Autore Topic: La rissa più alta del mondo: sberle e pugni a Simone Moro e Ueli Steck  (Letto 9012 volte)

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.901
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
Montagna.tv riporta la versione "ufficiale" (di Moro) della sconcertante rissa al campo base dell'Everest tra alcune "star" dell'alpinismo mondiale e decine di sherpa che, stando al racconto, li avrebbe malmenati per almeno un'ora. Moro addirittura avrebbe rischiato una coltellata. Non ho motivo di dubitare del racconto di Moro ma, da quel che si è capito (poco), la vicenda ha molti lati oscuri. Soprattutto si capisce poco del perché gli sherpa avrebbero avuto una reazione così violenta... Essi campano del lavoro con gli alpinisti occidentali, sembra molto strano che possano arrivare a malmenarli per futili motivi...
---------
CAMPO BASE DELL’EVEREST, Nepal – “Cose dell’altro mondo” ci ha detto come prima cosa Simone Moro quando abbiamo parlato con lui sui gravissimi fatti appena accaduti ai campi alti dell’Everest, e non poteva che commentare così l’inspiegabile aggressione di cui è stato oggetto l’alpinista italiano, insieme a Ueli Steck e a Jon Griffith. Quello che segue è il comunicato stampa ufficiale emesso dalla spedizione: il racconto di un assalto violento, con tanto di minacce di morte. Qualsiasi ne sia la ragione, un bruttissimo capitolo della storia dell’Everest che ricade proprio nell’anno del sessantesimo anniversario della prima scalata al Tetto del mondo.

“Intorno alle 8 del mattino del 27 aprile 2013 Simone Moro, Ueli Steck e Jonathan Griffith hanno lasciato campo 2 per raggiungere la tenda a circa 7200 metri (il campo 3 basso) sulla parete ovest del Lhotse. Un team di sherpa d’alta quota stava attrezzando con le corde fisse la parete e aveva chiesto agli alpinisti di non toccare le corde fintanto che lavoravano. Pertanto il trio scalava a circa 50 metri di distanza per non disturbare gli Sherpa nel loro lavoro. Va sottolineato come tutti e tre gli alpinisti abbiano una lunga esperienza alpinistica sulle montagne di tutto il mondo e siano ben consapevoli del lavoro che svolgono gli Sherpa, che rispettano profondamente. Quando i tre alpinisti hanno raggiunto l’altezza a cui avevano già montato la tenda, hanno compiuto il traverso nella neve e sono stati costretti a incrociare le corde degli Sherpa per raggiungere la loro tenda, posta circa 20 metri di lato. Gli alpinisti hanno scelto di attraversare in un punto in cui altri 4 Sherpa erano fermi in sosta mentre il loro capo continuava a fissare le corde più sopra.

Superare le corde non ha interferito in alcun modo con il loro lavoro. Gli alpinisti salivano slegati e senza usare le corde, quindi nessuna corda si è aggrovigliata a un’altra. Inoltre, essendo passati sotto il loro capo, non avrebbero potuto colpirlo facendogli cadere addosso né neve né ghiaccio.
Jonathan Griffith andava davanti e dopo aver superato le corde e percorso altri 15 metri lo seguiva Ueli Steck. A quel punto, quando Ueli Steck ha superato le corde e il capo degli Sherpa ha notato gli alpinisti più sotto ha iniziato a urlare e a colpire il ghiaccio con la piccozza.

Continuando a urlare contro gli alpinisti ha agganciato la corda e si è calato alla sosta. Dal momento che Ueli era slegato e non attaccato a corde, era naturale che dovesse tenere alte le mani per ripararsi dal capo degli sherpa che si calava proprio dove era lui. Questo ha portato il leader degli Sherpa ad accusarlo di “averlo toccato”. Mentre colpiva il ghiaccio con tutte le sue forze e gridava addosso a Ueli Steck “perché mi tocchi”, ha detto che gli alpinisti avevano colpito col ghiaccio uno degli sherpa. Dal momento che il trio stava scalando in modo completamente indipendente e si muoveva sulla neve, questo è altamente improbabile.

Ueli Steck ha provato a calmarlo offrendogli aiuto nel fissare le corde fino a campo 3, ma questo ha solo peggiorato le cose. Simone Moro allora, si è unito al gruppo e il leader degli sherpa se l’è presa con lui brandendo la piccozza contro di lui. Simone ha imprecato contro di lui, come è naturale quando si subisce un’aggressione. Nessun ulteriore discorso ha potuto calmare il capo degli Sherpa e come atto finale di sfida ha dato ordini al suo team intero di 17 Sherpa sulla ovest del Lhotse di tornare a campo 2. Non c’era ragione di scendere dalla montagna per via dei 3 alpinisti. Non li avevano toccati né avevano interferito con il loro lavoro. Per smorzare la situazione Ueli Steck ha fissato oltre 260 metri di corde fino a campo 3.

Quando poi gli alpinisti sono scesi a campo 2, circa 100 Sherpa riunitisi li hanno attaccati. Sono diventati improvvisamente aggressivi, non solo tirando calci e pugni ma anche lanciando loro addosso i sassi. Un piccolo gruppo di occidentali fungeva da cuscinetto tra la folla fuori controllo e gli alpinisti, ed essi devono la loro vita a queste persone coraggiose e altruiste. Tuttavia i tre alpinisti sono stati attaccati così come molti degli occidentali che stavano cercando di calmare la situazione. È stato detto agli alpinisti che durante la notte uno di loro sarebbe morto, e che degli altri due avrebbero deciso più tardi.

Dopo circa 50 minuti la folla si è calmata e agli alpinisti, che erano stati scacciati via e a cui era stato detto di nascondersi, è stato detto che se non se ne fossero andati entro un’ora li avrebbero uccisi tutti. Gli alpinisti hanno preso l’essenziale e hanno seguito un percorso tortuoso per scendere al campo base dell’Everest, una via nuova in mezzo a crepacci, seracchi e senza corde, sapendo che vista la situazione quello era il posto più sicuro in cui stare (ndr. dal momento che non permettevano loro di seguire la via normale).

Gli Sherpa hanno detto che la ragione per cui hanno attaccato gli alpinisti era che avevano tirato addosso del ghiaccio a quelli di loro che stavano sotto. Nessuno Sherpa però risulta ferito. D’altra parte su una parete di ghiaccio, essere colpito da pezzi di ghiaccio è un’eventualità che può capitare. Gli alpinisti ritengono che il capo degli sherpa fosse stanco, avesse freddo e si sentisse ferito nell’orgoglio dai loro tre che si muovevano senza corda e molto più velocemente di lui, salendogli di fianco. In ogni caso non esiste ragione che tenga al tentativo di uccidere 3 alpinisti stranieri. Le autorità nepalesi hanno preso la questione molto sul serio dal momento che ci sono spedizioni commerciali sulla montagna. Al momento 3 capi sono stati portati via dalla montagna e la polizia , il Ministero del turismo e i capi dell’Associazione degli Sherpa stanno indagando.

I tre alpinisti vorrebbero ringraziare tutti coloro che hanno salvato loro la vita a campo 2, e coloro che ora stanno portando avanti le indagini”.
http://www.montagna.tv/cms/?p=47026
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.901
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
riporto dal Sole24ore:
-----
Secondo i responsabili della spedizione, gli sherpa sostengono che Moro e i suoi due compagni avrebbero «tirato addosso del ghiaccio a quelli di loro che stavano sotto. Nessuno sherpa però risulta ferito. D'altra parte su una parete di ghiaccio, essere colpito da pezzi di ghiaccio è un'eventualità che può capitare. Gli alpinisti ritengono che il capo degli sherpa fosse stanco, avesse freddo e si sentisse ferito nell'orgoglio dai loro tre che si muovevano senza corda e molto più velocemente di lui».
di Dario Pelizzari - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/beKwd
----------
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-29/rissa-himalaya-gruppo-sherpa-110333.shtml?uuid=AbhIyTrH
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline Guido

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 2.379
  • Sesso: Maschio
Senza voler polemizzare, ma questo finalmente dà una visione un po' meno caricaturale e conformista dello sherpa buono e sfruttato che è "costretto" a lavorare in alta quota. Qui si minimizza parlando di "rissa", ma le minacce di morte, l'assalto su una parete e il costringere degli alpinisti ad andarsene dal campo base per una via pericolosa è tentato omicidio.
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline Man

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 753
  • Sesso: Maschio
Certo niente giustifica mettere a repentaglio la vita degli altri, ma se si e' arrivati a una situazione di questo tipo ci devono sicuramente essere state tensioni precedenti - come dice AGH mancano molti pezzi in questa storia per poter giudicare.
Aut tace aut loquere meliora silentio (taci o di' cose che siano migliori del silenzio)

Offline Guido

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 2.379
  • Sesso: Maschio
La butto lì senza nulla sapere: può essere che agli sherpa scocciasse avere ၧente tra i piedi mentre approntavano km di corde fisse per le spedizioni commerciali. "Essi campano del lavoro con gli alpinisti occidentali, sembra molto strano che possano arrivare a malmenarli per futili motivi..." Chi  pagava quel gruppo di sherpa in questo caso sono le spedizioni commerciali, non certo Moro e co. che sono in totale autonomia una volta in ballo e che quindi sono d'intralcio e non pagano una lira a loro...a me questa vicenda, ma è solo una sensazione, mi ricorda un po' una cosa tipo mafiosetti locali...che non gradiscono persone non paganti nel "loro" orticello.
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline Guido

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 2.379
  • Sesso: Maschio
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.901
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
be' qui finora abbiamo sempre e solo sentito la campanella di Moro e soci... è difficile capire cosa sia realmente successo senza la versione della controparte
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline Guido

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 2.379
  • Sesso: Maschio
per carità, ma della integrità di moro e steck sono piuttosto convinto, poi posso sbagliare. anche se avesse fatto cadere ghiaccio in testa a qualcuno, come accusa il capo sherpa non l'ha fatto di certo apposta e non giustifica la reazione delinquente. è anche vero che a certe quote il cervello va in pappa.   ::)
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.901
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
sembra che la controversia stia per essere ricomposta, si stanno facendo "riunioni" tra le parti per capire come la faccenda possa essere degenerata e per evitare problemi simili in futuro
http://www.montagna.tv/cms/?p=47046
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.901
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
per chi volesse provare a farsi un'idea meno di parte delle versioni ufficiali, consiglio la lettura del giornale
http://thehimalayantimes.com/fullNews.php?headline=Climbers+make+peace+with+guides+after+Everest+brawl&NewsID=374603&a=3

Se capisco bene, qui si parla di scuse reciproche, mentre secondo montagna.tv sarebbero stati solo gli sherpa a scusarsi (!). Un testimone americano ha detto che, in sostanza, gli europei non hanno rispettato la richiesta di non interferire con il lavoro degli sherpa, da questo fatto la situazione poi è degenerata. Secondo quanto riferito da Moro stesso, lui e i compagni dopo la lite avrebbero attrezzato 260 metri di corde fisse lasciate dagli sherpa, il che sembrerebbe in qualche modo una forma di "riparazione" da parte di chi si era reso conto di aver forse esagerato.
Non dubito della correttezza di Moro e soci, tuttavia la divergenza di interessi -sport, fretta, soldi, sponsor da una parte, e duro lavoro di chi si guadagna la pagnotta dall'altra, può darsi sia stata la causa, anche involontaria, di tutto il parapiglia. Ripeto comunque che manca una versione ufficiale degli sherpa, anche se dubito verrà mai perché tutti, sherpa e alpinisti, hanno l'interesse che l'incidente sia chiuso al più presto.
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.901
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
Planet mountain pubblica una intervista a Simone Moro che commenta l'accaduto. Si capisce tra le righe, stando almeno a quello che dichiara Moro,  che negli anni il rapporto tra sherpa e alpinisti occidentali è molto cambiato, e tra gli sherpa ultimamente serpeggia molto malumore che è improvvisamente "esploso" per un contrattempo, ma probabilmente covava da tempo. Interessante questione...

http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=40824
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline alessandro28

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 975
  • Sesso: Maschio
Planet mountain pubblica una intervista a Simone Moro che commenta l'accaduto. Si capisce tra le righe, stando almeno a quello che dichiara Moro,  che negli anni il rapporto tra sherpa e alpinisti occidentali è molto cambiato, e tra gli sherpa ultimamente serpeggia molto malumore che è improvvisamente "esploso" per un contrattempo, ma probabilmente covava da tempo. Interessante questione...
beh, con il traffico di gente che c'è sull'everest oggi non mi stupisco che si sia finiti a "pestarsi i piedi" a vicenda.  :(

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.901
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
Ulteriori testimonianze, questa volta con il punto di vista di uno sherpa. Interessanti anche i commenti. Alla fine è difficile capire chi abbia ragione, che forse non sta tutta da una parte come succede spesso. Tuttavia pare di intravedere una certa "leggerezza" di Moro e soci nei confronti degli sherpa che, non dimentichiamolo, non sono lì per sport ma per guadagnarsi duramente la pagnotta

http://www.alanarnette.com/blog/2013/04/30/everest-2013-the-sherpas-viewpoint/
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

Offline radetzky

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 4.892
  • Sesso: Maschio
..al solito per sentire l'altra campana ci vuole Internet perchè la stampa stà sempre dalla parte dei forti.
Probabile che gli europei abbiano detto, magari involontariamente, qualche cavolata in lingua locale offendendo gli sherpa o qualche credenza....
Insomma, considerato che a quelle quote il cervello fa le bizze, ci vuole poco a scatenare un casino
La conoscenza un pò più approfondita della cultura locale non stonerebbe nel bagaglio dei ricchi signori degli ottomila, considerato che sono ospiti a casa altrui....arrivare in cima NON vuol dire permettersi di sentirsi padroni...
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline AGH

  • Administrator
  • *****
  • Post: 20.901
  • Sesso: Maschio
  • AGH
  • località di residenza: Brusago (Altopiano di Piné)
L'opinone di Fiorenzo Dadò, alpinista, che l'anno scorso tentò la scalata alla cima del Lhotse e che è profondo conoscitore di quelle montagne e dei suoi personaggi. Solidarizza con gli Sherpa ed ammette che Moro, certamente alpinista eccezionale, umanamente non gli sta troppo simpatico...

Fiorenzo Dadò come legge questa storia incredibile?
"Premetto che giudicare i fatti da qui è molto difficile. Ma io conosco il popolo sherpa, e ho alcuni amici tra di loro che ho incontrato anche durante il mio ultimo viaggio in Nepal a fine aprile dove ho pianificato la mia prossima spedizione. È un popolo che si contraddistingue per la sua tranquillità e fedeltà nei confronti degli amici. E sono estremamente corretti professionalmente verso tutti gli alpinisti che, non dimentichiamolo, gli danno da vivere. Nelle mie esperienza non ho mai visto un solo atto di prepotenza o di violenza da parte loro. Da questa punto di vista mi sembra una storia molto strana. Infatti ho scritto a un mio amico sherpa per avere una loro versione dei fatti. Anche se c'è una variabile Everest da considerare…".

Cioè?
"Gli sherpa che salgono sull'Everest sono pagati dalle spedizioni commerciali, composte da alpinisti più o meno validi che pagano molti soldi e hanno grandi pretese. Su queste montagne non vai su a giocare, sono impegnative, e spesso bisogna anche saper rinunciare. E quel genere di alpinisti fanno fatica a rinunciare. Spesso pretendono dagli sherpa di tutto e di più per arrivare in vetta, compreso rischiare la vita. È possibile che questi sherpa fossero sotto pressione, e dunque innervositi".

Ma nel caso specifico ad essere coinvolti nella rissa sono stati tre grandi alpinisti. Quindi?
"Non c'è dubbio che i personaggi coinvolti in questa strana storia sono tre alpinisti di livello mondiale, che non hanno certo bisogno degli sherpa per scalare. E questo è un altro elemento che non mi torna. Mi sento infatti di escludere che gli sherpa abbiano attaccato i tre alpinisti per caso. È possibile che le ragioni dell'alterco siano altre. Cosa è davvero successo? La stampa internazionale ha riportato solo una versione dei fatti. E a me questi fatti non tornano".

Cosa significa fare una rissa a 7'000 metri?
"Significa rischiare la vita. A quelle altitudini fai fatica a respirare, a muoverti, a mantenere l'equilibrio. Quello che è successo è una roba inaudita che non è mai capitata a memoria d'uomo. Avere qualche discussione è normale, ma fare una rissa…".

Parlava prima di un racconto unilaterale della stampa internazionale che ha raccolto, in particolare, la testimonianza di Simone Moro. Lo conosce?
"Simone Moro non è che tra gli sherpa goda di particolare stima. L'ho potuto appurare personalmente l'anno scorso al campo base dell'Everest. Moro l'ho incontrato anche quest'anno. Mi ha fatto più l'impressione di un business man che di un'alpinista di grande caratura etica. Ogni volta che va su quelle montagne succede sempre qualcosa. Diverse delle sue imprese hanno suscitato polemiche anche con le autorità locali, basti ricordare quella per fortuna non realizzata con Vittorio Brumotti che voleva fare il record dei saltelli in mountain bike sulla cima dell'Everest".

Insomma, anche il Mondo dell'alpinismo, come quello della politica, vive in parte di zone d'ombra fatte di rivalità, invidie e comportamenti non sempre cristallini... Il Mondo dell'alpinismo, purtroppo, in certi frangenti, è peggio di quello della politica, perché le rivalità, l'orgoglio, il bisogno di emergere, la vanità, in certi casi superano ogni fantasia. Non va dimenticato che a quelle altezze la vita è appesa a un filo e anche i nervi e l'autocontrollo sono messi a dura prova. A differenza che in politica".
da http://www.liberatv.ch/cms/articolo/13099/dado-e-la-rissa-sulleverest-una-storia-molto-strana/index.html
« Ultima modifica: 01/05/2013 15:24 da AGH »
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/