Autore Topic: Cima d'Asta, muore un escursionista  (Letto 7217 volte)

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Offline PassoVeloce

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #15 il: 26/08/2009 18:36 »
il piede è meno sicuro, tanto da dover sempre guardare dove lo si mette. Quindi ne soffre il senso di equilibrio e aumenta la paura del vuoto.
:-[ allora mi ritengo anziana anch'io....

donkey71

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #16 il: 26/08/2009 19:22 »
Mah, sapete...mi son trovato pure io in tanti anni di alpinismo ed escursionismo in situazioni diverse.   Qualcosa mi permetto di dire. Con gli anni, mi pare di aver caricato di una discreta esperienza il mio zainetto...ma vedo che non basta mai. In ogni caso, non mi fa mai dimenticare di
- conoscere ed accettare i miei limiti, in tutta umiltà e sincerità.
- farmi trovare sempre molto preparato fisicamente.
- saper destreggiarmi tecnicamente bene su diversi terreni.
- mantenermi vigile anche sul facile, sopratutto in discesa.
- saper mantener la giusta dose di calma e concentrazione nei momenti più difficili e cercar di garantire dei margini di sicurezza a me e compagni. Saper rinunciare a proseguire, se non c'è quella sicurezza che ritengo minima necessaria.

Questo non si chiama solo saper andare in montagna, ma anche ascoltare chi ne sa più di me ed aver rispetto per la vita. Che non mi pare poco. L'incidente sul sentiero, statisticamente, il più delle volte avviene per errore tecnico o problema fisico. E qui non c'è nulla da fare, lo sapete, spesso la montagna non perdona l'errore umano. A comportarsi da facilitoni e rischiar stupidamente, son comunque vecchi e giovani...e cosa li accomuna? L'atteggiamento troppo spregiudicato in un ambiente che non conoscono a fondo e per cui spesso non sono sufficentemente preparati, tecnicamente e/o fisicamente.  
Se poi - per far un esempio - un masso grande come una Cinquecento decide di farsi una discesa libera di duecento metri cercando di centrare il sottoscritto, come mi è incredibilmente accaduto un lontano agosto su un canalino in Dolomiti di Sesto....qui è pura statistica e destino, ragazzi. Io rimango per questo sempre estremamente sereno, e credo che chiunque debba rimanerlo. In montagna si deve sempre andare con gioia e serenità, con la esatta consapevolezza di cosa si può fare e cosa non si deve fare, con occhi e cervello sempre in funzione.
« Ultima modifica: 26/08/2009 19:25 da DONKEY »

Offline radetzky

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #17 il: 27/08/2009 10:22 »
un sentiero...con grandi blocchi di sasso su cui sarebbe inciampato,

condivido tutte le note di questo 3D ma la citazione di PV ricorda che è possibile inciampare, per motivi vari, in genere per leggerezza e disattenzione magari su sentieri facili e molto probabilmente in discesa....
Poichè ci ho recentemente sbattuto la testa (letteralmente, e mi è andata bene), segnalo un problema tecnico relativo alla caratteristica costruttiva degli scarponi che merita attenzione e che è stato la causa del mio inciampare.
L'attaccatura della suola Vibram alla tomaia DEVE ESSERE VISIBILE: in tal modo nel momento in cui gli scarponi cominciano a cedere (generalmente in punta) ci si rende conto immediatamente del problema. Purtroppo, forse per mascherare qualità mediocre o forse anche per un problema di costo, oggi molti modelli hanno la tomaia completamente o parzialmente affogata in uno scafo di gomma che impedisce di vedere quando ci sono problemi: non sottovalutare questa caratteristica quando si acquistano gli scarponi, anche se la protezione di gomma sulla punta può sembrare accattivante ed utile in realtà nasconde un possibile problema !
« Ultima modifica: 27/08/2009 10:24 da radetzky »
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline PassoVeloce

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #18 il: 27/08/2009 10:55 »
è possibile inciampare, per motivi vari, in genere per leggerezza e disattenzione magari su sentieri facili e molto probabilmente in discesa....
Infatti a me è proprio questo che spaventa... anche se in discesa sono anche troppo attenta e ad essere troppo attenti si rischia di irrigidirsi, arretrare il peso e scivolare con più facilità.... :-\

Offline JFT

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #19 il: 27/08/2009 10:59 »
L'attaccatura della suola Vibram alla tomaia DEVE ESSERE VISIBILE: in tal modo nel momento in cui gli scarponi cominciano a cedere (generalmente in punta) ci si rende conto immediatamente del problema.

I miei scarponi preferiti presentavano un piccolissimo distacco della suola vibram in punta, adesso sono a risuolare... Effettivamente non ce ne era bisogno, ma la prudenza è d'obbligo.
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline AGH

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #20 il: 27/08/2009 11:05 »
Infatti a me è proprio questo che spaventa... anche se in discesa sono anche troppo attenta e ad essere troppo attenti si rischia di irrigidirsi, arretrare il peso e scivolare con più facilità.... :-\

non credo... gli scivoloni o gli inciampi li pigli quando si è distratti o troppo "sciolti"...
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Offline PassoVeloce

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #21 il: 27/08/2009 11:14 »
non credo... gli scivoloni o gli inciampi li pigli quando si è distratti o troppo "sciolti"...
mah...secondo me se stai anche lì a pensare troppo di non mettere un piede in fallo a volte è peggio...
Poi dipende anche da uno come è "sciolto", cioè se è come i tipi che si fanno quella cengia delle Bocchette camminando sul bordo quando incrociano la gente che proviene dalla parte opposta allora forse non si parla + di scioltezza...  ::)

Offline soramont

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #22 il: 27/08/2009 16:13 »
condivido tutte le note di questo 3D ma la citazione di PV ricorda che è possibile inciampare, per motivi vari, in genere per leggerezza e disattenzione magari su sentieri facili e molto probabilmente in discesa....

A me proprio questo fa paura ,l'incidente banale ma che puo dare conseguenze serie.
Propiro domenica scorsa il marito di una mia amica è inciampato e si è fratturato il piatto tibiale domani lo operano . E andavano spesso in montagna qui nel basso Lazio posti dove vado anche io. Quante volte sono scivolato senza farmi niente o con conseguenze lievi? Ma quando sento queste notizie mi fermo a pensare
« Ultima modifica: 27/08/2009 16:25 da soramont »
Andai per i boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita  e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi,e per non scoprire,in punto di morte ,che non ero vissuto,(H,D,Thoreau)

Offline Claudia

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #23 il: 31/08/2009 22:43 »
Infatti a me è proprio questo che spaventa... anche se in discesa sono anche troppo attenta e ad essere troppo attenti si rischia di irrigidirsi, arretrare il peso e scivolare con più facilità.... :-\

non credo... gli scivoloni o gli inciampi li pigli quando si è distratti o troppo "sciolti"...
io la penso un po' come entrambi  ;D
mi è capitato spesso di "implodere" (come dice il mio ragazzo), cioè di cadere da un momento all'altro per una disattenzione, sempre in discesa e in punti "banali", quando perdo la concentrazione.
nei punti più critici invece ho la concentrazione al top, però se ho paura mi irrigidisco e certi passaggi che il mio ragazzo fà tranquillamente mi fanno inchiodare, tanto che proprio il piede si rifiuta di scollarsi da terra...  ::) ed è proprio lì che credo che un movimento sciolto sarebbe più utile! però oh, alla fifa non si comanda  ;D

Offline miki

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #24 il: 01/09/2009 08:26 »
Citazione
quando perdo la concentrazione.
nei punti più critici invece ho la concentrazione al top,
Per me il punto è propio questo: Riuscire a mantenere la mente concentrata sul percorso.. L'errore e più probabile sia se si pensa a possibili cadute sia se si stà pensando in quale ristorante cenare la sera. In entrambi i casi non si è attenti e concentrati..

Offline jochanan

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #25 il: 16/09/2009 21:37 »
il socratico "conosci te stesso" è difficile da giovani, ma rimane tale anche da anziani... :)
Anche perché, mi pare, si tende a ignorare i limiti imposti dall'età fino a quando non ci si fa male...  ;D
nel mio dialetto:
No stà a portar pegola, desgrasià... >:(
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

donkey71

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #26 il: 17/09/2009 23:23 »
...ma il momento di "mona", può capitare proprio a tutti....prudenza o meno. Io ricordo un giorno, sulle Pale di San Martino. Tanto per cambiare. Avevamo deciso di calare giù per forcella d'Oltro, per una sosta rigenerante di caldo sole, dopo tanta fatica verticale. L'amico che era con me, stava sul sentiero. Un facile sentiero, direi. Non per bimbi, ma sicuramente facile e pianeggiante in quel punto...ad un certo punto ho visto coi miei occhi l'amico, esperto uomo del verticale difficile, girarsi su sè stesso, come se facesse una piroetta, e andare già per due metri a peso morto per il pendìo in basso, sul fondo di un canale-torrente... Sembrava un fantoccio ....la prima cosa che ho detto "ehi, ma che ca...  fai?!!" L'amico giaceva più giù invece, tutto ammaccato, con una coscia gonfia come una anguria e tanto spavento. Ma nulla di rotto, per fortuna. Mi raccontò che, mentre si stava girando per grattarsi una gamba, non sa neppur lui come, aveva messo il piede di appoggio nel vuoto. Incredibile, no? ;)  

Offline jochanan

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Re: Cima d'Asta, muore un escursionista
« Risposta #27 il: 19/09/2009 18:07 »
ho una spiegazione, quasi di prima mano, per la morte di questo alpinista esperto e capace. Parla chi era con lui in quella escursione, medico.
Citazione
lo seguivo da vicino. Ad un certo punto l'ho visto afflosciarsi e cadere. E' rotolato su se stesso per circa 50 metri. L'ho raggiunto e ho capito immediatamente dall'urto  alla testa che aveva ricevuto, e dalle ferite conseguenti che era morto. Ma le mani non avevano nemmeno un graffio. Il fatto  che fosse rotolato a lungo su un pendio non particolarmente ripido, e che le mani fossero intatte depone a favore di un ictus fulminante
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)