Autore Topic: Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso  (Letto 3181 volte)

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21 Novembre 2012 - 17:52

(ASCA) - Udine, 21 nov - Lo scorso inverno la montagna alpina italiana ha dovuto registrare una sessantina di morti ed in genere si puo' considerare che su 2.000 persone travolte da valanghe il tasso di mortalita' e' del 25 per cento, pari cioe' a 500 morti. Queste e numerose altre statistiche sono state rese pubbliche al convegno ''1972-2012, 40 anni di previsione valanghe in Friuli'', che si e' svolto oggi a Udine.

 Negli anni '80 gli incidenti avvenivano soprattutto in primavera mentre oggi ad inizio inverno si segnalano incidenti; la fascia altimetrica dove avvengono e' in innalzamento ed i versanti piu' pericolosi rimangono quelli settentrionali, anche se - ha annotato Mauro Valt dell'Arpav Veneto - nell'arco alpino orientale risultano pericolosi anche quelli di Sud-Est, dovuti non solo alla copiosita' della neve ma anche alla struttura della neve ed appunto dall'esposizione del versante.

 Se negli anni '90 erano in crescendo gli incidenti da valanghe innescate da snowboarder in fuoripista, negli anni 2000 le valanghe vengono attivate soprattutto da escursionisti con racchette da neve e negli ultimissimi anni da motoslitte e da chi pratica l'eliski. Addirittura, negli ultimi 10 anni il 17 per cento degli incidenti da valanga in Italia hanno avuto come protagonisti i ''professionisti della neve'', come guide alpine, maestri di sci, addetti agli impianti, ecc. Spesse volte, come nella prima meta' del febbraio 2012 ha fatto vedere il centro Italia (ha detto Massimiliano Fazzini, del Corpo forestale dello Stato), allorche' giungono in Italia masse d'aria di origine polare, il Friuli Venezia Giulia e tutto il Nord-Est restano ''sottovento'' e grandi e reiterate nevicate si concentrano nell'Italia centro-meridionale, secondo un trend ormai costante negli ultimi 25 anni, che fanno registrare, ha indicato, un aumento costante di +2/3 centimetri di neve ogni anno sull'Appennino centrale.

 Se di fatto in Friuli Venezia Giulia le valanghe che hanno comportato il maggior numero di morti risalgono addirittura a fine febbraio 1837 (le cronache riportano 17 morti a Sostasio, Prato Carnico, ed 11 a Cleulis, a Nord di Paluzza) ed in Italia l'ultima valanga che ha interessato un centro abitato risale al febbraio 1999, a Morgex (Val d'Aosta), con una vittima, parecchi feriti e miliardi di lire di danni, comunque ogni anno le Alpi italiane, francesi, svizzere ed austriache continuano a causare di media un centinaio di morti, di cui circa il 20 per cento in Italia, hanno quindi documentato Valt ed Igor Chiambretti (responsabile tecnico Aineva), per lo piu' dovuti oggi non piu' a valanghe che colpiscono case ed infrastrutture ma ad un turismo caratterizzato da ''imperizia,imprudenza, errori di valutazione, sopravvalutazione delle proprie forze'', che dunque non possono chiamarsi ''disgrazia'', ha osservato Chiambretti.
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Offline southernman

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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #1 il: 22/11/2012 12:09 »
Se negli anni '90 erano in crescendo gli incidenti da valanghe innescate da snowboarder in fuoripista, negli anni 2000 le valanghe vengono attivate soprattutto da escursionisti con racchette da neve e negli ultimissimi anni da motoslitte e da chi pratica l'eliski. .

Sarebbe auspicabile che chi ha promosso sconsideratamente queste attività (intendo quelle a motore, sia in terra che in aria, cominciasse a ripensarci e a limitarle, ma forse pretendo troppo.
Per quanto riguarda gli escursionisti, temo che le ciaspole siano diventate un pò come le gomme termiche per le auto, che le metti e credi di andare dappertutto sempre e comunque. Le mio (molto) piccolo, quando dieci anni fa mi sono avvicinato all'escursionismo invernale ho seguito due serate introduttive persso la mia sezione, e mi hanno fatto capire che l'ambiente invernale è molto più ostico e meritevole di rispetto. E infatti da solo (o in coppia o quando comunque sono il più esperto) mi avventuro solo su percorsi noti e assolutamente privi di insidie

Offline AGH

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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #2 il: 22/11/2012 12:24 »
Sarebbe auspicabile che chi ha promosso sconsideratamente queste attività (intendo quelle a motore, sia in terra che in aria, cominciasse a ripensarci e a limitarle, ma forse pretendo troppo.
Per quanto riguarda gli escursionisti, temo che le ciaspole siano diventate un pò come le gomme termiche per le auto, che le metti e credi di andare dappertutto sempre e comunque. Le mio (molto) piccolo, quando dieci anni fa mi sono avvicinato all'escursionismo invernale ho seguito due serate introduttive persso la mia sezione, e mi hanno fatto capire che l'ambiente invernale è molto più ostico e meritevole di rispetto. E infatti da solo (o in coppia o quando comunque sono il più esperto) mi avventuro solo su percorsi noti e assolutamente privi di insidie

ai "miei tempi" lo scialpinismo iniziava a primavera, quando il manto nevoso era assestato. Oggi si pratica tutto l'inverno. Non saprei dire se sia un bene o un male, certamente ci sono più rischi e occorrerebbe quindi una preparazione adeguata. Tuttavia è abbastanza impressionante il numero di vittime che riguarda i "professionisti" della montagna, ovvero gente che di esperienza dovrebbe averne parecchia...
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Offline danieled

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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #3 il: 22/11/2012 12:30 »
Ma non è che i professionisti si facciano male andando a salvare qualcuno??
Non abbiamo ricevuto questo pianeta in eredità dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli.

Offline Mau

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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #4 il: 22/11/2012 17:21 »
Premetto che non voglio assolutamente negare che certi incidenti avvengano per impreparazione, imprudenza, attrezzatura carente...anche se il dato del 17% degli incidenti capitati agli esperti è lì a dimostrare che non tutto è spiegabile con questi fattori  ...e che esiste sempre un fattore imponderabile..

Faccio però notare che è del tutto ovvio  ;D... che il numero di incidenti sia maggiore quando un'attività viene svolta in un ambito non controllato, come è la montagna invernale, rispetto alle piste da sci....

Sono malizioso.. lo so ... ;).... scialpinismo, siescursionismo ed escursionismo con racchette da neve, come tutte le attività che forniscono scarso ritorno economico e che non "fanno fare cassa"  rispetto ad altre, non godono proprio di una buona stampa..  ;D.e allora giù titoloni ad effetto dopo gli incidenti, molto spesso senza nememno essersi preoccupati di accertarne l'esatta dinamica... ma si sà, la società non è mai tenera con chi esce dagli schemi e "non porta soldi"... ;D... e non accetta facilmente chi di domenica rifugge dalle code dei centri commerciali e .... dalle code delle piste da sci ...
Poi, ovviamente, ogni invito alla prudenza è sempre ben accetto ed auspicabile  :)
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Offline kobang

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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #5 il: 22/11/2012 18:21 »
Malizioso forse,ma pensar male spesso ci si azzecca.
Non c'è la stessa solerzia nel raccogliere i dati di incidenti sulle piste:scontri tra sciatori,cadute da inadeguatezza tecnica,morti e feriti con gli slittini ecc.In proporzione,trattandosi di attività svolte in ambito dedicato e "protetto",lo sci di massa,commerciale,mostra più rischio delle attività libere ed autogestite.Però il consumatore di montagna invernale non deve essere disincentivato sennò addio eurini.Allora ecco che le piste levigatissime e durissime di neve sparata diventano "garanzia di divertimento in piena sicurezza",la possibilità di strafogarsi a tavola e di strabere sulla pista è "sano divertimento",la possibilità di sciare di notte è una "eccezionale occasione per prolungare l'attività" e così farneticando.Peccato che il 90% di chi fruisce di tanta offerta sia gente che scia una settimana all'anno,fuori forma fisica,spesso con tecnica risibile,ma sostenuta dalla ferma determinazione di godersi ogni istante della costosa vacanza,di provare tutto ecc.
Sulle ciaspole invece il CNSAS aveva messo in guardia all'inizio del fenomeno;sono uno strumento che può banalizzare l'accesso alla montagna e come tale è propagandato,facendo credere che sia solo un modo diverso e di moda di salire e scendere tra monti e valli,facile,immediato e non soggetto ad alcuna forma di addestramento.Chi non "cazzeggia" con le ciaspole lo fà in motoslitta,un pò come in mare è concepito l'uso del gommone o della moto d'acqua.
In sostanza ogni stagione si sentono le stesse amenità,ma la verità è una sola:alla montagna bisogna avvicinarsi con adeguata preparazione,percorso inconciliabile con il marketing....

Offline AGH

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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #6 il: 22/11/2012 18:29 »
In sostanza ogni stagione si sentono le stesse amenità,ma la verità è una sola:alla montagna bisogna avvicinarsi con adeguata preparazione,percorso inconciliabile con il marketing....

eggià... io ormai vado per monti da decenni, ho buona esperienza ma per me la massima rimane, specie riguardo le valanghe, "il vero sapere è sapere di non sapere" (per dirla socraticamente  ;D). La montagna è meravigliosa ma potenzialmente pericolosa e piena di insidie: dopo una vita che si va, non se ne sa mai abbastanza...
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Offline Mau

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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #7 il: 22/11/2012 19:22 »
Per Kobang...

A parte il leggero pregiudizio sulle ciaspole - essendo io ciaspolatore appassionato - che mi pare di cogliere ..  concordo con tutto il resto del tuo interevento  :D
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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #8 il: 22/11/2012 21:10 »


A parte il leggero pregiudizio sulle ciaspole - essendo io ciaspolatore appassionato - che mi pare di cogliere ..
Secondo me non è pregiudizio; ricordo ancora, quando tredici anni fa misi le ciaspole ai piedi per la prima volta, la sensazione di onnipotenza nel salire a Casera Palantina in Alpago con oltre mezzo metro di neve, e due anni dopo la discesa dal Monte Verena lungo quasi una normale senza neanche una caduta. Il vero problema è che il ciaspolatore deve tenere conto sia del clima che del terreno che soo molto più mutevoli che in estate, oltre che dell'ovvia considerazione che fa buio prima (non è affatto banale come si pensa, col buio viene anhe il freddo)

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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #9 il: 22/11/2012 21:21 »
Secondo me non è pregiudizio; ricordo ancora, quando tredici anni fa misi le ciaspole ai piedi per la prima volta, la sensazione di onnipotenza nel salire a Casera Palantina in Alpago con oltre mezzo metro di neve, e due anni dopo la discesa dal Monte Verena lungo quasi una normale senza neanche una caduta. io viene anhe il freddo)

il pregiudizio mi pare fondato :) Il vecchio scialpinista affinava la tecnica e le sue conoscenze in anni e anni di pratica. In particolare, dovendo sciare sulle bianche coltri, era necessario osservare attentamente il tipo di neve e relativi versanti, studiare la traccia di salita e quella di discesa (che potevano essere totalmente differenti).
Il ciaspolatore moderno invece spesso (non tutti d'accordo ma sono una buona parte) vanno in montagna alla "viva il parroco", magari si avventurano in quota di punto in bianco senza sapere nulla della neve, dei versanti, fanno un trincerone in salita che poi ridiscendono al ritorno, ignorando del tutto gli eventuali pericoli. Non voglio fare graduatorie di "merito", ma credo sia un fatto abbastanza incontestabile. Ben vengano le ciaspole che permettono a molti di fare splendide gite sulla neve altrimenti precluse, ma bisogna rendersi conto che i pericoli sulla neve sono esattamente gli stessi che corrono gli scialpinisti :)
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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #10 il: 22/11/2012 22:17 »
Il vecchio scialpinista affinava la tecnica e le sue conoscenze in anni e anni di pratica ....
Il ciaspolatore moderno invece spesso (non tutti d'accordo ma sono una buona parte) vanno in montagna alla "viva il parroco" ...
Riguardo agli scialpinisti, io personalmente ne conosco  moltissimi che sono passati, soprattutto per motivi economici (costi eccessivi degli impianti) direttamente dallo sci alpino in pista, allo scialpinismo.... ecco.. almeno questa categoria di scialpinisti, quelli che nascono come sciatori puri,  credo che non ne sappia, in tema di neve e valanghe, e di pendii a rischio, almeno inizialmente,  molto di più di quelli che tu chiami "ciaspolatori moderni" ... entrambe le categorie devono imparare tutto ex novo ed apprendere i rischi della montagna innevata... anzi, forse la prima categoria, sapendo sciare in pista, ha un pizzico di presunzione in più  ;)... che la porta, a volte, a sottovalutare certe situazioni, che, in "campo aperto", sono  del tutto diverse da quello che si incontra sulle piste ben lisciate e, spesso, illuminate ...
La maggior parte delle Sezioni CAI, negli ultimi anni, oltre ad aver formato, con corsi molto seri ed impegnativi, la specifica figura dell'Accompagnatore di Escursionismo in ambiente innevato, che segue nello specifico i ciaspolatori "dilettanti" durante le escursioni sociali,  svolge corsi di nivologia e di neve e valanghe che sono esattamente identici sia per scialpinisti che per ciaspolatori ... :)
 :)
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Offline kobang

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Re:Montagna: ben 60 morti sotto le valanghe l'inverno scorso
« Risposta #11 il: 22/11/2012 22:52 »
Ovviamente Mau il pregiudizio è nei confronti di chi crede di potersi improvvisare escursionista invernale semplicemente comprando le ciaspole e via....Non riguarda certo gente come te,me Agh ed i tanti che la montagna la conoscono e frequentano da esperti e quindi sanno anche utilizzare le ciaspole.
La differenza rispetto allo sci alpinismo stà proprio nel fatto che con gli sci o impari e quindi apprendi anche quanto è indispensabile su neve ambiente ecc,oppure non fai un metro.
Le ciaspole sono usabili anche da uno che le vede per la prima volta,con tutte le conseguenze.Le utilizzo anche io ad esempio per salire  con la vela in spalla,sono indispensabili ed anche divertenti,però,senza presunzione,io credo di avere quel tanto di esperienza da usarle in modo consapevole,come penso tutti i forumendoli che ne fanno uso.