(foto da l'Adige)Motoslitte sull'Adamello
La Sat: «Fermateli»
04/05/2010 08:29
TRENTO - Ben otto motoslitte che sfrecciavano sulla neve nella zona della Vedretta del Mandrone in pieno Parco Adamello - Brenta: rumore, inquinamento, in una parola: fastidio e rabbia da parte di chi ama la natura. La scena è stata vista da un scialpinista della Valtellina, amico della Sat, che l'ha immortalata alle 11.50 di sabato scorso. Ma questo è solo un episodio, probabilmente uno dei tanti. Il presidente della Sat, Piergiorgio Motter (nella foto), ha raccolto dettagliate testimonianze sul raid di sabato. «Si è saputo - afferma Motter - che le motoslitte sono salite il mattino dal Passo del Tonale e per il Passo Presena. In base alle tracce lasciate, sono andate a scorrazzare nel più completo dispregio delle normative e dell'ambiente, oltre che degli scialpinisti al passo della Valletta a quota 3191; dalle parti del passo Adamello a circa 3200 metri; al passo di Salarno a 3150 metri; al Dosson di Genova fin nei pressi della vetta a circa 3420 metri e infine al passo della Lobbia Alta a 3045 metri e al passo di Folgorida a 2939 metri». Insomma, un tour nelle zone più suggestive e, tra l'altro ricche di storia, dell'Adamello. Ma questo episodio, che viene denunciato con forza e con rabbia dalla Sat, non è sicuramente isolato. «No, - continua Motter - Numerose tracce di altre motoslitte sono state rinvenute alla Bocchetta dei Laghi Gelati a quota 2998 metri, a sud del Corno Baitone, e nei dintorni del Rifugio Garibaldi. Tracce di motoslitte ovunque». Gli avvistamenti di gente che si spinge fin lassù con il sedere su una motoslitta sono continui. «Al punto che - dice il presidente della Sat - ci raccontano che in Valtellina il fenomeno delle motoslitte è esploso ed è arrivato al punto di non ritorno. Tra l'altro è ricomparso anche quello dell'eliski e, a quanto pare, tutto ciò non interessa nessuno». Insomma, l'assalto dei motori all'alta montagna lascia i più indifferenti anche se, attenzione, i danni oltre che ambientali sono anche economici. «In Valtellina - racconta il presidente della Sat - alcuni rifugi e alberghi hanno ricevuto una serie di disdette di turisti stranieri e queste hanno smosso un po' le acque».
adige di oggi