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Se negli anni '90 erano in crescendo gli incidenti da valanghe innescate da snowboarder in fuoripista, negli anni 2000 le valanghe vengono attivate soprattutto da escursionisti con racchette da neve e negli ultimissimi anni da motoslitte e da chi pratica l'eliski. .
Sarebbe auspicabile che chi ha promosso sconsideratamente queste attività (intendo quelle a motore, sia in terra che in aria, cominciasse a ripensarci e a limitarle, ma forse pretendo troppo.Per quanto riguarda gli escursionisti, temo che le ciaspole siano diventate un pò come le gomme termiche per le auto, che le metti e credi di andare dappertutto sempre e comunque. Le mio (molto) piccolo, quando dieci anni fa mi sono avvicinato all'escursionismo invernale ho seguito due serate introduttive persso la mia sezione, e mi hanno fatto capire che l'ambiente invernale è molto più ostico e meritevole di rispetto. E infatti da solo (o in coppia o quando comunque sono il più esperto) mi avventuro solo su percorsi noti e assolutamente privi di insidie
In sostanza ogni stagione si sentono le stesse amenità,ma la verità è una sola:alla montagna bisogna avvicinarsi con adeguata preparazione,percorso inconciliabile con il marketing....
A parte il leggero pregiudizio sulle ciaspole - essendo io ciaspolatore appassionato - che mi pare di cogliere ..
Secondo me non è pregiudizio; ricordo ancora, quando tredici anni fa misi le ciaspole ai piedi per la prima volta, la sensazione di onnipotenza nel salire a Casera Palantina in Alpago con oltre mezzo metro di neve, e due anni dopo la discesa dal Monte Verena lungo quasi una normale senza neanche una caduta. io viene anhe il freddo)
Il vecchio scialpinista affinava la tecnica e le sue conoscenze in anni e anni di pratica ....Il ciaspolatore moderno invece spesso (non tutti d'accordo ma sono una buona parte) vanno in montagna alla "viva il parroco" ...