GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ARGOMENTI MONTANARI => Notizie di montagna => Topic aperto da: Franz - 15/11/2008 00:17
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Da notizie diffuse recentemente sul Web, sembra che sia stato presentato in Parlamento un disegno di legge che obbligherebbe la maggior parte dei blog e dei siti italiani, indifferentemente dall'argomento trattato, a registrarsi al ROC, il Registro degli Operatori della Comunicazione. Questo comporterebbe il pagamento dei contributi relativi, ma soprattutto della sottomissione del blog stesso a tutte le leggi che regolano l'attività giornalistica, compresa quella sul reato a mezzo stampa.
Il criterio distintivo è la presenza o meno di attività imprenditoriale, ma questa definizione è talmente interpretabile che molto probabilmente anche la semplice apposizione di bannerini pubblicitari, causando un profitto, potrebbe essere considerata attività d'impresa.
Un decreto simile era stato presentato anche l'anno scorso dal governo Prodi, ma le tante voci che si sollevarono per protestare fecero sì che la legge, già approvata alla Camera, cadesse nel vuoto.
Per questo motivo, è stata attivata la petizione "No alla Legge AntiBlog", da inviare al Presidente della Camera, al seguente indirizzo:
http://firmiamo.it/noallaleggeantiblog
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Un decreto simile era stato presentato anche l'anno scorso dal governo Prodi, ma le tante voci che si sollevarono per protestare fecero sì che la legge, già approvata alla Camera, cadesse nel vuoto.
http://firmiamo.it/noallaleggeantiblog
è un nuovo, ma in realtà vecchio tentativo di esercitare un controllo di internet e, nello stesso tempo, di difendere la corporazione degli editori. Il promotore dell'iniziativa è sempre lui, Levi, giornalista ed editore
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credo si tratti della solita legge che vive nell'astratto, impossibile da applicare estesamente, utile solo a colpire i casi che interessano gli editori e qualche eroe del Web (don Noto p.e.). Ci troveremmo in una situazione di ingiustizia macroscopica. Finchè sei piccolo e ignoto nessuno ti bada, ma se dai fastidio sei segato ... Poi se il server e il provider sono all'estero, ti voglio a colpire gli autori... Legioni di giudici e avvocati, anni di lavoro, quintali di faldoni (quelli già in uso nel medioevo).... :-X ;D
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Finchè sei piccolo e ignoto nessuno ti bada, ma se dai fastidio sei segato ... Poi se il server e il provider sono all'estero, ti voglio a colpire gli autori... Legioni di giudici e avvocati, anni di lavoro, quintali di faldoni (quelli già in uso nel medioevo).... :-X ;D
esattissimo. Infatti mi sembra che la discriminante sia la presenza o meno di banner pubblicitari: chi non ha pubblicità non avrebbe obblighi, basta la presenza di un banner perchè il sito sia considerato un'impresa con scopi di lucro....
Se passasse una legge del genere sarebbe la fine della libertà di espressione ed il trionfo delle verità pilotate dai media >:(
Occhi ben aperti !
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purtroppo in italia si legifera spesso in modo indegno, soprattutto con leggi confusionarie e poco chiare, che vanno ad aggiungersi a mille altre, a volte in contraddizione tra loro, e che lasciano troppo spazio alle "interpretazioni". Cosicché uno non sa mai come deve muoversi ed è potenzialmente sempre in fallo. E quando dai fastidio a qualcuno ecco che il cavillo si trova sempre
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firmato!!