrampica in falesia su una via «6a» e crede che in parete sia la stessa cosa.
Il Soccorso Alpino di Riva è sempre pronto ad intervenire ma ogni intervento richiede tempo, fatica, costi economici e rischi per gli stessi soccorritori. «Io la bacchetta magica o la soluzione per risolvere il problema non ce l'ho - conclude Tognoni - Serve informazione, cultura della montagna, consapevolezza dei propri limiti. E magari a questo punto prevediamo anche un ticket in certe circostanze».
-
....E magari a questo punto prevediamo anche un ticket in certe circostanze».
Da quel che mi risulta(va) l'elisoccorso per i non tesserati CAI è a pagamento
-
Da quel che mi risulta(va) l'elisoccorso per i non tesserati CAI è a pagamento
da quel che ne so io il "ticket" scatta se non c'è ricovero ospedaliero. Cioè se uno chiama l'elicottero perché è stanco, si è perso, si è slogato un caviglia ma viene dimesso, paga come un signore.
-
ci vorrebbe una legge per cui, a insindacabile giudizio del capo dei soccorsi sul campo, a seconda della situazione, paghi o meno l'intervento del soccorso.
-
di sprovveduti o i cosidetti turisti della domenica ce ne sono fin troppi!
Gente che scambia la montagna per un parco dove fare una passeggiata prima di cenare in qualche ristorante!
Il problema più grosso è che con tutta questa gente che usurpa il territorio le autorità si trovano costrette a prendere provvedimenti. E poi ci si ritrova con le ZTL nei sobborghi, parcheggi a pagamento lungo le sponde di un torrente. Divieti a destra e a manca! E questo rovina l'esperienza del buon vecchio (ma anche non vecchio) amante rispettoso della montagna!
E poi al minimo problema si mettono a frignare -.-'
-
Quest'anno avrò fatto 6 o 7 ferrate.. ho trovato sempre il fenomeno senza kit..
-
La montagna è un luogo, i bischeri esistono e vanno in giro, i bischeri finiscono anche in montagna. E' triste ma è banale, secondo me. Ci sono più bischeri in vacanza, che so, a Ponza, solo che hanno meno possibilità di mettersi nei guai.
-
Quest'anno avrò fatto 6 o 7 ferrate.. ho trovato sempre il fenomeno senza kit..
Io, senza essere un fenomeno la settimana scorsa ho fatto il Benini senza mai agganciarmi...avevo comunque indosso imbrago e una longe, ma mi sarebbe sembrato come assicurarmi alla ringhiera di una scala...fatto sta che mi sentivo sicuro come a camminare normalmente, il percorso lo conoscevo bene e mai mi sarei sognato di fare una cosa del genere su percorsi attrezzati più difficili o esposti, è anche d'altro canto vero che gli incidenti capitano proprio quando si è più sicuri e nei luoghi abituali...è una cosa difficile da spiegare, ma quando si fa anche solo cose facili di alpinismo, spesso sei nelle medesime condizioni (spesso anche più esposte e difficili di un banale benini) senza però avere alcuna assicurazione e quindi ci si deve abituare ad avere a che fare con tali situazioni, gestendo attenzione, paura e sicurezza senza essere attaccati ad un cavo.
-
è una cosa difficile da spiegare, ma quando si fa anche solo cose facili di alpinismo, spesso sei nelle medesime condizioni (spesso anche più esposte e difficili di un banale benini) senza però avere alcuna assicurazione e quindi ci si deve abituare ad avere a che fare con tali situazioni, gestendo attenzione, paura e sicurezza senza essere attaccati ad un cavo.
Credo che l'esperienza aiuti anche a valutare i rischi che si corrono. E' che magari tanta gente poi così esperta non è... O magari è spavalda.
-
La montagna è un luogo, i bischeri esistono e vanno in giro, i bischeri finiscono anche in montagna. E' triste ma è banale, secondo me. Ci sono più bischeri in vacanza, che so, a Ponza, solo che hanno meno possibilità di mettersi nei guai.
sì, son d'accordo, volevo aggiungere che la montagna ha un effetto machizzante, da adrenalina, da sport estremo, spesso chi ha anche solo un briciolo di questo tipo di idea (e credo che anche se nascosto, chi più chi meno, un po' tutti ce l'abbiamo) tende a vari gradi e a vario titolo a essere un po' arrogante nei confronti della montagna e non affrtontarla totalmente con disinteressata umiltà e condivisione. Chi poi non la conosce bene tende anche nella sua arroganza a sottovalutare o non conoscerne rischi e spesso oltre sè stesso mette a rischio i propri compagni per puro narcisismo...perchè non dimentichiamo che ci sono molti che vanno in montagna per far vedere agli altri quanto sono fichi.
Ok, basta con la psicologia, che non ci credo neanche. ;D
-
è anche d'altro canto vero che gli incidenti capitano proprio quando si è più sicuri e nei luoghi abituali...
Sono d’accordo..infatti spesso capita anche a me di girare imbragato senza agganciarmi per fare più veloce in tratti facili.. ma da l'anno scorso ho in testa questa notizia e ogni tanto me la ripeto per agganciare il moschettone
Stava scendendo dalla ferrata Colodri quando è inciampato in una radice sporgente e ha fatto un salto nel vuoto di oltre cento metri. È morto così ieri pomeriggio Renzo Zambaldi, 51 anni, di Ravina, accademico del Cai, istruttore nazionale, membro della scuola nazionale di alpinismo e sci alpinismo «Giorgio Graffer» di Trento. Una morte incredibile per un alpinista con un palmares prestigioso che comprendeva le scalate più difficili delle Alpi, le nord di Cervino, Eiger e Grand Jorasses, e delle Dolomiti.
Da l'Adige
è una cosa difficile da spiegare, ma quando si fa anche solo cose facili di alpinismo, spesso sei nelle medesime condizioni (spesso anche più esposte e difficili di un banale benini) senza però avere alcuna assicurazione e quindi ci si deve abituare ad avere a che fare con tali situazioni, gestendo attenzione, paura e sicurezza senza essere attaccati ad un cavo.
Anche se pare il contrario sono d’accordo anche su questo.. Per allenarsi a mantenere la concentrazione nelle situazioni difficili penso però che sia necessario procedere per gradi in situazioni realmente difficili.. fare un tratto attrezzato senza assicurarsi mi da la sensazione che non funzioni..
Quest'anno avrò fatto 6 o 7 ferrate.. ho trovato sempre il fenomeno senza kit..
Mi autocito per una precisazione.. intendevo proprio senza.. partiti da valle senza kit e casco, trovata la ferrate eee.. perche no proviamo!!.. non sapevano neanche come era.. E’ capitato sul carega e sul sentiero dei fiori..
-
anch'io sul Carega. Erano 2 famiglie con un bambino di 6 anni e uno poco più grande... e uno spezzone di cordino da 1,5 mt. terminata la cengia erano sul canaloncino e attacca a piovere bene. Il primo che faceva il passaggio poi sganciava il cordini e lo lanciava all'altra famiglia. Alla fine li ho superati...
D'altra parte "Veronesi tuti mati"
-
Ho chiesto oggi al rifugio SEMENZA riguardo il soccorso in elicottero
PREZZI:
600 EURO LA CHIAMATA
PIU' CIRCA 20-25 EURO AL MINUTO
QUETI I PREZZI PER I GESTORI DEI RIFUGI
-
sti cazz! se mi butto di testa costa meno ricompormi xD
-
da quel che ne so io il "ticket" scatta se non c'è ricovero ospedaliero. Cioè se uno chiama l'elicottero perché è stanco, si è perso, si è slogato un caviglia ma viene dimesso, paga come un signore.
anche secondo me dovrebbe funzionare così.
ma se non sbaglio è già successo che i turisti se ne ritornano a casa e poi quando gli mandano il sollecito di pagamento vanno dagli avvocati per vedere di scamparla