Mauro Balboni autore de "Il pianeta mangiato" presenta il suo libro a Levico il 15 novembre prossimo
Un libro per aprire gli occhi sullo stato del pianeta, sul suo sfruttamento e sulle sue ultime risorse.
Scritto da un ex dirigente di livello internazionale nel settore dell’agroindustria.
E' un libro di denuncia ma è anche un invito e uno stimolo al cambiamento.
Si chiamava agricoltura.
Oggi è un industria dai molti danni collaterali:
ha inventato una pandemia, la globesità;
si beve il 70% dell’acqua dolce del pianeta;
ha sconvolto cicli geochimici planetari;
è tra le cause del riscaldamento globale.
Dobbiamo cambiarla.
Ma non sappiamo come, combattuti tra l’ottimismo dominante della crescita continua (ribattezzata all’occorrenza “sostenibile”) e l’idealizzazione del cibo pre-industriale (che sfamava 1 miliardo di persone, ma forse non i 10 miliardi del 2050).
Mentre incombe la sfida finale, all’incrocio più pericoloso della civilizzazione umana: produrre cibo su un pianeta caldo e ostile, con sempre meno terra fertile ed acqua per irrigare.
Dove il grano per la pasta potrebbe arrivare dall’Artico, i pomodori dai tetti del vostro quartiere e le proteine sintetiche dai batteri di un laboratorio.