Autore Topic: primi morti del weekend...  (Letto 10982 volte)

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wild56

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #15 il: 09/03/2009 14:03 »
Io ieri per la verità avrei provato qualcosa, ma la mia compagna non se la sentiva e quindi abbiamo deciso di lasciar perdere.  In fondo le montagne non scappano :)

La quota di per sè dice poco, conta il contesto. Comunque dobbiamo tutti riconoscere di non saperne abbastanza, quindi il principio di precauzione è giusto. Ricordiamoci che bastano pochi secondi per trasformare una bella giornata di allegria e spensieratezza in montagna in una tragedia che ci potrebbe perseguitare per tutta l'esistenza :(

Il richiamo di andare è forte, per questo quando c'e' troppo pericolo preferisco rimanere a casa, perché sennò non potrei resistere :)

Offline Man

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #16 il: 09/03/2009 14:09 »
In fondo le montagne non scappano :)

Beh, per quelli come noi che sono in Trentino solo per pochi mesi, in un certo senso scappano... :(
Aut tace aut loquere meliora silentio (taci o di' cose che siano migliori del silenzio)

Offline Franz

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #17 il: 09/03/2009 14:23 »
Ultime notizie sulla tragedia del Pasubio dal Giornale di Vicenza di oggi 9 marzo:

La tragica valanga sul Pasubio
Il racconto dei sopravvissuti 
Il ricordo di Bianchi: «Lanciato sulla neve come fossi in volo»

Migliorano le condizioni dei due escursionisti vicentini rimasti feriti sabato sotto la valanga sul Pasubio a 1700 metri, costata la vita a Claudio Cacco. Riccardo Baron non corre più pericolo e dal suo letto d'ospedale a Trento ha parlato coi familiari, rassicurandoli. Mentre lo stato di salute di Stefania Tonellotto è più serio di quanto inizialmente si ritenesse, a causa di numerose fratture insidiose, anche se rispetto all'altro giorno sta meglio dopo che è stata sottoposta l'altra sera a un intervento chirurgico.

«Il pendio nel punto in cui è partita la valanga non era accentuato, non riesco a capire quello che è successo. Anche perché stavamo procedendo con tutte le cautele perché eravamo consci dei pericoli e non essendo degli sprovveduti ci muovevamo con circospezione. Eravamo appena usciti dal bosco e non pensavamo di cascarci dentro. Sapevamo del rischio, ma non avremmo mai pensato lungo quel sentiero. Mi sono salvato buttandomi ad aereo sulla neve. Ero distante un paio di metri dagli altri».
 
Così ha raccontato il superstite illeso Fabio Bianchi, 49 anni, di Nanto, che non si dà pace per la disgrazia nella zona di malga Fieno, lungo la strada sterrata e per la stagione innevata, che dal Pian delle Fugazze porta al rifugio Papa.
 
Com'è risaputo è morto per le forti lesioni alla testa l'amico di tante escursioni ed edicolante in pensione della città Claudio Cacco, 60 anni, via De Amicis 40, mentre sono rimasti feriti Riccardo Baron, 44 anni, di Caldogno, e Stefania Tonellotto, 40 anni, di Dueville, figlia dell'ex segretario provinciale di FI. Il primo, autista delle Aim come Bianchi, è ricoverato in prognosi riservata all'ospedale Santa Chiara di Trento e le sue condizioni sono migliorate nella notte. Per i medici è fuori pericolo.
 
Ieri mattina parlava e muoveva gli arti, dopo che si era temuto perché era rimasto a lungo sotto la valanga e aveva subito traumi alla colonna vertebrale. È ancora sotto choc per la paura e pare non sappia ancora che l'amico Claudio purtroppo non ce l'ha fatta. Anche i tempi di guarigione di Tonellotto, che lavora a Caldogno all'Arc Linea, si annunciano abbastanza lunghi perché oltre alla frattura del bacino, ha patito anche quella del femore e complicazioni allo stomaco.
 
È stata operata all'ospedale di Rovereto, l'intervento è riuscito, ma la convalescenza si annuncia lunga. Poiché il marito della ferita era impegnato per lavoro in Fiera a Vicenza, Stefania Tonellotto si è unita agli amici di tante altre camminate in montagna per una "ciaspolada" che avrebbe dovuto riportarla a casa nel primo pomeriggio. Intanto, la procura della Repubblica di Rovereto ha aperto un'inchiesta per la disgrazia. La vittima lascia la moglie Maria Grazia Fabris, che gestisce l'edicola di via Pizzoccaro a Sant'Andrea, e i figli Alessio, Riccardo e Mattia.
 
Quest'oggi il magistrato di turno dovrebbe firmare il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia e consentirle di far celebrare i funerali.
I carabinieri di Vallarsa l'altro giorno hanno ascoltato Bianchi, l'unico superstite illeso, che ha ricostruito le fasi salienti dell'incidente in montagna e hanno trasmesso un primo rapporto alla procura.
 
Poiché non si ravvisano responsabilità di terze persone per la morte di Cacco, il fascicolo, come succede in questi casi, è destinato in breve all'archiviazione.I.T.
« Ultima modifica: 09/03/2009 14:27 da Franz »

Offline Franz

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #18 il: 09/03/2009 14:26 »
Fresca fresca arriva anche questa notizia, tratta sempre dal Giornale di Vicenza di oggi 9 marzo:

Altopiano, disperso da sabato
un bancario quarantenne
L'allarme scattato da ieri sera quando la fidanzata non lo ha trovato nella sua casa di Rotzo. L'auto era parcheggiata

Asiago. Le squadre del Soccorso alpino di Asiago stanno cercando un escursionista di Rotzo partito probabilmente già sabato per un giro da Val Galmarara verso Cima 12, e mai più rientrato. L'allarme è scattato ieri sera verso le 20 e i soccorritori hanno fatto un primo sopralluogo, senza esito positivo, all'interno della valle (la macchina è stata trovata parcheggiata in zona) alzandosi in quota con le motoslitte.

Le tracce sono numerose, perchè l'area è molto frequentata, così come sono numerose le slavine cadute dai pendii. Questa mattina le ricerche sono ripartite. Anche l'elicottero di Verona emergenza farà un sopralluogo dall'alto. L’uomo, un dipendente di banca di Asiago grande appassionato di alta montagna, presumibilmente è uscito da solo con le "ciaspole" ai piedi per una passeggiata. La sua auto è stata rinvenuta parcheggiata nella zona di Val Galmarara. L’uomo potrebbe essere uscito già sabato, ma l’allarme è stato dato solo nella tarda serata di ieri quando la fidanzata, tornata ad Asiago dopo un corso, non ha trovato nessuno a casa. La zona dove viene cercato è molto impervia, anche perchè in questo periodo ci sono oltre quattro metri di neve.

wild56

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #19 il: 09/03/2009 14:34 »

Asiago. Le squadre del Soccorso alpino di Asiago stanno cercando un escursionista di Rotzo partito probabilmente già sabato per un giro da Val Galmarara verso Cima 12, e mai più rientrato

ahia :(

Offline PassoVeloce

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #20 il: 09/03/2009 14:41 »
MORTO GIUSEPPE AMORTH TRAVOLTO DALLA VALANGA IN PAGANELLA.
TRENTO - Erano le 6.30 di ieri mattina quando il cuore di Giuseppe Amorth ha cessato di battere. L'uomo, travolto da una valanga nella mattinata di sabato mentre percorreva un tratto fuoripista in Paganella, non è sopravvissuto ai gravi traumi riportati. Estratto ancora vivo dalla neve dagli uomini del soccorso alpino e miracolosamente stabilizzato dall'equipe sanitaria a bordo dell'elicottero nonostante trequarti d'ora trascorsi sepolto dalla valanga , Amorth era giunto vivo, seppur in condizioni gravissime, all'ospedale Santa Chiara.
Per cercare di salvarlo i medici dell'ospedale trentino hanno tentato due operazioni disperate. La prima, per ripristinare il regolare battito cardiaco, sembrava aver dato esito positivo. Nel pomeriggio, però, le condizioni di Amorth si sono nuovamente aggravate, rendendo necessario un nuovo intervento d'urgenza. Il fisico di Giuseppe (Beppe per gli amici) ha lottato strenuamente con la morte per tutta la notte nel reparto cure intensive, ma all'alba ha dovuto arrendersi. La notizia ieri mattina ha fatto rapidamente il giro degli ambienti sportivi nei quali Beppe era non solo conosciuto, ma anche amato.

wild56

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #21 il: 09/03/2009 14:59 »
Estratto ancora vivo dalla neve dagli uomini del soccorso alpino e miracolosamente stabilizzato dall'equipe sanitaria a bordo dell'elicottero nonostante trequarti d'ora trascorsi sepolto dalla valanga

tre quarti d'ora! :(

Offline PassoVeloce

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #22 il: 09/03/2009 15:04 »
tre quarti d'ora! :(
Sono tanti...ci sarà stata una "bolla d'aria" forse....quindi avrà avuto una forte ipotermia più i vari traumi....  :'(

donkey71

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Re: consolidamento...
« Risposta #23 il: 09/03/2009 19:02 »
Ehhh, avete letto, sentito e visto tutti le condizioni della montagna di questo fine settimana e degli incidenti che purtroppo son intercorsi. Ora ci si augura che le temperature scendano un po' durante la prox settimana, per favorire il consolidamento naturale di marzo. Certo la neve è ancora tanta, serve molta prudenza. Ieri, ho visto pure io degli scialpinisti che tornavano giù in orario a mio avviso davvero anomalo...ehm. Finchè va bene...va bene! :(
Credo che non si debba esser allarmisti...ma neppure incoscienti!  ;) I bollettini nivo-meteo non nascono per spaventare l'escursionista...sono semplicemente un valido strumento in più che abbiamo tutti per poter organizzare una gita sicura in montagna. Come ben scriveva anche Sal, credo che bisogni saper avere il giusto equilibrio nella vita e nelle nostre decisioni. Possibile che ci siano in giro così tanti temerari ed esperti capaci da andare via sempre al limite del incidente, capaci di cavalcare il filo del rasoio senza farsi male, facendo sempre le giuste scelte? Quanta presunzione, noto talvolta in certe persone. Far gli sbruffoni, perché è sempre andata bene, è pericoloso. Attenzione quindi a questo modo superbo ed ambizioso di porsi di fronte agli altri, prima o poi si rischia di cadere in fallo...e lo dicono le statistiche, non io.  ;)
« Ultima modifica: 09/03/2009 19:05 da DONKEY »

Offline Franz

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #24 il: 09/03/2009 20:39 »
Tragiche notizie purtroppo :(

Ecco cosa riporta il sito del Giornale di Vicenza a proposito dell'escursionista scomparso nei pressi di Cima Dodici:

Altopiano, morto sotto la slavina
l'escursionista disperso a Cima 12

L'allarme scattato ieri sera quando i familiari non lo hanno trovato nella sua casa di Asiago. L'auto era parcheggiata in zona Val Galmarara. L'uomo era uscito sabato per una passeggiata con le ciaspole.
Asiago. È stato ritrovato morto l’escursionista vicentino uscito per una passeggiata con le "ciaspole" sul versante nord dell’Altopiano di Asiago sabato mattina e mai più rientrato. Si tratta di Stefano Spagnolo, 45 anni, funzionario di banca, nato ad Albaredo di Rotzo ma residente ad Asiago. I soccorritori hanno rinvenuto il corpo sotto una slavina e si sta attendendo il nulla osta dalla magistratura per la rimozione della salma. L’uomo era partito per una camminata verso la val Galmarara e Cima 12, dopo aver lasciato la propria auto sulla strada statale. Ieri sera è scattato l’allarme quando i familiari, al loro rientro a casa, non lo hanno trovato. Le squadre del Soccorso alpino di Asiago hanno fatto una prima perlustrazione della vallata ieri notte, per poi riprendere le ricerche alle prime luci del giorno, con l’ausilio dell’eliambulanza di Verona Emergenza che ha effettuato un sopralluogo dall’alto. Le squadre hanno concentrate le ricerche nella zona di numerose slavine cadute dai pendii. Sul posto anche il Corpo forestale dello Stato e le unità cinofile da valanga.

donkey71

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Re: zona Portule-Cima XII...
« Risposta #25 il: 09/03/2009 21:01 »
Conosco l'Altopiano molto bene solo perché ho la fortuna di poterlo bazzicare in ogni stagione, complice anche la vicinanza geografica da dove risiedo. Ci son percorsi facili, ma anche difficili. Le cime principali che richiedono dimestichezza alpinistica sono Cima Portule, Cima XII ed il Monte Verena dai cosidetti "roversi", ossia i versanti nord che solitamente si salgono con picozze e ramponi ad inizio stagione primaverile. Un vero divertimento per chi ci sa fare. :D - Ma l'altopiano è famoso pià che altro per i suoi itinerari tipicamente escursionistici per boschi e pendii facili, privi di ogni difficoltà. Il pericolo di valanghe diventa marcato solo sui versanti nord in presenza di molta neve, mentre in genere non è presente sugli altri versanti con inclinazioni più dolci. Eppure questo inverno ho notato situazioni potenzialmente pericolose anche da questi ultimi versanti, ad esempio in zona Portule-Cima XII-Ortigara. Solitamente è una montagna percorribile senza troppi problemi, ma quest'anno c'è davvero tanta, troppa, neve. Pericolose ad esempio le cornici ventate sopra Cima Portule, erano deboli già da febbraio e pronte quindi a venire giù al primo tepore. Lo scorso weekend sconsigliavano anche quella zona, proprio perché si stan attendendo che ceda tutta quella neve. Chi frequenta le zone sa bene che sul Portule, dove c'è una discesa classicissima e diretta di scialpinismo, che dalla cima scende secca giù per uno dei due canaloni principali verso i Larici, si sta proprio attendendo "la solita" slavina. Solo dopo che è venuta giù, si può scendere per quel itinerario. Conoscere il territorio è sempre una fortuna. Ma la prudenza, resta quanto mai fondamentale in ogni situazione.  :)
 

Offline Franz

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #26 il: 10/03/2009 10:23 »
Ultime notizie sulla tragedia di Cima Dodici tratte dal Giornale di Vicenza di Oggi:

Escursionista sepolto dalla slavina
LA TRAGEDIA. Impiegato di banca di 45 anni stava ritentando la conquista di Cima 12 che aveva fallito venti giorni fa .

Sabato era uscito per una passeggiata con le ciaspole a Val Galmarara L'allarme dato dalla fidanzata domenica pomeriggio. Trovato ieri alle 14.

Una tragica fatalità è costata la vita a Stefano Spagnolo, 45enne impiegato di banca di Rotzo e grande appassionato di montagna. Sabato, approfittando della bella giornata di sole, aveva deciso di salire la Val Galmarara per raggiungere con le racchette da neve Cima 12, la vetta più alta dell'Altopiano. Una lunga camminata di oltre 10 ore ma che non preoccupava Spagnolo che aveva tentato quel tragitto già una ventina di giorni prima. Quella volta non era riuscito a raggiungere la vetta per il cambio repentino delle condizioni meteo. Perché Spagnolo, oltre ad essere appassionato di montagna, era anche molto prudente e ben consapevole che chi va in montagna deve avere anche il coraggio di rinunciare all'escursione.
Purtroppo arrivato ad una strettoia della valle, in un punto tra il rifugio Tre Fontane e il Buso della Pesa, un cornicione di neve si è staccata investendo e schiacciando l'alpinista. Qualche quintale di neve ghiacciata che lo ha sepolto e nascosto ai soccorsi in elicottero scattati ieri mattina, e forse anche da qualche altro escursionista passato da quelle parti domenica.
A dare l'allarme era stata la fidanzata, rientrata a casa domenica pomeriggio da Padova. Sul tavolo ha trovato un biglietto che avvertiva dell'escursione e dell'intenzione di ripetere l'ascensione fallita due settimane fa. Appena scattato l'allarme si è mobilitato il Soccorso Alpino di Asiago e il Corpo Forestale dello Stato che ha coordinato le ricerche.
I soccorritori hanno subito individuato l'auto dell'uomo lungo la provinciale per Trento ma la tarda ora ha consigliato di rinviare le ricerche alle prime luci di lunedì. Ed infatti alle prime ore di ieri già una ventina di agenti dei Forestali e due squadre del Soccorso Alpino erano sul posto sulle tracce di Stefano Spagnolo. Oltre agli uomini su motoslitte, c'erano quattro unità cinofile, due arrivate da Belluno e due da Milano, oltre a due elicotteri che sorvolavano la zona alla ricerca di segni del suo passaggio.
L'area, molto estesa, è stata suddivisa dai soccorritori in settori, ma le ricerche portavano sempre più verso quel cumulo di neve fresca al centro della valle individuato dagli elicotteri e segnalato anche da un gruppo di ragazzi che avevano trascorso il sabato sera nel rifugio soprastante.
Appena giunti in prossimità del mucchio nevoso, intorno alle 14 di ieri, i cani da soccorso hanno subito dato segno di agitazione, preludio al ritrovamento dello sfortunato bancario.
La salma è stata poi trasportata all'obitorio dell'ospedale di Asiago dove verrà eseguita l'autopsia fissata per oggi pomeriggio.
Amava la montagna Stefano Spagnolo. Un amore così forte che appena il lavoro nella filiale roanese della Cassa Rurale ed Artigianale di Roana lo permetteva, lui si rifugiava tra i monti, i boschi e le valli dell'Altopiano. La passione per la montagna lo aveva portato su numerose vette dolomitiche ma erano i monti del suo Altopiano che prediligeva e che conosceva a menadito
 «Amava andare in montagna ma non era un imprudente, anzi aveva grande rispetto per la montagna e conosceva i suoi limiti e quelli imposti dalle condizioni - racconta il fratello Sandro ancora sotto chock per quanto accaduto - Quella escursione l'aveva già fatta qualche settimana fa, la Galmarara lo affascinava e ci andava spesso sia d'estate sia d'inverno».
Anche Sandro è un appassionato alpinista ben conosciuto in Altopiano, come il fratello, per le sue doti tecniche e per la profonda conoscenza del territorio. Stefano era uno stimato professionista impiegato nell'ufficio titoli della Cassa Rurale, una persona ben voluta dai colleghi. «Stefano era un buono e generoso, un tipico montanaro - conclude il fratello -. Magari all'inizio sembrava di poche parole ma appena si parlava di montagne lui si illuminava». G.R.
«Una tragica fatalità». Così la definisce il vice questore aggiunto Isidoro Furlan del comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato che ha coordinato le ricerche per l'escursionista scomparso. «Questa volta non si può dare la colpa all'imprudenza o alla montagna, è stata sfortuna nera che quel cornicione di neve si staccasse proprio quando passava il povero Spagnolo».
È visibilmente scosso Furlan più abituato a dar la caccia a bracconieri, la sua vera specialità, ad indagare sulle sofisticazioni alimentari, competenza del coordinamento provinciale, o a seguire le tracce dell'orso, che a ricercare dispersi in montagna. Una montagna molto frequentata con monti e pendii scoscesi che raramente si trovano al centro della cronaca per eventi tragici. Al massimo negli ultimi anni si è perso qualche fungaiolo o qualche coppietta prontamente ritrovata dal Soccorso Alpino. «Nelle ultime notti si è alzato un forte vento, con raffiche a 100 km all'ora, che hanno creato questa sporgenza nevosa. Vuoi per un innalzamento termico, vuoi per un'altra raffica di vento proprio nel momento del passaggio dello Spagnolo, quelle lastre di ghiaccio si sono staccate», spiega Furlan che aggiunge: «Andare in montagna comporta sempre dei rischi, ma se si va da soli bisognerebbe prendere dei provvedimenti come l'Arva, il dispositivo antivalanga».
Gerardo Rigoni

wild56

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Re: primi morti del weekend...
« Risposta #27 il: 10/03/2009 10:49 »
Citazione
Furlan che aggiunge: «Andare in montagna comporta sempre dei rischi, ma se si va da soli bisognerebbe prendere dei provvedimenti come l'Arva, il dispositivo antivalanga».

che nel caso specifico non sarebbe servito a un bel nulla...