GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

ARGOMENTI MONTANARI => Notizie di montagna => Topic aperto da: donkey71 - 07/03/2009 20:12

Titolo: primi morti del weekend...
Inserito da: donkey71 - 07/03/2009 20:12
Purtroppo confermo i primi gravi incidenti del weekend che si apre, a testimonianza di condizioni davvero pericolose per questo fine settimana. Valanga sul Pasubio: una vittima; feriti ma salvi altri 3 escursionisti. Solo il rapido intervento del soccorso alpino ha evitato che il bilancio della tragedia fosse più pesante. I quattro escursionisti sono stati travolti da una valanga che si è staccata da un costone. Un uomo è morto, un altro è grave, ferita a una gamba una donna. Il quarto è illeso. Lo ha reso noto il Soccorso alpino intervenuto sul posto. Il distacco è avvenuto nei pressi del Rifugio Papa, come segnalato da altri utenti.

Io sto facendo, anzi disfacendolo, lo zaino che avevo preparato...via l'attrezzatura, stiamo leggeri...e domani gitarella in Lagorai giusto per far due passi e gustarsi un po' di sole in pendìo aperto e sicuro. Non credo valga la pena far di più, ci saran molti distacchi spontanei un po' ovunque. Con grado 4 e questo tepore in quota, non si scherza proprio.
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Daniele - 07/03/2009 20:15
Altri incidenti

MILANO- E' di un morto e due feriti il bilancio di una valanga caduta sul gruppo del monte Pasubio, che ha investito quattro escursionisti, tutti del Vicentino. Lo ha reso noto il soccorso alpino intervenuto sul posto, una località ai confini tra Veneto e Trentino. Il quarto escursionista, in stato di choc, sarebbe rimasto illeso. Dei due feriti, uno è stato intubato sul posto mentre l'altro ha riportato alcune fratture alle gambe. Sono stati trasportati in elicottero all'ospedale di Trento. Secondo la ricostruzione fatta dai soccorritori, il quartetto stava percorrendo un sentiero che porta al Rifugio Papa (in questo periodo chiuso a causa della presenza di oltre tre metri di neve) quando è stato travolto dalla valanga. Gli uomini del soccorso alpino sono arrivati sul luogo, particolarmente impervio, a bordo di due elicotteri e hanno tratto in salvo tre dei quattro escursionisti grazie all'ausilio di due unità cinofile.

CORTINA - In precedenza le squadre del soccorso alpino di Cortina erano intervenuti per una valanga caduta sul Faloria, sulle Dolomiti. La slavina aveva colpito un gruppo di sciatori che stavano facendo fuoripista, investendo in pieno due di loro. Fortunatamente uno dei due è riuscito a tenersi fuori dalla massa nevosa, mentre il compagno rimasto sepolto, che indossava l’Arva, è stato individuato dal gruppo e estratto dalla neve. Ferito, è stato imbarcato sull’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites e trasportato all’ospedale di Cortina.

SLAVINA SULLA PAGANELLA - Un'altra valanga è caduta nella zona della Paganella, in Trentino. Due scialpinisti sono rimasti coinvolti, ma si sono salvati. La valanga è caduta poco prima delle 10 non lontano dalla pista Panoramica, già abbastanza affollata di sciatori. Due turisti, italiani, che stavano praticando il fuoripista sono stati travolti. Uno di loro è riuscito ad uscire da solo dalla massa nevosa, l'altro è stato estratto dagli uomini del soccorso alpino e quindi trasportato con l'elicottero all'ospedale S.Chiara di Trento dove è stato sottoposto alle cure contro l'ipotermia.

Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: wild56 - 07/03/2009 20:16
Io sto facendo, anzi disfacendolo, lo zaino che avevo preparato...via l'attrezzatura, stiamo leggeri...e domani gitarella in Lagorai giusto per far due passi

in lagorai dove?
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: donkey71 - 07/03/2009 20:25
...non di certo a far qualche cima. Era un'idea per non far troppa strada e godersi una volta tanto una domenica senza dislivello...ma sto studiando anche  Vette Feltrine e Pale San Martino. Le idee non mi mancano mai, neppure per fare due passi tranquilli...ma volevo tornare in Lagorai dopo la felice ciaspolata di sabato scorso a Cima Soccede. Vediamo, ci sto giusto studiando...ora vado a magnà orecchiette con broccoli e salsiccia, gnam gnam...domani smaltirò. Dal Ponte Conseria, gli itinerari son molteplici e qualcuno non esposto. Se hai idee originali, fai sapere...
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Franz - 07/03/2009 23:54
Dal sito del Giornale di Vicenza:

Valanga sul Pasubio, un morto
Coinvolti quattro escursionisti vicentini, due i feriti, uno è grave. L'incidente sul Sentiero degli eroi a 1800 metri di altezza. La neve ha ceduto trascinandoli a valle.

Vicenza. Sono tutti vicentini i quattro escursionisti travolti da una valanga staccatasi da un costone sul Monte Pasubio, in località Pian delle Fugazze, attorno ai 2.000 metri di quota, ai confini tra le Province di Vicenza e Trento. Uno dei quattro, Claudio Cacco, 60 anni, di Vicenza, è morto, due sono feriti, mentre il quarto, in stato di choc, sarebbe rimasto illeso. Dei due feriti, uno è stato intubato sul posto mentre l’altro ha riportato alcune fratture alle gambe.

Secondo quanto riferito dai carabinieri e dagli uomini del soccorso alpino di Rovereto ed Ala, intervenuti sul posto, il gruppo di quattro escursionisti stava camminando con le ciaspole sul Sentiero degli eroi, ad una quota compresa tra i 1.700 e i 1.800 metri. Nell’attraversare un canalino molto ripido la neve ha ceduto trascinando a valle i quattro vicentini. All’ospedale di Rovereto è stata ricoverata una donna di 44 anni di Dueville, con la frattura di una gamba, mentre all’ospedale S.Chiara di Trento è stato trasferito l’uomo di 44 anni, di Caldogno, le cui condizioni sono apprese gravi. Illeso è invece Fabio Bianchi, 50 anni, di Nanto, sempre in provincia di Vicenza, che ha poi dato l’allarme. Gli escursionisti sono stati trasportati in elicottero.
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Franz - 09/03/2009 07:50
Dal Giornale di Vicenza dell'8 marzo 2009:

Valanga sul Pasubio travolge 4 vicentini Un morto e due feriti
LA DISGRAZIA. Dramma alle 13 di ieri nella zona della strada degli Eroi: stavano scendendo
La vittima è un edicolante di 60 anni della città Grave in rianimazione un autista di Caldogno.

La valanga si è staccata all'improvviso. La neve non ha retto al peso degli escursionisti, al vento e alle alte temperature di ieri e un'enorme massa si è staccata. Tre dei quattro amici che stavano camminando, dopo aver percorso la strada degli Eroi, dalla galleria D'Havet per raggiungere malga Fieno, sono stati travolti e trascinati a valle per un centinaio di metri. Il bilancio dell'incidente avvenuto ieri alle 13 sul Pasubio è pesantissimo: un morto e due feriti, di cui uno in condizioni molto gravi. Per Claudio Cacco, 60 anni, edicolante in pensione che viveva a Vicenza in via De Amicis, non c'è stato nulla da fare. L'amico Riccardo Baron, 44, autista di Caldogno, è ricoverato in ospedale a Trento in prognosi riservata, mentre Stefania Tonello, 40, di Dueville, ha subito fratture e è nel nosocomio di Rovereto. Illeso, ma sconvolto, il quarto, l'autista Fabio Bianchi, 49 anni, che vive a Nanto in via Fontana e che ha dato l'allarme.

I quattro amici, che da qualche tempo fanno gruppo per le escursioni in montagna di cui sono appassionati, erano partiti da casa all'alba di ieri. Lasciate le auto al Pian delle Fugazze, erano saliti con le ciaspole verso il rifugio Papa, alle porte del Pasubio. Non sapevano che le passeggiate sul massiccio ieri erano sconsigliate, perché il rischio valanghe era ritenuto molto elevato. «Il percorso lo conoscevamo bene», ha spiegato Fabio in lacrime.

Il dramma è avvenuto - in territorio trentino, vicino al confine col Vicentino - sulla via del ritorno, a circa 1700 metri d'altitudine, dove ci sono metri di neve; gli ultimi 90 centimetri sono caduti nei giorni scorsi. I vicentini stavano probabilmente seguendo il tragitto di una delle scorciatoie che scendono a malga Fieno, quando su uno stretto canale si è staccata la massa di neve.
«Ero ad un metro da loro tre, e li ho visti scivolare nel vuoto», ha detto Fabio ai primi soccorritori. La neve li ha travolti, e Bianchi è stato rapido nel dare l'allarme dopo aver raggiunto e liberato Stefania. In pochi minuti, si sono alzati in volo due elicotteri del 118 di Trento, e sono accorsi in zona il soccorso alpino di Rovereto e quello di Schio, i vigili del fuoco e i carabinieri di Vallarsa e di Valli del Pasubio con il capitano Ferrari. Fin dai primi momenti è emerso come gli escursionisti fossero saliti sul Pasubio dal versante vicentino, visto che le strade d'accesso da Trento sono chiuse per il rischio frane.

Stefania è stata portata in ospedale in elicottero, e in pochi minuti anche Riccardo è stato recuperato. I sanitari lo hanno intubato e fatto trasportare a Trento, dov'è ricoverato in rianimazione. Più complesse le ricerche di Claudio, che non aveva con sè l'apparecchio Arva, necessario per essere localizzati in montagna in caso di valanghe. A trovarlo, sotto metri di neve, è stato il cane Balù: ma quando il vicentino è stato recuperato, per lui non c'era più nulla da fare. Erano le 15.15. Subito dopo è stata informata la famiglia.

Sulla tragedia la procura di Trento ha aperto un'inchiesta. Nei prossimi giorni, non appena si saranno un po' ripresi, verranno sentiti Bianchi e Tonello. Gli inquirenti vogliono comprendere se, come è stato ipotizzato, la valanga sia stata provocata proprio dal passaggio degli escursionisti, e se quella zona fosse stata interdetta al passaggio proprio per evitare questi rischi.

Diego Neri
VALLARSA (TRENTO«Dopo l'incubo mi sento un uomo miracolato»
LA TESTIMONIANZA. Il 50enne di Nanto è ancora sotto shock
Fabio Bianchi è l'unico uscito indenne: ha salvato l'amica e chiamato i soccorsi.

«Mi sento miracolato. Stento a credere di essere ancora vivo. Mi sembra impossibile che non mi sia successo niente». Fabio Bianchi, 50 anni, di Nanto, è sotto shock, stremato dalla stanchezza e provato per la morte di un amico. Quella che doveva essere una giornata di festa, immersi nella natura fra le montagne, che quel gruppo di amici tanto amava, si è trasformata invece in tragedia. Un uomo è morto, una donna è ferita e un altro escursionista è in condizioni gravissime. L'intervento di Fabio, che ha agito dimostrando grande prontezza di riflessi, è stato tuttavia fondamentale per questi ultimi.

«Siamo partiti come al solito da Pian delle Fugazze, con le ciaspole, verso le otto - spiega l'autista, rivivendo con la memoria la terribile esperienza -. Abbiamo percorso la strada che porta alla galleria D'Havet e, verso mezzogiorno, abbiamo deciso d'imboccare il sentiero degli Eroi».
Un tratto di strada considerato pericoloso che i quattro, appassionati di escursioni, conoscevano tuttavia molto bene. «Lo avevamo percorso in precedenza. Mai avremmo immaginato ci fossero rischi. In tante uscite organizzate insieme abbiamo sempre cercato di essere prudenti - continua -. Tutto si è svolto in una manciata di secondi, senza che potessimo sentire nulla o fare qualcosa per metterci al riparo. Ricordo solo di aver visto la valanga staccarsi sotto i loro piedi all'improvviso, con violenza. Io ero a poco più di un metro di distanza. Per un attimo ho avvertito quasi la sensazione, mentre loro erano trascinati a valle, di essere sollevato con forza e sospeso nel vuoto». Fabio, l'unico illeso, ha reagito con sangue freddo e lucidità. «Sono riuscito a scorgere solo Stefania, vedevo spuntare il suo braccio da una montagna di neve. L'ho immediatamente raggiunta e liberata». L'uomo, senza perdere tempo, ha preso il cellulare dell'amica e ha chiamato i soccorsi.
«Non porto mai il mio telefono con me, perché in quelle zone solitamente non c'è ricezione. Sono riuscito a trovare però quello di Stefania, nella sua tasca, e ho subito provato a chiamare il 118. Non riuscivo a prendere la linea. Ho tentato con il 112, c'era un po' di segnale e ho spiegato dove fossimo e che cos'era successo».
 
La slavina, l'allarme e, poi, l'attesa dei soccorsi. «Non so quanto tempo sia passato dalla richiesta d'aiuto all'arrivo dell'elicottero - continua l'uomo -. Sembrava che il tempo non passasse mai, mi è parso un lasso interminabile. Forse un'ora, forse meno. So soltanto che i miei amici sono rimasti tanto, troppo al freddo, sotto la neve. Quando hanno estratto Riccardo ho avuto molta paura, l'ho visto e ho temuto il peggio».

In serata Fabio Bianchi, che di professione è autista di autobus, ha potuto riabbracciare la famiglia, con cui vive in via Fontana. La moglie Laura e i figli Lisa e Luca lo hanno atteso per tutto il pomeriggio, sempre vicini al telefono, in attesa di sapere qualcosa in più.
«Mio marito mi ha chiamato alle 16, per dirmi che cosa era successo. Non ha potuto stare al telefono molto, mi ha solo spiegato che stava bene ma che, purtoppo, per Claudio non c'era nulla da fare e che gli altri erano feriti». «Mi chiedo come sia potuto succedere. - continua Laura -. Sono sempre stati prudenti, in tanti anni di escursioni non è mai accaduto nulla. Io non andavo con loro, rimanevo a casa, ma so che prestavano grande attenzione».
 
Claudia Milani


Il rischio è altissimo Strade chiuse più volte

Di fronte ad una vita spezzata, e al dolore dei parenti e dei compagni feriti, non è lieve parlare delle cause tecniche di una tragedia e risulta difficile cercare motivi, giustificazioni spiegazioni che non implichino la cattiva sorte, il fatale destino. Non parleremo certo di "montagna assassina" come qualcuno in passato ha fatto rischiando il ridicolo, ma di fatto certi pericoli esistono e per chi pratica la montagna ed in particolare d'inverno, fanno parte del gioco come ben sanno tutti gli alpinisti, anche coloro che con le racchette da neve, quelle che oggi va di moda chiamare semplice- mente "ciaspe" si avventura dove un tempo non si andava, perlomeno in certe stagioni, se non per ragioni di vita o di morte. L'innevamento di questo anno sulle montagne prealpine è, almeno rispetto all'ultimo trentennio, assolutamente eccezionale: 90 centimetri la nevicata dei giorni scorsi, neve fresca e bagnata che si è adagiata sopra un manto già di grande spessore e non ancora stabilizzato dalle varie metamorfosi costruttive e distruttive che il manto stesso subisce con variazioni di temperatura, umidità, vento. Coperto fino ai piani alti il rifugio Papa, la chiesetta del Pasubio sparita sotto metri di neve, e così strade sentieri, cime... muoversi in un ambiente di montagna, fuori dagli itinerari protetti, con queste condizioni, significa rischiare ad ogni passo di restare travolti da cedimenti, assestamenti, collassi del manto nevoso che con questa neve umida e pesante possono risultare fatali. È la storia del famoso cristallo a calice, il cristallo semplificato a tre soli rami che costituisce la neve marcia primaverile o quella in via di dissolvimento per azione del calore. Con questa presenza nella struttura interna del manto nevoso, il rischio di valanga sale in modo esponenziale. Non per niente le autorità responsabili della viabilità a cavallo del confine vicentino col Trentino hanno a più riprese chiuso come anche attualmente lo sono le strade per Camposilvano e quella per l'Ossario per rischio eccessivo di valanghe o slavine che dir si voglia. La stessa statale del Pian delle Fugazze è rimasta chiusa a lungo nelle scorse settimane per tale motivo. I quattro alpinisti vicentini che sono incappati nella valanga stavano percorrendo il tratto della Strada degli Eroi tra Malga Fieno e la Galleria d'Havet, luoghi apparentemente innocui da percorrersi lungo la nota e ampia strada lunga 10 km circa che fu costruita nel primo dopoguerra per permettere ai parenti dei caduti del Pasubio di salire fin su all'Arco Romano e alla chiesetta voluta da don Galloni per rendere loro omaggio. Il pendio non appare straordinariamente ripido, e la fitta vegetazione di pino mugo parrebbe rassicurare chi transita sui tornanti intorno a Malga Fieno, ma lo strato altissimo di neve quest'anno ricopre tutta la vegetazione, ed il manto nevoso che si adagia sui baranci come su un tappeto a molla è pronto a rovinare verso valle. Può essere bastato il sollevarsi di un ramo dal peso della neve, o la frattura del manto determinata dal passaggio di un alpinista a far collassare una massa nevosa immane che ha travolto gli alpinisti. È un luogo dove non ci si aspetta un simile evento, ecco perché parliamo di destino. Certo, non è prudente muoversi sopra i 1000 metri di quota appena dopo una robusta nevicata primaverile come quella che è caduta in questi giorni, ma si sa che specialmente dopo un lungo inverno di attesa, la passione per l'alto diventa spesso irresistibile e poiché oggi i numeri della frequentazione della montagna sono davvero cospicui, e sono migliaia coloro che salgono ad ogni fine settimana sulle cime, nei vaj e sui ghiaioni delle Piccole Dolomiti, la impietosa legge statistica vuole che occorra mettere nel conto che qualche vittima dovremo purtroppo piangerla.
 
Bepi Magrin
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Franz - 09/03/2009 07:52
Trafiletto dal Giornale di Vicenza di oggi 9 marzo 2009:

Migliorano le condizioni dei due escursionisti vicentini rimasti feriti sabato sotto la valanga sul Pasubio a 1700 metri, costata la vita a Claudio Cacco. Riccardo Baron non corre più pericolo e dal suo letto d'ospedale a Trento ha parlato coi familiari, rassicurandoli. Mentre lo stato di salute di Stefania Tonellotto è più serio di quanto si pensasse.
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: grazia - 09/03/2009 08:05
* :'(
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: wild56 - 09/03/2009 10:35
il seguito della discussione sulle chiamate ai soccorsi col cellulare, molto interessante, è stata spostata in un thread a sè vista l'importanza dell'argomento

http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php/topic,2605.0.html (http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php/topic,2605.0.html)
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Claudia - 09/03/2009 11:37
leggere i bollettini emessi dai vari uffici meteo... no è ???
io capisco se non avessimo tutte le informazioni che ci danno i bollettini meteo ma le abbiamo e ce ne freghiamo...
è davvero triste leggere di morti in montagna ma tante volte basta saper rinunciare per salvarsi la vita e se proprio la voglia di andare è tanta portarsi in quote sicure fuori dalla neve ce ne sono molti

guarda, non mi stupisco più di niente...
ieri pomeriggio alle 14.30 ci stavamo avviando da Malga Strino (val di sole) per tornare a casa: cielo stupendo, caldo, neve bellissima....
incrociamo uno scialpinista che era passato pochi minuti prima dalla malga, e torna indietro.
ci dice: "eh, non c'è più la traccia, mi sà che anche stavolta non arrivo in cima"...
cadiamo dalle nuvole. noi: "scusa ma... che cima???!"
lui: "il Redival!"  :o  :o  :o alle 14.30 di un pomeriggio caldo con grado 4 in tutta la zona, voleva percorrere altri 1000 metri di dislivello da solo per raggiungere la cima?! a questo punto mi vien da dire che magari la gente se la cerca...  ::)
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: PassoVeloce - 09/03/2009 11:43
alle 14.30 di un pomeriggio caldo con grado 4 in tutta la zona, voleva percorrere altri 1000 metri di dislivello da solo per raggiungere la cima?! a questo punto mi vien da dire che magari la gente se la cerca...  ::)
Concordo!!purtroppo a volte la "voglia di cima" prevale sul buon senso!
Io se avessi da fare un giro di questo tipo partirei alle 6 di mattina e guarderei di tornare per mezzogiorno (già verso la tarda mattinata il sole inzia a scaldare parecchio)....anche con grado 2 di pericolo! con il 4 me ne starei a casa a dormire piuttosto! ::)
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Claudia - 09/03/2009 11:48
Concordo!!purtroppo a volte la "voglia di cima" prevale sul buon senso!
Io se avessi da fare un giro di questo tipo partirei alle 6 di mattina e guarderei di tornare per mezzogiorno (già verso la tarda mattinata il sole inzia a scaldare parecchio)....anche con grado 2 di pericolo! con il 4 me ne starei a casa a dormire piuttosto! ::)
scaldare parecchio? chiedi al mio collo... che ieri si è ustionato e ora sembra di cuoio!
la neve era buona, ma dall'ultimo cartello sat che indicava 20 minuti alla malga strino non c'era più traccia, e l'abbiamo fatta noi... ci abbiamo messo un'ora, faceva caldissimo e ogni 10 passi ci fermavamo per riprendere fiato e metterci addosso un pò di neve  ::) ad ogni modo, senza dubbio la giornata invitava a muoversi, ma si vedevano parecchie scariche sui pendii ripidi, c'era grado 4 e si moriva di caldo... insomma,se vuoi tornare intero a casa forse è meglio che ragioni un attimo sul percorso che vuoi fare! mentre la valle dove abbiamo camminato noi aveva anche dei punti all'ombra, da poco oltre la malga in sù il Redival era tutto al sole... ti immagini lo stato di quella neve?!
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: PassoVeloce - 09/03/2009 11:54
scaldare parecchio? chiedi al mio collo... che ieri si è ustionato e ora sembra di cuoio!
Cavolo allora c'era pure inversione termica!sul garda era ben caldo al sole ma ho quasi avuto più caldo la scorsa settimana a 2500 mt in val Sarentino!
Noi ad esempio abbiamo visto che proprio sotto al Rif.Marchetti sullo Stivo era venuta giù una bella valanga e altre piccoline su tutto il versante....ma nonostante questo c'erano una marea di tracce di discese con gli sci!
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Claudia - 09/03/2009 11:59
Cavolo allora c'era pure inversione termica!sul garda era ben caldo al sole ma ho quasi avuto più caldo la scorsa settimana a 2500 mt in val Sarentino!
Noi ad esempio abbiamo visto che proprio sotto al Rif.Marchetti sullo Stivo era venuta giù una bella valanga e altre piccoline su tutto il versante....ma nonostante questo c'erano una marea di tracce di discese con gli sci!
Guarda, la salita l'ho fatta in maglia intima e pantaloni ripid estivi... faceva proprio caldo, il sole scottava di brutto ed i risultati li abbiamo visti su viso e collo una volta tornati giù!!
lì in zona non c'erano tracce, una straccia di sci fino agli utlimi cartelli, poi quella aperta da noi dai cartelli fino alla malga. oltre, niente. sui pendii vicini: niente. abbiamo visto qualche valanghina spontanea recente (ma non "in diretta" per fortuna), cmq poca roba... ad ogni modo, per me andare a tagliare quei pendii sarebbe stato da pazzi!
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Man - 09/03/2009 13:36
leggere i bollettini emessi dai vari uffici meteo... no è ???
io capisco se non avessimo tutte le informazioni che ci danno i bollettini meteo ma le abbiamo e ce ne freghiamo...
è davvero triste leggere di morti in montagna ma tante volte basta saper rinunciare per salvarsi la vita e

Parlando con la gente io percepisco una diffusa mancanza di consapevolezza: ad esempio ieri una 'locale' incontrata in gita si lamentava che la 'Provincia sta esagerando con l'allarmismo sulle valanghe'. Io e Woman, che nel nostro piccolissimo abbiamo rinunciato ad escursioni magari piu' panoramiche proprio per motivi di sicurezza, ci siamo guardati esterrefatti.

Fa piacere vedere che ci sono anche esperti come voi che rinunciano. Vuol dire che chiunque 'non rinuncia', per esperto che sia, in un giorno in cui anche le pietre sanno che il rischio e' alto, deve portare una parte di reponsabilita per quel che gli succede.

Ho una domanda. Sal qui sopra dice

se proprio la voglia di andare è tanta portarsi in quote sicure fuori dalla neve ce ne sono molti

E' assolutamente necessario portarsi fuori dalla neve per stare in sicurezza? Noi siamo andati a fare una ciaspolata che ritenevamo completamente sicura (per la precisione, sul Lagorai nei dintorni di Baita Val Mattio e Fregasoga, massima quota 1700). Abbiamo sbagliato?
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: wild56 - 09/03/2009 14:03
Io ieri per la verità avrei provato qualcosa, ma la mia compagna non se la sentiva e quindi abbiamo deciso di lasciar perdere.  In fondo le montagne non scappano :)

La quota di per sè dice poco, conta il contesto. Comunque dobbiamo tutti riconoscere di non saperne abbastanza, quindi il principio di precauzione è giusto. Ricordiamoci che bastano pochi secondi per trasformare una bella giornata di allegria e spensieratezza in montagna in una tragedia che ci potrebbe perseguitare per tutta l'esistenza :(

Il richiamo di andare è forte, per questo quando c'e' troppo pericolo preferisco rimanere a casa, perché sennò non potrei resistere :)
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Man - 09/03/2009 14:09
In fondo le montagne non scappano :)

Beh, per quelli come noi che sono in Trentino solo per pochi mesi, in un certo senso scappano... :(
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Franz - 09/03/2009 14:23
Ultime notizie sulla tragedia del Pasubio dal Giornale di Vicenza di oggi 9 marzo:

La tragica valanga sul Pasubio
Il racconto dei sopravvissuti 
Il ricordo di Bianchi: «Lanciato sulla neve come fossi in volo»

Migliorano le condizioni dei due escursionisti vicentini rimasti feriti sabato sotto la valanga sul Pasubio a 1700 metri, costata la vita a Claudio Cacco. Riccardo Baron non corre più pericolo e dal suo letto d'ospedale a Trento ha parlato coi familiari, rassicurandoli. Mentre lo stato di salute di Stefania Tonellotto è più serio di quanto inizialmente si ritenesse, a causa di numerose fratture insidiose, anche se rispetto all'altro giorno sta meglio dopo che è stata sottoposta l'altra sera a un intervento chirurgico.

«Il pendio nel punto in cui è partita la valanga non era accentuato, non riesco a capire quello che è successo. Anche perché stavamo procedendo con tutte le cautele perché eravamo consci dei pericoli e non essendo degli sprovveduti ci muovevamo con circospezione. Eravamo appena usciti dal bosco e non pensavamo di cascarci dentro. Sapevamo del rischio, ma non avremmo mai pensato lungo quel sentiero. Mi sono salvato buttandomi ad aereo sulla neve. Ero distante un paio di metri dagli altri».
 
Così ha raccontato il superstite illeso Fabio Bianchi, 49 anni, di Nanto, che non si dà pace per la disgrazia nella zona di malga Fieno, lungo la strada sterrata e per la stagione innevata, che dal Pian delle Fugazze porta al rifugio Papa.
 
Com'è risaputo è morto per le forti lesioni alla testa l'amico di tante escursioni ed edicolante in pensione della città Claudio Cacco, 60 anni, via De Amicis 40, mentre sono rimasti feriti Riccardo Baron, 44 anni, di Caldogno, e Stefania Tonellotto, 40 anni, di Dueville, figlia dell'ex segretario provinciale di FI. Il primo, autista delle Aim come Bianchi, è ricoverato in prognosi riservata all'ospedale Santa Chiara di Trento e le sue condizioni sono migliorate nella notte. Per i medici è fuori pericolo.
 
Ieri mattina parlava e muoveva gli arti, dopo che si era temuto perché era rimasto a lungo sotto la valanga e aveva subito traumi alla colonna vertebrale. È ancora sotto choc per la paura e pare non sappia ancora che l'amico Claudio purtroppo non ce l'ha fatta. Anche i tempi di guarigione di Tonellotto, che lavora a Caldogno all'Arc Linea, si annunciano abbastanza lunghi perché oltre alla frattura del bacino, ha patito anche quella del femore e complicazioni allo stomaco.
 
È stata operata all'ospedale di Rovereto, l'intervento è riuscito, ma la convalescenza si annuncia lunga. Poiché il marito della ferita era impegnato per lavoro in Fiera a Vicenza, Stefania Tonellotto si è unita agli amici di tante altre camminate in montagna per una "ciaspolada" che avrebbe dovuto riportarla a casa nel primo pomeriggio. Intanto, la procura della Repubblica di Rovereto ha aperto un'inchiesta per la disgrazia. La vittima lascia la moglie Maria Grazia Fabris, che gestisce l'edicola di via Pizzoccaro a Sant'Andrea, e i figli Alessio, Riccardo e Mattia.
 
Quest'oggi il magistrato di turno dovrebbe firmare il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia e consentirle di far celebrare i funerali.
I carabinieri di Vallarsa l'altro giorno hanno ascoltato Bianchi, l'unico superstite illeso, che ha ricostruito le fasi salienti dell'incidente in montagna e hanno trasmesso un primo rapporto alla procura.
 
Poiché non si ravvisano responsabilità di terze persone per la morte di Cacco, il fascicolo, come succede in questi casi, è destinato in breve all'archiviazione.I.T.
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Franz - 09/03/2009 14:26
Fresca fresca arriva anche questa notizia, tratta sempre dal Giornale di Vicenza di oggi 9 marzo:

Altopiano, disperso da sabato
un bancario quarantenne
L'allarme scattato da ieri sera quando la fidanzata non lo ha trovato nella sua casa di Rotzo. L'auto era parcheggiata

Asiago. Le squadre del Soccorso alpino di Asiago stanno cercando un escursionista di Rotzo partito probabilmente già sabato per un giro da Val Galmarara verso Cima 12, e mai più rientrato. L'allarme è scattato ieri sera verso le 20 e i soccorritori hanno fatto un primo sopralluogo, senza esito positivo, all'interno della valle (la macchina è stata trovata parcheggiata in zona) alzandosi in quota con le motoslitte.

Le tracce sono numerose, perchè l'area è molto frequentata, così come sono numerose le slavine cadute dai pendii. Questa mattina le ricerche sono ripartite. Anche l'elicottero di Verona emergenza farà un sopralluogo dall'alto. L’uomo, un dipendente di banca di Asiago grande appassionato di alta montagna, presumibilmente è uscito da solo con le "ciaspole" ai piedi per una passeggiata. La sua auto è stata rinvenuta parcheggiata nella zona di Val Galmarara. L’uomo potrebbe essere uscito già sabato, ma l’allarme è stato dato solo nella tarda serata di ieri quando la fidanzata, tornata ad Asiago dopo un corso, non ha trovato nessuno a casa. La zona dove viene cercato è molto impervia, anche perchè in questo periodo ci sono oltre quattro metri di neve.
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: wild56 - 09/03/2009 14:34

Asiago. Le squadre del Soccorso alpino di Asiago stanno cercando un escursionista di Rotzo partito probabilmente già sabato per un giro da Val Galmarara verso Cima 12, e mai più rientrato

ahia :(
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: PassoVeloce - 09/03/2009 14:41
MORTO GIUSEPPE AMORTH TRAVOLTO DALLA VALANGA IN PAGANELLA.
TRENTO - Erano le 6.30 di ieri mattina quando il cuore di Giuseppe Amorth ha cessato di battere. L'uomo, travolto da una valanga nella mattinata di sabato mentre percorreva un tratto fuoripista in Paganella, non è sopravvissuto ai gravi traumi riportati. Estratto ancora vivo dalla neve dagli uomini del soccorso alpino e miracolosamente stabilizzato dall'equipe sanitaria a bordo dell'elicottero nonostante trequarti d'ora trascorsi sepolto dalla valanga , Amorth era giunto vivo, seppur in condizioni gravissime, all'ospedale Santa Chiara.
Per cercare di salvarlo i medici dell'ospedale trentino hanno tentato due operazioni disperate. La prima, per ripristinare il regolare battito cardiaco, sembrava aver dato esito positivo. Nel pomeriggio, però, le condizioni di Amorth si sono nuovamente aggravate, rendendo necessario un nuovo intervento d'urgenza. Il fisico di Giuseppe (Beppe per gli amici) ha lottato strenuamente con la morte per tutta la notte nel reparto cure intensive, ma all'alba ha dovuto arrendersi. La notizia ieri mattina ha fatto rapidamente il giro degli ambienti sportivi nei quali Beppe era non solo conosciuto, ma anche amato.
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: wild56 - 09/03/2009 14:59
Estratto ancora vivo dalla neve dagli uomini del soccorso alpino e miracolosamente stabilizzato dall'equipe sanitaria a bordo dell'elicottero nonostante trequarti d'ora trascorsi sepolto dalla valanga

tre quarti d'ora! :(
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: PassoVeloce - 09/03/2009 15:04
tre quarti d'ora! :(
Sono tanti...ci sarà stata una "bolla d'aria" forse....quindi avrà avuto una forte ipotermia più i vari traumi....  :'(
Titolo: Re: consolidamento...
Inserito da: donkey71 - 09/03/2009 19:02
Ehhh, avete letto, sentito e visto tutti le condizioni della montagna di questo fine settimana e degli incidenti che purtroppo son intercorsi. Ora ci si augura che le temperature scendano un po' durante la prox settimana, per favorire il consolidamento naturale di marzo. Certo la neve è ancora tanta, serve molta prudenza. Ieri, ho visto pure io degli scialpinisti che tornavano giù in orario a mio avviso davvero anomalo...ehm. Finchè va bene...va bene! :(
Credo che non si debba esser allarmisti...ma neppure incoscienti!  ;) I bollettini nivo-meteo non nascono per spaventare l'escursionista...sono semplicemente un valido strumento in più che abbiamo tutti per poter organizzare una gita sicura in montagna. Come ben scriveva anche Sal, credo che bisogni saper avere il giusto equilibrio nella vita e nelle nostre decisioni. Possibile che ci siano in giro così tanti temerari ed esperti capaci da andare via sempre al limite del incidente, capaci di cavalcare il filo del rasoio senza farsi male, facendo sempre le giuste scelte? Quanta presunzione, noto talvolta in certe persone. Far gli sbruffoni, perché è sempre andata bene, è pericoloso. Attenzione quindi a questo modo superbo ed ambizioso di porsi di fronte agli altri, prima o poi si rischia di cadere in fallo...e lo dicono le statistiche, non io.  ;)
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Franz - 09/03/2009 20:39
Tragiche notizie purtroppo :(

Ecco cosa riporta il sito del Giornale di Vicenza a proposito dell'escursionista scomparso nei pressi di Cima Dodici:

Altopiano, morto sotto la slavina
l'escursionista disperso a Cima 12

L'allarme scattato ieri sera quando i familiari non lo hanno trovato nella sua casa di Asiago. L'auto era parcheggiata in zona Val Galmarara. L'uomo era uscito sabato per una passeggiata con le ciaspole.
Asiago. È stato ritrovato morto l’escursionista vicentino uscito per una passeggiata con le "ciaspole" sul versante nord dell’Altopiano di Asiago sabato mattina e mai più rientrato. Si tratta di Stefano Spagnolo, 45 anni, funzionario di banca, nato ad Albaredo di Rotzo ma residente ad Asiago. I soccorritori hanno rinvenuto il corpo sotto una slavina e si sta attendendo il nulla osta dalla magistratura per la rimozione della salma. L’uomo era partito per una camminata verso la val Galmarara e Cima 12, dopo aver lasciato la propria auto sulla strada statale. Ieri sera è scattato l’allarme quando i familiari, al loro rientro a casa, non lo hanno trovato. Le squadre del Soccorso alpino di Asiago hanno fatto una prima perlustrazione della vallata ieri notte, per poi riprendere le ricerche alle prime luci del giorno, con l’ausilio dell’eliambulanza di Verona Emergenza che ha effettuato un sopralluogo dall’alto. Le squadre hanno concentrate le ricerche nella zona di numerose slavine cadute dai pendii. Sul posto anche il Corpo forestale dello Stato e le unità cinofile da valanga.
Titolo: Re: zona Portule-Cima XII...
Inserito da: donkey71 - 09/03/2009 21:01
Conosco l'Altopiano molto bene solo perché ho la fortuna di poterlo bazzicare in ogni stagione, complice anche la vicinanza geografica da dove risiedo. Ci son percorsi facili, ma anche difficili. Le cime principali che richiedono dimestichezza alpinistica sono Cima Portule, Cima XII ed il Monte Verena dai cosidetti "roversi", ossia i versanti nord che solitamente si salgono con picozze e ramponi ad inizio stagione primaverile. Un vero divertimento per chi ci sa fare. :D - Ma l'altopiano è famoso pià che altro per i suoi itinerari tipicamente escursionistici per boschi e pendii facili, privi di ogni difficoltà. Il pericolo di valanghe diventa marcato solo sui versanti nord in presenza di molta neve, mentre in genere non è presente sugli altri versanti con inclinazioni più dolci. Eppure questo inverno ho notato situazioni potenzialmente pericolose anche da questi ultimi versanti, ad esempio in zona Portule-Cima XII-Ortigara. Solitamente è una montagna percorribile senza troppi problemi, ma quest'anno c'è davvero tanta, troppa, neve. Pericolose ad esempio le cornici ventate sopra Cima Portule, erano deboli già da febbraio e pronte quindi a venire giù al primo tepore. Lo scorso weekend sconsigliavano anche quella zona, proprio perché si stan attendendo che ceda tutta quella neve. Chi frequenta le zone sa bene che sul Portule, dove c'è una discesa classicissima e diretta di scialpinismo, che dalla cima scende secca giù per uno dei due canaloni principali verso i Larici, si sta proprio attendendo "la solita" slavina. Solo dopo che è venuta giù, si può scendere per quel itinerario. Conoscere il territorio è sempre una fortuna. Ma la prudenza, resta quanto mai fondamentale in ogni situazione.  :)
 
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: Franz - 10/03/2009 10:23
Ultime notizie sulla tragedia di Cima Dodici tratte dal Giornale di Vicenza di Oggi:

Escursionista sepolto dalla slavina
LA TRAGEDIA. Impiegato di banca di 45 anni stava ritentando la conquista di Cima 12 che aveva fallito venti giorni fa .

Sabato era uscito per una passeggiata con le ciaspole a Val Galmarara L'allarme dato dalla fidanzata domenica pomeriggio. Trovato ieri alle 14.

Una tragica fatalità è costata la vita a Stefano Spagnolo, 45enne impiegato di banca di Rotzo e grande appassionato di montagna. Sabato, approfittando della bella giornata di sole, aveva deciso di salire la Val Galmarara per raggiungere con le racchette da neve Cima 12, la vetta più alta dell'Altopiano. Una lunga camminata di oltre 10 ore ma che non preoccupava Spagnolo che aveva tentato quel tragitto già una ventina di giorni prima. Quella volta non era riuscito a raggiungere la vetta per il cambio repentino delle condizioni meteo. Perché Spagnolo, oltre ad essere appassionato di montagna, era anche molto prudente e ben consapevole che chi va in montagna deve avere anche il coraggio di rinunciare all'escursione.
Purtroppo arrivato ad una strettoia della valle, in un punto tra il rifugio Tre Fontane e il Buso della Pesa, un cornicione di neve si è staccata investendo e schiacciando l'alpinista. Qualche quintale di neve ghiacciata che lo ha sepolto e nascosto ai soccorsi in elicottero scattati ieri mattina, e forse anche da qualche altro escursionista passato da quelle parti domenica.
A dare l'allarme era stata la fidanzata, rientrata a casa domenica pomeriggio da Padova. Sul tavolo ha trovato un biglietto che avvertiva dell'escursione e dell'intenzione di ripetere l'ascensione fallita due settimane fa. Appena scattato l'allarme si è mobilitato il Soccorso Alpino di Asiago e il Corpo Forestale dello Stato che ha coordinato le ricerche.
I soccorritori hanno subito individuato l'auto dell'uomo lungo la provinciale per Trento ma la tarda ora ha consigliato di rinviare le ricerche alle prime luci di lunedì. Ed infatti alle prime ore di ieri già una ventina di agenti dei Forestali e due squadre del Soccorso Alpino erano sul posto sulle tracce di Stefano Spagnolo. Oltre agli uomini su motoslitte, c'erano quattro unità cinofile, due arrivate da Belluno e due da Milano, oltre a due elicotteri che sorvolavano la zona alla ricerca di segni del suo passaggio.
L'area, molto estesa, è stata suddivisa dai soccorritori in settori, ma le ricerche portavano sempre più verso quel cumulo di neve fresca al centro della valle individuato dagli elicotteri e segnalato anche da un gruppo di ragazzi che avevano trascorso il sabato sera nel rifugio soprastante.
Appena giunti in prossimità del mucchio nevoso, intorno alle 14 di ieri, i cani da soccorso hanno subito dato segno di agitazione, preludio al ritrovamento dello sfortunato bancario.
La salma è stata poi trasportata all'obitorio dell'ospedale di Asiago dove verrà eseguita l'autopsia fissata per oggi pomeriggio.
Amava la montagna Stefano Spagnolo. Un amore così forte che appena il lavoro nella filiale roanese della Cassa Rurale ed Artigianale di Roana lo permetteva, lui si rifugiava tra i monti, i boschi e le valli dell'Altopiano. La passione per la montagna lo aveva portato su numerose vette dolomitiche ma erano i monti del suo Altopiano che prediligeva e che conosceva a menadito
 «Amava andare in montagna ma non era un imprudente, anzi aveva grande rispetto per la montagna e conosceva i suoi limiti e quelli imposti dalle condizioni - racconta il fratello Sandro ancora sotto chock per quanto accaduto - Quella escursione l'aveva già fatta qualche settimana fa, la Galmarara lo affascinava e ci andava spesso sia d'estate sia d'inverno».
Anche Sandro è un appassionato alpinista ben conosciuto in Altopiano, come il fratello, per le sue doti tecniche e per la profonda conoscenza del territorio. Stefano era uno stimato professionista impiegato nell'ufficio titoli della Cassa Rurale, una persona ben voluta dai colleghi. «Stefano era un buono e generoso, un tipico montanaro - conclude il fratello -. Magari all'inizio sembrava di poche parole ma appena si parlava di montagne lui si illuminava». G.R.
«Una tragica fatalità». Così la definisce il vice questore aggiunto Isidoro Furlan del comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato che ha coordinato le ricerche per l'escursionista scomparso. «Questa volta non si può dare la colpa all'imprudenza o alla montagna, è stata sfortuna nera che quel cornicione di neve si staccasse proprio quando passava il povero Spagnolo».
È visibilmente scosso Furlan più abituato a dar la caccia a bracconieri, la sua vera specialità, ad indagare sulle sofisticazioni alimentari, competenza del coordinamento provinciale, o a seguire le tracce dell'orso, che a ricercare dispersi in montagna. Una montagna molto frequentata con monti e pendii scoscesi che raramente si trovano al centro della cronaca per eventi tragici. Al massimo negli ultimi anni si è perso qualche fungaiolo o qualche coppietta prontamente ritrovata dal Soccorso Alpino. «Nelle ultime notti si è alzato un forte vento, con raffiche a 100 km all'ora, che hanno creato questa sporgenza nevosa. Vuoi per un innalzamento termico, vuoi per un'altra raffica di vento proprio nel momento del passaggio dello Spagnolo, quelle lastre di ghiaccio si sono staccate», spiega Furlan che aggiunge: «Andare in montagna comporta sempre dei rischi, ma se si va da soli bisognerebbe prendere dei provvedimenti come l'Arva, il dispositivo antivalanga».
Gerardo Rigoni
Titolo: Re: primi morti del weekend...
Inserito da: wild56 - 10/03/2009 10:49
Citazione
Furlan che aggiunge: «Andare in montagna comporta sempre dei rischi, ma se si va da soli bisognerebbe prendere dei provvedimenti come l'Arva, il dispositivo antivalanga».

che nel caso specifico non sarebbe servito a un bel nulla...